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Autore: Cristin_94    28/03/2015    4 recensioni
Ciao a tutti!
Questa è la mia prima fan-fiction che scrivo su Arrow! E' da poco che guardo questa serie tv e non ho potuto far almeno di adorare Oliver e Felicity insieme! Pur seguendo la programmazione americana, ho deciso di scrivere una ff che racconta le avventure del team Arrow tra la fine della seconda serie e l'inizio della terza serie.
Dalla fine del quinto capitolo racconto qualcosa che farà sì che ciò che è successo nella terza stagione non possa accadere! Ho mischiato un po' le carte, diciamo così! :)
Buona lettura!
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, John Diggle, Oliver Queen, Roy Harper, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Era ormai trascorso un mese da quando il Team Arrow aveva messo finalmente fuorigioco Slade Wilson e la città piano piano stava lentamente tornando a vivere.
Certo: i criminali a Starling City non erano scomparsi ma questo non spaventava nè Oliver nè i suoi fedeli compagni d'avventura.
Roy, ormai, senza Thea, si era gettato anima e corpo nella crociata dell'ex giustiziere; Diggle, nonostante l'imminente paternità, rimaneva saldamente al fianco di Oliver; Felicity, per sua stessa ammissione, si sentiva a casa solo nella Arrow Cave e Oliver... Beh: quell'ultimo anno lo aveva cambiato profondamente. Aveva ritrovato Sarah per poi riperderla nuovamente; aveva dovuto affrontare il suo passato e i suoi errori; il fantasma di Malcon Merlin, il vero padre di sua sorella; la morte di sua madre; Slade. Ma soprattutto aveva dovuto imparare che ci vuole più coraggio ad essere un eroe che un assassino. Era stata Felicity a farglielo capire... Se Slade, anni dopo, era ritornato nella vita di Oliver con il solo intento di distruggerlo e vederlo solo era perchè, quella volta, quando aveva potuto, aveva preferito uccierlo piuttosto che dargli una chance. Ma questa volta aveva imparato la lezione... Non era caduto nella trappola di Slade: lo aveva abbattuto e non lo aveva ucciso! E questo anche grazie a Felicity!
Eh già! L'esperta informatica negli ultimi due anni gli stava cambiando la vita. Da quel giorno in cui le aveva rivelato la sua identità, nel parcheggio della Queen Consoliteted, quella sua avventura, per quanto possibile, sembrava più leggera. Quando entrava nell'Arrow Cave e la trovava lì, seduta davanti ai suoi computer, si sentiva finalmente completo e, quando invece non era al suo posto, poteva addirittura sentire il suo profumo e sentire la sua voce. Era fondamentale per il team, quella ragazza. Felicity era fondamentale per Lui.


Quella mattina, come le altre, inserito il codice, Oliver entrò nel suo nascondiglio segreto. Segreto era una parola grossa: come aveva confessato a Roy, ormai molti conoscevano la sua identità, ma nonostante questo il team lì si sentiva al sicuro.
- "Oliver! Finalmente sei arrivato!" lo accolse Felicity. "
- " Perchè? Cosa è successo?" chiese Lui, notando che il vestito che Felicity indossava era un po' troppo corto.
- "Devo dirti una cosa... Sai ormai che da tempo controllo i sistemi informatici di un bel po' di agenzie e servizi segreti... C.I.A, F.B.I, K.G.B, S.I.S.M.I... Non li ho violati... Li tengo soltanto d'occhio... Sì, ho capito: vado al dunque!" esclamò Felicity, guardando l'espressione impaziente di Oliver. "Ho appena scoperto che un'organizzazione di terroristi fondamentalisti filippini, nota come "Spada Lucente" ha appena acquisito una bomba  e l'ha spedita ad una delle sue cellule affiliate in Europa."
- "Cosa vogliono fare con una bomba?" intervenne Roy.
