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Autore: Fast    20/03/2015    10 recensioni
Sai di cosa hai bisogno, Kagome? Di pane caldo, miele e una spruzzata di cannella! Ti rimette al mondo!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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C'è un posto nel mondo
dove il cuore batte forte,
dove rimani senza fiato per quanta emozione provi.
Quel posto è tra le tue braccia
A. Merini.

 


Kami, che frustrazione.

Stizzita, lascio cadere la matita sulla scrivania, mentre il chiacchericcio delle mie colleghe arriva alle mie orecchie come un suono scomposto senza senso.

Mi lascio andare con le spalle allo schienale, e allungo le gambe.

Come se avvertisse il mio stato d'animo, Hina si fa sentire con un calcio.

-Dai tesoro...- mormoro passando leggera la mano sulla pancia.

-Insomma Kagome, ci siamo quasi eh?-

Alzo gli occhi sulla mia collega, una ragazza giovanissima dal sorriso smagliante ed i capelli a caschetto.

Le sorrido in risposta -Eh già. Il parto è previsto intorno al venti dicembre-

Annuisce -Che meraviglia!! Ma hai intenzione di lavorare fino a quel momento?-

Alzo le spalle. Il lavoro rappresenta al momento l'unico svago che mi è concesso, l'unica valvola di sfogo in questo turbine di avvenimenti, ma per il benessere della bimba mi toccherà smettere...

-No, da domani resto a casa. Oggi è l'ultimo giorno. La dottoressa mi ha consigliato un po' di riposo in attesa del parto. Anche se un po' mi dispiace. Mi mancherete!-

-Che dolce che sei Kagome! Adesso sarà meglio che la smetta di ciarlare, che qui sennò non si finisce mai di lavorare! Allora auguri per il momento! Tanto poi ti verremo a trovare non appena la piccola deciderà di vedere in faccia il mondo!!- mi fa, un sorrisone sincero a condire le parole.

-Sarai la benvenuta!-  le rispondo abbracciandola.

La osservo rimettersi a lavoro con entusiasmo, mentre io ho voglia soltanto di arrivare a casa e stendermi.
Stasera sono invitata a cena dai genitori di Koga, e già rabbrividisco a quello che mi toccherà passare...

Almeno per un'ora potrò starmene beatamente straiata sul divano con una buona tazza di the...

Decido di alzarmi per andare a prendermi un the alle macchinette, per ingannare gli ultimi minuti che mi separano dall'uscita.

Grazie al cielo sono quasi le sei e mezza, e almeno l'ultimo giorno è passato senza incrociare nessuno di indesiderato..

Sorrido iricamente mentre infilo qualche spicciolo nel distributore.

Mentre osservo il thè riempire il bicchierino di plastica, non posso fare a meno di provare un brivido pensando alla mia situazione.

Mi passo le mani sulla faccia.

Koga mi sta sfinendo.

Devo spesso alzare la voce per fargli capire di mantenere le distanze.

Kami, ogni occasione è buona per cercare di abbracciarmi, toccarmi, baciarmi.

Non serve che gli ripeta ogni volta che non lo sposerò e che avremo dei rapporti inerenti alla piccola e basta.

Kami, non ha voluto neanche che gli restituissi l'anello....

Sarà.

Con un sospiro, butto il bicchierino nel cestino.

Involontariamente, alzo gli occhi sulle grandi finestre che separano l'area relax dagli uffici dei dirigenti.

Mi si gela il sangue nelle vene.

La mia felicità nel terminare la giornata senza visioni sgradevoli svanisce...

Kikyo è seduta sulla scrivania. Inuyasha è in piedi, una mano a sistemarle i lunghi capelli mentre ride come un matto a qualcosa che lei deve aver appena detto.

In risposta, lei gli si avvicina sorridente, e posa le labbra su quelle di lui, che èm ben lungi dallo scansarsi.

Mi si stringe lo stomaco, mentre le lacrime pungono per uscire.

Come previsto, tutti i grandi sentimenti di Inuyasha non erano che stronzate.

La dolcezza, gli sguardi, le attenzioni, i sorrisi.

Ma vaffanculo.

E quel bacio così... così'....

Oddio, mi tremano ancora le gambe se ci penso.

Non ci ho dormito la notte.

La stretta di quelle braccia, il calore di quelle labbra, la delicatezza di quelle carezze...

Non ho mai provato niente del genere.

Sarebbe stato così semplice dirgli di si, arrendermi a quel meraviglioso vortice di sensazioni...

Ma fortunatamente, ho resistito.

Si vede, quanto gliene importa di me.

