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Autore: Prinzesschen    26/03/2015    1 recensioni
[Colin MorganxOC]
Frammenti di una storia d'amore, veloci ma intensi sguardi sull'evolversi di un rapporto dolcissimo e sincero. Lui, Colin Morgan, attore, protagonista della serie britannica Merlin. Lei, Anne Smith, musicista e collaboratrice della stessa serie. Tra le stramberie di Bradley, la dolcezza di Kathie e un mucchio di sorrisi, la storia dei due protagonisti assumerà contorni via via più definiti e il loro rapporto risulterà chiaro a tutti fuorché ai diretti interessati.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angel Coulby, Bradley James, Colin Morgan, Katie McGrath, Nuovo personaggio, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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morgan 4

Safety

I found a place so safe, not a single tear
The first time in my life and now it's so clear
Feel calm, I belong, I'm so happy here
It's so strong and now I let myself be sincere
I wouldn't change a thing about it
This is the best feeling


 
 
[July, 2010]


Fantastico. Ero andata a trovare Colin, in Irlanda, durante i mesi di pausa dalle riprese e dalle registrazioni e, naturalmente, avevo preso l’influenza o meglio un brutto colpo di freddo, come si ostinava a definirlo lui.
I suoi erano in vacanza in Italia e avevamo casa tutta per noi in quello che sembrava il quadro perfetto per una settimana spassosissima fatta di notti brave in ogni pub dei dintorni e spuntini notturni fino all’alba.
-Che cavolo.- sbuffai tirandomi il lenzuolo sulla testa quando Colin entrò nella stanza con un bicchiere di acqua zuccherata.
-La vuoi smettere di lamentarti? E’ capitato!- mi rimproverò, senza riuscire a trattenere un sorriso, sedendosi ai piedi del letto.
-Giusto adesso! Così tu ti senti in dovere di accudirmi ed io non posso vedere l’Irlanda.-
-Puoi fermarti quanto vuoi, Anne.- mi rassicurò scostandomi un ciuffo di capelli dagli occhi come avrebbe fatto con una bambina, -e io non mi sento in dovere proprio di nulla. Mi fa piacere averti qua, anche così.-
-Così?- inarcai un sopracciglio.-malata, mostruosa, pallida e distrutta?-
Rise e la sua risata vibrò in tutta la stanza. Colin era una persona meravigliosa, era il mio essere umano preferito, come non facevo che ripetergli. La sua risata era contagiosa e ogni cosa di lui mi ispirava fiducia.
-Effettivamente non sei al meglio delle tue possibilità.-
-Grazie!- sbottai afferrando il cuscino più vicino sul quale non stavo poggiando la testa e lo colpii.
-Auch.-
La fonte del lamento era stata la sottoscritta che nel tentativo di nuocere all’incolumità del giovane irlandese si era procurata un giramento di testa epico.
-Stai giù.- mi esortò, paziente, per poi stendersi accanto a me e passarmi un braccio sui fianchi, tenendomi stretta e poggiando la testa sulla mia spalla.
La febbre mi procurava brividi di freddo nonostante le temperature estive e gli fui grata per quelle attenzioni.
Mi rilassai e pensai quanto fosse bello potermi rintanare tra le braccia di qualcuno di cui mi fidavo ciecamente, come Colin. Erano movimenti automatici, come se le nostre anime si conoscessero da sempre, dall’inizio del mondo e persino da prima.
Strinsi il suo braccio e sentii il profumo dei suoi vestiti, della sua pelle, un profumo che sapeva di casa.
Stesi in quel modo, le gambe intrecciate e le braccia strette, nessuno dei due, evidentemente, provava alcun disagio, alcun imbarazzo. Eravamo esattamente dove avremmo dovuto essere.
-Col?-
-Possibile che tu riesca a parlare tanto anche con la febbre alta?-
-Evidentemente.- risposi, imbronciandomi. –So che sembrerò una spina nel fianco, sdolcinata e insopportabile ma c’è una cosa che devo chiederti.-
Non ero mai stata capace di esprimere i miei sentimenti come avrei voluto e sapevo già che le parole sarebbero uscite male, come distorte dal mio ingombrante orgoglio, ma volli provarci ugualmente.
-Cosa?-
-Resterai sempre con me, vero?- chiesi, con un filo di voce. –Come adesso?-
-Non posso abbracciarti fino alla morte, Anne.- scherzò, posandomi un bacio tra i capelli.
-Hai capito che intendo.- roteai gli occhi, divertita e spazientita al contempo. –E’ tutto così perfetto, adesso, che non riesco a immaginare un mondo in cui tu non ci sei.-
-Ci sarò sempre per te, Anne. – mi strinse un po’ di più, nel pronunciare quelle parole. –sempre.-


