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Autore: Fuocqua    17/12/2008    0 recensioni
Ecco cosa accadeva a Hogwarts mentre Harry&co erano alla ricerca degli Hocrux. L'ho appena "ristrutturata" con divisione in capitoli, mi spiace ma non ho ancora l'html, spero non sia troppo difficoltosa la lettura
Genere: Parodia, Demenziale, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Luna Lovegood, Neville Paciock
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2 FURTO FALLITO Per giorni e giorni si cercarono, invano, quei manigoldi che avevano osato fare quel vile attentato ai tre Bonini, (fino al prossimo punto da leggere con accento mafioso, n.d.a) ma pareva che nessuno avesse visto o sentito niente, avevano tutti l’acqua in bocca. E così i professori, a malincuore oppure no, furono costretti a far cadere la questione, sebbene i signori Bonini continuavano a fare pressioni affinché fossero trovati gli autori di tale misfatto e tale ingiuria nei confronti dei loro poveri pargoli. Alla seconda riunione del consiglio dell’esercito di Silente, Neville, Luna e Ginny decisero di rubare la spada di Godric Grifondoro dall’ufficio del preside Piton. Infondo Silente l’aveva lasciata in eredità ad Harry e loro avrebbero dovuto prenderla e consegnarla al legittimo proprietario. Il piano era semplicissimo, Neville si fece mandare via gufo da sua nonna un preparato per pozione poilisucco. Il ragazzo versò la polvere contenuta nella confezione, dentro ad un bicchiere pieno d’acqua, mescolò a modo l’intruglio, poi aggiunse un capello di Millicent Bulstrott. Una sera i tre ragazzi si diressero verso l’ufficio del preside, che era sorvegliato da due Serpeverde, Tiger e Goyle, si fermarono poco prima di entrare nel corridoio “Bene” disse Neville “voi due restate qua fuori di guardia, io bevo la pozione e vado a cercare la spada, l’effetto della pozione dura un’ora, spero di fare in tempo, chissà dove l’avrà messa.” “D’accordo” disse Ginny “Sta attento, per favore.” si raccomandò Luna, Neville le sorrise dolcemente, poi prese la pozione e la bevve tutta d’un fiato. Il sapore era disgustoso, ma ancor più orribile fu l’aspetto che assunse Neville, si abbassò di venti centimetri, ma non li perse, semplicemente gli andarono sui fianchi, gli si allungarono i capelli diventando secchi, ispidi e con le doppie punte, il naso gli si schiacciò, i denti ora sporgevano e le gambe erano storte……..era proprio uguale a Millicent. Il piccolo troll….ehm, sotto tali spoglie, Neville si avvicinò alla porta dell’ufficio di Piton, là trovò, proprio come previsto, i due guardiani. “Ciao Tiger, ciao Goyle” disse Neville sforzandosi di fare una voce femminile, ma il risultato non è che fosse il massimo “Ciao Millicent!” risposero i due borbottando, Goyle diventò tutto rosso in faccia. “Cari, per piacere, mi potreste far passare? Dovrei dare un’occhiata alla spada di Grifondoro. Il preside mi ha chiesto di controllare che sia ben lucida, in caso contrario devo prenderla e portarla a lavare. Per favore, fate questo piacere alla vostra cara amica Millicent.” e così dicendo sbatté forte le palpebre. I due Serpeverde rimasero un attimo imbambolati, poi Goyle disse balbettando: “Pre prego, passa pu pure.” Neville entrò saltellando, intanto dietro di sé sentiva la voce di Tiger rimproverare l’amico: “Ma sei sicuro di aver fatto bene?” “Come si può dire di no ad una simile creatura, così bella e leggiadra ed hai sentito la sua voce com’era melodiosa e dolce?” Appena entrato nell’ufficio, Neville iniziò a cercare ovunque nella stanza la tanto bramata spada, spostò gli scaffali, aprì tutti i cassetti, cercò scompartimenti segreti………ed era ormai scaduta l’ora, mancava un minuto ed avrebbe riavuto il suo aspetto normale……dove poteva essere la spada, dove? Ed ecco all’improvviso la vide! Era proprio li, proprio