- "Beh.. non lo so! Non lo sanno neanche le agenzie di mezzo mondo al corrente della faccenda!" blaterò Felicity come suo solito. "Quello che so è che hanno tra le mani una bomba di nuova generazione!" spiegò sedendosi davanti ai suoi computer e scovando tra i vari file per mostrare al team quanto aveva scoperto. "Gli effetti di questo ordigno, secondo l'Intelligence tedesca, equivalgono a quelli derivanti dall'esplosione di una bomba atomica! Nelle mani sbagliate, è un'arma pericolosissima! E' in grado di radere al suolo uno spazio corrispondente all'intera estensione dell'intera Svizzera. Con un diamentro di soli 24 millimetri!" concluse Felicity, voltandosi nuovamente verso Oliver, Diggle e Roy.
- "Ok! Ma hai detto che la bomba è stata spedita in Europa! Noi.. cosa possiamo fare?" chiese Roy.
- "Ho parlato con un mio contatto alla C.I.A.." intervenne Diggle. "Non sappiamo esattamente dove sia la bomba; ma una intercettazione conduce a un deposito di dati digitali a Vancouver."
- "Vancouver?" chiese sconcertato Roy.
- "Sì! Lì la Spada Lucente tiene il suo database. Ma.. c'è un problema!"
- "E ti pareva!" eclamò Roy. 
- "Se non ne avessimo, non saremmo noi!" disse Oliver, abbozzando un sorriso.
- "Per poter accedere ai file, devo essere all'interno dell'azienda; così avrò accesso all'archivio segreto e potrò scaricare i dati che ci servono sulla bomba a plasma e installare un trojan per seguire i futuri movimenti dei moschettieri filippini. Da qui non riesco ad hakerare il sistema."
- "Questo significa che dobbiamo trovare un modo per entare al Material Digital Distrect e avere accesso a quel database!" disse Oliver, camminando avanti e indietro.
- "Questo vuol dire che ci vogliamo occupare della faccenda?" domandò Roy.
- "Perchè non dovremmo?" gli domandò Diggle.
- "Diggle: se ci riescono agenzie specializzate come la C.IA. o i servizi segreti.. come vogliamo riuscirci noi?"
- "Perchè le missioni impossibili non ci hanno mai spaventato!" gli rispose Felicity. "E poi ho un piano!"
- "Cosa hai in mente?" le domandò subito Oliver, preoccupato.
- "E' necessario che io entri in quel dipartimento. Quindi.. farò finta di essere una scienziata.. Un'astronoma, con la precisione! Mi sarebbe sempre piaciuto fare.. Va beh! Non vi interessa! Dicevo.. Entrerò nel dipartimento e, una volta sola, inizierò a scaricare i dati! Quando il download sarà terminato, installerò il virus e poi uscirò!"
- "Scordatelo!" dissero, in un perfetto unisono, Roy, Diggle e Oliver.
- "Ma perchè? Solo io posso entrare lì dentro! Voi non sapreste dove mettere le mani!" si oppose Felicity, alzandosi e facendo un passo verso i tre.
- "Felicity è troppo pericoloso! Tu non sai combattere!" le fece notare Roy.
- "E se ti scoprissero? Cosa faresti?" le domandò Diggle.
- "A quel punto interverreste voi! Ma non mi accadrà nulla!" cercò di tranquillizarli Felicity.
- "Questo è sicuro!" si intromise Oliver. "Perchè io entrerò lì dentro con te!"
- "Oliver.."
- "Felicity!" le disse avvicinandosi. "Se vuoi entrare lì dentro, avermi al tuo fianco è l'unico modo per farlo! Che ti piaccia o no!"
- "Ma se ti riconoscessero? Sei pur sempre Oliver Queen!"
- "Questo non è un problema! Ci penserò io!" si intromise Diggle. "Piuttosto.. speriamo solo che questa volta fili tutto liscio! Non come al Merlin Global!"
Felicity e Oliver scoppiarono a ridere.
- "Perchè? Cosa è successo al Merlin Global?" chiese Roy, curioso.
- "E' una lunga storia.. Tela racconterò il giorno che non avremmo problemi!" rispose Diggle, mentre il Team già iniziava a prepararsi.


