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Autore: milly92    23/03/2015    3 recensioni
Amy decide di aderire ad un progetto che la porterà a trascorrere tante ore in un liceo e ciò le fa subito ricordare il periodo non proprio magnifico da lei vissuto quando era una studentessa.
Cosa succederà quando Sheldon si deciderà a farle vivere le belle esperienze del liceo che non ha mai vissuto?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amy Farrah Fowler, Penny, Sheldon Cooper, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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2rosa

Grazie milla a chi ha accolto subito bene questo mio nuovo delirio, spero che questo nuovo capitolo sia altrettanto di vostro gradimento <3

Pronte a scoprire cosa farà Sheldon e soprattutto come ci riuscirà?
Fatemi sapere che ve ne sembra, un bacio!
Milly.

 

Capitolo 2

Il teorema della rosa rossa

 

“Quindi ieri hai scoperto che Amy lavorerà ad un progetto in un liceo, che ha detto alla vicepreside, ovvero una sua ex compagna di scuola, che siete fidanzati ufficialmente, poi Penny ti ha fatto vedere Mean Girls, ti ha lasciato quello che definisci un “Indovinello” e ora stai chiedendo aiuto a noi per capire cosa fare per rendere il lavoro di Amy al liceo “piacevole”, ho capito?” domandò Leonard, mentre teneva la sua forchetta a mezz’aria, con una finta aria interessata.

Era ora di pranzo, e lui e i ragazzi avevano trascorso la mattina ad interrogarsi sullo strano e antipatico messaggio che Sheldon aveva inviato loro la sera precedente.

Ognuno aveva ipotizzato qualcosa riguardo l’alone di mistero che pervadeva il fisico teorico, che si era limitato a salutarli e a dire: “Ci vediamo a pranzo, signori, devo parlarvi!”.

Raj aveva ipotizzato che il suo interesse per il liceo fosse dovuto al voler visitare il laboratorio di scienze di una scuola per denigrare il primo professore che vi avrebbe messo piede per puro divertimento, Howard non se ne era fregato minimamente, Leonard sperava che Sheldon avesse battuto la testa e fosse tornato “normale” e che ora volesse insegnare in un liceo, visto che quella mattina aveva portato la colazione a letto a Penny e lui non l’aveva preso in giro, anzi, aveva preso una nota su un block notes.

Ora che la verità era venuta a galla, erano decisamente sorpresi.

“Hai capito, Leonard, e permettimi di dirti che sono molto fiero di te, non capita facilmente!” si rallegrò Sheldon, dandogli un colpetto sulla spalla.

“Ma invece di rendere piacevole la sua vita in quel liceo, perché non inizi con il renderle piacevole la vita in generale? Credo lo apprezzerebbe” lo prese in giro Howard, per poi far ridere Raj.

“Non capisco di cosa tu stia parlando, Howard. Amy ha detto numerose volte che la mia presenza ha migliorato la sua vita”.

“Amy dice anche che il tuo profumo di borotalco è sexy, quindi non le darei molto credito” ribattè Raj.  “Comunque sia, se vuoi posso darti una mano, lo sai che sono un romanticone!”.

“Nooo!” urlarono in coro Howard e Leonard, guardando male l’astrofisico. “Che ne è stato del “Non lo aiuteremo visto che a causa sua ci siamo persi la replica in tv di “The avengers”?”.

“E’ bello sentire che non vi fate scrupoli a dirmelo in faccia. Comunque sia, Raj, ti ringrazio per l’aiuto”.

“Non  mi hai lasciato finire” lo interruppe l’indiano, sorridendo.

“Certo, concludi pure”.

Bazinga! Non ti aiuterò! E’ bello prenderti in giro con i tuoi stessi sistemi!” ridacchiò Raj, per poi battere il cinque con gli altri due.

Shockato e decisamente indignato – soprattutto perché nessuno deve osare rubare una battuta a Sheldon Cooper – il fisico si alzò di scatto, prendendo il suo piatto tra le mani e guardandoli come se volesse impiegare la telecinesi per far esplodere le loro teste.