dentro a quella teca fatta su misura, proprio sulla scrivania di Piton, proprio in bella vista! Intanto Ginny e Luna, preoccupate, più che altro la Corvonero, iniziavano a guardarsi in torno sperando di vedere l’amico, scruta ed osserva, d’improvviso sentirono una terribile voce famigliare alle proprie spalle “Dunque, che cosa ci fanno due ragazze in giro per i corridoi a quest’ora della notte? Dieci punti in meno a testa!” era il preside Piton, le due giovani si voltarono nervosamente “Allora, sentiamo, perché non siete nei vostri dormitori?” “Ehm” improvvisò Luna “Volevamo osservare meglio la straordinaria bellezza di quei gran fighi di Tiger e Goyle?” “Fandonie! Nessuno è così orbo da pensare che quei due scimmioni ammaestrati possano essere belli! Ditemi la verità!” intimò di nuovo Piton, Ginny mise una mano dietro la schiena per afferrare la propria arma ma non la trovò, probabilmente l’aveva lasciata sotto al cuscino, per la delusione esclamò: “Accidenti! La mitraglietta!” immediatamente ne arrivò una volando e colpendo in testa Piton, Ginny la prese al volo, assieme all’amica, poi, si precipitò in cortile, inseguita da Piton che bestemmiava e richiamava a sé quegli incapaci di Tiger e Goyle. La folle corsa ebbe termine poco dopo, quando le due ragazze si ritrovarono spalle al muro sotto la finestra dell’ufficio del preside, che stava due piani più in alto. Ginny era pronta e stringeva la mitraglietta saldamente tra le mani. Nel frattempo Neville aveva preso la teca contenente la spada, ma purtroppo ritornò colle sue normali sembianze, non poteva più passare dalla porta principale, tanto più che aveva iniziato a sentire dei rumori proveniente da fuori “Oh no!” pensò “Mi hanno scoperto, devo assolutamente fuggire!” Il ragazzo prese la rincorsa, spiccò un salto e, frantumando il vetro, si gettò dalla finestra gridando: “Non mi avrete mai vivo!” e cadde proprio addosso a Piton. I tre dell’esercito di Silente, sfruttando l’attimo di stupore, iniziarono a darsi alla fuga, inseguiti poco dopo dai due Serpeverde, mentre Piton, stordito, era riuscito a togliere a Neville ciò che aveva rubato e, troppo scioccato per ragionare, invece di tirar fuori la spada ed usarla, usava la teca come mazza. Dopo una rocambolesca caccia e fuga, Neville, Ginny e Luna si precipitarono nella capanna di Hagrid che, appena visti correre pure Piton, Tiger e Goyle, capì più o meno la situazione e disse al preside: “Non si preoccupi professor Piton! Li ho catturati, penserò io a punirli come si deve.” Severus si rassicurò ed assieme ai suoi due aiutanti se ne tornò al sicuro dentro al castello. “Ragazzi ma cosa vi è preso?” domandò il guardiacaccia “fortuna che c’ero io, altrimenti chissà cosa vi sarebbe capitato. Ma ditemi, che avete fatto?” i tre riferirono tutto, poi Neville esclamò “Luna, Ginny, dobbiamo provare di nuovo, andiamo, su!” “Ma sei scemo?” chiesero le due in coro “È già tanto che possiamo passarla liscia questa volta.” Così Ginny e Luna se ne tornarono nei rispettivi dormitori, mentre Neville, che non si dava ancora per vinto, andò di nuovo vicino all’ufficio. Piton stava rimproverando Tiger e Goyle ed aveva ancora la spada in mano. Neville disse, piano per non farsi sentire: “Accio Spada.” Un centinaio di spade partirono da ogni angolo della scuola ed andarono verso di lui, dopo un’altra ora buona di corsa, Neville riuscì a sciogliere l’incantesimo e decise che per quella notte aveva fatto anche troppo, per cui se ne andò a dormire pure lui. La notizia del fallimento della missione sconfortò i membri dell’esercito, ma ancor più scoraggiante fu il fatto di scoprire che quella che avevano tentato di rubare non era neppure la spada originale di Grifondoro, ma una copia e che l’originale era stata da tempo nascosta chissà dove.
  
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