Videogiochi > Mogeko Castle
Segui la storia  |       
Autore: DeltAmb3r    22/03/2015    1 recensioni
Riprendendo dalla Normal ending: Yonaka ha ucciso suo fratello e, quando la croce di sangue “dovrebbe” guidarla di nuovo al castello, succede un imprevisto e la ragazza torna indietro nel tempo. Inizialmente confusa, trova una lettera che le spiega l’accaduto e che ha una seconda chance per salvare le persone a lei più care, ma la avverte anche che la storia è un po’ diversa da come se la ricordava.
Riuscirà Yonaka ad uscire da questo benedetto castello una volta per tutte?
Presenza di coppie come Defect Mogeko/Yonaka, possibili accenni alla Yonaka/Shinya e sicuri accenni a una coppia che di sicuro non vi aspettate, la King mogeko/Moge-ko (avanti, ditelo che non ve lo aspettavate), magari piccoli accenni a Hasu/Moge-ko, yaoi (non tanto) Hasu/Nega-Mogeko, King mogeko/Nega-Mogeko… si insomma, mi sono fatta un piano enormee insensato, come il gioco, del resto
ATTENZIONE: Presenza di OC (principalmente solo uno che svolge il ruolo…. Lo capirete voi)
Genere: Horror, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Buonsalve a chi mi segue!
Sono contenta di come sta andando la fiction, dico davvero.
Allora, com’è la lettura? Spero che sia abbastanza scorrevole, ci tengo a scrivere in un modo dettagliatamente lungo,  chiedo venia.
Allooooora, credo che…. Non so che altro devo dire…. Uhh… ah si!
Dato he sono molto indaffarata durante i periodi scolastici, forse (e dico fooooorse….) potrei fare un pochino tardi a postare i capitoli, ma giuro che li posto.
Anche perché questo mi è venuto un po’….lunghetto, eh.
Allora io faccio partire la narrazione. Ciao!
 
Capitolo II – Benvenuti nel Mogeko Castle… ancora…
 
Yonaka non ci mise molto tempo per arrivare al castello, e aveva la brutta sensazione che, visto da vicino, fosse divenuto più imponente rispetto alla prima volta in cui  lo aveva visto dall’esterno. Finalmente, negli occhi della liceale, era apparso un filo di luce, un misto tra speranza e preoccupazione.
Speranza, perché avrebbe potuto almeno rimediare agli errori che aveva commesso in precedenza, perdendo delle vite preziose, e preoccupazione, perché non tutto sarebbe stato come prima, fatta ad eccezione per i Mogeko. Quelli non sarebbero mai cambiati.
Yonaka avrebbe ricominciato a fare folli corse come una maratoneta che cerca di arrivare al traguardo e di vincere una medaglia d’oro alle olimpiadi, ma se questo le sarebbe servito di aiuto, sarebbe corsa in eterno pur di raggiungere il suo obbiettivo.
Evitò di leggere i commenti scritti sotto le statue, che servivano solo a provocarle un immenso disagio nella sua mente. Si inquietò nel vedere poi che, al posto di quei Mogeko che avrebbe dovuto vedere galleggiare nell’acqua limpida, quest’ultima era divenuta una grande fossa di sangue. Un altro segno di come il passato fosse cambiato.
Continuò a percorrere gli scalini che portavano gli scalini che avrebbero portato al grande portone d’entrata. Si fermò di fronte a esso. Qualcos’altro non andava. Il portone era completamente spalancato, come se aspettasse solo che lei entrasse per poi richiudersi alle sue spalle. La brezza che avrebbe dovuto risucchiare all’interno del castello la sua curiosa anima da ragazza, era del tutto assente.
La ragazza prese un respiro profondo.
“Non posso credere di doverlo fare di nuovo…” commentò, per poi muovere tremante un passo all’interno della fortezza.
“Permesso……..”
Quando entrò, fu sorpresa di vedere che, in fondo al salone, le pozze di sangue secco erano sparite.
“………heh…strano come sempre….” deglutì Yonaka, guardando nuovamente l’arredamento strambo, le candele e il gigantesco quadro ritraente re mogeko…
Un brutto presentimento prese possesso di lei.
“Sbam!!!!”
Il rumore echeggiò per tutto il salone, tanto che la ragazza si spaventò, girandosi di colpo verso la porta. Si aspettava da un momento all’altro che la porta si chiudesse, ma non così forte come se lo ricordava. Non ebbe il bisogno di avvicinarsi alla porta, e cercare invano di aprirla. Quando si voltò, un’orda di Mogeko era lì, con i loro volti osceni e dei sorrisetti strani, aspettando solo di poterle saltare addosso e strappare via tutti i vestiti di dosso.
