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Autore: morgana_pendragon7    20/03/2015    4 recensioni
La guerra contro Gea è finita, e semidei greci e romani hanno ritrovato la loro pace. Questo finché una misteriosa figura non arriva al campo mezzosangue decidendo di portare con sé in viaggio un gruppo di eroi da lei scelti. Tra antiche magie e una nuova e pericolosa nemica, vecchi e nuovi eroi combatteranno insieme per proteggere un'antica e misteriosa terra. E qualcuno riuscirà a scaldare il cuore più nero...
"Sette eroi che la terra hanno affrontato,
Con l'ultima figlia della discendenza maledetta che la spada ha impugnato,
Il principe della morte e la dea perduta partiranno,
L'isola delle belle mele proteggeranno.
La spada del grande re dovranno recuperare
E la vittoria della terza sorella evitare.
Ma chi gli è più vicino li tradirà,
Il ripetersi della storia nessuno impedirà
E il drago bianco onore alla sua discendenza riporterà".

Spero di avervi incuriositi.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I sette della Profezia, Nico di Angelo, Nuovo personaggio, Quasi tutti, Reyna
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The mystic's dream '
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Era pronta. Sistemò l'arco che le aveva regalato suo padre e chiuse il borsone. Si mise lo zaino in spalla, prese il borsone e uscì dalle sue stanze. A quell'ora, solitamente, dormivano tutti, ma quando scese tutti i suoi compagni erano lì, chi affacciato dalla finestra delle proprie stanze e chi, con tutto il pigiama, l'aspettava nel corridoio solo per poterla salutare. Victoria attraversò velocemente il cortile. Raven l'aspettava vicino il portone principale, quando furono una davanti all'altra Victoria posò i bagagli a terra e la abbracciò . Si conoscevano da una vita, a loro non servivano le parole per capirsi, bastava uno sguardo. Raven sciolse l'abbraccio, ma continuò a stringere le mani dell'altra sacerdotessa, inclinò leggermente la testa di lato sorridendo.
- Sta tranquilla Raven. Tornerò presto-
Victoria recuperò le sue cose e discese lungo il sentiero. Ma proprio quando era a metà strada una voce la richiamò.
- Victoria! Piccola peste! Dove credi di andare?-
Victoria si girò di scatto. Una donna bassina, piuttosto robusta, con un lungo abito grigio e un grembiule sporco di farina, le stava correndo incontro; i capelli chiusi in una crocchia disordinata e i piccoli occhi color caramello pieni di vita.
- Donna? Che ci fai qui?-
- Prendi qua!-
E le mise un fagotto tra le braccia.
- Grazie! Ma cos'è?-
- Roba buona! Ecco cos'è! Mele di Avalon e la mia famosa crostata al cioccolato che ti piace tanto-
- Sei unica Donna-
- Mi dai il tormento da quando hai messo piede in Accademia... Cerca di tornare tutta intera-
Victoria sistemò il fagotto nello zaino, lo fece ricadere a terra vicino al borsone, e abbracciò Donna.
- Ti voglio bene Donna. Grazie di tutto-
- Anche io ti voglio bene Victoria-
Sciolsero l'abbraccio e sul volto di Donna tornò la solita espressione corrucciata.
- Adesso vai! Sbrigati! Che gli altri ti hanno aspettato già abbastanza-
Victoria la guardò risalire il sentiero fino all'Accademia , si rimise lo zaino in spalla, afferrò il borsone e scese il sentiero. Finalmente riuscì a scorgere l'Argo II e affrettò il passo. Erano tutti lì ad aspettarla. Percy la raggiunse e le prese la borsa.
- Sta tranquilla. Ci penso io-
Lo seguì. Finché non si ritrovò al centro di un vero e proprio cerchio fatto dalle persone a lei più chiare. Lasciò che lo zaino le ricadesse lungo il braccio fino a cadere a terra e corse ad abbracciare i suoi genitori. Sua madre era una donna dal volto bello e gentile, solcato dai segni degli anni, aveva i capelli color ambra sistemati in una coda che le cadeva delicata sulla spalla destra, gli occhi erano blu come quelli di Eric e le labbra coralline come quelle della figlia, avevano anche lo stesso sorriso. Il padre aveva un volto regale e dolce, i capelli erano color caramello e aveva anche dei baffi del medesimo colore, gli occhi erano grandi e neri come quelli di Victoria. Abbracciarono la figlia riempiendola di baci sui capelli, sulla fronte e sulle guance. Quando si allontanarono la madre di Victoria si tolse la catenina che aveva al collo, aveva come ciondolo una perla nera chiusa in una spirale d'oro bianco, la mise al collo della figlia e le baciò la fronte.
- Una rara perla nera per il mio dono più prezioso-
- Grazie mamma-
Accanto ai suoi genitori c'era Elizabeth. Una ragazzina di circa sedici anni, magra come una ballerina, e estremamente simile alla sorella. Aveva gli stessi boccoli color miele, lunghi fino alle spalle, gli occhi erano color caffè, lucidi, per le lacrime che minacciavano di scendere. Si fiondò tra le braccia della sorella maggiore cercando di non piangere.
