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Autore: Prinzesschen    29/03/2015    1 recensioni
[Colin MorganxOC]
Frammenti di una storia d'amore, veloci ma intensi sguardi sull'evolversi di un rapporto dolcissimo e sincero. Lui, Colin Morgan, attore, protagonista della serie britannica Merlin. Lei, Anne Smith, musicista e collaboratrice della stessa serie. Tra le stramberie di Bradley, la dolcezza di Kathie e un mucchio di sorrisi, la storia dei due protagonisti assumerà contorni via via più definiti e il loro rapporto risulterà chiaro a tutti fuorché ai diretti interessati.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angel Coulby, Bradley James, Colin Morgan, Katie McGrath, Nuovo personaggio, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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morgan 6

Electricity

Braced myself for the goodbye,
'Cause that's all I've ever known
Then, you took me by surprise
You said, "I'll never leave you alone"


 
 
[April, 2011]


-E’ stato faaaaantastico.- strepitò Katie, palesemente ubriaca, stringendosi al braccio di Bradley e guardando me ed Angel, poco lontane.
-Si, Kat, incredibile.- la assecondai rivolgendo una smorfia sconvolta agli altri che ridacchiarono pensando già a cosa avrebbero detto sul set quando Katie fosse arrivata in quelle condizioni.
La sera precedente avevamo deciso di andare a ballare in un pub poco lontano dall’albergo prenotando il privèe affinché le star non fossero molestate dai comuni mortali, come non avevo fatto che ripetergli per tutta la sera.
-Katie, tesoro, hai bisogno di un paio di caffè.- intervenne Josh, uno dei violinisti con cui lavoravo, afferrando Katie per la vita e impedendole di cadere. Uscivano insieme da un po’ e non potevo che essere felice per loro, Josh era un bravo ragazzo e Katie una persona straordinaria.
Angel si diresse verso Bradley, probabilmente per discutere del bacio che si erano scambiati quella sera e che aveva evidentemente mandato in tilt entrambi facendoli sembrare due ragazzini impacciati alla prima cotta. Era palese per tutti che quei due avrebbero combinato qualcosa, prima o poi, tranne che per i diretti interessati.
-Credi che litigheranno, come al solito?- mi chiese sottovoce Colin, avvicinandosi a me e parlandomi all’orecchio.
-Non saprei, è possibile.- asserii, vaga. –Ma magari hanno troppo sonno per discutere e si baceranno di nuovo. E’ molto più facile che parlare.-
Avevo da poco rotto con il ragazzo che avevo frequentato per qualche mese, uno dei cameramen, e fu probabilmente per questa ragione che Colin mi rivolse uno sguardo strano, indagatore.
Ero stata io a troncare ma sembrano tutti in attesa che me ne pentissi. Michael era un bel ragazzo, indubbiamente, un fisico da paura e tutto il resto ma a lungo andare doveva esserci di più perché ne valesse la pena.
A ventitré anni non mi serviva un ragazzo da presentare ai miei, non dovevo accontentarmi e non ne avevo la minima intenzione.
Camminammo per un po’ in silenzio, a coppie, mentre Colin ed io restavamo appositamente indietro per lasciare alle vere coppie un po’ di privacy.
-Ci pensi ancora, a lui?-
-No, Col, perché non mi credete? E’ un capitolo chiuso, archiviato.-
-L’hai archiviato molto velocemente, non che la cosa mi dispiaccia.-
Colin e Michael non andavano affatto d’accordo e come non facevano che ricordarmi non si piacevano affatto. Diversissimi da ogni punto di vista possibile, avevo per mesi dovuto evitare situazioni spiacevoli dividendomi tra l’uno e l’altro senza poter far coincidere le due cose. Era stato uno sforzo enorme, per me, ma alla resa dei conti ero felice di non aver perso il mio migliore amico per un flirt come altri.
-Non faceva per me.- chiarii guardando il panorama oltre il muretto che stavamo costeggiando. –Cerco altro.-
-Altro?-
-Restava sempre troppo in superficie, che si trattasse di un problema o che si trattasse semplicemente di me. Io.. voglio qualcuno in cui perdermi e che mi ritrovi sempre.-
Mi sorrise, dolce, e mi circondò le spalle con un braccio.
-E’ quello che meriti, Anne.-
Mi strinsi a lui e sentii il calore di braccia conosciute, di braccia sicure.
-Dovremmo muoverci o ci semineranno.- scherzò alleggerendo i toni e entrambi velocizzammo il passo prima che la mia caviglia assumesse una posizione innaturale ed io perdessi l’equilibrio.
-Cavolo!-
Colin allungò un braccio e premette una mano sulla mia schiena per impedirmi di cadere e avvicinandomi automaticamente a sé.
-Grazie, Col, stavo per rotolare.-
Mentre pronunciavo quelle parole alzai lo sguardo e nei suoi occhi vidi qualcosa che non avevo mai visto. Non avrei saputo definirlo, quel qualcosa, ma mi ipnotizzò a tal punto che non riuscii a rompere il contatto visivo ed improvvisamente la sua mano sulla mia schiena sembrò scottare.
Mi guardava intensamente ed io pensai che le mie gambe avrebbero ceduto sul serio quando riuscii finalmente a cambiare la traiettoria del mio sguardo e, involontariamente, lo puntai sulle sue labbra. Così belle e così dannatamente vicine.
Sentii il suo respiro sul viso e sul collo mentre ancora immobile mi fissava e mi ritrovai col fiato corto mentre stringevo la presa sulle sue spalle rendendomi conto per la prima volta in quei minuti di avergli artigliato il giubbotto per tutto il tempo.
Quand’era diventato così affascinante e forte?
Mi schiarii la voce e mi rimisi dritta. –Ci daranno per dispersi, dobbiamo rientrare.-
-Si. Hai ragione.- convenne senza più guardarmi mentre mi precedeva verso l’albergo.