Dopo un paio d'ore, il team Arrow, così come amava chiamarlo Felicity, era in viaggio verso Vancouver. Diggle aveva pensato a tutto. Grazie a Lyla, aveva trovato un furgoncino e un paio di nuove identità per Oliver e Felicity: i due non potevano certo entrare al MDD come un'informatica e un miliardario decaduto. 
- "Bene!" disse Diggle, parcheggiando a pochi isolati dalla ditta. "Qualunque cosa accada noi siamo in contatto con voi! Mi raccomando!" concluse, guardando i due.
- "Tranquillo, Dig! Proteggerò io Oliver!" cercò di sdrammatizzare Felicity, facendo, come sempre, tornare il sorriso a tutti. 
Una volta scesi, Oliver e Felicity si incamminarono per raggiungere il Material Digital Distrect. Erano entrambi molto tesi: Lei perchè era abituata a gestire le missioni seduta davanti ai computer; e Lui perchè non era abituato ad averla al suo fianco in missione. Saperla in pericolo lo aveva sempre agitato. 
- "Comunque.." disse Oliver, quando stavano per arrivare alla hall, "ti preferisco bionda!"
Felicity, o meglio, in quell'occasione Lauren Torres, era una astronoma inglese, nata a Glasgow, di origini spagnole. Aveva ventisette anni e come segni particolari, occhi verdi e capelli rossi.
- "E io..." rispose Lei ridendo, "ti preferisco senza occhiali..."
Oliver, cioè Micheal Barnett, era un astrofisico tedesco, di Monaco di Baviera. Trent'anni e una serie di premi vinti nel suo settore.
- "Sì! Anche io vi preferisco nelle vostre vesti originali..." li interruppe Diggle. "Però adesso concentratevi!"
- "Ok capo!" risposero i due, sorridendosi.
- "Pronta?" le chiese Oliver, prima di entrare. 
- "Sì!" rispose Lei, cercando di rimanere calma.
- "Ok!" disse Lui, aprendo la porta della ditta, dopo averle fatto l'occhiolino.


L'addetto che controllò i badge di Oliver e Felicity non rilevò problemi. Diggle aveva creato agli amici una copertura perfetta. In poco, così, Lauren Torres e Michel Barnett furono accompagnati nell'ufficio dove, lasciati soli, avrebbero dovuto analizzare il sistema per l'ESAC, l'European Space Astronomy Centre. Invece, grazie alle indicazioni di Diggle, che aveva disattivato momentaneamente il sistema di sicurezza,  riuscirono a trovare l'ufficio in cui era contenuto il computer dal quale poter scaricare i dati sulla bomba al plasma.
- "Bene! L'ufficio è nel corridoio. Ultima porta, a destra." gli indicò Roy, consultando la planimetria dell'edificio, scaricata da Felicity poco prima.
Oliver, grazie al paspartù, riuscì, senza problemi ad entrare nell'ufficio. - "Bene! Ora tocca a te!" disse, rivolgendosi a Felicity. "Dottoressa Torres.. Prego, si accomodi!" le disse, spostandole la sedia per farla accomodare.
- "Grazie, signor Barnett! Lei è molto gentile! Non come il mio datore di lavoro.. O meglio.. Ex datore di lavoro!" ribattè Lei, accomodandosi e iniziando le operazioni per il download. "Allora... mi prendi il tablet che è nella valigetta?"
- "Ecco!" Oliver glielo porse e si sedette al suo fianco per controllare la situazione.
La vide collegare il tablet al pc e iniziare le operazioni per decriptare la password che proteggeva il computer. 
- "Su... Muoviti! Così ci metteremo una vita a trovare questa maledetta password!" esclmò Felicity.
- "Cosa succede?" esclamarono Roy e Diggle.
- "Il programma che sto utilizzando per trovare la password è lento.. troppo lento! E noi non abbiamo una vita, mi pare.." rispose l'informatica.
- "Pensiamo!" propose Roy. "Se io fossi un membro di organizzazione criminale e dovessi usare una password.. ne sceglierei una che potrei ricordare facilmente..."
- "Tipo.. spada lucente..  bright sword?" a parlare fu Felicty, che subito aggiunse. "No! Troppo scontata!"
