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Autore: Despicable Meggs    16/03/2015    2 recensioni
Una bella casa.
Una fantastica moglie e due figli.
Un ottimo lavoro.
Ma poi le cose cambiano.
Tony e Ziva sono sposati, hanno una famiglia felice e le cose vanno bene. Finché Tony non viene richiamato dall'esercito per servire la patria. Come evolveranno le cose? Riuscirà la coppia a sopravvivere nonostante la separazione?
Storia TIVA (al solito io scrivo solo quelle XD), con tanto family e tanto love... E ANGST. Senza angst non è una mia storia XD
Genere: Angst, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Anthony DiNozzo, Un po' tutti, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4

Era estate e nonostante Tony e Ziva avessero dei giorni di vacanza, mentre loro lavoravano i figli dovevano andare al campo estivo.
In realtà Noah rimaneva all'asilo nido in cui andava normalmente, era Lily che passava le sue giornate a giocare al campo con gli altri bambini.

Ogni giorno svolgevano delle attività diverse tra cui anche fare piccole gite come andare in piscina o ai musei.
Quel giorno sarebbero andati tutti assieme al parco poco fuori il centro città e avrebbero passato la giornata lì giocando e facendo un pic nic.

"Mamma, mi hai preparato il pranzo? La maestra ha detto che possiamo portare un panino e della frutta. E se vogliamo anche una merendina" chiese Lily mentre facevano colazione.

Ziva appoggiò sul tavolo la scatola del pranzo di Lily e sorrise.

"Certo e dentro ho aggiunto una delle tue caramelle preferite" le disse.
"Grazie mammina" rispose lei andando a dare un bacio alla madre.

"Ora per favore vai a vestirti e metti i vecchi pantaloncini, così se ti sporchi di erba non succede nulla" disse Ziva.
"No, mamma. Io voglio quelli che mi hai comprato l'altro giorno, quelli rosa" rispose la figlia.
"Lily, sono nuovi e si sporcheranno. Non vorrai mica rovinarli" disse Ziva.
"No. Ti prometto che starò attenta, non mi sporcherò" commentò lei.
"Ho detto no, metti quelli vecchi" insistette.
"Ma mamma..." si lamentò la figlia.
"Lily, non insistere e fai come dico. Ora vai a vestirti" concluse Ziva prima di arrabbiarsi.

In realtà Ziva non era una di quelle mamme che perdevano la pazienza facilmente ma a volte i figli la esasperavano.
Poco dopo entrò in cucina Tony e si diresse verso la moglie.

"Ho visto Lily che andava in camera tutta arrabbiata, che è successo?" chiese lui ridacchiando.
"Le ho vietato di mettere i pantaloni nuovi, quelli rosa" commentò lei.
"Piccole principesse crescono" disse sarcastico Tony.
"E fanno impazzire le madri" aggiunse Ziva.
"Anche i padri. Pensa quando avrà il suo primo fidanzatino e io dovrò farlo scappare lontano" commentò Tony versandosi il caffè.

Ziva ridacchiò e posò i piatti che stava lavando.

"In quel caso, io ti aiuterò a farlo correre" rispose avvicinandosi al marito e baciandolo.

Dopo circa dieci minuti Lily scese di nuovo in salotto, vestita con i pantaloni vecchi e la faccia cupa.
Si sedette sul divano a braccia conserte e in silenzio mentre i genitori la guardavano da lontano.

"È buffa quando si arrabbia" commentò Tony.
"Buffa ma intrattabile. Comunque andiamo e portiamola al campo estivo così si distrae" disse Ziva prendendo in braccio Noah.

"Forza che usciamo" disse Tony entrando in salotto.
"Prendi il pranzo e lo zainetto, Lily" le ricordò la madre.
"Io lo faccio solo se me lo dice papà" rispose nervosa.

Fissò Ziva e Ziva fissò lei. Nessuna delle due si mosse, entrambe decise a non vedere.
Tony vide che la pazienza di Ziva iniziava a barcollare ma rimase in silenzio, nemmeno lui accettava i capricci.

