Un Petalo Di Rosa
Nella Notte D’Oriente
Capitolo 5. “Nulla Più Di Un Petalo Bianco”
-“Non
l’hai fermata. L’hai vista e non l’hai fermata.”- la voce fredda e perentoria
di Kurenai, alle sue spalle, suonava come l’ennesima
predica in quei lunghi anni di amicizia.
Anko sorrise, un sorriso estremamente compiaciuto, così tanto da sembrar
poter brillare da solo. Il suo viso, illuminato dalla fioca luce dell’alba, era
appoggiato alla finestra, e i suoi occhi d’ambra seguivano divertiti le due
agili sagome coperte dai loro mantelli neri, che correvano verso l’uscita est,
la porta della libertà.
Una delle
due ombre si fermò, nel mezzo del cortile, voltandosi verso la finestra, come
se avesse percepito la presenza di Anko.
I suoi
occhi color del cielo d’estate diedero l’ultimo saluto sofferto alla maestra,
che tanto si era presa cura di lei in quei solitari anni di prigionia, e che
ora, inaspettatamente, la lasciava fuggire senza dire nulla.
Giusto il
tempo di uno sguardo d’addio, per poi riprendere a fuggire in mezzo all’erba
umida del giardino, sempre più in fretta, per raggiungere l’ultima porta della
sua cella.
-“Perché
l’hai lasciata fuggire?”- aggiunse Kurenai,
accostandosi all’amica.
-“Ha
portato con sé anche la principessa Hinata, lo sai?”- asserì Anko, sorridendo vittoriosa.
-“Lo so.
Ho visto che non era a letto, l’ho cercata ovunque invano. Così ho dedotto che
fosse fuggita. Ma con Ino… proprio non me lo sarei mai aspettato.”- rispose
l’altra, mentre un’espressione ambigua si rifletteva nei suoi occhi di rubino.
-“Loro
sono come noi, Kurenai. Tu la nobile costretta ad una
vita di servigi per via del tuo titolo, io la povera che per sopravvivere si è
guadagnata un posto a corte come amante. Esattamente la stessa storia, solo che
loro…”-
-“Hanno
avuto il coraggio di fuggire. Già, chi l’avrebbe mai detto.”- assentì la Yuuhi, sempre più imperscrutabile. –“Chissà cosa faranno,
adesso.”-
-“Oh
avanti, sono giovani, belle e libere… saranno felici, cosa vuoi che facciano?”-
fece spallucce l’altra, soddisfatta.
-“Speriamo.”-
In quel
momento, le due donne si guardarono, con espressione perplessa. Potevano
davvero fidarsi a vicenda, ora che avevano un segreto troppo grande per
essere custodito? Come avrebbero fatto a proteggere le loro pupille dall’ira
del maharaja?
-“Neji
darà l’ordine di cercarle.”- le ricordò Kurenai.
-“Già.
Beh, io penso di non avere problemi nel rallentare Kakashi
e i suoi soldati. Sono sicura di riuscire a convincerlo a limitare le
ricerche.”- affermò Anko, ghignando maliziosa.
-“Lo
stesso vale per Asuma, penso che mi ascolterà senza esitazioni. Adorava Ino, la
considerava quasi una figlia, perciò penso che abbia più a cuore lui la sua
felicità che non noi. Per fortuna che sono lui e Kakashi
i capitani dell’esercito reale…”- sorrise la Yuuhi,
guardando il sorgere di quel nuovo, faticoso ma promettente 4 luglio.
\
La
mattina più infernale e rumorosa di tutta la sua vita. Quel risveglio brusco
nel letto del maharaja senza di lui e poi quel caos che pervadeva il palazzo in
ogni suo angolo.
La
principessa Hinata era fuggita dalla corte. Nessuno sembrava essersi accorto
della sparizione di Ino, sicuramente meno importante in quel momento di panico
generale.
Con
groppo in gola e ansia palpitante, Tenten si era rinchiusa nella sua camera,
indecisa sul da farsi, preda di ansie e paura terribili. Ma soprattutto, il
rimorso. Avrebbe dovuto fermarle, ne era certa, non avrebbe dovuto permettere
quella fuga. Chissà ora dov’era la principessa Hinata, chissà come stava… era
bene informare Neji della colpevolezza di Ino. Forse così sarebbero riusciti a
trovarle prima, forse la Yamanaka passava meno inosservata della principessa…
Giusto il
tempo di fare una pausa sedendosi sul letto, che sotto la sua mano scivolò un
piccolo foglio di carta, inumidito dalla pioggia, ma le cui parole erano ben
comprensibili. Parole di addio, parole di libertà, parole di amicizia e di
affetto. Parole di una persona che non avrebbe mai più rivisto, ma che le aveva
voluto un gran bene. Di una persona che la chiamava “sorella”,
nonostante le differenze sociali, nonostante la relazione segreta col promesso.