Non mi ha più cercato da quella dannatissima sera: non una chiamata, non un messaggio, una mail. Nulla.

Mi ha persino spostato di ufficio, mettendomi dalla parte opposta dello stabile, in modo da non incrociarci mai.

Quelle rarissime volte in cui ci vediamo, ha uno sguardo impenetrabile, e non mi saluta nemmeno.

Sono mesi che non sento la sua voce.

E ovviamente, mentre lui giocava a fare il sentimentale, io ci sono cascata come un'allocca e mi sono innamorata di lui come una scema.

Fanculo.

Vaffanculo.

Ma Kami, non ho intenzione di soffrire per lui un secondo di più.

Ho già iniziato ad inviare dei curriculum, e conto di aver già trovato un impiego non appena la maternità sarà finita.

E, cavolo, soffro più di quando quel coglione di Koga se ne è andato.

Al diavolo tutti.

Mentre ho ancora gli occhi fissi su quella scena nauseabonda, due lacrime sfuggono impertinenti al mio controllo.

Neanche ne avesse fiutato l'odore, Inuyasha si volta di scatto verso di me, occhi negli occhi attraverso il vetro, facendomi sobbalzare.

Senza pensarci un attimo, me precipito nel mio ufficio, afferro in fretta piumino e borsa e mi avvio a passo spedito verso l'uscita.

Sono quasi riuscita a raggiungere la porta, che una mano mi afferra la spalla.

-Si può sapere che diavolo ti prende?-

Benchè il tono viri sull'arrabbiato, non posso fare a meno di provare un brivido, dopo questi mesi di silenzio.

La voce è sempre così maledettamente calda e bassa...

-Niente. Vorrei solo andare a casa, se possibile- replico, il tono altrettanto freddo, mentre cerco di divincolarmi dalla sua presa.

Osservo gli occhi, meravigliosi come li ricordavo, incupirsi.

Per nulla colpito dal mio tono di voce, porta anche l'altra mano ad afferrarmi il braccio.

-Menti- ringhia.

Agrotto la fronte, mentre stringo così tanto le labbra che, sono sicura, sono diventate bianche.

-Ah beh, dopo tutti questi giorni di silenzio stampa mi sembra un po' azzardato da parte tua arrivare e chiedermi che cosa c'è neanche fosse una cosa normale-

Accentua la presa -Probabile. Ma non sono abituato a vederti piangere-

Cosa?

Ho sentito bene?

Che testa di...

-Davvero? Ma che tenero che sei! Se ci tieni davvero a saperlo, stavo solo pensando che è proprio un destino gramo, il mio. Prima abbandonata dal padre di mia figlia, poi dal mio migliore amico che durante l'ultima, disarmante conversazione che abbiamo avuto, si mostrava così ben disposto nei miei confronti...-

Ringhia ancora -E adesso che cazzo vorresti dire con questo?-

Con uno strattone riesco a liberarmi dalla sua presa -Cosa voglio dire? Voglio dire che tutti i meravigliosi buoni propositi che avevi nei miei confronti mi paiono essere stati largamente sostituiti da Kikyo!-

Lo vedo stringere i pugni e socchiudere gli occhi, un atteggiamento tipico di quando è in collera.

Ma io, che sono altrettanto incazzata, non demordo -E sai cosa? Koga è stato un'ottima scuola! Mi ha fatto un corso accellerato per riconoscere gli stronzi bugiardi!- sbraito, un nodo di dolore, rabbia e frustrazione all'altezza del petto.

Con un ringhio ancora più forte del precedente, Inuyasha scatta verso di me afferrandomi nuovamente per le braccia, il viso a pochi millimetri dal mio.

-Non azzardarti a paragonarmi a lui!-

-Ah si? Ma se con il tuo comportamento non fai altro che ricordarmelo!-

-Stronzate!-

-E invece si! E comunque non importa! Per quanto riguarda Kikyo hai la mia benedizione!- urlo inferocita.

-Tu non hai capito un accidente!!- sbaita di rimando

-E non urlare! Sai che c'è? C'è che ho fatto bene a non lasciarmi convincere dalle tue parole! Non sono il tuo caso umano, e non voglio la tua pietà!-

-Tu credi veramente che la mia sia pietà?! Sei cieca, ragazza?-

Se pensa di farmi cambiare idea sgranando gli occhioni e finegendo incredulità si sbaglia di grosso..

-Ma certo! E come potremmo chiamarla, sennò? Tu non mi ami! Altrimenti non mi avresti mai allontanata, evitata! E sopratutto adesso non saresti li a ridere con Kikyo! È più di un mese che giocate a fare i piccioncini innamorati! E non ti preoccupare, ti ripeto che hai la mia benedizione!-

-Accidenti a te Kagome!-

Mi lascia andare di botto, e resta a fissarmi per qualche secondo interminabile.

