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Autore: TheDays    16/03/2015    4 recensioni
La protagonista ha sedici anni e va al liceo. Non è alta. Non è una figa. Non va bene a scuola. Non si chiama Hope, e Il ragazzo che le piace non è Harry Styles in versione 'ragazzo pericoloso'.
La vita non è una fanfiction. Alla base di questa storia c'è l'umanità, il destino, la casualità dei fatti, e il lieto fine NON assicurato.
La vita non è una favola. E la morale è che non c'è nessuna favola.
-Tratto da estratti di vita; riferimenti a cose e persone sono reali.
Genere: Commedia, Erotico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate, Threesome | Contesto: Scolastico
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Perché la gente va a correre con la pioggia? Un mistero che rimaneva da sempre inconcluso nella mente di Claire.
Quel lunedì di Febbraio pioveva di quella pioggerella fine, umida, di quelle che ti lasciano le gocce d’acqua sugli occhiali: cosa che lei ha sempre odiato.
L’immagine dell’Empire State Building copriva le tende davanti alla finestra, e dalla posizione sul letto si scorgeva un alone grigio nel cielo, di quelli cupi, che rendono le giornate buie.
Una stanchezza perenne si espanse in lei da quell’episodio del “finto starnuto” di Pausa Cannetta. Non era più andata a vederlo nell’intervallo (cioè, dai, l’ imbarazzo era davvero troppo per lei). Aveva passato un’intera settimana chiusa in classe per paura di vederlo, e farsi l’ennesima figura di merda.
Non è che fosse triste per questa storia, più che altro era preoccupata: perché aveva fatto finta di starnutirle addosso? Poteva significare più o meno qualsiasi cosa..! che la stesse prendendo in giro? Probabile. Che fosse una testa di cazzo? Probabile anche questo. Per un attimo aveva anche pensato all’eventualità che… no, figurati, non era affatto possibile. Lei non piaceva mai a nessuno. O meglio, piaceva ai cazzoni, pervertiti, ai pedofili su facebook, ai vecchietti, agli extracomunitari estremamente ignoranti.. Mai un bel ragazzo, o qualcuno che piaceva a lei, era interessato.
Almeno oggi avrebbe scaricato la tensione a nuoto. Le si accese un sorriso ebete quando pensò all’eventualità che avrebbe potuto presentarsi: avrebbe visto il suo angioletto.
Si, no, non sto parlando di Pausa, lì è un altro discorso. Vi sembrerà assolutamente inappropriato, e strano forse, ma a nuoto, nel corso dell’agonismo di Manu (il fratellino di Claire) c’era questo ragazzo,  che era davvero troppo carino per essere reale. Penserete sicuramente che Claire sia una ragazza dal “facile interesse”. Questo non ve lo so dire, ma non è normale semplicemente ammirare la bellezza?
In quel momento i pensieri di Claire vagavano tra mete indefinite: il suo angioletto del nuoto (a dire il vero piuttosto scarso in quello sport), cupcake.. tanti dolci e colorati cupcake, e a quella canzone.. “The moment I knew” di Taylor Swift, che le era entrata in testa come quasi mai nessuna canzone. Le ricordava tanto Pausa Cannetta, ogni volta che ascoltava quella canzone pensava a lui. Ecco un altro pensiero che si instaurò nella sua mente, e come suo solito, come faceva ormai tutti i santi giorni, prese il telefono e aprì il suo instagram in modo meccanico, digitando il suo nome: Neal Freeman.
 
“Ma come cavolo fa ad essere così bello?” si chiedeva in continuazione Claire ogni volta che Martin si fermava a bordo vasca a riprendere fiato… ovvero ogni 50 metri.
Da sotto la cuffia bianca in silicone spuntavano i suoi ribelli capelli biondi, e di profilo, Claire non perdeva occasione per osservare i suoi lineamenti perfetti: la mascella leggermente squadrata, il naso piccolo e dritto (forse il naso più bello che Claire avrebbe potuto mai vedere). Gli occhi di quell’azzurro che da l’idea di qualcosa di divino, luccicanti come l’acqua della piscina, le labbra sottili e rosee,  e le spalle un po’ pallide ricoperte di lentiggini, così come il viso. La prima volta che vide Martin gli passò vagamente per la testa che potesse assomigliare a Pausa Cannetta (o Neal Freeman, come preferite chiamarlo), cioè, entrambi presentavano caratteristiche simili come le lentiggini, o i capelli biondi, ma le somigliante finivano lì.
Poi, l’idillio finì non appena si ricordò un piccolo particolare di questa storia: Martin aveva 13 anni. E Claire ne aveva 16. O meglio, non sapeva esattamente se ne avesse già compiuti 14 o no, ma avevano due anni di differenza. E non era cosa buona e giusta, affatto.
 