Ma come
poteva Hinata pregarla di risparmiare Ino? Come poteva proteggere
quell’insolente cortigiana?
Tenten si
morse il labbro inferiore, indignata: no, non avrebbe permesso alla Yamanaka di
portare via la principessa, di trascinarla in chissà quali luoghi, in mezzo a
chissà quali sventure. Certo, nella lettera era precisato l’incontro con Naruto
e Shikamaru.. e forse era proprio questo il problema. La gelosia, il non avere
qualcuno che la portasse via da quelle mura, il sapere che Neji non l’amava veramente…
la fece impazzire.
A grandi
passi, prese ad attraversare i corridoi affollati e invasi dal panico, stretto
in mano quel foglietto di carta striminzito, che nonostante fosse pieno
d’amore, non riusciva a suscitare in Tenten nient’altro che rabbia e
disperazione.
Finalmente
fu nello studio del maharaja, dove, conoscendola, non le venne negato l’accesso
come sarebbe accaduto con ogni serva qualunque. Ed eccolo Neji, fermo davanti
alla finestra, mentre la pioggia aveva ripreso a cadere pesante su Agra,
rallentando di molto le ricerche già difficili, mettendo a dura prova i nervi
già saltati dello Hyuga.
Tra le
mani, il ragazzo stringeva una piccola scatolina blu, che osservava con odio e
ripugnanza.
-“Mio
maharaja…”- lo richiamò Tenten, avvicinandosi con cautela al suo amante,
spaventata dall’atmosfera pesante che lo avvolgeva.
-“Che
volete?”- domandò lui, freddo e irritato.
-“Cosa
stringete fra le mani?”- chiese la ragazza, perplessa.
-“Guardate
voi stessa!”- sbottò Neji, lanciandole in mano la scatolina.
La
brunetta la aprì, scrutandone il contenuto sorpresa.
-“Nulla
più di un petalo bianco.”- constatò Tenten, confusa.
-“Già.
L’ho persa per un petalo bianco, capite? Un dannatissimo petalo bianco.”-
ringhiò Neji, che ben sapeva da dove arrivasse quel ricordo e cosa
significasse. Un chiarissimo simbolo di sfida da parte di un ignobile
intoccabile che aveva portato via la sua promessa sposa. Un ignobile gesto
d’amore.
-“Non
credo di capire, Vostra Altezza…”- rimase perplessa la ragazza, posando la
scatola sulla scrivania.
-“Capire?!
Si può sapere cosa c’è da capire?! Voi siete la sua dama di compagnia, avreste
dovuto controllarla, maledizione! E invece ve la siete fatta sfuggire da sotto
il naso, come una sciocca, incapace!”- perse il controllo il maharaja, urlando
contro all’amante, che arretrò di qualche passo, sconvolta.
-“Ma… io…
ero con voi…”-
-“E
avreste dovuto andarvene non appena finito, insolente. Avreste dovuto prendervi
cura di Hinata, fare il vostro lavoro.”-
-“Ma io…
pensavo di farvi piacere restando con voi… Maestà…”- si morse il labbro
inferiore Tenten, trattenendo con forza i singhiozzi che le giungevano
direttamente dal suo cuore spezzato.
-“La mia
sposa è fuggita con un poveraccio, mi avete capito, Tenten? Cosa pensate che me
ne faccia del piacere che mi date voi? Avrei preferito di gran lunga dormire e
avere una moglie, anziché possedervi e ritrovarmi qui, solo e disonorato!”-
ringhiò Neji, fuori di sé dalla rabbia.
-“Capisco.”-
si limitò a dire la ragazza, nascondendo bene la lettera di Hinata in tasca,
lontana dagli occhi del maharaja.
In pochi
minuti, con poche parole, le sue intenzioni erano mutate completamente, da un
opposto all’altro. Svelare al maharaja il segreto della sua amica, che tanto le
aveva voluto bene, per farsi accettare da un uomo dispotico e freddo? Mai nella
vita. Era povera, era serva, era sola, ma un po’ di amor proprio ancora ce
l’aveva.
