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Autore: milly92    19/03/2015    7 recensioni
Amy decide di aderire ad un progetto che la porterà a trascorrere tante ore in un liceo e ciò le fa subito ricordare il periodo non proprio magnifico da lei vissuto quando era una studentessa.
Cosa succederà quando Sheldon si deciderà a farle vivere le belle esperienze del liceo che non ha mai vissuto?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amy Farrah Fowler, Penny, Sheldon Cooper, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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esperimento1

L’Esperimento del Liceo

Capitolo 1

Amy e le “Mean Girls”

 

Amy entrò nell’appartamento 4A e notò che Sheldon aveva già messo il bollitore sul fuoco e preparato due tazze sul tavolo della zona riservata alla cucina.

“Giusto in tempo! Sei stata davvero puntuale quando mi hai detto che saresti stata qui in cinque minuti! Certo, avrei dovuto non prenderti in parola perché l’abitudine e soprattutto la vicinanza con Penny mi hanno insegnato che i cinque minuti di una donna equivalgono ad almeno mezz’ora, ma sono felice che tu sia stata puntuale” l’accolse il suo fidanzato, sorridendole in modo genuino come faceva raramente.

Amy ricambiò il sorriso mentre si toglieva il giubbino e poi si avvicinò al tavolo, sedendosi sullo sgabello.

“Che gusto preferisci?”.

“Scegli tu, Sheldon”.

“Cosa? Ma sei impazzita, Amy?”.

La ragazza fissò il fisico teorico, con gli occhi spalancati, per poi sospirare e passarsi una mano sul volto.

“Scusami, è che sono stanca e...”.

“Chiedermi di scegliere tra i numerosi gusti di thè in mio possesso, ovvero ventitrè, è come chiedermi di suggerirti la lettura di solo uno dei miei saggi scritti quando mi dedicavo alla Teoria delle Stringhe! Senza contare che sei appena arrivata, non conosco gli avvenimenti della tua giornata e non saprei in grado di suggerirti un gusto appropriato con il modo in cui ti senti e in relazione ai benefici che desideri ottenere, quali ad esempio calmante, energizzante, rilassante e...”.

“Se stasera intendi essere più rompiscatole del solito, me ne vado, Sheldon!” sbottò improvvisamente la neurobiologa, alzandosi e avvicinandosi al suo giubbino.

“Amy, ma cos’hai? Di solito adori le mie arringhe in difesa dei mille poteri del thè in contrasto con l’uso del caffè” domandò Sheldon, colpito da quell’atteggiamento.

“Oggi è diverso, Sheldon! Se mi avessi chiesto come è andata la mia giornata sapresti perché sto così!”.

“Scusami, ma come avrai ben capito riservo quella domanda al momento in cui ti ho già esposto il resoconto della mia giornata in modo che tu sia già stanca e ti limiti a fare un breve riassunto” mormorò Sheldon, beccandosi l’ennesima occhiata di rimprovero. “Tuttavia, oggi farò un’eccezione. Come è andata la tua giornata, Amy? E tieni in conto che sarò molto più disposto ad un bacio di fine appuntamento se la tua risposta non supererà le cento parole” aggiunse, con finto tono accondiscendente.

“Sei un’idiota, Cooper!” sbottò Amy, infilandosi il giubbino e prendendo la borsa.

“Ammetto che inizialmente non ero interessato alla tua giornata, ma ora lo sono. Cosa sarà mai successo per renderti così irascibile? E non rispondere incolpando il tuo utero, per favore”.

Amy ci meditò su, spostando il peso da un posto all’altro, e alla fine decise di rimanere, tanto che si ritolse il giubbino e prese posto alla sinistra del posto di Sheldon sul divano.

Aveva così tanti pensieri che le frullavano per la testa che non le andava di passare la serata da sola, a casa sua, e non le andava nemmeno di sfogarsi con Penny e Bernadette perché sapeva già che non l’avrebbero capita e l’avrebbero guardata con uno sguardo pieno di pena.

Sheldon l’avrebbe capita, seppur dopo un po’, ne era sicura.

“Vedo che hai deciso di rimanere, quindi ti chiederò gentilmente il gusto del thè in modo da poter terminare l’operazione e ascoltarti” disse cautamente lo scienziato.

“Quello ai frutti rossi, grazie” mormorò quindi Amy.

“Benissimo”.

Passarono vari minuti prima che Sheldon le porgesse la tazza e si sedesse al suo fianco, guardandola in silenzio come per invitarla a parlare.

“Ho accettato di partecipare ad un progetto che avrà luogo in un liceo, ho parlato con la vicepreside poco fa e... Ho scoperto che è Cindy Hofman, una delle mie compagne delle superiori con cui ovviamente non avevo un bel rapporto ma che ora chissà perché ha finto che gli stia simpatica”.

“Non sono un esperto ma credo che la sua falsa simpatia nei tuoi confronti sia connesso al fatto che voleva che tu accettassi di aderire al progetto”.

“Lo so, Sheldon, era un “chissà perchè” sarcastico!”.