Ebbe un sussulto di terrore.
“Mogege! Salve! Buonasera, cara Yonaka-tan! Benvenuta nel Mogeko castle!”
“!? Come sarebbe a dire ‘benvenuta’!?!?” era come se nessuno di loro si ricordasse di averla mai vista prima nel castello. Allora era reale quella storia del viaggio nel tempo?
“Noi siamo i Mogeko! Vuoi giocare con noi? In senso sessuale! Sarà divertente!” uno di loro si avvicinò pericolosamente a lei.
“Mogege!”
“Non di nuovo!! NOOOO!!!!” urlò.
“Moge-tan va per priiiiiiiimo!”
“Huh? Aspetta un attimo, CHI va per primo?” disse un altro Mogeko alle loro spalle, leggermente seccato.
“Eh?” rispose l’altro. Voltandosi verso di lui.
“La prima volta di Yonaka-tan sarà con me!”
Stava accadendo tutto come Yonaka ricordava. Stavano ricominciando a litigare.
“Che hai detto!? Ritiralo!”
“Stai zitto!” rispose un altro Mogeko.
“Vaffanculo!” rispose un altro ancora.
“Oh?” sussultò il Mogeko che si era mosso per primo, avvicinandosi al gruppetto, urlando “Pensi che questo sia un gioco?!? Ti ucciderò!!!!!!”
“Ah si!? Sognatelo!” rispose l’interpellato, colmo dalla rabbia. Yonaka, intanto, li aveva sorpassati, e ora stava sulla soglia della porta, aprendola e entrandoci dentro, in modo da potersi salvare.
“Tu, pezzo di merda!!!!” rispose un altro.
“Oh si?!? Sei carne morta!!!!!!”
“Puzzone!! PUZZONE!!”
“Mogege! MoGEgeGE!!!!”
“Vuoi morire, punk!?!?!”
“TI UCCIDO! TI UCCIDO! TI UCCIDO!!!!!”
“GHYAAAAAH!!!!!”
“WHOOOOOOGHHH!!!!!!”
Litigarono per un po’, quando poi uno di loro si accorse di una cosa: “Uh? Dov’è Yonaka-tan?”
Gli altri la smisero di litigare immediatamente, rimanendo alquanto delusi e sussurrando: “……Oh….”
 
Si guardò dal tenere la porta chiusa battendosi contro con la schiena. Il suo animo si sollevò dal peso del terrore, o almeno fino a quegli attimi di momento. Si sentiva già meglio… ma si prese subito uno spavento improvviso. Le rizzarono i capelli dallo spavento.
“AAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!” sentì da dietro la porta che aveva appena varcato, le urla dei Mogeko che, fino a poco prima, stavano litigando per lei. Yonaka si bloccò di colpo, chiedendosi perché avessero urlato così tanto dal…. Terrore.
Gli vennero in mente le parole di quel Mogeko deceduto prima, nella boscaglia. Doveva fuggire, anche se, per un po’, la curiosità prese il sopravvento su di lei. Aprì leggermente la porta e ci sbirciò attraverso. Le urla si fiondarono su di lei, mentre versi che sembrassero appartenere ad animali feroci, coprivano le loro voci.
Yonaka vide dei Mogeko che non aveva mai visto prima. Erano proprio come se li immaginava, o quasi. Possedevano un volto più espressivo, rispetto a dei normali Mogeko. Neri come il vuoto. Gli occhi a la bocca erano cavi e dalle venature color arancio-rosso. La bocca era allargata in un sorriso inquietante.
Non poté fare a meno di vedere che cosa stava accadendo. Le ombre stavano infettando alcuni di quegli urlanti Mogeko con delle siringhe, riempite di una sostanza che la ragazza non vide bene. Il resto delle loro vittime stava soccombendo sotto le loro pugnalate, sotto i loro morsi… ne divorarono le parti del corpo di una decina circa, lasciandoli a morire dissanguati. I Mogeko che erano stati infettati, a poco a poco si stavano contorcendo, urlavano e piangevano, fino a trasformarsi completamente. Divennero neri, come loro, nuovi Mogeko ombra. L’odore del sangue si sparpagliò dappertutto, con la gioia dei nuovi esseri, intenti a fare festa con le loro voci stridule e distorte.
Yonaka chiuse lentamente la porta per non essere scoperta. Uno di essi, il capo, presumibilmente, si fece avanti agli altri che dovevano ancora mutare.
“Mi raccomando, quando avrete finito, prendete questi corpi e portateli dove sapete. Poi ritornate qui e cercate la ragazza delle superiori. Portatela VIVA. Non vorremo dare una delusione al capo.”
