Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
Segui la storia  |       
Autore: violaserena    25/03/2015    2 recensioni
È giunto, ormai, il tempo della rivincita.
Qualcuno di inaspettato, qualcuno che molti credevano morto cercherà di riunire i lord di suo padre, riconquistare il Nord e marciare contro il Trono di Spade. Quel qualcuno è Arya Stark.
Una nuova guerra è vicina: una guerra che deciderà la sorte dei Sette Regni.
I draghi ritorneranno, ma saranno in grado di giungere alla vittoria?
Nel frattempo, un’antica minaccia avanza sempre di più, incombendo su tutti gli uomini.
Chi vincerà? Chi riporterà la pace? Ma soprattutto chi siederà sul Trono di Spade?
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Arya Stark, Bran Stark, Jon Snow, Tyrion Lannister, Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CERSEI

 

Neve scendeva su Approdo del Re.
Nevicava anche due giorni prima quando le truppe del Nord, di Stannis, di Dorne, di Posatoio del Grifone e degli uomini di ferro avevano attaccato.
La resistenza era stata vana: i soldati erano inferiori di numero e poco motivati.
Poi la popolazione era insorta e si era messa a inneggiare gli Stark chiamandoli salvatori.
La città era perduta: ora era nelle mani dei suoi nemici.
Ed era stata una mocciosa a causare la sua rovina: Arya Stark.
Era lei il comandante. Era lei che gli uomini seguivano.
Era solo una bambina eppure aveva vinto.
Cersei diede un pugno contro la parete per sfogarsi.
Si trovava ancora nelle sue stanze.
Gli uomini del Nord avevano deciso di tenerla rinchiusa lì dentro invece che nelle segrete.
Dei suoi figli non sapeva nulla. Le era solo stato detto che non sarebbe stato fatto loro alcun male.
Sperava ardentemente che fosse così.
Non poteva sopportare di perderli.
Se Jaime fosse stato con lei avrebbe potuto aiutarla.
Ma lui non c’era.
Era sparito.
Perché non tornava da lei?
Perché?
Poi udì delle voci provenire dall’esterno. Si affacciò alla finestra per vedere di chi si trattasse.
Vi erano ser Robert Strong, Arya Stark, Catelyn Tully, Jon Snow, uno dei bastardi del suo defunto marito e Qyburn.
Quest’ultimo stava dicendo: «…lo giuro sul mio onore. Se sconfiggerai ser Robert, farò tornare la voce a tua madre».
«Tu stai ponendo delle condizioni a noi?» domandò una voce odiosa.
Era quella di Tyrion!
Non si era accorta della sua presenza.
Ma d’altro canto non era facile notarlo vista la sua altezza.
«Non c’è problema. Mi sarei battuta comunque con lui» sorrise Arya.
I presenti la guardarono perplessi e poi osservarono con attenzione il cavaliere.
«Ma certo! Questo è Gregor Clegane!» esclamò Gendry.
«La Montagna è morta, non dite sciocchezze» disse con finta indifferenza il mezzo maestro.
«Puoi averla data a bere ai dorniani, ma non a noi» affermò Jon.
Arya estrasse Inverno.
«State indietro. E non intervenite per nessun motivo. Lo voglio uccidere con le mie mani».
Robert Strong si fece avanti ed estrasse una enorme spada.
Il combattimento ebbe inizio.
L’uomo era notevolmente più forte, ma la giovane Stark era molto più veloce.
Una svista, però, le costò cara: il cavaliere la colpì alla spalla e la fece cadere.
Jon e Gendry avevano subito portato la mano sull’elsa delle loro armi, ma Arya aveva fatto loro cenno di non intervenire.
Ser Robert le si avvicinò con aria minacciosa.
Per lei era finita: Cersei avrebbe avuto almeno una soddisfazione.
Ma le cose non andarono come si aspettava.
La figlia di Ned Stark si alzò di scatto sorprendendo l’avversario e gli assestò un fendente alla mano, facendogli perdere la spada. Subito dopo colpì l’uomo al braccio.
Cersei vide Qyburn impallidire.
Arya sorrise crudelmente e disse: «Questo è quello che ti meriti per tutto ciò che hai fatto».
Inverno trafisse il cavaliere più volte.
Alle pugnalate seguirono le parole: «Questo è per lord Beric Dondarrion, questo è per tutte le persone che hai torturato e stuprato, questo è per il Mastino a cui hai deturpato il volto e questo… Questo è per me!».
Il sangue schizzò e colorò di rosso la neve.
«Valar morghulis. Addio Gregor Clegane».
Con un colpo secco, gli staccò la testa.
Cersei si allontanò dalla finestra.
La Montagna era stata sconfitta. Sconfitta da una ragazzina.
Urlò e poi scoppiò a ridere.
Non c’era nient’altro da fare.
 

