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Autore: zavarix    19/03/2015    3 recensioni
Kelly è ancora viva, ma la squadra non la conosce, che succede quando si troveranno a lavorare insieme?
Genere: Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jennifer Shepard, Kelly Gibbs, Leroy Jethro Gibbs, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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“Come faceva la signora Madani, o come si chiama veramente, a stare lontano da casa tanto a lungo da partecipare al traffico illegale senza destare sospetti?”, chiese Ziva dopo che Hotchner ebbe finito la sua presentazione.
“Con il suo alias da Badriya Madani la donna aveva una famiglia in Afghanistan. Da quanto ci ha detto suo figlio aveva fatto capire a lui e a suo padre che la situazione era molto complicata e di non fare domande, né chiedere di incontrarli, mentre lei ogni tanto faceva dei viaggi per andarli a trovare”, rispose Jack. “In più il signor Locker e la vittima dovevano stare spesso via di casa per lunghi periodi a causa dei loro lavori”
“Allora perché il caporale ha iniziato ad indagare su sua madre?”, chiese Tony perplesso.
“La nave su cui era imbarcato ha fatto uno scalo imprevisto a Napoli. Ha visto la madre nel porto che parlava con degli sconosciuti”. Gibbs annuì, nonostante quello che aveva detto al giovane la prima volta che si erano parlati, si era accorto che ci sapeva fare, anche se era ancora molto giovane.
“Mi ha detto che prima di andare dalla polizia voleva essere sicuro che sua madre fosse invischiata in qualcosa di serio”, intervenne Mike serio anticipando la domanda successiva.
“A questo punto è meglio se ci racconta come è andata tra lei e il caporale. È sicuro che la sua copertura non sia compromessa?”, chiese Jenny dalla porta. Il direttore tenne lo sguardo fisso su Franks per essere sicura di non incrociare quello di Gibbs.
“Era da un po' che mi sentivo seguito”, iniziò l'ex agente lisciandosi i baffi. “E così un giorno ho deciso di agire e ho beccato il caporale con le mani nel sacco. Quando gli ho chiesto chi diamine fosse mi ha rigirato la domanda. Non mi ci è voluto molto per capire che era il figlio di Fatima, così l'ho portato via da sguardi indiscreti e gli ho detto chi ero; lui mi ha raccontato ciò che abbiamo detto a voi ora. Allora l'ho liberato e gli ho detto di rivolgersi all'FBI e chiedere dell'agente Hotchner”, indicò l'uomo biondo alla sua destra. “La sera ho chiamato Jack che mi ha detto che il caporale non era mai arrivato. Sono andato subito a casa sua, ma sono arrivato troppo tardi”, concluse.
“Ducky ha detto che il caporale Locker è stato picchiato prima della caduta...”, commentò Gibbs e non gli servì ripetere la domanda del direttore.
“Sì, c'è la possibilità che l'identità del signor Franks sia stata compromessa, ma abbiamo escogitato un piano subito dopo aver capito cosa era successo al caporale”, rispose Jack, poi però Mike alzò una mano per fargli segno di non continuare.
“Ora però proporrei una piccola variazione”, disse guardando negli occhi Jack e facendo segno con la testa al sue ex Pivello prima di incrociare il suo sguardo. Gibbs annuì leggermente, non aveva bisogno di parola per capire a cosa stava pensando il suo vecchio capo. “Se il direttore ci dà il suo permesso...”,aggiunse spostando infine lo sguardo a Jenny. Lei ricambiò lo sguardo senza spostarlo su Gibbs, nonostante avesse ormai notato che non correva rischio di incrociare il suo sguardo, in quanto anche lui stranamente la evitava.
“Se il suo piano è ben congegnato, signor Franks...”
“È perfetto signora direttore!”, esclamò il vecchio agente per poi strizzarle un occhio e incominciare ad uscire. Hotchner lo seguì, mentre Gibbs rimaneva indietro per dare gli ultimi ordini alla sua squadra.
“Tony, McGee, contattate il signor Locker, interrogatelo di nuovo. Se come ieri non risponde...”
“Lo andiamo a prendere”, concluse Tony mentre Gibbs incominciava ad uscire passando di fianco al direttore. Agli occhi attenti di Ziva non sfuggì il fatto che i due, pur passandosi accanto avessero evitato di incrociare lo sguardo e anche di toccarsi.
DiNozzo, Tim e Strauss uscirono dopo di lui mentre Kelly e Ziva rimasero indietro. Quest'ultima lanciò un'occhiata alla ragazza e capì subito che anche lei voleva scambiare qualche parola col direttore. 'Meglio lasciarlo a lei questo argomento', pensò prendendo le sue cose ed uscendo quasi di corsa.
“Direttore?”, chiamò, invece, la rossa. Nella mente di Jenny passò per un attimo l'idea di far finta di non sentire, ma poi si fermò. Non aveva nessuna voglia di avere rapporti di qualsiasi genere con nessuno dei due Gibbs, ma poi guardò negli occhi la ragazza e capì che non l'aveva chiamata per un secondo round.
“Perché li ha lasciati fare?”, chiese infatti.
“Perché non avrei dovuto?”. Jenny, anche se aveva capito la domanda di Kelly prima che lei la ponesse, era ancora un po' sorpresa da essa. Da quel che aveva potuto vedere tra i due non scorreva buon sangue. Ma poi si diede della stupida, potevano non essere legati ma in fondo Gibbs era ancora suo padre. Così decise di darle una vera risposta. “Non ho poteri su il signor Franks, per quanto riguarda tuo padre invece non dovresti preoccuparti. Non ho acconsentito per fare un favore a Mike, ma perché Jethro è il mio migliore agente, mi fido di lui ciecamente, e dovresti farlo pure tu. A te può sembrare vecchio, ma è più in gamba di quanto non sembri a te”. Kelly non rispose e il direttore non aspettò una risposta.