Grazie ai Kami nessuno ha assistito alla nostra sfuriata.

Che poi, lo sa solo lui perchè continua a fingere.

Mi deve aver preso davvero per una scema.

Dopo un silenzio fin troppo carico di tensione, bisbiglia: -Stai saltando a delle conclusioni affrettate Kagome-

Sorrido amaramente, sistemandomi la borsa sulla spalla -Non credo. Sono incinta, non rimbecillita-

Sospira stancamente -Se ti ho evitata in tutto questo tempo, è per un buon motivo. Quando riuscirai a capire e a pensare lucidamente, potremo parlarne da persone civili-

Arriccio il naso -Non credo che ne avremo l'occasione. Addio, Inuyasha-

Devo impedirmi con la forza di fiondarmi su di lui, non appena i nostri occhi si incrociano.

Kami, mi sembra così...

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-Sincero! Cielo Kagome, come puoi essere così scema, eh?!-

Abbasso istintivamente la testa, non appena la voce già squillante di Sango si alza di parecchi decibel.

Appena rientrata, l'ho trovata sulla porta di casa, una confezione di Takoyaki appena fatti in mano e il solito caldo sorriso sulle labbra.

Sorriso che si è spento quasi subito non appena ha notato la mia faccia da funerale.

Ed eccola li, dopo essersi sorbita il mio racconto sugli ultimi avvenimenti, con la coda di cavallo scarmigliata dal troppo essersi passata le mani trai capelli, le gote rosse e la tazza di thè del servito buono che rischia di spezzarsi tra le sue mani contratte.

-Cielo Kagome! Ma quanto ancora ti vi vorrà per capire che quel ragazzo ti ama?! T-i a-m-a!-

-Oh, certo! È così innamorato che si sollazza con quella li!-

Sbatte la testa sul tavolo -Kami. Benedetta ragazza. Ma come fai a non arrivarci?! Il massaggio, le occhiatine, i baci notturni, le confessioni quando crede che tu non senta, l'odio radicato verso Koga! La sua costante presenza, le sue mille attenzioni.. Cielo Kagome! Ti ha perfino sbattuta al muro e baciata come un assetato!! di cos'altro hai bisogno per capire ciò che è evidente agli occhi di tutti?!-

-E allora perchè mi evita?! Perchè non mi capisce e si incazza con me per Koga?!-

Alza gli occhi al cielo -Kami, la strozzo... forse perchè è geloso!? Forse perchè ha paura che non contraccambi i suoi sentimenti e allora ha deciso di starti lontano per vedere se gli passa?! Kami Kagome, se non fossi incinta ti accopperei! Come cavolo fai a non capire?!-

-Bah! Fatto sta che mi ha piantata su due piedi senza neanche starmi ad ascoltare! Neanche ha cercato di capire perchè mi sono riavvicinata a Koga!-.

Strabuzza gli occhi mentre afferra l'ennessimo takoyaki della serata per masticarlo nervosamente -Bah, forse perchè non gli hai detto a chiare lettere che lo ami, forse? Che volevi che facesse, che restasse nel limbo dell'indecisione?! Amico/ pseudoamante, amico/pseudoamante! Per favore!-

-Ma non ha mai detto che mi ama!-

Si irrigidisce, poi butta giù una sorsata di the -Vai lobotomizzata... Santi Kami! Cosa volevi che facesse per fartelo capire, eh?-

-Ok. Supponiamo che quello che dici sia giusto. Che dovrei fare io a questo punto?-

Fa tanto d'occhi, mentre si sporge verso di me, un'espressione così minacciosa che per un attimo comprendo le tachicardie di Miroku -Forse muovere quel culo e andare da lui per confessargli i tuoi sentimenti non sarebbe una cattiva idea!-
Sbianco -Coooosa?!-

-Cooosa?! Ma ti ascolti, eh? Vuoi restare li ad ammuffire e a logorarti il fegato per tutta la vita?! Fallo per Hina, maledizione! Prendi coraggio e affronta la situazione una volta per tutte!-

Sono ammutolita.

Sango getta un'occhiata al display del cellulare, poi si alza e afferra cappotto e borsa.

-Adesso devo andare. Le gemelle dovrebbero rientrare a breve. E vedi di spicciarti. Sono mesi che ti vedo vegetare come una polla, e sono mesi che mi trattengo dal farti tornare in te. Sei sempre stata padrona del tuo mondo, e non ti si addice per niente essere vittima degli eventi. Mi aspetto che tu raggiunga Inuyasha e che vi chiariate una volta per tutte-

Sempre muta come un pesce, la guardo prendere le chiavi della macchina ed avviarsi verso la porta.