- "No! O meglio... Sì! E' troppo scontata.. ma perciò è proprio quella giusta!" sbottò Diggle. "Felicity prova ad inserire questa password!"
La bella bionda provò ma il tentativo fallì. - "Niente! Non è questa!"
- "Forse dovremmo provare invertendo le parole..." propose Roy. 
Felicity digitò  "sword bright" ma anche questa volta sul computer comparve la scritta "Error".
- "Prova "Maliwanag tabak!" suggerì Oliver.
- "Oliver.. Felicity! Se anche questa password è sbagliata scatterà l'allarme e allora saremo nei guai!" li avvisò Diggle.
- "Forse è meglio aspettare i risultati della ricerca." suggerì Roy.
Felicity guardò Oliver negli ochhi. Si fidava cecamente di Lui. Fece un respiro e digitò le due parole pronunciate da Oliver.
- "Che ne dici se premiamo insieme "Invio"?" gli domandò Felicity.
Lui la guardò e sorrise. - "Ma certo!" 
Così, misero invio sul tasto e si guardarono. 
- "Al mio tre!" disse Oliver. "Uno.."
- "Due.." pronunciò, sottovoce Felicity.
- "Tre!" bisbigliarono insieme, prima di premere invio. 
Felicity istintivamente chiuse gli occhi. Lui rimase lì a guardare. 
- "Allora? Ha funzionato?" chiesero Roy e Diggle, in apprensione.
- "Sì!" rispose Oliver, guardando Felicity sorridere. "Grazie!" aggiunse poi.
- "Di cosa?"
- "Di esserti fidata di me!" le rispose Lui, alzandosi e dandole un bacio sulla fronte. 


In poco tempo Felicity era riuscita ad avviare il download e, prima del previsto, il trasferimento dei dati fu completato e il trojan fu inserito all'interno del computer. I due, quindi, poterono lasciare l'edificio senza intoppi e raggiungere gli altri due membri del gruppo.
- "Oliver!" cominciò Felicity."Ho una domanda!"
- "Non saresti tu, altrimenti!" le rispose Lui, guardandola finalmente rilassata.
- "Cosa significano le due parole che mi hai detto di inserire come password?"
- "Maliwanag tabak? intendi??"
- "Sì!" 
- "Spada lucente in filippino!"
Felicity era semplicemente senza parole. - "Che cosa? Tu.. Tu conosci anche il filippino?"
- "Beh.." Oliver era assolutamente divertito dalla reazione di Felicity.
- "No, dico!" lo interruppe Lei. "Mafia Russa... Sei stato a Hong Kong... Parli il filippino.... Certo! Se tra le tue referenze aggiungi anche queste, secondo me, le tue possibilità di trovare un lavoro aumetano a dismisura!"
Oliver scoppiò a ridere. - "Prenderò in considerazione la tua proposta!" le rispose mentre le apriva lo sportello del camioncino.


- "Trovato!" esclamò Felicity, ritornata finalmente bionda. "I dati che abbiamo scaricati al MDD rivelano che la bomba è su un imparcazione turca ammainata al porto di Vladivostok. La conosci?" disse guardando Oliver. "E' una città russa, in prossimità del confine con la Cina e la Corea del Nord. Manco a dirlo, possiede il più grande porto russo sul pacifico." concluse Felicity.
- "Perfetto! Vorrà dire che dovremmo fare un salto in Russia!" esclamò Oliver.
- "In Russia! Intendete quella Russia... Quella con il Cremlino... il K.G.B. e Putin?" si intromise Roy.
I tre lo guardarono un po' perplessi. 
- "Ho capito! Quella Russia! E come pensate di arrivarci?" chiese il signor Harper.
- "Beh... Su questo Roy ha ragione! Adesso non abbiamo a disposizione le risorse della Queen Consoliteted come l'altra volta..." fece notare Felicity.
- "Come l'altra volta.. vuol dire che voi siete.. siete già stati in Russia?" domandò ancora Roy.
Questa volta gli altri tre lo ignorarono.
- "Posso chiedere a Lyla!" propose Diggle.