“Ora capisco perché vi indignavate tanto quando vi dicevo “Bazinga”! E’ decisamente fastidioso. Ma sappiate che vi perdonerò, siete sempre i miei amici... Bazinga!” urlò, per poi allontanarsi, rischiando di urtare un tavolo e facendo cadere il piatto del pranzo per terra, mentre tutti lo guardavano e ridevano.

-         Mi sento sul serio Cady Haron, ora, posso capire Amy! – pensò.

 

 

 

Ignorando le risatine di chiunque lo vedesse dopo la figuraccia in mensa, Sheldon tornò a lavoro dopo aver consumato il suo pasto in ufficio, da solo, pensieroso come non mai.

La sua mente era sempre piena di pensieri e idee geniali, certo, ma la novità consisteva nel fatto che quel giorno fosse inondata solo dal pensiero di Amy, dalla loro conversazione, dal suo non sapere cosa fare per aiutarla.

“Sheldon Cooper che vuole conoscere meglio delle usanze in un determinato contesto sociale pieno di professori ignoranti e ragazzini petulanti, chi lo avrebbe mai detto!”disse, sospirando e guardando la sua lavagna che era limpida da quella mattina.

A chi poteva chiedere aiuto?

Era offeso per il comportamento dei suoi amici, ma una piccola parte del suo io, quella stranamente più umana, gli diceva che se lo meritava dopo che aveva speso quasi un decennio a prenderli in giro per il loro costante bisogno di una femmina e il loro voler soddisfare la gente del sesso opposto.

“Ho bisogno di una boccata d’aria, sì!” stabilì alla fine, mentre gettava i tovaglioli usati per il pranzo nel cestino.

Uscì dall’ufficio, prese una bella boccata d’aria e stava per rientrare quando delle vocine catturarono la sua attenzione.

“Maddie, abbiamo sbagliato corridoio, di nuovo! Siamo nell’ala sbagliata, questo è il dipartimento di fisica! Qui ci sono i professori... Oh, arriveremo di nuovo in ritardo alla lezione di Chimica Inorganica!”.

“Lo sapevo che non dovevo fidarmi di te, Lucy! Si vede che ti sei ubriacata ieri sera, mentre facevo i compiti per entrambe!”.

“Ma non è colpa mia se quest’università è enorme! In questi casi mi manca il liceo, davvero, era così piccolo e confortante...”.

Sheldon sorrise in un modo decisamente inquietante quando appurò lo status delle due vocine preoccupate: erano delle matricole, ne era sicuro, delle matricole che potevano fare al caso suo visto che sembravano delle Cindy con il loro ubriacarsi di sera.

Rapidamente, seguì le voci fino a ritorvarsi davanti a due ragazzine che non superavano i diciotto anni, vestite in un modo che avrebbe giudicato “Da fricchettone”.

Devo ricordarmi di aggiungere una lamentela sul vestiario poco consono degli studenti della Caltech nella prossima lettera di lamentele che invierò al Rettore!

“Ehm... Studentesse disorientate, ciao! Sono il Dottor Sheldon Cooper, immagino abbiate sentito parlare di me!” esordì, raggiungendole e stando al loro passo, agitando la mano convulsamente.

Le due ragazze si bloccarono e lo guardarono terrificate, trattenendo il respiro.

“Lei è qui per punirci perché siamo in ritardo?” domandò Maddie, tremando.

“Cosa? Punire delle giovani menti per un semplice ritardo causato dalla mancanza di senso dell’orientamento nonostante siano passati circa sei mesi dall’inizio delle lezioni? Ma non diciamo sciocchezze!” ribadì il fisico, sorridendo in modo inquietante. “Ho sentito la vostra conversazione e ho pensato di darvi una mano nel raggiungere l’aula di Chimica Inorganica”.

“Davvero?” domandò Lucy, sorpresa come non mai.

“Certo, seguitemi, giovani studentesse!”.

Le due ragazze obbedirono seppur confuse e decisamente colpite da un atto di gentilezza da parte del famoso professore di Materia Oscura che incuteva terrore in tutta la facoltà.

“Conosco il vostro professore, quindi vi giustificherò, ma ad una condizione” esordì Sheldon.

Maddie e Lucy si bloccarono, impaurite come non mai.

Cosa voleva da loro il professore più pazzo dell’università?

“Dovete darmi una mano con la mia fidanzata” aggiunse subito.