Si voltò dagli altri suoi simili “E voi, imbecilli! Con me per i piani dell’imboscata!”
“Siiiiiiiiii!!!!!” rispose il gruppetto entusiasta.
Aveva udito tutto da dietro la porta, spaventata e cercando di tenersi il cuore, in modo che non schizzasse via dal petto. Aveva l’impressione che non sarebbe stata l’ultima volta.
“Vogliono catturarmi… ma a che scopo?” si disse tra se “…forse questa volta non riuscirò a scamparla…” si diede degli schiaffi sulla faccia “Che diavolo stò dicendo!? Ho resistito per una volta, non posso mollare la spugna ora! Devo salvare Mogeko difettoso  e il mio fratellone ad ogni costo!” esclamò ad una insicura se stessa, piuttosto che ripeterlo “… devo trovare Mogeko piuttosto strano. Lui di sicuro può darmi una mano.” Era sicura che il Mogeko speciale di questo piano sapeva che cosa stesse accadendo, dato che lui ne era il guardiano. Yonaka percorse la sala da pranzo, fono ad arrivare alla porta della stanzetta stracolma di scatoloni, ovviamente riempite di giochini per adulti con cui i Mogeko giocavano o si divertivano. Improvvisamente dei piccoli passi minuti e lenti si avvicinavano sempre di più alla volta.
“Andiamo, Yonaka-tan! Non farmi perdere altro tempo prezioso! Fatti trovare e in fretta e finiamola qui.” Sentì dall’uscio. Si nascose in fretta dietro gli scatoloni che giacevano in fondo a tutto, poco prima che la porta venisse aperta, quasi calciata, e che un Mogeko nero entrasse.
“Esci fuori! Dai, devo solo farti una punturina! Non essere spaventata! Lo avrai fatto il vaccino, no?”
Yonaka deglutì, facendosi un po’ più indietro tra li scatoloni di cartone, tremando come una foglia.
“…diamine. Se la febbre di questo Mogeko non mi avesse tappato il naso, sentirei sicuramente il suo odore…” borbottò seccato fra sé e sé “..vabbé.”
La liceale notò che la figura possedeva uno strano oggetto a forma di radar.
“Per fortuna che questo Mogeko ha costruito un aggeggio così utile. Se i miei pensieri sono corretti, allora funziona così…”
E cominciò a smanettarci sopra.
“…………………………”
Yonaka si trattenne. Magari questa volta avrebbe funzionato?
Ma comunque, dopo un paio di volte, il radar emise dei suoni, dopo di che si spense del tutto.
Il silenzio calò, dall’imbarazzo e dalla delusione.
“………non mi dire…….è rotto. È ROTTOOOOOOOOOOOOO!?!?!?!?!?!??!” strillò il Mogeko, alquanto perplesso.
Lo sguardo di Yonaka era indescrivibile.
“Ma-ma!? OH MA ANDIAMO! Il suo pensiero aveva detto di averlo usato ieri! Stai scherzando!?!?! Ma di tutti i corpi che potevo possedere, ho scelto quello di un babbeo!! Non è giusto!!!!” sbraitò, senza emettere un pianto “Se il capo sapesse che l’ho persa, mi ammazzerebbe!! E DEVO RIPORTARLA VIVA!!!” deglutì a fine frase, leggermente spaventato “UFFA! NON MI IMPORTA! Non voglio chiamare rinforzi! Aspetterò l’imboscata! Almeno il primo piano del castello sarà nostro!!” detto ciò, si richiuse la porta alle sue spalle, lasciando dietro di se la camera, lamentandosi e imprecando parole irripetibili contro la scolara, che, ancora nascosta, uscì dal suo nascondiglio dopo un po’, per accertarsi che non tornasse. Sospirò sollevata. Non aveva intenzione di guardare di nuovo da fuori quella porta, non lo avrebbe mai preso atto di farlo.
Quando si mosse un po’ da lì, notò qualcosa per terra. Era un foglio piegato in quattro angoli. Aspettandosi la lettera delle ultime parole di quell’uomo a sua figlia, rimase sorpresa da chi fosse l’autore, solo leggendo le prime righe.
-Ciao Yonaka, e congratulazioni! Sei ancora tutta intera!-
“menomale….” Commentò lei, stringendo così tanto la carta da poterla strappare o bucare. Avrebbe voluto gettare via quell’inutile strappo ancora prima di finire a leggerlo.