- "Bene!" accettò Oliver.  


Lyla, grazie alle sue conoscenze e alla Waller, mise a disposizione del team un aereo e tutto ciò di cui avevano bisogno. 
Il viaggio verso Vladivostok fu tranquillo. Oliver, infatti, grazie ai suoi vecchi amici russi, aveva ottenuto il permesso di atterrare poco lontano dal porto e così il team non ebbe problemi ad arrivare al porto prima che le procedure per salpare dovessero ancora cominciare.
- "Tu rimani qui! Non voglio che tu corra pericoli!" ordinò Oliver a Felicity, mettendole una mano sulla spalla.
- "Ma io..." cercò di opporsi Lei.
- "Ti prego! Tanto tra poco saremo di ritorno!"
- "Ehh! Così potrò finalmente mangiare un bel panino del Big Belly Burgher!" esclamò Lei, capendo che Oliver, quella volta, non gliela avrebbe data vinta.
- "Noi siamo pronti!" disse Diggle a Oliver. 
- "Ok! Andiamo!"


Giunti sulla nave, Oliver, Dig e Roy non ebbero problemi a localizzare la bomba con uno dei dispositivi dati loro da Lyla. Tutto era filato liscio, fino a quando il team era stato attaccato da un cecchino.
- "Cos'è stato?" aveva esclamato felicity, visibilmente preoccupata, mentre cercava ancora di violare l'impianto di sicurezza del porto di Vladivostok.
- "Un tale ci ha attaccato... Ha sparato e ha preso la bomba! Ora sta scappando... Ma non riusciamo a vederlo!" esclamò Diggle. 
- "Felicity! Dimmi dove si sta dirigendo!" le ordinò Oliver.
La bionda informatica, che intanto era riuscita a violare le misure di sicurezza del porto, rispose: - "Oliver.. Alle tue ore nove! Ha appena preso le scale che portano nella stiva! Roy.. Tu va a ore tre... Lo prenderai di faccia!"
I ragazzi seguirono le istruzioni di Felicity. 
Dopo un inseguimento molto estenuante, Oliver, Diggle e Roy riuscirono a mettere in trappola il ladro.
- "Getta la pistola... E dammi la bomba!" gli ordinò Oliver, puntandogli arco e freccia.
- "E' finita per te, ormai!" continuò Diggle, puntandogli l'arma.
- "Tu dici? Io dico che ho ancora una chance!" rispose l'uomo con il passamontangna.
Il tutto si svolse poi molto velocemente. L'uomo lanciò la valigetta con la bomba ad Oliver e incominciò a correre. Roy e Diggle lo inseguirono. Oliver avrebbe voluto fare lo stesso ma non potè.
- "Felicity... Abbiamo un problema?"
- "Oliver... Magari ne avessimo solo uno!" ripsose Lei.
- "Quel tale ha appena... attivato la bomba!"
- "Cosa???"
- "Felicity... ti prego! Mantieni la calma!"
- "Quanto manca all'esplosione?" domandò Lei, visibilmente preoccupata.
Oliver prese un respiro profondo. Conosceva Felicity e sapeva che doveva essere nel panico.- "Due minuti e mezzo!" Non era vero: mancava solo un minuto e mezzo! "Felicity... Ascoltami! Mi serve che tu mi dica come si disattiva questa bomba! Ci sono due cavi.. Uno blu.. uno rosso!"
- "Sì.. Certo!! Ora cerco... Ecco il documento!"
Oliver prese un altro respiro profondo. 
- "Oh cacchio!" esclamò Felicity.
- "Felicity... cosa succede?"
- "Oliver.. il documento.. è in filippino!"
Il tempo, intanto passava. Ormai mancava un minuto.
Oliver diede un calcio alla valigetta dalla quale aveva estratto la bomba!
- "Oliver.. mi dispiace... Io non riesco a capire.. E il programma di traduzione è troppo lento.." disse Lei, sull'orlo delle lacrime. "Dio! E' tutta colpa mia!"
- "No, Felicity! Non è colpa tua! E' solo colpa mia... Avrei dovuto prevederlo.."