-Aspetto tue notizie- mi urla dal corridoio -E ricordati che Hina si merita un padre vero, non uno a intermittenza-.

Mentre la porta si chiude, rifletto sulle sue parole.

Stringo i pugni.

È ora di prendere una decisione.


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-Ma caaaaaaara! Che piacere vederti! E che adorabile abitino! Il blu ti sta d'incanto! Se non fosse troppo out potresti decidere di sposarti così!-

Non appena la vecchia criceta, come la chiama la mamma per via di quell'orrenda tintura di capelli che la fa somigliare in modo impressionante all'omonimo roditore, si gira, alzo gli occhi al cielo.

Con la voglia di una che va al patibolo, entro nell'atrio della lussuosissima e pacchianissima villa dei miei mancati suoceri.

Ho deciso di partecipare comunque a questa benedetta cena, durante la quale informerò tutti, e stavolta in modo deciso, della mia posizione.

-Amore mio! Finalmente sei qui! Che bella che sei!-
Scanso appena in tempo un tentativo di bacio di Koga.

Mentre prendo posto a sedere, non posso fare a meno di chiedermi come diavolo ho fatto a non vedere certi aspetti del suo carattere in tutti gli anni che siamo stati insieme.

Appiccicoso, pomposo, narciso...

Bah.

La vecchia criceta mi sorride mentre taglia in minuscoli pezzettini il pollo in salsa che ha davanti.

-Allora, pulcini miei... A quando il matrimonio dell'anno? Dobbiamo iniziare a buttar giù una lista degli invitati! E poi dovremo informare i giornali, prenotare la location, chiamare una sarta per i vestiti e...-

-Non ci sarà nessun matrimonio-

Secca e precisa.

Sango sarebbe fiera di me, cavolo!

Per poco la vecchia criceta non si strozza con la salsa, il vecchio topo (marito della vecchia criceta) affoga nel vino, e il topolino di campagna (eccheccavolo, dovrò affibbiare un nomignolo decente pure per Koga) strabuzza gli occhi.

Kami, se non fosse una situazione seria, mi sbellicherei dalle risate.

-E' tanto che ve lo dico. Io non posso sposarti, Koga. Mi dispiace. Non ti impedirò mai di essere partecipe della vita di Hina, coe ti ho già detto, e naturalmente i nostri rapporti saranno sereni e costanti per la bambina, ma... no, non ti sposerò-

Nessuno fiata.

-E' per quel mezzodemone, vero? Mentro non c'ero te la sei spassata con lui, non è così?-

Assottiglio gli occhi -No, Koga. Non me la sono spassata. Ma ti ricordo che se c'è qualcuno da biasimare qui, sei tu-

Sghignazza -Kami. Una vita passata a morirti dietro, e alla fine si è trovato a fare da padre sostitutivo a mia figlia. Che sfigato-

-Morirmi dietro?-
Allarga le braccia, un sorrisino strafottente sulla bocca -Ma certo. Non te ne sei mai accorta, mia cara? Quello stupido è pazzo di te da una vita, e si è dovuto sempre accontentare di essere il "caro migliore amico". Che demente. Per starti vicino si è abbassato a tanto. Peccato che tu fossi mia-

Sbatto con forza il tovagliolo sulla tavola, mentre sono sbigottita dalle sue parole.

È sempre stato così superficiale, così anaffettivo, così.....

Stronzo?!

-Ho cessato di essere "tua" se così possiamo dire, quando mi hai lasciata senza se e senza ma. E quello che provo per Inuyasha, e quello che lui prova per me, sono affari nostri, e gradirei che venissero rispettati, se non ti dispiace- replico gelida.

Con la coda dell'occhio noto i due vecchi talponi agitarsi sulle loro sedie.

Poveri, forse speravano di farsi un po' di pubblicità con un matrimonio in grande stile.

Mi alzo -Bene, suppongo che non ci sia molto da aggiungere. Vado in momento di la e poi chiamo un taxi per farmi riportare a casa-


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Chiudo i rubinetti del lavello in marmo e mi asciugo le mani.

Credevo sarebbe stato più difficile, e invece.

Sono convinta di tutto, e non mi pento della scelta.

Adesso non mi resta che uscire da questa tana di matti e...

Accidenti.

Questa casa è enorme, e sovrappensiero ho imboccato il corridoio sbagliato.

Sbuffo.

Ci mancava anche questa.

Andando a memoria, imbocco un altro corridoio, ma non appena sento due voci concitate provenire da una stanza, mi blocco.

