La bambina gocciolava come una fontana. Si
sgranchì le gambe
e le braccia.
Finalmente
libera! Esclamò. Dopo 25 anni…fuori
dal pozzo!
- Tu dovresti essere bloccata
lì dentro! Rachel…o Naomi
Watts che sia, ti aveva chiuso dentro il pozzo! –
sbraitò Andy.
Silenzio!
Ordinò Samara.
Ascoltatemi.
Almeno voi.
Andy e Natalie si zittirono. Lei voleva solo essere
ascoltata.
Ora
avrete le risposte a tutti i vostri enigmi.
La bambina cominciò ad andare
avanti e indietro, passando
tra i due ragazzi. Natalie vide le sue dita senza unghie, ed
inorridì.
Quando
la troupe di “The Ring” arrivò alla
scena in
cui Rachel e Noah trovarono la mia tomba nella cabina 12, io ero ancora
intrappolata in fondo al pozzo. Quando l’hanno aperto, ho
preso posto dentro il
corpo di Daveigh Chase, che in quel momento recitava la mia parte. Ho
colpito
grazie a lei gli attori che avevano, in un modo o nell’altro,
guardato la
videocassetta o recitato le parti di mamma e papà.
Il ragazzo capì il
perché delle morti improvvise degli
attori della troupe. La bambina continuò la sua cronaca.
Lo
stesso feci nel secondo film con Kelly Stables. Ma
qualcosa, quando girarono la scena del pozzo, andò storto.
Kelly si sentì male
quando stava in acqua, e così recitai io la sua parte, per
non destare sospetti.
Rimasi chiusa nel pozzo, ma quando tornai in fondo, la Stables era
fuggita. Non
chiedetemi da quale punto. Non me lo spiego neanch’io.
Probabilmente aveva
scoperto che ero entrata in lei, ed ha colto l’occasione per
darsela a gambe. Fatto
sta, che rimasi chiusa lì dentro. Fino ad oggi.
- Perché non sei uscita prima?
Se riesci ad arrampicarti
sulle pareti del pozzo…perché non hai spostato la
pietra? – chiese Andy.
Ci
ho provato, ma non mi è stato possibile.
Rispose la
bambina. Quella pietra
è stata per me motivo di sofferenza, e appena la
toccavo, provavo lo stesso dolore di quando da viva cercavo di risalire
le
pareti. Rimettendoci le unghie.
Nelle loro menti videro un chiodo infilzare un dito, spaccandogli l’unghia.
Per
questo mi sono impossessata del corpo di Andy. Per poter
rimuovere quella pietra senza provare alcun dolore. Ed uscire.
Fece Samara.
Natalie abbassò lo sguardo.
L’aveva difeso con tutta se
stessa, ed ora probabilmente li stava per uccidere.
- Ma le
visioni…com’è possibile? Il tutto dopo
che abbiamo
visto i due film! – domandò Natalie.
Ero
nel corpo della Chase, quando hanno fatto le riprese.
Spiegò
Samara. Sono riuscita
ad imprimere un potere nella pellicola, in modo che
chiunque avesse visto e creduto alla mia storia, avesse cominciato ad
indagare,
avere visioni, per poi riportarmi fuori. Inoltre, il mio scheletro
è stato
trovato dalla Watts mentre era in fondo al pozzo, insieme a quello
scenico usato per le riprese. Lo hanno portato al cimitero di
Bellingham. Il
mio spirito, da allora, è stato sempre libero di vagare
ovunque.
Ora si spiegava tutto. Andy scosse la
testa sconsolato.
In
molti sono partiti per indagare, come voi. Ma nessuno di
essi, alla fine, si è dimostrato degno del compito
assegnato. Poi siete
arrivati voi due. Ho fatto sì che arrivaste a casa mia. Che
vedeste ciò che
avete visto. Ho recitato la mia parte alla perfezione.
Si girò verso la ragazza.
Natalie,
sapessi quanto ho riso nel vederti difendermi,
mentre il tuo ragazzo aveva ragione su tutto. E la SM0016…,
e qui Samara eruppe
in una fragorosa risata. Natalie non smetteva di piangere.
E
tu Andy, quanto sei perspicace ed ingenuo allo stesso
tempo. , lo schernì la bambina.
Ti
ho giostrato come un burattino. Hai svolto alla
perfezione il compito da me assegnato.
Prese fiato, poi disse:
Per
il momento non vi ucciderò. D’altronde, mi avete
appena
liberato. Appena la mia vendetta sarà
completa…toccherà anche a voi vedere il
cerchio prima di morire!
Detto questo, sparì.
Le radici si ritirarono, liberando i due.
Andy piangeva. Si sentiva colpevole di quello che Samara aveva fatto col suo corpo. Ora quel mostro era libero di vagare ed uccidere chiunque, a partire dalle persone che avevano visto la videocassetta ma non erano morte dopo sette giorni.
Sconsolati, esterrefatti e distrutti sia moralmente che fisicamente, tornarono in auto, presero la Statale e fecero ritorno a Seattle. Non si parlarono per tutto il viaggio. Aprirono bocca solo per salutarsi. Tornato a casa, Andy si chiuse in camera. E pianse lacrime amarissime.
Aveva risvegliato il mostro.
Lo aveva liberato.
E non sapeva come rimediare al danno
compiuto.
Questa situazione durò una settimana, poiché l'ottava notte dopo Shelter Mountain un sogno richiamò all’ordine i due ragazzi di Seattle.