-Devo dire però che sono rimasta un po’ perplessa, sai? Avrei voluto che tu ti comportassi in modo più ardito lo sai? Ma non posso biasimarti, non hai armi con cui proteggerti. Comunque sbrigati. Quei Mogeko stanno combinando guai per il castello, e credo che qualcuno ci rimarrà se non corri… tipo, delle creature chiamate Mogeko speciali? Non ne risparmieranno neanche uno di quelli. Li vogliono infettare tutti per prendere il controllo del palazzo. Dopo di ché toccherà allo stesso leader, sai chi intendo.-
Non era per nulla interessata a Re mogeko, vista la cattiveria che aveva in corpo, uccidendo la sua stessa parte del corpo, il suo stesso fratello senza nessuno scrupolo. Ebbe comunque un sussulto.
“Vuol dire che…se intendono infettare i Mogeko speciali, non riceverò nessun tipo di aiuto?. Mogeko difettoso può… essere in pericolo..!?”
-Guarda per terra, c’è qualcosa che ti tornerà utile.-
In effetti, a terra, c’era… il coltello. Lo stesso coltello che avrebbe dovuto darle il Mogeko strano. Il primo…
-Ora, affrettati. Sai già quello che devi fare. Ci vediamo! Ciaoooo!-
Il messaggio finì con un cuore. Yonaka gettò a terra il foglio, e si precipitò verso la stanza dove Mogeko strano beveva il tè, attraversando la porta e il sentiero della pazzia, senza dare conto ai folli Mogeko.
Quando arrivò alle scale, una fila di corpicini fatti a pezzi, e tre di loro mancanti del tutto. Sui primi scalini giacevano senza vita. Non ebbe il tempo di chiedersi perché, aprendo la porta della camera affianco.
“Levatemi le vostre orribili manacce di dosso, zoticoni!!” aveva udito urlare.
La liceale vide un Mogeko, trattenuto da due ombre, mentre il terzo era intendo invano a pungergli una parte del corpo, ma il prigioniero si muoveva troppo velocemente, dimenandosi in continuazione.
“L-lasciatelo!!” esclamò. Tutti si bloccarono e si voltarono verso di lei.
“Yo-Yonaka! Che ci fai qui!?! Il tempo è cambiato! S-scappa!”
“Ti ricordi di me!?” esclamò sorpresa.
“Si, ma purtroppo io sono l’unico che ha recuperato la memoria, signorina. Gli altri non ricordano nulla!”
Uno dei Mogeko ombra intervenne “Levati di mezzo, ragazzina! Abbiamo del lavoro da sbrigare! Oppure vuoi fare la stessa fine?” quello si avvicinò a lei, puntandole la siringa addosso con un ghigno inquietante.
“Co-corri via! Al secondo piano!”
Lei rigirò il coltello tra le mani “No, non fategli del male, o dovrete vedervela con me!” e, con il coltello puntato contro, si scagliò contro il Mogeko armato, che, agile, la schivò senza fatica, finendo a colpire uno dei due che tratteneva il Mogeko speciale.
Quello si lasciò cadere a terra non appena Yonaka glielo sfilò dal corpo, morto sul colpo, lasciando che il sangue pece chiaro sgorgasse sul tappeto. L’altro Mogeko si allontanò, svanendo nel buio, divenendo tutt’uno con l’oscurità, lasciando libero il prigioniero.
“Che diavolo ti è saltato in mente!?” esclamò, in tono piuttosto arrabbiato “Avrebbero potuto ucciderti!”
“Non importa. Voglio sapere cos’è successo e perché!” rispose lei, con il coltello tra le mani che lasciava una lunga scia di quello che poteva essere sangue.
Nel momento di distrazione, la figura nera si fiondò sul Mogeko, con grande sorpresa della ragazza, che si spaventò e, indietreggiando, cadde a terra. Lo sbatté al muro trattenendolo con le gambe e infilzandogli con forza la siringa dietro la schiena.
“No!” la liceale lo scacciò via con un calcio ben assestato, scaraventandolo alla libreria, tanto che alcuni libri gli caddero addosso. Eppure lui rideva. Stava ridendo.
“Il mio lavoro è finito qui. Ora, io toglierei il disturbo.” Si alzò lentamente dalla posizione in cui era, e lentamente si avviò alla porta per uscire e sbatterla con violenza.
Yonaka si chinò sul Mogeko ferito, che si stava contorcendo dal dolore. Al minimo contatto, lui la allontanò. Dalla puntura, il colore stava diventando più scuro.
“Vattene via! Prima che io perda il controllo!”
“Ma-”
“VAI!”
“…mi dispiace…mi dispiace tanto”
Andò, senza più obiezioni. Lasciò il Mogeko al suolo, lasciandolo al suo destino, uscì dalla stanza in lacrime, per poi scappare via, in cerca di una valida uscita.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Mogeko Castle / Vai alla pagina dell'autore: DeltAmb3r