"Non mi piace questo atteggiamento. Continua così e ti metto in punizione. Ora ti alzi prendi la tua roba e usciamo" disse seria.

A quel punto Lily sbuffò ma fece quello che Ziva le aveva detto.
Prese le sue cose, le passò davanti e andò a dare la mano al padre. Fecero finta di nulla e salirono in macchina portando prima Noah all'asilo e poi Lily al campo estivo.

"Comportati bene e ci vediamo oggi pomeriggio" le dissero salutandola.

Lily si limitò a dare un bacio ad entrambi in silenzio e correre verso gli altri amici. Che avesse l'umore nero se ne erano accorti, speravano solo che andare a sera le sarebbe passato.

Passarono la mattinata al lavoro aspettando che venisse il pomeriggio per andare a prendere i figli.
In realtà in quelle giornate al lavoro stava andando tutto liscio, non c'erano casi difficili in corso e quindi riuscivano ad uscire tutti e due assieme al pomeriggio.

Avevano pensato di andare a prendere Lily e Noah e poi portarli a mangiare un gelato prima di tornare a casa.
Speravano di trovare la figlia allegra e sorridente di nuovo ma quando arrivarono al campo estivo a prenderla il suo umore era peggio che la mattina.

"Oggi Lily era molto nervosa e non ha voluto giocare con gli altri bambini" disse una delle maestre.
"Oh... Ma almeno si è comportata bene?" domandò Ziva preoccupata.

Conosceva la figlia e sapeva che aveva un carattere particolare, era capace di litigare tutto il giorno quando si alzava con la luna storta. Per fortuna erano casi rari.

"Si, era solo un po' nervosa e non aveva voglia di socializzare ma va bene ha ascoltato" la tranquillizzò la maestra.

Lily andò incontro ai genitori in silenzio e si mise di fianco a Tony.
Si incamminarono alla macchina e Tony decise che era il momento di fare conversazione.

"Allora principessa, ti sei divertita?" chiese.
"No" rispose Lily.
"Non ti è piaciuto il parco?" domandò Ziva.
"No" disse ancora.
"Il pranzo era buono almeno" provò di nuovo Ziva.
"Non ho mangiato" rispose Lily salendo in macchina.

Tony e Ziva si guardarono preoccupati.

"Come non hai mangiato? Stai bene?" chiese Tony aiutandola con il seggiolino.
"Si. Ora voglio andare a casa" disse.
"Prima si va a mangiare un gelato tutti assieme" spiegò Ziva sorridendo in modo da coinvolgere la figlia.
"Ok" concluse Lily appoggiando la testa al vetro e ignorando tutti gli altri.

Arrivarono alla gelateria e iniziò un altro momento difficile.

"Come lo volete il gelato?" chiese Tony.
"Al cioccolato!" esclamò Noah felice.

"Io non lo voglio" rispose Lily.
"Amore, non hai pranzato, ora almeno il gelato lo devi mangiare" le disse Ziva calma.
"Non lo voglio" ripeté.
"Dai ti prendo il gusto alla menta che l'altra volta ti è piaciuto" provò a convincerla Tony.
"No" disse ancora.
"Devi mangiare qualcosa o starai male" ribadì Ziva più seria.
"Se me lo compri io lo butto via. Non lo voglio!" esclamò mettendosi seduta su una sedia.

Ziva respirò a fondo, la sua pazienza si stava esaurendo rapidamente.

"Oggi è intrattabile" commentò Ziva lasciando perdere l'idea del gelato per Lily.
"Sarà una brutta giornata" disse Tony.
"Tra poco lo diventa anche per me una brutta giornata. E dopo fate meglio a starmi lontani" rispose Ziva.
"Una Ninja arrabbiata, mi piace" commentò Tony baciandole il collo per rilassare un po' l'atmosfera.

Mangiarono velocemente il gelato e tornarono a casa.
Per tutto il tempo Lily rimase zitta o parlò per esprimere il suo disappunto. Tornati in casa si mise davanti alla televisione e accese sul suo canale preferito.

Non ci volle molto perché Noah si sedesse accanto a lei e iniziasse ad infastidirla per giocare assieme.