Maddie sgranò gli occhi e Lucy quasi si strozzò con la sua stessa saliva.

“Lei ha una fidanzata?” chiese la prima, incredula.

“Sì. Non capisco il tono sorpreso, sebbene per i primi trenta anni della mia vita l’idea di legarmi ad un altro essere umano mi facesse ribrezzo...”.

 

Circa venti minuti dopo, Maddie e Lucy erano le prime fan degli Shamy.

“Non capisco come la gente qui dica che lei è un mostro, Dottor Cooper, è un fidanzato perfetto! Se il mio facesse una cosa del genere per me, beh, io lo sposerei ad occhi chiusi!”.

“Cosa vuol dire, Maddie? Come si può sposare una persona ad occhi chiusi? Voglio dire, ci vuole una certa capacità per riuscire ad infilare un anello al dito di un’altra persona ad occhi chiusi, abilità nota solo a chi è sfortunatamente cieco e che quindi è abituato a compiere gesti di routine senza l’ausilio della vista”.

“Ma no, Maddie voleva dire... Lasci stare, l’aiuteremo solo se ci fa saltare l’ora di chimica! Abbiamo bisogno di tempo per spiegarle le usanze del liceo, sa?” disse Lucy, illuminata dall’idea di saltare una lezione noiosa per aiutare quell’uomo strambo al massimo ma simpatico nonostante le dicerie.

“Nonostante io sia decisamente contrario all’usanza dei giovani di saltare delle lezioni, devo ammetere che alla fine non perderete una lezione di fisica ma di chimica quindi i vostri cervellini non subiranno alcuna privazione di informazioni veramente utili. Vi aiuterò solo se vi offrirete di accompagnarmi alla scuola della mia fidanzata dopo le lezioni quando ne avrò bisogno”stabilì Sheldon, che precedentemente aveva messo in conto di non poter fare affidamento sui suoi amici.

“Le si è rotta l’auto?” domandò Maddie, senza capire quella strana richiesta.

“No, diciamo che mi ritengo un homo novus, una razza così superiore da non poter abbassarsi ad un’arte infima come quella della conduzione di un auto” rispose compiaciuto. “Su, studentesse, c’è una bella ora di chimica da perdere in ballo!”.

“Perfetto, ci stiamo! La sua fidanzata sarà felicissima!” approvò Lucy.

“Ora però vada a giustificarci con il professor Smith” inclazò Maddie, indicando l’aula alle loro spalle con un cenno del capo.

“Certo, certo...” mormorò Sheldon, entrando e uscendo dall’aula dieci minuti dopo urlando: “Non è colpa mia se soffri di un complesso di inferiorità nei miei confronti, Smith! La chimica non è altro che una sguattera in confronto alla fisica, la regina delle scienze! E ti consiglio un po’ di H2O dopo tutte le urla! E con H2O intendo un bicchiere d’acqua, se non mi hai capito!”.

Maddie e Lucy si guardarono con aria interrogativa, per poi scrollare le spalle: avevano perso una noiosissima ora di lezione, almeno.

 

 

“Quindi devo semplicemente posarle una rosa sulla scrivania, per oggi?” domandò Sheldon un’ora dopo, dopo essersi sorbito un’infinità di chiacchiere riguardo balli, cheerleader, accompagnatori, feste, biglietti di San Valentino e fiori.

Maddie e Lucy erano nel suo ufficio e avevano imbrattato la lavagna con schemi assurdi, in cui spiegavano tutte le tappe di un tipico anno del liceo e i tipici comportamenti di una coppia di liceali.

“Per domani. Diciamo che i ragazzi sono soliti lasciare una rosa sul banco della ragazza prima dell’inizio delle lezioni come segno di affetto, in modo da farlo vedere a tutte le sue compagne... Lei dovrà lasciarle una rosa sulla scrivania domani mattina, prima dell’inizio del turno, con un biglietto. E poi dovrà farsi trovare all’uscita, e portarla fuori o per un caffè o in uno di quei parcheggi che lei ha menzionato per ubriacarvi, proprio come faceva quella Cindy” rispose Maddie, indicando il punto della lavagna in cui c’era scritto “Giorno 1”.