- Torna presto-
- Si-
A malincuore, Victoria, si allontanò anche da lei. Allie e Miranda le saltarono al collo, Orso le seguì poco dopo, stringendo le tre ragazze nel suo abbraccio, e sollevandole di qualche centimetro da terra. Quando finalmente furono messe giù, Victoria si sentiva un po' rintronata. Quando si riprese passò a Diego, che era già scoppiato in lacrime.
- Oh, Diego-
Lo guardò sorridendo inclinando leggermente la testa. Lui si asciugò velocemente le lacrime.
- Non sto piangendo. Ho il sole negli occhi... Ma chi voglio prendere in giro-
Strinse forte la sorella tra le braccia, piangendo come mai, mentre Victoria rideva. Si, Victoria rideva.
- La mia adorata sorella. Sta attenta-
Fu dura per lui riuscire a staccarsi da Victoria, ma quando finalmente la liberò dal suo abbraccio, si tolse la felpa nera e la mise sulle spalle della sorella.
- In mare fa freddo di sera-
Victoria si infilò la felpa sulla canotta nera e sorrise al povero Diego che tentava di non ricominciare a piangere. Accanto a lui Eric se ne stava con le braccia conserte e lo sguardo basso. Victoria si mise davanti a lui. Il ragazzo sollevò gli occhi sulla sorella.
- Sei arrabbiato?-
- Non sono ancora d'accordo che tu parta-
- Eric...-
- Lo so. È la tua occasione. Devi afferrarla al volo. Ma mi mancherai-
Victoria gli saltò al collo. Eric sorrise e la sollevò di qualche centimetro da terra. La rimise giù e la lasciò andare. Victoria si diresse da Arthur, che era affiancato da Reyna. Il principe tese la mano verso la sacerdotessa. Lei lo guardò storto, rifiutando di stringergli la mano.
- Tu e le tue informalità-
E lo abbracciò. Lui ricambiò volentieri l'abbraccio, stringendo la ragazza a sé.
- Sei il mio più vecchio e caro amico, principino dei miei stivali. Sei come un fratello per me-
- Cerca di tornare tutta intera vecchia ciabatta-
Victoria si allontanò da Arthur e spostò lo sguardo su Reyna.
- Tienimelo d'occhio. Assicurati che porti a termine i suoi compiti, che mangi le sue verdure, che vada a letto presto e che non tiri qualche brutto scherzo a qualcuno per vendicarsi. Se vuoi puoi prenderlo a calci-
Reyna rise, mentre Arthur divenne completamente rosso. Victoria sorrise divertita all'amico e si allontanò da lui prima che la strozzasse. Lady Viviana chiudeva il cerchio. Victoria si posizionò davanti a lei, strinse le mani una nell'altra e le portò alla fronte a coprire la Falce di Luna, si piegò in avanti in un piccolo inchino, Viviana le mise due dita sotto il mento e le sollevò la testa. Le baciò delicatamente la fronte e le sorrise.
- Sei pronta-
Victoria si allontanò da lei. Recuperò lo zaino e si avviò verso la nave. Si girò un attimo a guardare i suoi cari, spostò lo sguardo più in là verso l' Accademia, verso il tempio, e poi più in là, oltre le montagne, a Nuova Camelot, e poi ancora più oltre, nelle terre oscure, le terre di Mordred, dove era cresciuta. Si chiese se avrebbe rivisto la sua Avalon.
- Marlowe! Ti muovi?-
Sì girò verso la nave. Nico Di Angelo la stava chiamando dalla cima dell'albero maestro. Era ufficiale. Quel ragazzo le stava antipatico. Salì sulla nave. L' Argo partì, e lei ebbe la possibilità di lanciare un ultimo sguardo alle sue spalle, prima che le nebbie diventassero più fitte. Si posizionò al centro della nave, sotto lo sguardo incuriosito dei semidei. Alzò le braccia in alto, i palmi delle mani rivolti verso il cielo, chiuse gli occhi e prese un respiro profondo, rivoltò i palmi delle mani verso terra e lasciò scendere le braccia delicatamente lungo i fianchi, lasciando uscire l'aria dai polmoni. Spalancò gli occhi, le nebbie si aprirono al suo comando. L' Argo II si alzò in volo. Il cuore martellava nel petto della giovane sacerdotessa. In 18 anni della sua vita non si era mai allontanata da Avalon. Ed ora eccola lì che partiva per l'avventura che aveva desiderato tutta una vita. Sorrise a quell'idea. Finalmente la sua occasione era arrivata, quella che aveva sempre aspettato. Stava partendo per la sua prima vera avventura aldilà delle nebbie di Avalon...

Angolo autrice:
eccomi di nuovo qua. Prima di tutto vorrei dedicare questo capitolo alla mia sorellina. Ora, il capitolo. Finalmente si parte, ci lasciamo Avalon alle spalle per andare a scoprire nuove terre. Cosa aspetta Victoria aldilà delle nebbie? La nostra druida avrà fatto la scelta giusta? Tornerà sana e salva a casa, o lei e Nico si uccideranno a vicenda? E Diego avrà smesso di piangere? Non vi resta che aspettare il prossimo capitolo. Alla prossima. Un dolce ciao dalla vostra Fata Morgana.

   
 
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