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Autore: YlariaJongIn    25/03/2015    2 recensioni
"L’unica cosa che potei fare in quel momento, era quello di andarsene a gambe elevate, sperando di arrivare in tempo, anche se ci voleva qualche minuto. Eppure, proprio quando decisi di farlo, sentì un forte dolore alla nuca, che mi fece cadere ancora una volta.
Mckenna si accucciò disponendosi di fronte a me.
Il solo ricordo che ho di quell’attimo di secondo, era il sasso che teneva stretto nel pugno e il suo atteggiamento da omicida psicopatica.
Subito dopo non vidi più nulla..."
~Tratto dal 3 capitolo~
Una ragazza di nome Hyllary, decide di fare un'escursione in un bosco con la sua migliore amica Mckenna, alla quale fa grande affidamento. Improvvisamente, qualcosa di terribile accade alla giovane, ritrovandosi da sola in una grotta particolarmente misteriosa e inquietante, che metterà alla prova le sue più grandi fobie.
~Personaggi~
LAY-KAI-MINHO(Shinee)-TAO-KIM JAEJOONG-MAX CHANGMIN-ZELO-SUNGJAE (Btob)-KIM MYUNGSOO- VIXX (N)
Genere: Avventura, Fantasy, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kai, Kai, Lay, Lay, Nuovo personaggio, Tao, Tao
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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 Chapter 42
Aracnophobia (Fobia dei ragni)


“L’ansia non termina, respiri ma è quello che non vorresti fare, i tuoi occhi vedono ma è quello che non vorresti guardare, non c’è ragione in tutto questo ma nonostante tutto speri che quel ragno non voglia nutrirsi della tua paura”
(Ylaria Azzolin)
 
 
Part.1
 
Quella dannata consapevolezza emerse nei miei occhi,
mettendomi immediatamente alla prova.
 Il terrore di poter perdere tutto ciò per la quale avevo combattuto…
Tutto questo non mi piaceva affatto. Non era quello che avrei voluto.
 
“Togli quei sudici animali dal mio corpo”
Insistetti con quella poca voce rimasta,
spingendo i ragni verso il suolo.
 
“Ora!”
Conclusi decisa, sputandogli quel liquido appiccicoso
che ricopriva la superficie delle mie labbra.
 
Ma non ottenni altro che un bacio profondo che gioiva per la facile vittoria;
infinito e sadico, mentre faceva sentire importanti quegli esseri ripugnati.
Non erano altro che tarantole.
Aracnidi privi di logica, troppo piccoli per essere considerati letali.
Eppure non riuscivo a far altro che fissarli, terrorizzata, intrappolata da una figura maggiormente possente che tratteneva le mie emozioni alla perfezione.
 
Quel sangue, quel sapore rivoltante non faceva altro che farmi capire che la situazione ormai stava degenerando e che avrei dovuto scappare il prima possibile.
Ecco che molto lentamente trascinai il mio braccio destro,
allungandolo il più possibile verso un appiglio necessario a svoltare il mio corpo
lasciandomi un pizzico di libertà.
 Tasto dopo tasto, ebbi finalmente ciò che stavo cercando:
Ruvido, appuntito e sgretolante. Non era per nulla strano,
e fu proprio questo uno dei motivi per cui non persi la speranza.
Ancora quella brutta sensazione, ma con quella voglia interminabile di potermi staccare di dosso tutto ciò che mi fece dubitare della mia vittoria.
Era dannatamente attraente, Kai: massacrante, ambiguo e pieno di sfaccettature incomprensibili. Perfetto. Ma per me quel gioco non avrebbe dovuto proseguire.  
 
Trattenni un respiro profondo. Ed ecco che tutto terminò.
Spintonai il suo torace lontano dal mio corpo,
facendolo perdere l’equilibrio per un istante.
Ottimo per riuscire a inoltrarmi verso la via che mi affiancava:
Un attimo breve e meraviglioso, un secondo in cui credetti finalmente di avercela fatta.
Di essere salva. Sola. Senza alcun pericolo.
Ma invece…si accesero delle lanterne di fuoco lungo tutta la via, all’improvviso,
dandomi la consapevolezza del tipo di luogo che avrei dovuto attraversare. Un labirinto.
 