“Bene, bene. Quindi mi accompagnerete domani mattina e domani pomeriggio lì, intesi?”.

“Va benissimo, dottor Cooper! Oh, come sono emozionata!” ridacchiò Lucy.

“Bene. Qui ci sono dieci dollari, tocca a voi comprare rosa e bigliettino” aggiunse Sheldon, porgendo loro una banconota.

“Mi sento tanto come uno dei topini di Cenerentola” squittì Maddie.

Sheldon la guardò davvero male, con uno sguardo pieno di biasimo e rimprovero.

“Quindi che senso ha fare esperimenti su dei veri poveri topi quando c’è questo tipo di gioventù?” chiese retorico, sbuffando.

 

 

Buongiorno Dottor Cooper, siamo sotto casa sua!

La mattina dopo, Sheldon lesse il messaggio di Maddie e sorrise soddisfatto.

Leonard notò il sorriso e ridacchiò.

“Che c’è, è un messaggio della tua adorata Amy? Il Dottor Cooper non è più un robot privo di sentimenti?” lo prese in giro.

Sheldon alzò lo sguardo mentre si infilava il giubbino e la sua immancabile borsa a tracolla.

“Io ho sempre provato dei sentimenti, Leonard. La pena è un sentimento, e io l’ho sempre provata per te” ribattè.

Colpito, Leonard sospirò e gli si avvicinò.

“Sheldon, ieri abbiamo scherzato, ti daremo una mano se...”.

“Ho già risolto, Leonard. Il Dottor Cooper sa cavarsela se aiutato da due menti mediocri pronte a far di tutto pur di saltare una lezione di Chimica Inorganica. Buona giornata” si congedò, prendendo le chiavi e uscendo di casa, lasciando il suo coinquilino decisamente senza parole.

Quello non era lo Sheldon che conosceva, visto che il vecchio Sheldon non avrebbe esitato ad insistere pur di ottenere il suo aiuto.

Amy era davvero una maga, pensò, incredulo.

 

“Ecco la rosa, abbiamo scelto la più bella” esultò Maddie, una volta che furono arrivati davanti la “Pasadena’s High School”, mezz’ora prima dell’inizio delle lezioni.

“Ed ecco il biglietto. Deve solo scrivere ciò che vuole e il gioco è fatto” aggiunse Lucy. “L’aspettiamo qui!”.

“Bene, bene. Devo dire che i topini di Cenerentola sanno farsi valere. E’ un complimento” disse Sheldon, prima di scendere dall’auto.

Si sentiva strano, pieno di sentimenti contrastanti: paura, ansia, e si sentiva anche un po’ sciocco ad essere onesti, visto che mai avrebbe pensato di fare un gesto simile per un essere umano, figuriamoci una ragazza.

Doveva riempire il bigliettino, però!

Prese la borsa, alla ricerca di una penna, ma notò di non averne nemmeno una.

Dov’era la sua penna, quella con le sue iniziali?

Entrò in panico, finchè, una volta entrato nella scuola, non vide un ragazzino che non poteva avere più di quattordici anni.

“Ehi, ehi, fanciullo!” urlò, avvicinandosi.

Il ragazzino, che aveva gli occhi quasi completamente coperti da un ciuffo biondo, si fermò, sospettoso.

“Chi sei? Un ripetente?” domandò, a causa della maglietta di Flash che si intravedeva dal giubbino aperto. “Non ti darò i soldi per il pranzo, io...”.

“No, no! Io sono un Dottore! Mi serve una penna, te la chiedo in cambio di un pacchetto di Red Vines, che ne dici?” propose, cacciando il pacchetto di caramelle dalla tasca e porgendoglielo con aria speranzosa.

“Che succede qui, chi è lei?” s’intromise la bidella, che aveva guardato la scena con aria sospettosa sin dall’inizio.

“Nulla, nulla! Sto solo chiedendo una cosa a questo fanciullo in cambio di un pacco di caramelle...” si giusitificò innocentemente Sheldon, mentre il ragazzino fuggiva.

La donna – dalla stazza alquanto minacciosa – lo guardò malissimo e lo afferrò per il giubbino.

“Ma come ti permetti! Entrare in un liceo per adescare ragazzini con...”.

“Jamie, che succede qui?”.