"Ho detto di no, Noah" rispose.
"Giochiamo con la palla?" insistette.
"Non ne ho voglia oggi" disse di nuovo.
"Con la palla" chiese ancora prendendo la palla e tirandola alla sorella.

Lily scattò in piedi, prese la palla e la tirò a Noah di nuovo colpendolo.

"Ho detto che non voglio giocare! Vai via" esclamò arrabbiata.

Noah iniziò a piangere spaventato dal comportamento della sorella. A quella vista Ziva non ci vide più e andò verso Lily.

"Lily, sei in punizione per tutta la settimana" disse facendola sedere di nuovo.
"E sai cosa mi importa" rispose.
"Senti signorina, questo atteggiamento è intollerabile. Vedi di rimetterti in riga. E ora fila in camera tua e non scendere prima di cena" gridò.
"Io non mangio stasera, non mangio mai più. Non voglio più stare con te, sei cattiva" rispose Lily alzando la voce.
"E tu sei maleducata. Che ti prende oggi?" disse prendendo in braccio Noah che ancora piangeva.

"Tu sei cattiva e non mi hai fatto mettere i pantaloncini e oggi..." iniziò Lily per poi scoppiare a piangere.

A quel punto sia Tony che Ziva si avvicinarono alla figlia.

"Principessa che succede oggi?" le chiese Tony.
"Ho male alla testa" si lamentò.

Tony e Ziva si guardarono e Tony avvicinò la bambina a se toccandole la fronte.

"È calda" commentò guardando la moglie.

Anche Ziva appoggiò la mano sulla fronte della figlia rendendosi conto che Tony aveva ragione, era calda.

"Lily, perché non hai detto subito che stavi male?" le chiese Ziva passando Noah a Tony e prendendola in braccio.
"Volevo andare al parco e arrampicarmi sugli alberi come Tarzan" rispose.

Ziva le diede un bacio sulla guancia rendendosi conto che era veramente calda, la febbre in pieno agosto doveva essere fastidiosa.
Si pentì di aver alzato la voce in quel momento, non aveva considerato l'idea che Lily non stesse bene.

"Ok scimmietta, andiamo a mettere un pigiama leggero e poi valutiamo il danno?" disse Ziva avviandosi in camera.
"No io voglio tenere la maglietta che ho addosso" rispose.

Quella volta Ziva non obiettò, era una pessima giornata e non sarebbe cambiato nulla che maglia indossava.
Le cambiò i pantolncini di jeans con un paio in cotone più comodi e le provò la febbre.

Non era molto alta, probabilmente era una febbre passeggera. Tuttavia si rese conto del perché Lily fosse così noiosa quel giorno.
Il caldo unito alla febbre dovevano darle molto fastidio.

Scesero di nuovo in salotto dove Tony stava giocando con Noah. Il bambino si era già dimenticato della sorellina che urlava e ora stava giocando con le costruzioni.

"Come va?" chiese vedendole.
"Non è nulla di grave, ma è stanca ora" rispose Ziva.

"Vieni in braccio a me, mentre la mamma cucina?" le propose Tony cercando di prenderla.
"No! Voglio stare con mamma" rispose stringendosi di più a Ziva.
"Stasera si mangia la carne con i pisellini, come piace a te" disse Ziva.
"Io non voglio mangiare" rispose Lily.
"Su questo non cedo, non hai toccato cibo da questa mattina. Stasera qualcosa lo devi mangiare" spiegò Ziva.
"No mamma, per favore" insistette.

"Eh se io ti offro il budino al cioccolato, con dentro i cereali?" propose Tony.

Almeno era una cosa fresca, e evidentemente l'idea piacque a Lily perché accettò.

"Uno di noi domani deve rimanere con lei, non voglio portarla al lavoro" disse Ziva.
"Ho tante ferie arretrate, resto io" rispose Tony.
"Principessa, ti va se io e te domani stiamo insieme e giochiamo tutto il giorno?" aggiunse rivolto a Lily.
"Mi insegnerai a leggere le parole dei miei libri? Disegnerai con me?" chiese.
"Certo patatina, se vuoi ti faccio anche le treccine" rispose.