Senza
aggiungere altro, senza nemmeno salutarlo, Tenten uscì dalla stanza, senza
badare ai richiami pentiti di un Neji Hyuga che non
era più lo stesso di poche ore prima.
Camminò
senza meta per il palazzo, indignata da come era appena stata trattata,
piangendo amare lacrime di solitudine per la perdita della sua più cara amica.
Uscì in
cortile, attraversò la porta principale, e continuò a camminare a volto basso,
sotto la pioggia, trascinando lo strascico del suo semplice sari rosso nella
fanghiglia delle strade sterrate.
-“Ehi
signorina! Signorina!”-
Una voce
trillante, roca, vispa, chiamava a gran voce una certa “signorina”, e Tenten
proseguì persa nei suoi pensieri, ben lungi dal pensare che potesse riferirsi a
lei, convinta com’era di non esistere più per il resto dell’umanità.
-“Signorina!”-
Una presa
salda ma non dolorosa la trattenne per un polso, invitandola a fermarsi e ad
alzare il volto verso un giovane dal viso familiare, gli occhi dal taglio
allungato, degli strani segni rossi disegnati sulle gote, i capelli morbidi e
madidi di pioggia, il sorriso sghembo e illuminato.
-“Ma tu
sei Tenten!”- esclamò il ragazzo, sorpreso ma contento.
-“Io…
tu…”- cercò di focalizzare la brunetta, confusa.
-“Non ti
ricordi? Da piccoli vivevamo nello stesso cortile!”-
-“…Kiba?!”-
sussultò Tenten, improvvisamente pervasa da ricordi così lontani nel tempo, ma
ancora così vivi nella mente.
-“Sì, sono
io! Ma che coincidenza bestiale, non trovi?!”- si rallegrò l’Inuzuka, conducendo l’amica al riparo sotto un tendaggio
montato da lui per proteggere il risciò dall’acqua.
-“Ma che
sorpresa incredibile! Come stai?!”- esultò la ragazza, dimenticandosi per un
momento dei terribili problemi che l’affliggevano fino a poco prima,
conquistata dal sorriso dell’amico d’infanzia.
-“Bah,
bene, diciamo che si tira avanti.”- ammise un po’ amaramente Kiba, portandosi
alla bocca una sigaretta un po’ malconcia.
-“Fumi?”-
domandò Tenten, stupita.
-“No,
questa è… l’ultimo regalo di un mio caro amico.”- sorrise il ragazzo,
accendendosi la paglia, in onore di Shikamaru.
-“Ah,
capisco.”- asserì lei, notando la sofferenza sul volto dell’amico.
Fra i due
calò improvvisamente il silenzio, tesi com’erano a fissare lo scroscio
insistente che allagava le strade, contemplandone il rilassante suono che
pareva scacciare via tutti gli altri assordanti rumori della città.
-“Ti va
di venire a fare un giro con me, appena si calma la pioggia?”- le propose l’Inuzuka, indicandole il suo risciò appena ereditato.
-“Volentieri!
Dove mi porti?”- assentì Tenten, sorridendo lusingata.
-“Mah,
pensavo di farmi un giro al Taj Mahal…”- sorrise Kiba, regalandole uno sguardo
affascinante e compiaciuto.
\
Labbra
rosse e morbide imbronciate, nasino perfetto all’insù, occhioni grandi e
azzurri corrucciati.
La
bambina si grattò la guanciotta rossa, infastidita,
scrutando dubbiosa il bimbo di fronte a lei: i capelli scuri raccolti in un
alto codino, gli occhi identici ai suoi fissi su di lei.
Il bimbo,
chiaramente più piccolo della bambina dai perfetti boccoli biondi, la guardava
perplesso, non capendo il perché dello sguardo infastidito verso di lui.
-“Che
succede, Saki?”- domandò Ino, seduta sul letto in
mezzo ai due bambini, accarezzando dolcemente la testa della bimba bionda.
-“Ma
mamma… ma non mi bastava solo lui?”- chiese la piccola di quattro anni,
imbronciata –“Perché ne fai un altro?”- piagnucolò.
-“Un alto
che cosha?”- borbottò il maschietto di due
anni, avvinghiandosi al braccio della madre.
Ino
sorrise dolcemente, stringendo a sé i bambini e accarezzandosi dolcemente il
pancione di otto mesi, con sguardo ricolmo d’amore.
-“Saki… avere un altro fratellino o sorellina è una bella
cosa, dovresti esserne contenta!”- la riprese teneramente la madre.