 


 

Non passò molto che Gibbs, Mike, le ragazze, Strauss e l'agente Hotchner dovettero partire. Franks avrebbe dovuto incontrare il capo del traffico quel pomeriggio, con la scusa di fargli conoscere McForth, un agente NCIS stufo della scarsa paga e desideroso di guadagnare un po' di più mettendosi in affari con loro. Prima di partire McGee fece un aggiornamento a tutti con ciò che aveva scoperto sul contatto di Mike, unendo ciò che gli aveva detto quest'ultimo con ciò che aveva scoperto in rete.
“Pablo Raymont, messicano di nascita, da giovane faceva parte della gang del suo quartiere, ma tutto sommato ha collezionato poca cosa, qualche furtarello. Solo ultimamente si è messo in mezzo a cose più serie. I suoi genitori sono morti anni fa, non è sposato, ha solo una sorella, a cui probabilmente è molto legato perché le telefona molto spesso”
“Rosalita. Una ragazza molto carina. Non sa niente dei traffici del fratello”, intervenne Mike, per poi fare cenno di andare al suo ex Pivello, non c'era altro che potesse dire loro McGee, anche perché non era Pablo che interessava a loro, era un pesciolino piccolo, e loro volevano il grande cetaceo. Mentre stavano uscendo Ziva vide Jenny guardarli dall'alto.
“Vi raggiungo dopo, va bene?”, disse a Kelly, la quale annuì.

In un attimo l'agente israeliana fu accanto al direttore.
“Ti posso parlare?”, chiese una volta che le fu vicina.
“Solo se non può aspettare”, rispose la donna rossa. “Hai un lavoro da fare”
“Vorrei parlartene ora. Perché non so se questo influirà con la missione”. A questa affermazione il direttore la guardò dritta negli occhi, non riuscendo a capire di cosa volesse parlare Ziva. “E vorrei farlo da amica, più che da agente...”. Vedendo lo sguardo che l'altra le rivolgeva decise di non aspettare un sì e un no. Si allontanò dal parapetto per non attirare l'attenzione di Tony e McGee sotto di loro e poi parlò. “È successo qualcosa tra te e Gibbs? Ho notato che evitate di guardarvi...”. Jenny, presa alla sprovvista, sembrò quasi sul punto di rispondere arrabbiata, e così Ziva la precedette. “Non vorrei che anche Kelly notasse qualcosa e sia influenzata da questo, so cosa è successo ieri tra te e lei, e ho notato che non era contenta che Gibbs partecipasse in maniera così attiva alla missione, non vorrei ci fosse altro che renda meno lucida”. Jenny comprese la preoccupazione della sua agente e amica e annuì.
“Non hai da preoccuparti per il momento, va tranquilla”, disse allora sorridendole. La mora annuì per poi andare a recuperare gli altri.



 

“Quanto diavolo ci mette Dorneget? Sarebbe già dovuto essere qui con il signor Locker”, commentò Tony, che stava incominciando a rimpiangere di aver detto al giovane agente di andare. Ma proprio in quel momento sentì le porte dell'ascensore aprirsi e alzando la testa notò Dorneget arrivare, solo.
“Ehi! Dov'è il signor Locker?”, domandò Tony ricomponendosi dalla posizione stravaccata che aveva assunto. Il giovane impacciato si grattò la nuca prima di rispondere.
“Nella stanza non rispondeva nessuno, ma alla reception dicevano di non averlo visto scendere, così ho provato ad entrare e c'era la porta aperta... C'era disordine ovunque, poi ho sentito una botta in testa e sono svenuto”, raccontò imbarazzato mentre i due agenti anziani si guardavano sorpresi.
“Chiamo Gibbs”, disse subito McGee mentre nello stesso momento Tony prendeva il telefono per avvertire Ziva.