Lily sorrise, anche se era stanca era felice di poter stare con il suo papà.
Quando quella sera Ziva la mise a letto, dopo essersi assicurata che la febbre non fosse troppo alta, si scuso con lei.

"Mamma non voleva urlare così, ma non ti eri comportata tanto bene" le disse.
"Mi dispiace" rispose un po' triste.
"Lo so amore, la prossima volta me lo devi dire subito se non stai bene" spiegò Ziva.
"Va bene mamma" rispose.
"Ora dimmi, come stai?" le domandò.
"Ho sonno" rispose.
"Allora adesso dormi e se hai bisogno vieni da me" concluse dandole un bacio e lasciandola a dormire.

Raggiunse Tony che l'aspettava nel letto.
I figli dormivano e ora avevano un po' di tempo per loro. Si sdraiò accanto a lui e lasciò che l'abbracciasse.
Anche se faceva molto caldo e sudavano entrambi le piaceva stare tra le braccia del marito.

"Giornata pesante eh?" le disse lui.
"Abbastanza, odio quando i nostri bambini stanno male" rispose Ziva.
"Anche io. Ma vedrai starà bene presto, sarà stata colpa dell'aria condizionata" disse Tony mentre le accarezzava i capelli.
"Lo spero, con questo caldo la febbre è anche pericolosa" rispose.

Tony la baciò e le accarezzò il braccio.

"Stai tranquilla, sono sicuro che domani starà già meglio e mi farà correre per tutta la casa" la rassicurò Tony.
"E se ora ti volti, io ti farò un massaggio rilassante ma sudato" aggiunse.

Ziva sorrise e accettò la proposta.
Tony le levò la maglietta baciandole il collo di nuovo, prima di farla girare. Poi iniziò a massaggiarla lasciando piccoli baci ovunque sul suo corpo.
A Ziva venne la pelle d'oca, le piaceva quando Tony la toccava in quel modo. Anche se non facevano l'amore lui sapeva come farle provare piacere con piccoli gesti.
Dopo Ziva fu il turno di Tony, il massaggio gli ricordava la loro prima missione sotto copertura e la sua mente viaggiava.

Quando la mattina dopo si alzarono la prima cosa che Ziva fece fu assicurarsi che sua figlia stesse bene.

"Prometto che non faccio danni, la nostra bambina è al sicuro con me" disse lui ridacchiando.
"Lo so, so che sei un padre perfetto amore" rispose Ziva dandogli un ultimo bacio prima di prendere Noah ed uscire.

Lily si svegliò dopo le nove di mattina, aveva dormito molto quella notte e la mattina ancora non stava benissimo.

"Io voglio il tè freddo per colazione, non il latte" disse Lily mentre Tony la portava in cucina.
"Il tè freddo?" domandò sorpreso.
"Si, perché ho tanto caldo" spiegò.
"È perché hai ancora la febbre" concluse lui.

Le diede il tè come aveva chiesto e anche dei biscotti e Lily mangiò.
Aveva mangiato quasi nulla il giorno prima e adesso iniziava ad avere fame. Tuttavia Tony non la fece esagerare, non voleva rischiare che stesse male.

"Papà, cosa facciamo ora?" chiese mentre finiva di mangiare.
"Cosa ti piacerebbe fare?" rispose.
"Vorrei leggere e disegnare con te. Vorrei che tu mi facessi un disegno e io ne faccio uno a te e poi me facciamo uno per la mamma e per Noah" disse.
"Approvo il tuo progetto, principessa. Mettiamoci all'opera" concluse.

Per la prima parte della mattina lessero un libro sugli animali, un libro che McGee aveva regalato a Lily poco tempo prima.
Tony insegnava alcune parole a Lily e lei provava a sillabarle. Si divertivano molto soprattutto quando Lily sillabava bene e Tony la faceva volare in alto come premio.
Disegnarono fino all'ora di pranzo.
Lily si impegnò molto specialmente sul disegno per la mamma. Anche se con Tony si trovava bene, quando stava male voleva la madre.

Dopo pranzo Lily si rifiutò di fare il riposino nonostante Tony avesse provato a farla addormentare.
In risposta lei ebbe un'idea a suo dire fantastica.