-“Per me
è una seccatura, mamma!”- sbuffò la bimba, abbracciando la madre.
-“Ma
dov’è fatellino mamma?”- domandò il
maschietto, perplesso.
-“Dentro
il pancione di mamma! Ci sei stato pure tu!”- lo informò Saki,
atteggiandosi a saputella.
-“Beh, ci
sei stata pure tu, se per questo!”- affermò improvvisamente una voce roca e
profonda, proveniente dalla porta.
-“Papà!”-
esultarono i bimbi all’unisono, vedendo Shikamaru che, dopo aver appoggiato a
terra delle valigie, si sedeva sul lettone con loro.
Saki saltellò subito verso l’adorato papà, che la prese in braccio,
stampandole un dolce bacio sulla testa, mentre il fratellino preferì rimanere
con la madre, al sicuro dalla dispettosa sorella.
-“Ma
perché un altro? In due non siamo abbastanza?”- riprese la protesta l’arguta
bambina.
-“Perché…”-
sospirò il Nara, alzandosi con in braccio la figlia, avvicinandosi alla
finestra. –“Perché vedi laggiù, in fondo in fondo, quei tre triangolino lontano
lontano?”-
-“Le
piramidi?”- domandò Saki, sveglia e intelligente più
di ogni altro bimbo di quattro anni.
-“Sì. Le
piramidi sono tre, perché tre è il numero perfetto.”- sorrise Shikamaru,
scambiandosi uno sguardo eloquente, pieno d’amore, con la moglie.
-“Così
anche noi siamo il numero perfetto?”- chiese la curiosa bambina.
-“Già, e
così il papà vi può regalare una piramide ciascuno.”- ridacchiò il Nara,
ritornando sul letto.
-“Va
bene, però io voglio la più grande!”- esclamò Saki.
-“No, la
voglio io!”- protestò il fratellino, contrario.
-“Tranquilli
bambini, zio Naruto vi comprerà tutte le piramidi che volete!”- affermò la voce
squillante dell’Uzumaki, entrando trionfalmente nella
camera.
I volti
di madre e figli si illuminarono, gioiosi nel rivedere dopo tanto tempo l’amico
varcare la soglia di casa.
Vedendolo,
nessuno degli abitanti di Agra l’avrebbe riconosciuto: vestito distintamente e
dignitosamente, arricchitosi grazie alle proprie forze, Naruto era diventato un
uomo di tutto rispetto; benestante e con un lavoro più che dignitoso, era
riuscito a mantenere sempre la solita allegria innata in lui e la sua onestà
non era stato offuscata dal denaro.
-“Zioooo!”- esultarono i bambini, correndogli incontro.
-“Naruto?!
Siete già arrivati?”- sussultò Ino, interdetta.
-“Già
tesoro. Sono arrivati poco fa, Hinata è giù con i bambini che ti aspetta.”- le
spiegò Shikamaru, baciandole dolcemente la testa, passandole una lieve carezza
sul pancione.
-“Tranquilla
Ino, stanno salendo! Non è il caso di farti fare le scale troppe volte! E poi i
miei due ometti sono dei gentiluomini, stanno aiutando la mamma a portare le
altre valigie quindi arriveranno in men che non si
dica!”- le spiegò il biondo, avvicinandosi al letto, sorridendo soddisfatto.
Difatti,
poco dopo, due bambini di sei e cinque anni entrarono nella camera, seguiti
dalla madre che, affaticata, li richiamava per il troppo baccano, inutilmente.
-“Bambini,
insomma! Non siamo a casa nostra…”- sospirò Hinata, amareggiata dalle sue due
piccole pesti.
-“Hinata!”-
esultò Ino, radiosa.
-“Oh, Ino!
Ma quanto sei bella!”- si commosse la Hyuga, correndo
verso l’amica, stringendola in un tenero abbraccio. –“Quanto manca?”- le
domandò poi, accarezzandole dolcemente il pancione.
-“Poche
settimane, ormai.”- le rispose la Yamanaka, emozionata dal lieto evento.
-“E chi
l’avrebbe mai detto, eh?!”- esclamò Naruto, dando una potente pacca sulla
spalla del Nara.
-“Eh,
già… del resto tre è il numero perfetto!”- ribadì Shikamaru, convinto.
-“Lo
immagino! Presto lo sapremo pure io e Hinata!”- sorrise l’Uzumaki,
scambiandosi uno sguardo dolcissimo con la moglie, che arrossì emozionata.