La bidella si voltò, ancora minacciosa.

“Signora vicepreside, stavo cacciando fuori questo estraneo, voleva adescare un ragazzino con delle caramelle...!”.

“Che cosa?”.

Sheldon si voltò a sua volta e si ritrovò davanti una donna biondissima, con un tailleur beige che metteva in mostro un corpo fin troppo curato e magro e con un’espressione che avrebbe decisamente definito “Alla Regina George”.

“Lei è Cindy, giusto? Sono Sheldon Cooper, il fidanzato di Amy Farrah Fowler, mi serviva una penna per compilare un bigliettino da lasciarle sulla scrivania insieme a questa rosa!” disse rapidamente, sempre più timoroso della presa di quella certa Jamie che non aveva solo il nome di virile.

Udendo ciò, Cindy cambiò espressione e gli sorrise.

“Oh, finalmente conosco il futuro marito della cara Amy! E’ tutto ok, Jamie, lasciaci soli!” disse la vice preside, con grande riluttanza della donna che lasciò andare la presa su Sheldon e se ne andò, rammaricata.

“E quindi volevi lasciarle una rosa” constatò la donna, sorridendo in un modo inquietante.

“Sì. E prima del suo arrivo, possibilmente”.

“Che romanticone! Amy aveva proprio ragione sul tuo conto, sei un ragazzo d’oro! Sono felice di vederla finalmente felice con un ragazzo, ammetto che non lo avrei mai detto, sai? Vieni, vieni, il suo ufficio è qui!”.

Cindy lo afferrò per il braccio e lo condusse verso un corridoio, e gli ci volle un po’ per riuscire a sfuggire alla sua presa senza risultare offensivo.

“Ecco”.

Sheldon entrò nell’ufficio ancora vuoto e corse in direzione della scrivania su cui c’era una targa con il nome di Amy. Fu grato di trovare una penna lì e subito si affrettò a scrivere il biglietto, per poi lasciare la rosa al centro della scrivania.

Incredulo per il gesto che aveva compiuto, si affrettò ad uscire dalla stanza, dove Cindy lo aspettava.

“Sappi che dopo questo aiuto pretendo di essere invitata alla nozze!” esclamò entustasiasta.

Sheldon deglutì, sperando di non mostrare alcun tic tipico di quando diceva una bugia.

 

 

Circa venti minuti dopo, Amy entrò nel suo ufficio insieme ad altre due colleghe che avrebbero lavorato con lei, un po’ infastidita dal sorrisino che Cindy le aveva rivolto quando l’aveva vista.

Non indossava nessun anello di fidanzamento, dopotutto, ed ecco il perché di quel sorrisino di scherno, si disse.

Sospirando e sperando che la giornata migliorasse, la ragazza si avvicinò alla scrivania, dove fu sorpresa di trovare una bellissima rosa rossa posizionata diagonalmente al centro della scrivania, con un bigliettino attaccato allo stelo su cui si leggeva “Per A.F.F.”.

Sorpresa, confusa ed emozionata allo stesso tempo, con le mani che le tremavano, si affrettò a prendere il bigliettino e ad aprirlo per leggerlo, trovandovi la familiare grafia di Sheldon.

 

Se qualcuno mi chiedesse di descrivere gli anni trascorsi con te in una parola, direi “Fascinating*”.

P.s. ci vediamo fuori scuola quando finisci di lavorare.

 Sheldon.

 

Con le lacrime agli occhi per l’emozione, prese la rosa tra le mani e l’annusò, per poi portarsela vicino al cuore, il posto in cui ormai quel pazzo fisico teorico occupava da anni.

Nel frattempo, le sue colleghe avevano visto il fiore e letto il biglietto e la guardavano con una grandissima invidia.

“Quanto sei fortunata, Amy, il tuo ragazzo deve essere davvero speciale!”.

“Quanto ti invidio!”.

Lei le guardò a sua volta e sorrise, annuendo, ancora piena di gioia.

Il liceo ci aveva impiegato circa quindici anni per migliorare, ma finalmente era decisamente fantastico!

*Di certo non avrete bisogno della nota ma non si sa mai...E’ l’unica parola che Sheldon dice dopo che Amy lo bacia per la prima volta :)

  
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