*
 

La figlia di Tywin Lannister stava per mettersi a letto quando due persone fecero irruzione nella sua stanza.
Erano Tyrion e Arya.
«Sapevo che sareste venuti» bisbigliò.
«Come potevamo mancare. Io, personalmente, non vedevo l’ora di incontrare la mia dolce sorella» sorrise il Folletto.
Cersei gli diede uno schiaffo.
Gliene avrebbe dato un altro se la giovane Stark non l’avesse fermata.
«È così che mi accogli? Sono quasi lusingato» continuò Tyrion.
«Taci, piccolo, lurido mostro che non sei altro. Avresti dovuto crepare appena sei nato. Avrei dovuto ucciderti con le mie stesse mani. L’avrei fatto se Jaime non si fosse affezionato a te».
«Che parole amorevoli».
«Tu non meriti niente, mostro! Hai osato uccidere mio figlio insieme a quella puttana di tua moglie!».
Il Folletto le diede uno schiaffo e poi le disse: «L’unica puttana, qui, sei tu».
Prima che Cersei potesse fare qualcosa, Arya si mise in mezzo.
«Non è stato lui ad avvelenare Joffrey».
«Certo che è stato lui! Lo odiava e…».
«Tutti lo odiavano».
Cersei si morse forte il labbro tanto da farselo sanguinare.
«Avrei voluto essere io a farlo fuori, ma qualcuno di insospettabile mi ha preceduto. I colpevoli sono Petyr Baelish e lady Olenna Tyrell».
«Ditocorto e la Regina di Spine?».
Arya annuì.
«Perché dovrei crederti?».
«Perché sono una Stark».
Detto questo le raccontò quello che, tempo prima, aveva già riferito a Jaime.
«Quei maledetti! Lo sapevo che non dovevo fidarmi di loro. I Tyrell sono delle serpi!».
«Non dovresti scusarti con Tyrion?».
«Perché mai? È vero, non è stato lui ad ucciderlo, ma sono sicura che lo avrebbe fatto se ne avesse avuta l’occasione».
«Sono davvero un mostro per te, sorella?» domandò il Folletto.
«Lo sei. Io ti odio. Ti odio. Hai portato via mia madre. Già solo per questo meriti di morire».
Tyrion sospirò afflitto.
Arya gli si avvicinò e gli mise una mano sulla spalla per confortarlo.
«Che quadretto commovente! Credo che mi metterò a piangere. Oh si, ma per il disgusto!».
«Muori Cersei! Muori» urlò suo fratello.
«Non sei venuto qui per questo? Tutte e due siete qui per questo. Avanti, cosa aspettate?».
«Non saremo noi a toglierti la vita» sussurrò la figlia di Ned Stark.
Cersei la guardò con aria interrogativa.
Piano piano la porta si aprì ed entrò Jaime Lannister.
«Jaime, sei qui finalmente! Sapevo che non mi avresti abbandonata!».
La donna corse ad abbracciare il suo gemello che, inaspettatamente, rimase impassibile.
«J-Jaime?».
Il suo sguardo era gelido.
«N-no, non è vero. Non può essere vero».
Tyrion proruppe in una sonora risata.
Arya sorrise crudelmente.
«J-Jaime, non vorrai davvero…».
«Taci! Sei solo una puttana bugiarda che si è fatta fottere da Lancel, da Osmund Kettleblack e, per quanto ne so, probabilmente anche dal nostro guitto di corte» esclamò il suo gemello.
«Vedo che te le ricordi ancora le mie parole» bisbigliò il Folletto, sorridendo.
«L’ho fatto per noi! L’ho sai che ti amo Jaime! Io e te siamo ben più che fratello e sorella: noi siamo la medesima persona in due corpi diversi. Abbiamo condiviso il grembo di nostra madre e…».
«Oh piantala Cersei! Sei vomitevole e spregevole. Sei solo una fica volubile come tutte le regine. Anzi, tu più di tutte le altre» la schernì Tyrion.
«Taci, maledetto…» urlò Cersei piangendo prima che qualcuno stringesse le mani intorno alla sua gola.
Quel qualcuno era Jaime.
E quando sarai annegata nelle tue stesse lacrime, il valonqar chiuderà le mani attorno alla tua gola bianca e stringerà finché non sopraggiungerà la morte.
Queste erano le parole di Maggy la rana.
Il valonqar non era Tyrion come aveva sempre pensato, ma il suo amato gemello.
Lui era nato poco dopo di lei, per cui anche lui era suo fratello minore.
Cersei, col viso rigato dalle lacrime, guardò Jaime.
«L’amore è veleno. Un dolce veleno, ma che comunque uccide» le disse flebilmente.
Poi strinse ancora di più le mani intorno al suo collo.
«Addio Cersei. Ti ho amata davvero. Addio».
Queste furono le ultime parole che Cersei Lannister udì.
Poi la sua vita si spense.
Jaime l’aveva uccisa.


 

 

Angolo Autrice.
Ciao a tutti!
In questo capitolo si scopre che in realtà Robert Strong è ser Gregor. Di conseguenza Arya decide di affrontarlo: nonostante l’incredibile forza dell’uomo riesce ad ucciderlo e ad eliminare un altro nome dalla sua lista.
Per quanto riguarda Cersei, la sua vita viene stroncata dal suo amato gemello.
Non so perché, ma ho sempre pensato che sarebbe stato lui ad ucciderla. È troppo scontato che sia Tyrion il valonqar.
Voi cosa ne pensate? Chi è il valonqar secondo voi?
Vi anticipo che il prossimo capitolo sarà molto importante: verrà svelato chi siederà sul Trono di Spade!
Avete idea di chi possa essere?
Detto questo vi saluto!
A presto,
Violaserena.

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones / Vai alla pagina dell'autore: violaserena