“Oh. Ne ho indovinato solo venti su trentadue, questo mese, non capisco...”.

“Sheldon!”.

“Scusa, Amy, scusa. Continua”.

Amy prese un bel respiro, bevve un sorso di thè e tornò a guardare il suo ragazzo.

“Dicevo... “ continuò, “Cindy mi ha illustrato il progetto, devo dire che sarà ben pagato, e alla fine dopo varie considerazioni ho accettato. Solo che mi toccherà passare buona parte della giornata a scuola, pranzare lì e da lì siamo finite a parlare del liceo, lei parlava delle sue riunioni con le cheerleader, io annuivo e... E poi siamo finite a parlare di te. Non credeva che avessi un ragazzo, quella stronzetta! Lei è sposata con il suo ragazzo del liceo e non faceva altro che parlare del fatto che lui non faccia altro che mandarle fiori e fare gesti romantici come faceva al liceo e... Mi ha chiesto come va tra noi, insisteva, pretendeva di sapere chissà cosa e io... Le ho mentito, le ho detto che...”.

Amy esitò, abbassando lo sguardo e deglutendo.

Sheldon la guardava senza comprendere il motivo di quell’attesa, e scelse come compromesso quello di finire rapidamente la sua bevanda prima che diventasse troppo freddo.

“Le ho detto che siamo fidanzati ufficialmente” rivelò infine la neurobiologa, sentendosi più leggera per essersi tolta un peso sullo stomaco ma allo stesso tempo stupida per aver fatto una cosa simile.

Sheldon non disse nulla, senza avere nessuna reazione in particolare, cosa che la fece preoccupare ancora di più.

“Ma ciò non significa che io non sia contenta di noi, assolutamente! Sono felicissima degli ultimi avvenimenti della nostra relazione, di sapere che mi ami tanto di aver deciso di prendere una tartaruga con me e di chiedermi di vivere su Marte con te, un giorno, ma... Devi capire, Sheldon, che per le ragazze è diverso, cioè, il mondo delle ragazze è un  mondo cattivo!”.

Lo scienziato continuava a stare zitto, e ciò non fece altro che aumentare di più la voglia di spiegarsi della sua fidanzata.

“Cindy era quella che quando arrivava a scuola trovava una rosa sul banco per ogni stupida occasione, che non faceva i compiti perché era troppo impegnata ad ubriacarsi con il suo ragazzo in uno dei parcheggi più bui della città, che quando usciva da scuola aveva il suo lui che l’accompagnava a casa... Una parte di me l’ha sempre invidiata! Ora che devo tornare in un liceo con lei come vice preside, beh, sono andata in panico, non volevo sfigurare e...”.

“Amy credo che mi ci vorrà un po’ per capire il senso delle tue chiacchiere” la interruppe Sheldon. “Non capisco perché il marito di questa Cindy sia migliore di me visto che ciò che ha fatto al liceo era impedirle di fare i compiti per farla ubriacare”.

“Non è migliore di te, Sheldon! Te lo giuro, io sono felice così e...”.

“Noi non siamo fidanzati ufficialmente eppure una sconosciuta vice preside di qualche stupido liceo crede che lo siamo. Sai quanto odi le bugie, ora dovrei fingere di essere fidanzato ufficialmente solo perché magari quando andrò dal dottore incontrerò il marito di Cindy che crede che io lo sia! E poi, dimmi, come fa un’ubriacona a diventare vice preside? Ti senti inferiore ad una che di sicuro ha abusato della diffussima pratica del nepotismo o della corruzione sessuale per raggiungere una posizione che non merita?”.

“Sheldon, non puoi capire. Grazie al cielo ti sei diplomato quando eri un bambino e non sai cosa significhi non avere nessuno che ti inviti a un ballo o che ti mandi una cartolina d’amore per San Valentino. Ora scusami, penso di doverti lasciare stare per farti riflettere e sbollire”.

Mogia mogia, sentendosi stupida per la bugia detta, Amy si affrettò a raccattare le sue cose e a uscire, salutando a stento Penny che era appena tornata dalla lavanderia.

Ovviamente, la vicina non riuscì a non farsi i fatti suoi,sia per la sua naturale curiosità sia perchè non sopportava vedere una sua cara amica triste.

Avrebbe potuto mandarle un messaggio, eppure sapeva che la colpa fosse di Sheldon e fargli una bella strigliata le avrebbe decisamente migliorato la serata.

Quindi entrò nell’appartamento con le chiavi di riserva, senza nemmeno bussare, e fu sorpresa di trovare uno Sheldon immobile sul suo posto che sembrava decisamente pensieroso.

“Sheldon, ho visto Amy uscire tutta abbattuta anche se il vostro appuntamento avrebbe dovuto terminare tra due ore. Che hai combinato?” esordì pazientemente, sedendosi sulla poltrona di fronte a lui.

“Penny! Spesso dimentico le tue maniere rozze da contadina del Nebraska, e tu me le fai ricordare entrando senza permesso in casa mia. Ovviamente era una delle mie solite battute di spirito, io non dimentico nulla grazie alla mia memoria eide...”.