-Claire?-  Oddio. Si era persa tutta la spiegazione del “nuovo istruttore sexy”.
-Eh-ehm, non ho c-capito molto bene, Davide- balbettò imbarazzata, accortasi che tutti la stavano guardando.
-Io te lo rispiego, Claire, ma cerca di fare attenzione, okay?-
-Certo, scusa- cercò di ascoltare pur sapendo di avere Martin a neanche 40 cm di distanza da lei, e partì a fare le vasche.
 
Oddio, è qua fuori. Cazzo.cazzo.cazzo”
-Ciao- Claire salutò timidamente Martin.
-Ciao Claive- Ah già, la sua R moscia, la fine del mondo. Possibile che Claire si sciogliesse ogni volta che la pronunciava? Su una ragazza la R moscia non piaceva poi così tanto, ma ai ragazzi… oh, Claire adorava i ragazzi con la R moscia.
Inciampò quasi nelle sue creepers bianche, ormai rovinate, ma che continuava a indossare quasi tutti i giorni.
Dio, ha le scarpe della Jordan. Quanto cazzo sono belle le scarpe della Jordan? Oddio, ha pure il cappellino da capostazione della Jordan. Calmati Claire,stai andando in iperventilazione. Prendi un bel respiro ee.. via”.
Se ve lo state chiedendo, per Claire i cappellini da capostazione erano quelli rigidi, con la visiera, e rialzati, da mettere sulla testa in stile capostazione. Mi viene da ridere perché nessuno li ha mai chiamati “cappelli da capostazione”.
-Perché Manuel non c’era oggi?-
Oddio, mi ha parlato di nuovo. Magari allora non gli sto tanto sul culo come sembra”
-Era stanco dalla gara di ieri, e non è venuto-
Perché è così dannatamente carino? Sembra un angelo. Claire girati dall’altra parte, così non vede che arrossisci”
-Che schifoso- Claire si accorse che storpiava un poquito anche la S, uh, che cosa carina, e si mise a ridere timidamente.
-Oh, Sabato sera eri al Marchall vero?-
What?”
-Uhm, sì, c’ero.. giusto perché era gratis- ammise. –Perché?-
-No perché c’ero anche io, cioè, ti ho vista-
Wait a second: Martin era al Marchall-Sabato sera-e lei non lo aveva visto?
Cazzo” Claire si maledì mentalmente (con tanto di schiaffi invisibili) per non aver dato un’occhiata in più.
Ma d’altra parte quella sera si era scolata mezza bottiglia di squisita vodka-fragola-redbull, ed era.. come dire, un po’ troppo felice. Non ci aveva quasi pensato a “guardarsi intorno”.
-Si ma non divlo a tua mamma, e non pavlave ad alta voce, pevché più in là c’è mio padve e… lui non mi lascia.- sussurra flebile sporgendosi verso Claire.
-Oh, si si, tranquillo-
-Ova vado, ciao Claive-
-S-si, ciao Martin-
E non appena uscì dalla porta, Claire si girò, prense un forte respiro, e le comparve il suo ormai classico sorriso da ebete.
--CARO LETTORE, LEGGI, è IMPORTANTE!--
 
Good Evening my Darling :3
Si, forse vi ho mentito (o meglio, non era mia intenzione, ma poi ho cambiato idea), ho deciso che non farò più i vari punti di vista di tanti personaggi. Sì, si vedranno davvero TANTI personaggi in questa storia, ma ho concluso che alla fine quasi tutti i fatti che ho intenzione di trattare, sono incentrati per lo più su Claire, quindi sarà più che altro “Le avventure (e disavventure… soprattutto disavventure) di Claire e i ragazzi (e non solo.. ehehe)” perché sì, Claire ha una mente alquanto contorta, ci sono un mucchio di cose da dire su di lei, e non so mai da dove cominciare. Non a caso questa storia è stata inserita tra le “inconcluse”, proprio perché non è destinata a finire mai, potrebbe andare avanti in eterno, quindi boh, vedremo come la cose si evolverà.
COSA IMPORTANTE: Alura, codesto capitolo è un pelo più lungo del primo… il punto è che visto che questo genere di storia (soprattutto all’inizio) è molto incentrato sulla descrizione e dei punti di vista, delle riflessioni e dei pensieri della protagonista, volevo sapere se per voi è meglio un capitolo un po’ più corto come il primo, o leggermente più lungo. Cioè, non vi annoia leggere nella mente contorta di una persona a caso che neanche conoscete?
Quindi vi chiederei se gentilmente potreste farmi sapere come preferireste che mandassi avanti la storia (okay in questo momento la lingua italiana sta andando a P*****E, ma sono dettagli)
QUINDI, RICAPITOLANDOLO (riferimenti a Daniele Doesn’ Matter puramente casuali) fatemi sapere con un commentino qua sotto –e non là sopra- e fatemi sapere se anche questo capitolo vi è piaciuto J UN BACIONE GRANDE.
Ps. Sì, lo so, ho rotto le marons con questi presta volti, ma vi voglio mettere quello di Martin, perché VI GIURO che nella realtà è assolutamente uguale, tolti i capelli che dovrebbero essere biondi, e gli occhi azzurri.


   
 
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