"Io voglio che facciamo insieme i biscotti. Così la mamma è felice quando torna a casa" disse Lily.

Tony stava per rifiutare ma poi decise di farlo anche per dimostrare a Ziva che non era un totale incompetente in cucina.
Così prese la sua bambina e la mise in piedi sulla sedia e insieme si misero a preparare i biscotti.
Lily scelse gli stampini a forma di animali e macchinine e dopo che Tony aveva steso l'impasto lei tagliava con le formine.

"Ora papà non farli bruciare ti prego. Che siamo stati bravi fino ad ora" si raccomando Lily con un filo di sarcasmo nella voce.
"Piccola teppista, mentre papà non brucia i biscotti tu lavati le mani e la faccia" rispose mettendola davanti al lavandino.
"Sei tutta sporca di farina" aggiunse.

Ci misero un po' ma alla fine tutti i biscotti erano cotti e loro erano soddisfatti.
Tony sistemò la cucina per non far trovare a Ziva un disastro e poi tornò a sedersi con la figlia sul divano.
Anche se Lily non voleva ammetterlo, era stanca e vedere un film con il suo papà ora era la cosa che le faceva più piacere.

Si persero a commentare ogni scena e non si resero del tempo che passava.
Si accorsero che erano già le cinque quando videro rientrare Ziva. Lily scese dalle gambe del padre per correrle incontro.

"Mamma! Sei tornata" le disse abbracciandole le gambe visto che aveva in braccio Noah.
"Come stai, tesoro?" le chiese toccandole la fronte con la mano.
"Meglio" rispose.

"La febbre si è un po' abbassata" si intromise Tony andando a baciare la moglie e dando qualche bacetto al figlio.

"Io e papà abbiamo fatto i biscotti" disse subito Lily orgogliosa.
"E non avete dato fuoco alla casa. Sono sorpresa" disse sarcastica.
"Guarda che papà è molto bravo, ha anche pulito tutto" specificò Lily fiera del lavoro che avevano fatto.
"Allora devo assaggiare subito questi biscotti" disse Ziva.

Fecero tutti merenda con i biscotti cucinati da Tony e Lily. Ziva fu molto felice di vedere che finalmente l'umore della figlia era tornato normale.
Quando quella sera i bambini andarono a letto, Tony e Ziva ne approfittarono per un incontro sotto la doccia.
Era uno dei luoghi che preferivano d'estate. Potevano usare acqua tiepida e restare tutto il tempo che volevano senza rischiare di prendere freddo.

"Lo sai che ti amo molto" disse Tony.
"Penso di saperlo perché me lo dici almeno ottanta volte al giorno" rispose Ziva.
"Proprio come fai tu" disse lui.

Iniziarono a baciarsi lasciando che le lingue esplorassero una la bocca dell'altro, mentre Tony con le mani scorreva tutto il corpo della moglie.
L'acqua che le cadeva addosso la rendeva ancora più sexy da toccare e gli piaceva il contatto fisico con lei.
La spinse delicatamente conto il muro della doccia e iniziò a baciarle prima il mento, poi il collo per poi scendere sempre più in basso.
Inutile dire che tutto questo faceva impazzire Ziva, la quale trattenne a stento un gemito.

"Tony, tu così mi torturi" disse mordendosi il labbro.
"Quello era il mio scopo" rispose lui mentre tornava a baciarla in bocca.

Quella sera la loro doccia durò molto di più del previsto e non si pentirono nemmeno dello spreco di acqua.
Sarebbero stati pronti a rifarlo la sera successiva e anche quella dopo ancora. Perché il loro amore era l'unica cosa certa nella loro vita, insieme ai figli.








Note dell'autrice:

Stasera pubblico tardi, opsi! XD
Lunedì prossimo cercherò di pubblicare nel pomeriggio, cercherò di essere più brava XD
Non ho molto da dirvi oggi quindi non mi dilungo.

Come sempre spero vi sia piaciuto e come sempre ringrazio tutti coloro che leggono e commentano XD
Alla prossima settimana.

Baci, Meggie :)
  
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