- Natalie! - .
Andy la stava scuotendo. Ormai erano quasi arrivati a Moesko Island. La nebbia caratteristica dell’isola cominciava ad invadere l’imbarcazione.
- Che ti è successo, Natalie? Con chi stavi parlando? – chiese il ragazzo.
Natalie si rialzò.
- Stavo parlando? Mi hai sentito? Cosa stavo dicendo? – domandò una volta in piedi la ragazza.
- Non riuscivo a capire cosa stessi dicendo. Parlavi piano e tremavi. – spiegò Andy.
La ragazza prese la borsa e rovistò dentro.
D’un tratto, tra trucchi e oggetti vari, tirò fuori una videocassetta.
Non era quella, per fortuna. Ma non era neanche una delle due scomparse. L’etichetta recitava: “SM0016”.
- Cos’è, Natalie? – chiese Andy.
- Te lo spiego a terra. – fece Natalie.
Rimise a posto la cassetta, ed andarono verso l’uscita del traghetto. Tra pochi minuti sarebbero sbarcati.
Moesko Island era descrivibile semplicemente come un cumulo di nebbia atto a nascondere un’isola né troppo grande, né troppo piccola. La vegetazione ed i campi coltivati dominavano indiscussamente le poche case di quel pezzo di terra affiorato dal mare. La visibilità variava dalle poche decine al centinaio di metri. L’unica zona sufficientemente sgombra da quella foschia così inquietante era il porticciolo dell’isola. Andy e Natalie scesero così nel luogo dove Samara aveva compiuto i suoi oscuri artifici.
– Da dove cominciamo? – chiese Natalie.
- Cerchiamo innanzitutto una sistemazione per la notte. Poi cercheremo un passaggio per la casa dei Morgan. Lì, forse, troveremo qualche indizio. – disse Andy.
Entrarono in un capanno di pescatori, per chiedere informazioni.
– Scusate, sapete dove possiamo trovare un affittacamere, qui nell’isola? - chiese Andy.
I pescatori risero fragorosamente.
– Ma dove credi di essere, ragazzo? A Miami? Sentilo, Nick! Un affittacamere a Moesko Island! – disse un uomo sulla quarantina.
Tutti i presenti risero ancora più forte.
Se ne stavano per andare, quando Andy vide una donna che scriveva su una scrivania. Questa alzò lo sguardo.
Era la donna che era apparsa nella sua visione.
– Aspettate, ragazzi. – fece.
La donna li raggiunse.
– Fatemi vedere i cerchi. – ordinò sottovoce.
I due obbedirono.
– Campbell, sostituiscimi. Torno tra poco. – disse la donna.
Uscirono e salirono a bordo della sua auto.– Chi sei? – chiese Andy.
– Ellie Grasnik. Sono la nipote della dottoressa Grasnik. – spiegò.
Ellie mise in moto e avanzò verso la campagna.– Sapevi che saremmo arrivati? – chiese Natalie.
– Samara mi fa vedere spesso, in anteprima, le persone che vengono qui per scoprire di più sui cavalli dei Morgan…e su di lei. – disse la donna.
– Vedete, io sono la custode di casa Morgan. Mia zia è stata una delle poche persone dell’isola che hanno avuto a che fare con Samara ad essere sopravvissute e restare immuni. E come “ricompensa”, Samara mi ha dato le chiavi di casa Morgan. – raccontò.
- Come fai a sapere che dobbiamo andare lì?– Chiese Natalie.
- Me lo ha detto lei perché siete qui. - rispose la donna.
- Credi che troveremo tutto ciò che stiamo cercando, lì dentro? – domandò Andy.
– Vedrete solo quello che lei vi vorrà far vedere. – disse Ellie.
– Speriamo tutto, allora. – proferì speranzosa Natalie.
– Non ci sperare. – le disse la nipote della Grasnik. – Molta gente non trova nulla. Alcuni trovano qualcosa, ma nulla di che. Nessuno finora ha mai trovato i diari di Anna e Samara, e la SM0015 è apparsa solo a pochissime persone. Qualcuno ha provato a rubarla, ma chiunque l’avesse fatto veniva ucciso qualche giorno dopo. E la cassetta, magicamente, tornava a casa Morgan. - .
– Per non parlare poi dei morti. Ogni tanto Samara uccide qualche curioso che la infastidisce troppo. Il becchino dell’isola vive con i morti che trovo tra quelle mura, ormai. Moesko Island sta sempre diventando meno affollata, dopo quello che è successo. – raccontò Ellie dopo qualche secondo di silenzio.
Percorsero ancora un centinaio di metri, poi la nipote della dottoressa dell’isola riaprì bocca.
– Negli ultimi tempi, alcune persone hanno affermato di aver visto un pianoforte nel soggiorno dei Morgan. – disse.
Andy e Natalie si guardarono.
Un pianoforte?
– Non mi risulta che Rachel, nel film, abbia visto un pianoforte a casa Morgan. – disse la ragazza.
– Secondo una leggenda sviluppatasi di recente, sembra che il pianoforte di Anna Morgan fosse l’unica cosa in grado di addormentare e tranquillizzare Samara. Solo suonare la melodia dei titoli di coda del film, secondo alcuni che avevano avuto tali visioni, permetteva a Samara e ai coniugi Morgan di dormire in pace. Sfortunatamente, è apparso a poche persone, e quelle poche che lo hanno visto non sapevano suonarlo. – disse Ellie.
Ancora qualche minuto, poi si fermarono di fianco a un ponte.
– Casa Morgan è oltre questo ponte. – annunciò.
Diede ad Andy le chiavi.
– Avete tempo fino a domattina. Alle 11 passerò a prendervi, spero non sotto forma di cadavere. – avvertì la donna. – Buona fortuna, ragazzi. Spero riusciate a trovare quello che cercate. – .
Rimise in moto e tornò indietro. Natalie si avvicinò ad Andy.– Pronta? – chiese.
Lei annuì.
– Andiamo. - .
E con dentro tutta l’ansia di scoprire la verità, e la paura per delle possibili apparizioni di Samara, oltrepassarono il ponte.