Gibbs sentì il telefono vibrare, lo tirò fuori e vide che era McGee, ma non rispose, erano ormai arrivati al capanno dove li aspettava Pablo.
“Ehi, Miguel!”, salutò un uomo dalla carnagione olivastra, avanzando verso di loro.
“Pablo, questo è McForth”, li presentò e i due si strinsero la mano. Entrati nel capannone trovarono altri cinque uomini vistosamente armati.
“Addirittura un comitato di accoglienza” commentò Gibbs/McForth. “Non so se ho altri cinque sigari da offrire nel caso l'affare vada bene”, disse per informare la squadra che aspettava nelle macchine poco lontano quanti uomini dovevano affrontare.
“Quando si fanno un certo tipo di affari l'accoglienza è tutto”, commentò Pablo. “E anche il non fidarsi”, aggiunse indirizzando la frase, e successivamente anche la sua pistola, verso Mike. Gibbs alzò le braccia in segno di pace.
“Ehi, che succede?”, chiese.
“Succede che il tuo amico è una fottutissima spia dei federali, ecco che succede”


“Entriamo, sbottò Kelly facendo segno di uscire dalla macchina, ma Strauss la trattenne.
“Aspettiamo il segnale di tuo padre”. Lei lo guardò male. “Tua padre non diventerà mai il mo compagno di bevute, ma ho visto come lavora... Sa quello che fa. Ora stai buona ed aspetta ad intervenire”. Kelly non rispose niente, era la seconda persona che le diceva di fidarsi di suo padre, possibile che fosse davvero così bravo come dicevano? Loro non avevano mai parlato molto di lavoro, se non per il fato che esso lo teneva troppo lontano da casa. Aveva sempre avuto qualche notizia da Mike, ma non riguardava mai la bravura di suo padre. Mentre rimuginava ciò Ziva rientrò in macchina. Era dovuta uscire per sentire meglio Tony, che le aveva telefonato.
Senza dire niente agli altri due azionò il telefono per contattarsi con Gibbs.


Locker non era in albergo, la sua stanza era in soqquadro. Mcgee e Tony stanno cercando di localizzarlo”. La voce di Ziva risuonò forte e chiara nelle orecchie di Gibbs, ma l'agente archiviò l'informazione per riuscire a concentrarsi nella delicata situazione in cui era.
“Lavori per i federali, amico?!”, esclamò aggredendo Mike. Lo prese per il bavero della giacca strattonandolo. “Mi hai detto che qui c'era un affare che faceva al caso mio per prendere due piccioni con una fava. Eh? Ho ragione?”, Disse ancora senza lasciargli il tempo di rispondere. Lo spinse a terra.
“Non sanno quello che dicono, si stanno sbagliando”, provò a difendersi Mike.
“Pablo non sbaglia mai, amico. Ti abbiamo visto con quel marinaio. Lui non ha voluto dire niente a noi, ma è chiaro che trami qualcosa”, intervenne l'uomo avvicinandosi al fianco di Gibbs.
“Quel ragazzo mi seguiva, gli ho detto di lasciarmi stare”, provò a dire ancora Mike.
“Sai, credo che tu abbia pescato l'agente corrotto dell'agenzia sbagliata, Miguel... Perché, vedi, è l'NCIS a occuparsi della morte di quel marinaio...”, intervenne Gibbs sovrastando il suo ex capo. “...E le informazioni che ho colto non combaciano con ciò che ci stai dicendo adesso”, disse prendendo la pistola. “Ti ho usato a sufficienza...”, commentò e poi premette il grilletto.
Ci fu un momento di silenzio. Pablo, che probabilmente non se l'aspettava guardava con occhi molto più interessati l'uomo che si prospettava essere il suo prossimo collaboratore, o meglio quello del suo capo.
Il lento applauso alle spalle dei due sorprese tutti nella stanza, Ziva e gli altri in macchina e anche l'agente Hotchner che aspettava il momento di agire insieme ad una squadra di poliziotti in un furgoncino dietro all'edificio.
“Bella interpretazione, agente Gibbs”



Scusate il ritardo imperdonabile!! Purtroppo la quinta mi sta prendendo più tempo di quanto non mi aspettassi..E, ahimè le cose non miglioreranno... Abbiate pazienza ve ne prego... Ciao alla prossima!

  
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