-“Ma
davvero, Hinata?! È una splendida notizia!”- si commosse Ino, abbracciando
nuovamente l’amica.
-“Che
bello, magari un giorno Saki sposerà uno dei miei
pargoli!”- asserì Naruto, convinto.
-“Ehi,
andiamoci piano, eh!”- protestò Shikamaru, fulminandolo con sguardo indignato.
-“Ehi
ciao Saki, ti ricordi di noi?”-
Le voci
dei fratelli Uzumaki richiamò l’interesse dei
genitori, che si voltarono verso la piccola Nara, accerchiata dai bambini e dal
fratellino.
-“Certo
che mi ricordo!”- sbuffò la bimba –“Mamma, vedi di farmi una sorellina, perché
tutti questi maschi in famiglia sono una seccatura!”- pretese, seccata,
suscitando l’ilarità di genitori e “zii”.
Il caldo
vento d’Egitto entrò nella stanza, in perfetta sintonia con gli animi e i cuori
dei presenti, portando con sé il profumo delle ninfee del Nilo e della libertà.
E il profumo dell’India e della prigionia era già lontano, mentre un petalo
bianco entrava dalla finestra, posandosi ai piedi dei bambini.
-The End-
...si amano tantissimo!!!
*Angolo di Sakurina*
Ebbene sì, è finita. Quanto ci ho messo a scrivere questa ficcy (totalmente fuori programma, oltretutto) e quanto mi
sono impegnata! Lo sforzo più enorme della mia vita, anche se semplicemente amo lo ShikaIno e il NaruHina. Però devo dire di esserne piuttosto soddisfatta. ù_ù
Devo ringraziare soprattutto la mia signora madre e la mia
zietta ayurvedica e la loro passione per l’India, altrimenti non mi sarebbe
neppure venuta in mente un’ambientazione del genere!
La parte che mi ha divertita di più è stata quella del ruolo
AU dei personaggi; all’inizio ero indecisa sul maharaja, non sapevo se fosse un
ruolo più adatto a Neji o a Sasuke, ma poi mi sono risoluta e non ho avuto ripensamenti.
E il ruolo che adoro di più è quello di Ino, awww
*___* mi piace molto la storia del suo passato, e il ruolo di amante rassegnata
e cinica le sta d’incanto *ç*
Ah, immagino che ora dovrei scappare dalle yin yang infuriate che vogliono
la mia testa per aver finito la fic in KibaTen… oh suvvia, hanno fatto tutto loro, io non c’entro
nulla. ù_ù (della serie non scarichiamo la colpa sui
personaggi.)
Ringrazio sentitamente Wishful Thinking & MillyMalfoy
per aver indetto il contest (e per avermi obbligata a partecipare ù_ù) e grazie, sono commossa del primo premio, non me
l’aspettavo. ç__ç
Riporto qui il loro giudizio <3
PRIMA
CLASSIFICATA
Un
petalo di rosa nella notte d’Oriente, di Sakurina
Punteggio totale: 67 punti
WT: La fanfiction è ben
articolata: divisa in capitoli pertinenti, separati da un ricamo arabeggiante
che, nonostante possa sembrare un’inezia, contribuisce a creare l’atmosfera da
“mille e una notte”. Uno dei meriti principali di questa fanfiction
è quello di aver saputo sfruttare al massimo i parametri proposti: si respira
l’India, ci si immerge nel bianco del taj mahal, si vede attraverso i veli di Ino e la vita di stenti
dei ragazzi. Anche la data riveste un ruolo centrale nella storia, ed è un
altro punto a tuo favore. Proprio l’amicizia tra i ragazzi è stato uno dei
fattori che ho amato di più: una complicità che li accomuna, un destino che non
si sono scelti ma che si trovano ad affrontare, il tuo mantenerli estremamente
IC, tutti, sempre. Poi Hinata, dolce e insicura, e Ino, ammaliante e
disincantata (per poi ri-incantarsi, alla fine
<3). Il terzo vincolo che avevamo dato era quello delle coppie: ben
presenti, ovvie, e ben caratterizzate la NaruHina e
la ShikaIno; azzeccate, velate eppure percepibili la NejiIno
e la KibaTen. C’è, ogni tanto, qualche errore di
battitura, comprensibile in una ff così lunga, ma nel
complesso una bellissima storia: curata, studiata e pensata. Bravissima.
caratterizzazione e sviluppo dei personaggi: 10
punti
grammatica e forma: 9 punti
rispetto dei vincoli: 10 punti
punti bonus: 5 punti per il disclaimer
divertentissimo (la giustificazione “loro si amano” è più che accettabile,
signorina; per l’approfondimento della cultura indiana, per le immagini (XD) e
per la cura dei particolari.
punteggio: 34
MM:
Non so come dirtelo, senza sembrare scontrosa o offensiva: ma questa fanfics, bhe vedi…. è davvero
bella!