-Maledizione, non ci voleva-

E' il padre di Koga

-Ma dove diavolo hai la testa, eh? Non ci hai messo nemmeno un po' d'impegno!-

-Macchè dici, papà! Sono stato così smielato da disgustarmi da solo. Ed ho anche trascurato Ayame in tutto questo tempo, ma quella non si muove-

-Non ci voleva. La faccenda della bambina, intendo. Voglio dire, vi foste lasciati senza un figlio di mezzo, non ci sarebbe stato nulla da ridire, ma così... I miei avversari politici ci ricameranno sopra come non mai. È come servirgli la vittoria su un piatto d'argento-

-Ma papà! Che potevo fare? Mi sono sforzato come mi avevi detto, e solo per farti piacere! Ayame è furiosa. Francamente, ti dirò non avrei mai lasciato Kagome per lei. Voglio dire, Kagome è davvero bella, ma una marmocchia trai piedi non l'avrei voluta-

-E hai fatto bene a prendere la palla al balzo, figliolo. Voglio dire, Ayame è figlia di un famoso giudice, certamente avresti contratto un buon matrimonio. Era tutto perfettamente pianificato. Il matrimonio con Kagome, e poi dopo un anno il divorzio. I metodi non sarebbero mancati. Io e tua madre credevamo davvero che sarebbe stato semplice convincere Kagome, ma a quanto pare non è stato così. O forse sei tu l'incapace-

-Incapace? Via, papà. Ho anche provato a portarmela a letto in tutti modi possibili, ma non c'è stato verso. Magari con la gravidanza è diventata frigida-

-Cos'è stato è stato. Fatto sta che non possiamo permetterci una mossa del genere. Hai provato con un viaggio? A lei piace viaggiare. Magari si ammorbisce-

 

Non ci credo.

Miserabile duetto di serpi striscianti.

Ora glielo do io il matrimonio.

Come una furia, entro nella stanza, facendo sobbalzare e sbiancare i due "gentleman".

-Ma guarda un po' chi abbiamo qui. Un padre degno del figlio e viceversa-

Koga si alza, concitato, mentre il criceto senior diventa così rosso che credo scoppi da un momento all'altro.

Non sarebbe una grave perdita per l'umanità, credo.

-Kagome, posso spiegar..-

Alzo una mano per zittirlo -No, Koga. Ne ho abbastanza delle tue bugie e delle tue cattiverie. E per quanto riguarda Hina, stai tranquillo che non devi occupartene per forza. Voglio dire, lei per prima non sentirà la tua mancanza. Sai, fai parte di quella categoria di maschi che non sono mai diventati Uomini-

Lo osservo gelidamente, mentre pare riacquistare un po' di colore.

-Ho passato mesi a sentirmi inadeguata, ad arrovellarmi sul perchè te ne fossi andato. Mi domandavo se alla fine fosse stata un po' colpa mia, ma da qualche minuto a questa parte sono arrivata all'unica, logica conclusione: sei uno stronzo. Punto-

-Ma Kagom...-

-Per quanto riguarda tale Ayame, hai mia benedizione. E lei stia tranquillo, Mister Yoro. Nessun giornalista saprà mai di questa storia. Ma sia ben chiaro che esigo da suo figlio un documento regolarmente firmato e legalmente valido in cui rinuncia ad ogni diritto di paternità sulla bambina. Questo è il prezzo per il mio silenzio. Ma mi pare un accordo più che a vostro vantaggio, visto lo scarso entusiasmo che nutrivate per questa creatura.-

-Si- borbotta Yoro allentandosi il nodo della cravatta -Suppongo si possa fare-

Annuisco -Molto bene. Verrete contattati dal mio avvocato il prima possibile. A mai più rivederci-

Sono quasi alla porta, quando mi viene in mente una cosa.

-Ah, Koga? Ci tengo a farti sapere che Inuyasha è un uomo eccezionale, che sa cosa sono l'onestà, l'onore, la rettitudine el'altruismo. E ti posso assicurare che con lui sono tutto men che frigida. Buona serata a tutti-

Mi precipito verso l'uscita, afferrando di malagrazia piumino e borsa che una cameriera mi porge.

Veloce, chiamo subito un taxi.

Destinazione, casa di Inuyasha.

Perchè c'è soltanto un posto dove il cuore batte forte e mi manca il fiato per la moltitudine di sensazioni che provo.

E quel posto è li, tra le braccia di Inuyasha.

Mi poso una mano sulla pancia, mentre un sorriso si affaccia sulle mie labbra.

-Preparati tesoro! Si torna da papà!-

  
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