“Cosa hai combinato, Sheldon?” continuò imperterrita la bionda, senza lasciarsi abbindolare dalle sue parole.

“Io non ho combinato proprio un bel niente! E’ Amy che va in giro a dire che siamo fidanzati ufficialmente!”.

E da lì iniziò a raccontare ciò che gli aveva detto la sua ragazza, sperando che la sua vicina lo aiutasse a dare un senso logico a quelle parole.

 

 

Sheldon era allibito.

Poco dopo le sue spiegazioni, Penny aveva annuito, era stata in silenzio, aveva detto “E ora come faccio a farti capire...?” e poi... Poi gli aveva fatto vedere un film.

Mean Girls.

Certo, lui aveva apprezzato la parte riguardante i “matleti” e aveva osato correggere le risposte date da Cady che secondo lui erano sbagliate, ma tutto il resto gli sembrava assurdo.

Ragazze diecimila volte peggio di Penny, cattive, che si colpiscono alle spalle, una ragazza che arriva nella realtà del liceo a sedici anni e non riesce ad inserirsi nel gruppo...

“Amy aveva ragione, sono felice di essermi diplomato a undici anni, il liceo è una giungla! E quella scuola era mediocre, onestamente, anche se rappresenta alla perfezione il sistema scolastico americano” mormorò Sheldon alla fine.

“Ecco perché Amy ha reagito così, Sheldon! Lei era una Cady che non ha avuto a che fare con le Barbie... E Cindy era una Barbie, diciamo! Ecco perché ha mentito!” mormorò Penny, indicando ancora il televisore.

“Ma quindi voi ragazze il mercoledi vi vestite di rosa?” aggiunse Sheldon. “Ed Amy pranzava da sola nel bagno?”.

Penny sbuffò, spazientita.

“No, noi donne non ci vestiamo di rosa il mercoledì, ma temo sul serio che Amy pranzasse da sola. Ecco perché tornare al liceo per il progetto la sta facendo stare male, lei non vuole rivere quei momenti e avere Cindy sempre davanti ai piedi non è facile. Mi ha parlato spesso di quegli anni, tesoro, e non sono stati semplici” spiegò cautamente.

“E quindi io cosa posso farci? E non dimentichiamoci che è lei quella che ha mentito riguardo...”.

“Come se tu non avessi mai detto una bugia sulla vostra relazione!” lo apostrofò la sua vicina, incrociando le braccia. “Ricordi ciò che raccontasti a Kripke solo per fare bella figura?”.

Sheldon esitò un istante e poi spalancò la bocca, colpito.

“Amy non voleva sfigurare come io volevo una scusa per giustificare il mio lavoro che mi facesse comunque sembrare un genio” disse lentamente, ragionando con cautela.

“E’ bello quando sono io che ti faccio capire qualcosa, tesoro!” esclamò soddisfatta Penny, per poi alzarsi ed avvicinarsi alla porta.

“Non puoi andartene!”.

“E perché?”.

“Perché ora dopo il film mi sento dispiaciuto per Amy, vorrei fare qualcosa ma non so cosa! Ho bisogno del tuo aiuto!”.

Penny sorrise ma scosse il capo, decisa.

“Sheldon, sono finiti i giorni in cui ti comportavi male ed io ti portavo a comprare una tiara per rimediare. Devi imparare a gestire la vostra relazione da solo! Ti do solo un indizio: ora che è di nuovo al liceo per lavorare, potresti fare in modo da farle avere bei ricordi. Ciao, Sheldon” disse, per poi aprire la porta ed andare via, lasciandolo da solo con i suoi pensieri.

Potresti fare in modo da farle avere bei ricordi.

Potresti fare in modo da farle avere bei ricordi.

Potresti fare in modo da farle avere bei ricordi.

Prese il cellulare e mandò un messaggio nel gruppo della chat che condivideva con i suoi amici, deciso.

 

Dovete aiutarmi a risolvere un indovinello che mi ha detto Penny. E in più mi servirà la vostra banale esperienza da liceali nelle vostre scuole da quattro soldi visto che quando voi avete messo piede lì io stavo già lavorando alla tesi del dottorato!

 

Lo avrebbero aiutato di sicuro, ne era certo.

 

 *°*°*°*°

Eccomi qui, con la mia ennesima idea riguardo una nuova storia sugli Shamy,ma che questa volta sarà una mini long, avrà al massimo 4 capitoli.

L’idea mi è venuta in mente ieri, ripensavo al mio liceo, poi non so come mi è venuto in mente “Mean Girls” e... Eccomi qui. Sappiamo che Amy non ha avuto un’adolescenza semplice e che la sua vita è cambiata solo quando ha incontrato Sheldon, quindi ho pensato... Perché una scrivere una storia in cui Sheldon mano a mano prova a farle vivere il “Bel” liceo che non ha mai vissuto?

Ditemi se vi sembra un’idea stramba xD

Aspetto i vostri commenti, aggiornerò presto, sperando ci sia qualcuno che legga xD

Baci,

milly.

 

  
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