Dovevo essermi addormentata perché quando riaprii gli occhi il cielo fuori dalla finestra si era fatto scuro e la sveglia sul comodino segnava le 2:00 a.m.
Sentii una serie di mormorii indistinti e mi stiracchiai sentendomi decisamente meglio e realizzando che Colin non era più accanto a me. Il letto attorno era fresco, perciò dedussi che doveva essersene andato già da un bel po’. Mi tirai a sedere tenendomi una mano sulla fronte e passando l’altra tra i capelli aggrovigliati e vidi che non indossavo più l’enorme t-shirt azzurra di Colin ma solo la biancheria intima.
-Che diavolo..?-
Dovevo essermi spogliata per il caldo eccessivo e per la febbre che scendeva ma allora perché la maglietta era ordinatamente piegata sulla poltrona accanto al mio letto?
-Colin!- lo chiamai con meno vigore di quanto avrei voluto e non ricevendo risposta mi misi in piedi e afferrai la maglietta che indossai di nuovo per poi avviarmi giù per le scale verso il salotto dove la televisione accesa lanciava bagliori che illuminavano la casa buia.
-Col?-
-Oh, bentornata tra noi!- mi prese in giro allungando la testa oltre la spalliera del divano dove stava comodamente seduto.
-Mi hai spogliata, per caso?- chiesi senza tanti giri di parole prendendo posto accanto a lui e prendendogli il telecomando di mano.
-Hey! Stavo guardando Jumanji!-
-A me fa schifo, te l’ho detto almeno un milione di volte.- replicai, ovvia, cominciando a fare zapping. –E non evitare la domanda.-
-Ti preferivo debole e silenziosa.-sbottò guardando disperato lo schermo. –E comunque si, in un certo senso.-
-Che diavolo vuol dire in un certo senso?- chiesi interrompendo la mia attività e voltandomi per guardarlo, sconvolta.
-Che ti agitavi nel sonno e quando ti ho toccato la fronte eri tutta sudata.- spiegò, calmo, stringendosi nelle spalle. –Non ho mica guardato, ti ho sfilato la maglietta e rimesso il lenzuolo dov’era.-
La sua spiegazione non mi convinceva più di tanto ma capii che le intenzioni erano state nobili, come sempre, e ripresi con lo zapping.
-Beh?- chiese riprendendosi il telecomando e sventolandomelo davanti al naso. –Neanche un misero grazie?-
-Sentiti gratificato dall’avermi vista in biancheria, bello, e non t’allargare. Fattelo bastare.-
-Sei davvero incredibile.- mi rimproverò sintonizzando la tv sul canale dove trasmettevano il film che stava vedendo prima della mia irruzione in salotto.
-E dai! Che scempio, questo film!-
-Torna a dormire, Olivia.-
Lo fissai confusa prima che le sue parole assumessero senso. –Hey! E’ per caso un’allusione alla mia mancanza di tett..-
Mi zittì premendomi una mano sulla bocca.
-Sto cercando di guardare il film.




_JUST SAYING: Non c'è molto da dire su questo passaggio della storia, diciamo che è il punto di arrivo, il traguardo, di una fase importante del rapporto tra Colin ed Anne. Non sono esattamente sicura di quanti di voi abbiano sentito la mia mancanza, probabilmente nessuno, ma mi scuso per il ritardo nell'aggiornamento. Cercherò di aggiornare più velocemente, promesso. Alla prossima!
Anna
  
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