- "E' scappato!" annunciò Roy, raggiungedo Oliver. "Ma.. cosa sta succedendo?" aggiunse guardando i trentacinque secondi mancanti.
- "Roy.. Diggle... Correte a nascondervi nella stiva!" ordinò loro Oliver.
- "No! Io non ti lascio!" si oppose Diggle.
- "Diggle.. vai!"
- "Non serve a nulla! Ha detto Felicity che questa bomba sarebbe capace di distruggere l'intera Svizzera!" continuò il suo fedele amico.
- "Diggle.. ti prego!"
Mancavano quindici secondi.
Roy e Diggle fecero, a malincuore, quanto dettogli da Oliver.
Lui, invece, prese una freccia e decise quale tra i due cavi tagliare. 
- "Fel.." pronunciò Lui, con un filo di voce. "Non sono bravo con gli addii.. E dato che questo potrebbe esserlo..."
- "Rosso!" urlò Felicity! "Taglia il cavo rosso!"
Oliver guardò la bomba. Stava per tagliare quello blu. Repentinamente mosse le mani verso il cavo suggeritogli da Felicity e, chiudendo gli occhi, lo tagliò. 
Mancavano solo due secondi.
- "Oliver... hai già tagliato il cavo?" domandò Felicity, titbante.
- "Sì! Ed è finita!" le rispose Lui, tirando un sospiro di sollievo.
- "Sì!" urlarono Roy e Diggle, abbracciandosi per poi correre da Oliver.

Qualche ora più tardi, il team Arrow era già in volo per tornare a casa. 
Diggle e Roy stavano riposando, mentre Felicity, seduta con un pleid addosso, non riusciva a prendere sonno.
- "Eh! Perchè non riposi un po'?" le domandò Oliver, avvicinandosi e sedendosi difronte a Lei. 
- "Non riesco a prendere sonno! Sarà l'adrenalina!" rispose Lei.
Oliver annuì. - "Grazie.." disse Lui, dopo un po'. 
- "Di cosa?" gli domandò Lei.
- "Di non esserti arrese edi aver trovato quale cavo dovevo tagliare!"
- "Grazie a te di esserti fidato di me.. e del mio filippino elementare!"
Oliver scoppiò a ridere. - "Quindi non sono il solo a conoscere questa lingua!"
- "Ma no! Io non la so parlare... Mi sono solo limitato a guardare una sequenza di figure.. In una si vedeva che se si tagliava il filo rosso il timer si fermava... E io..."
- "Hai urlato rosso!" concluse Oliver.
- "Già!" sorrise Lei.
- "Beh! Ci hai salvato tutti! Io stavo per tagliare quello blu!" ammise Lui.
Felicity gli sorrise. - "Sono sicura che in quell'ultimo minuto avresti cambiato idea!"
Oliver tossì leggermente.
- "Cos'hai?" domandò Lei.
- "Ti ho mentito! Non mancavano due minuti e mezzo all'esplosione quando ti ho avvertito! Mancava <>! Quindi.. quando hai detto rosso..."
- "Mancava un secondo!" disse Felicity, sbalordita.
- "Già!" le sorrise Lei. "Quindi.. visto quello che hai fatto... meriti un premio!"
- "Cosa? Una settimana di vacanza lontano da qualsiasi criminale?" 
- "No! Ho bisogno di te.. a Starling City!" concluse dopo un attimo di troppo.
- "Allora cosa?"
- "Un bel panino del Big Belly Burgher!"
- "Sì!" esultò Felicity.
- "Però adesso.." disse Oliver alzandosi e avvicinandosi a Lei, "ti riposi un po'!"
- "Va bene! Per un panino del Big Belly Burgher questo e altro!"
- "Ti sveglio quando stiamo per atterrare!" le disse Lui, aggiustandogli il pleid.
- "Ok! Grazie!" gli rispose Lei, facendogli un sorriso per poi crollare tra le braccia di Morfeo.
Lui, invece, non chiuse occhio. Rimase lì a contemplarla e a pensare a quanto Lei fosse importante per Lui. Ogni giorno di più.



   
 
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