Part.2
 
Pochi istanti? No.
Quei minuti sembravano ore, giorni, mesi; tremendamente ossessionata da quella voglia di porre fine a quell’incubo che divenne sempre più potente e indomabile.   
Correvo, con il respiro fiacco e stanco,
il cuore gettato in un’ attesa straziante che per poco mi fece accasciare a terra.
E quella promessa posta, che non mi fece perdere la testa per quella paura incontrollabile che molto probabilmente mi avrebbe stravolta.
Paura che da un momento all’altro sarebbe potuta apparire dal nulla.
Ed ecco che ancora una volta l’odore del mio terrore cresceva e mi divorava, forte mentre immaginavo le zampe nere e lunghe di quei ragni avventarsi sul mio corpo iniziando ad avvelenarlo e ad torturarlo come non avrei mai voluto che accadesse.
Era una fissazione o forse solamente la mia fobia?
 Una trappola?
Mentre i brividi, il panico e l’impotenza cominciarono a prendere il sopravvento ebbi la netta sensazione che quei dannati animali fossero molto più vicini di quanto pensassi.
Di scatto girai lo sguardo verso le mie spalle,
proiettando il mio sguardo verso le due pareti che mi circondarono.
Erano completamente invase da quegli aracnidi
che pian piano avanzavano verso di me senza alcuna pietà.
A quel punto non pensai. Non mi soffermai un minuto di più.
A guidarmi fu il panico fuori controllo che mi stava sbranando l’anima,
gettandomi addosso una follia impensabile.
Continuai a correre molto velocemente, precipitandomi verso l’unica possibilità di salvezza.
Mi infilai sotto una piccola struttura sotterranea costituita dello stesso materiale della grotta.
Era un luogo abbastanza all’oscuro e difficilmente visibile. Una sorta di nascondiglio.
Forse un po’ troppo buio per i miei gusti, per questo motivo allungai la mia mano verso l’alto, gettando all’aria un piccolo pezzo di roccia, in modo da poterci sbirciare.
Non ero sicura che mi fosse bastato per sfuggire ai suoi attacchi,
ma questa era una delle mie uniche speranze
e avrei assolutamente tentato fino alla fine di potercela fare.
E quando iniziai a percepire dei rumori in lontananza, di passi avventati e pieni di rabbia…
 
“è vi-cino…trop-po vicino…” balbettai, tremando spaventosamente.
 
Ed ecco che il mio sguardo confermò ciò che pensai.
Lui era lì fuori. Mi stava aspettando.
 
In nemmeno cinque secondi, notai l’ombra del suo corpo voltare direzione verso l’esatto spiraglio che mi ero costruita poco prima.
Si appostò per pochi attimi, le luci si spensero,
e quell’odioso silenzio mi fece comprendere che ormai ero nelle sue mani.
Afferrò violentemente il principale masso che mi stava proteggendo,
scaraventandolo a terra con prepotenza.
  Io con bocca spalancata dalla paura, non avevo nemmeno la forza di muovermi.
Ero in attesa dell’orrore che mi stava per aggredire, terrorizzata dal suo viso pieno di ragni che gli entravano e gli uscivano dalla bocca.
 

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Scusate per l'enorme ritardo, ma in questo periodo sono stata poco bene di salute e spero vivamente che non vi siate dimenticati della mia fanfiction. Ormai la conclusione è molto vicina perciò abbiate ancora un po' di pazienza e vedrete il termine della storia. Spero che l'abbiate trovata interessante e spero tanto di poter continuare a scrivere fanfiction, anche se più brevi a causa del tempo e dei problemi che purtroppo ogni giorno ci affliggono. Grazie per l'attenzione e al prossimo capitolo :D


 
  
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