Allora trovo che tu sia stata molto brava a
sfruttare i vincoli che avevi scelto. Il Taj Mahal è diventato un vero e
proprio personaggio nella tua storia.
Trovo molto IC sia Shika che Naruto, assolutamente
perfetta Ino, e sono innamorata della piccola Hinata!
Fanfiction
davvero lunga, ma ci sono stati diversi momenti in cui ho desiderato che non
finisse mai.
Ho adorato la scena iniziale di Hinata e del suo
fiore, e mi ha molto stupito la semplicità del suo passato con Naruto, davvero
una bella idea. Quindi complimenti
Due consigli molto semplici: so che sicuramente sei
arrivata alla fine della ff stanchissima, ma prima di
postarla di consiglio (se ne hai voglia) di approfondire un po’ di più alcuni
passaggi, ad esempio quello dell’incontro fra TenTen
e Kiba.
Seconda cosa, parlandone con Silvia ci siamo
trovate d’accordo nell’apprezzare come hai saputo sfruttare anche il semplice
vincolo temporale.
Però metterei un accenno della profezia all’inizio
della fan fiction. Solo per renderlo più chiaro e per non lasciare che passi
inosservata questo particolare.
caratterizzazione e sviluppo dei personaggi: 9
punti
grammatica e forma: 9 punti
rispetto dei vincoli: 10 punti
punti bonus: 5 punti
punteggio: 33
E grazie mille a tutti coloro che hanno commentato e messo
la storia fra i preferiti!
Zia Eleanor: cara zietta, mi commuovi ogni volta dicendo che Shikamaru è IC! ç___ç
quel maledetto a volte si rifiuta di collaborare ù_ù
. Naruto sì, ho voluto dargli un momento di gloria, se lo merita tutto, povero
cristo! E per il SasuSaku… beh, in realtà è un
accenno che ho messo in onore di Rory; sarebbe stato
carino approfondire, ma non ne ho veramente avuto tempo! Magari un giorno
penserò ad uno spin-off, chi lo sa… ed il fascino del seccante sì, è una genialata bella e buona. ù_ù
Grazie di tutto, zietta. Ah, avrei voluto dirtelo quando mi hai passato la tua ficcy, ma il KibaTen l’avevo
scritto anche io, proprio qui XD Della serie: ancora una volta Eleanor e Sakurina pensano con la
stessa testa. ù_ù
Kry333: eccomi con l’ultimo capitolo!
Purtroppo Sasuke e Sakura fanno solo una lieve apparsa, giusto per non lasciare
dubbi di sorta! XD Neji rompe, ma Shika è più furbo e non si fa sgamare! Grazie
per aver recensito, felice che ti sia piaciuta! *__*
Slice: ciao, e quel “cazzarola” mi ha fatta morire dalle risate! Grazie per aver
recensito e ovviamente sì, pucciosissimi tutti e
quattro, e dopo questa ficcy quasi quasi me ne vado in India… *sente attacchi terroristici al
telegiornale* …no, quasi quasi rimando. ù_ù
Inochan: sì, evviva la malizia
come piace anche a me *___* Buah, Neji ha avuto quel
che si meritava in questa ficcy,ed è troppo bello
fallo arrabbiare! *ç* grazie per la rece, contenta che ti sia piaciuta! ^^
Kikkyxx14: ShikaIno is
Roooock!!! *si ridà un contegno* ebbene sì,
finalmente Ino si è lasciata andare, che tenera. E sì, ShikaIno sono perfetti
insieme! *__* grazie per le innumerevoli recensioni! ^^
Diana88: ciao cara, che mi lusinghi sempre
troppo con i tuoi complimenti. U///U Naruto in questa ficcy
è un mito degno di statua, mentre Shika e Ino sì, si sono avvicinati
decisamente troppo! X°D Oh suvvia, non è mai troppo
per loro, dovranno pur portare avanti la stirpe Nara, no? Il “fascino del
seccante” spacca di brutto, l’ho realizzato solo dopo. E pensare che l’ho
scritto senza pensarci! Spero che il finale non ti abbia delusa. ^___^ un
bacione!