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Autore: TooSixy    17/12/2008    1 recensioni
Dieci anni prima degli eventi narrati in Kingdom Hearts, pericolose minacce attanagliano i mondi: il Crepuscolo, un’oscura alleanza di esseri umani e soprannaturali, e la comparsa degli Unborn, creature tanto spettrali quanto misteriose. A combattere in prima fila in questa guerra ultraterrena c’è Aqua, giovane custode del keyblade dotata di strani poteri paranormali, insieme al resto della Guardia della Fortezza di Ansem. Aqua è in cerca di risposte: su se stessa, sull’Unborn palpitante nella sua mente, sui suoi amici Ven e Terra e su Kairi, una bizzarra bambina adottata da Ansem che sembra in qualche modo collegata al Crepuscolo. Ma cercare le risposte non significa per forza trovarle…
Genere: Azione, Avventura, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Ansem, Kairi, Nessuno
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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Apples and Books

 
Il sole filtrava dalle vetrate, dipingendo aurei serpenti di luce sulle centinaia di scaffali che riempivano la biblioteca. Era un luogo tranquillo e luminoso, relativamente poco frequentato, e ad Aqua piaceva.

La ragazza era seduta a un tavolo appartato in un angolo e sfogliava con attenzione un grosso tomo in pelle, Origine e Storia del Keyblade. Era talmente antico che le pagine ingiallite scricchiolavano al minimo tocco, ma era davvero esauriente: qualcuno – Ansem, probabilmente, o forse addirittura uno dei leggendari Maestri in persona – lo aveva punteggiato di note, aggiungendo nuovi dettagli e completando le parti rese illeggibili dal tempo.

«Sempre qui a consumarti gli occhi sui libri?»

Aqua alzò lo sguardo e un sorriso le increspò le labbra alla vista di un ragazzo alto​​​​​​​​​​​​ e smilzo dagli scarmigliati capelli biondo miele. I suoi abiti, benché di ottima fattura, erano lievemente graffiati qua e là, come se il loro proprietario si fosse tuffato in mezzo a un cespuglio di rovi.

«Dovresti leggere qualcosa anche tu, ogni tanto, Ven, anziché andartene in giro senza far niente» replicò in tono falsamente severo.

Ven si appollaiò con un balzo sulla sedia accanto a lei e abbassò la voce con fare cospiratorio. 

«Sai, il vecchio Thad sarebbe felicissimo se io me ne andassi in giro senza far niente» disse facendole l’occhiolino con aria complice.

Esasperata, Aqua sospirò. «Se io fossi Thad ti avrei già appeso per i polsi fuori da una finestra. Cos’altro hai combinato?»

«Io? Ma assolutamente nulla!» esclamò innocentemente Ven. «Insomma, si lamenta sempre per delle sciocchezze! Se gli sparisce della frutta è colpa mia, se gli cade qualcosa sui piedi è colpa mia…»

«Ed è colpa tua?»

«No! Be’, quasi mai, ma ogni tanto… la tentazione c’è…»​​​​​​​​

«Sei incorreggibile. Thadgor non può permettersi tanti lussi, lo sai.»

Ven sbuffò. «Sì, e so anche che il suo dannato cane mi ha già morso due volte nelle ultime settimane. Ormai quella bestiaccia mi riconosce al primo colpo, anche in mezzo alla folla del mercato di fine mese. Ah, comunque non è un buon cane da guardia, non vigila affatto sul frutteto. Mi auguro solo che Thad non noti tanto presto l’improvvisa scomparsa di un paio di mele.»

Porse un frutto all’amica e ne fece balenare un secondo in mano.

Aqua non poté trattenere un risolino. Ven era sì un Guardiano, un Custode del Keyblade e un bravo combattente, ma anche un ragazzo sfrenato e turbolento a cui piaceva scherzare e divertirsi. Era difficile credere che il fiero Ven guerriero che affrontava coraggiosamente i​​ più feroci Heartless fosse lo stesso Ven che saltellava per il mercato cercando di sfuggire al cane di un contadino.

I due mangiarono le mele chiacchierando del più e del meno. Aqua venne così a sapere che la loro prossima missione si sarebbe svolta nella Terra dei Dragoni.

«Non ho origliato, ero semplicemente nel luogo sbagliato al momento giusto» si difese Ven masticando. «E comunque quel vecchio barbagianni di Ansem potrebbe anche dircelo anziché aspettare che lo scopriamo a modo nostro, no?»

Vecchio barbagianni. Aqua alzò gli occhi al cielo, ma lasciò correre.

Inoltre si sapeva che Terra sarebbe tornato la mattina seguente: aveva chiesto una licenza di tre giorni per visitare le Destiny Islands, e il tempo stava per scadere. Non erano in molti a sapere del legame fra Terra e quel pugno di isolette sperdute: per la maggior parte della gente, ogni tanto semplicemente Terra spariva, e si veniva a sapere che era andato a fare un sopralluogo in un altro mondo. Era un Guardiano, era normale che non rimanesse inchiodato a Radiant Garden, no?

In realtà, ad attirare Terra alle Destiny Islands c’era ben altro c​he il semplice dovere. Aqua e Ven sapevano che l’amico era originario di quel luogo e che laggiù vivevano ancora sua madre e suo fratello minore, le cui condizioni, sebbene dignitose, non potevano che beneficiare della presenza di Terra.

«Gli ci voleva una bella vacanza» commentò Ven. «Ultimamente era a pezzi.»

«Troppo lavoro e troppo poco riposo» assentì Aqua. «Credo che si senta responsabile di noi due, essendo il più grande e maturo del gruppo. Certe volte ho persino la sensazione che si sobbarchi fardelli che dovrebbero spettare a noi.»

«È il motivo per cui lui è Capitano della Guardia e io una semplice recluta» ridacchiò Ven, ma nella sua voce Aqua percepì una punta di amarezza. La sua espressione si addolcì; V​en era così giovane, più giovane di Terra, più giovane di lei. Spesso si comportava come un ragazzino, ma lei era certa che prendesse la propria missione molto più sul serio di quanto non volesse lasciar trasparire.

È un buon Guardiano, e sono certa che sarà anche un buon Maestro.

Si sorprese a pensare a Ven con affetto, e s’affrettò a cancellare l’espressione intenerita dalla faccia. 

«Be’, non puoi mica aspettarti che lord Ansem affidi un incarico simile a un ragazzetto come te» lo provocò sarcastica.

Ven sogghignò. «Se lo facesse, avremmo ai nostri piedi l’intero universo.»

«Sì, con qualche milione di vite umane in meno.»

«Ah-ha…» Il ragazzo si produsse in un finto sbadiglio e appoggiò la testa al palmo con aria annoiata. «Ma quanto sei spassosa. Senti, perché anziché dire scemenze non mi accompagni alla Sala Bianca? Ho il turno con Virago questo pomeriggio…»

«Certo.» Gli strizzò l’occhio. «Sei innamorato cotto di lei, vero?»

«Ovvio, è l’amore della mia vita» borbottò Ven.

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Ok, primo capitolo della 'vera' storia :) che ne pensate, vi piace? spero di avervi interessato, almeno un pochino ^^

grazie mille falcediluna ^^



  
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