Il giorno dopo evitai accuratamente il set limitandomi alla sala registrazioni e alla mia camera in albergo in modo tale da non incappare in Colin. Assurdo, a dire il vero. Colin ed io eravamo sempre stati l’uno l’ombra dell’altra e non avrei mai pensato di arrivare ad evitarlo sul serio. Ripensai a quello strano scambio di sguardi, a quella incredibile elettricità.
Non ero esattamente sicura di potergli stare accanto, quel giorno, senza mostrarmi una perfetta idiota e senza, soprattutto, combinare qualcosa di particolarmente stupido.
Arrivò la sera ed io stavo sdraiata sul mio letto a leggere, chiusa nel mio mondo come spesso facevo in momenti particolarmente critici; avevo rifiutato l’invito dei ragazzi a cenare con loro al McDonald e avevo adottato la tattica di Harry Potter ne La camera dei segreti. Fingevo di non esistere.
Un sonoro bussare mi ridestò dalle mie elucubrazioni mentali e mi accorsi di essere stata ferma sulla stessa pagina per almeno mezz’ora.
-Si?-
-Anne, apri.-
Sospirai. Conoscevo fin troppo bene quella voce.
Zampettai a piedi nudi fino alla porta e per la prima volta mi imbarazzai per la magliettona che copriva sempre troppo poco e per i capelli in disordine. Come se Col non mi avesse vista in condizioni ben peggiori.
-Ciao.- lo salutai stirando le labbra in un sorriso e facendomi da parte per farlo entrare.
-Ciao, latitante.- scherzò lui come se niente fosse posandomi un bacio sui capelli e andando a sedersi sul letto.
Mi imbronciai leggermente e in modo totalmente involontario. Dovevo aver immaginato tutto, lui non sembrava affatto turbato.
-Harry Potter? Di nuovo?- mi domandò, incredulo, afferrando il quinto capitolo della saga più famosa degli ultimi decenni.
-Si, ma lo mollerò un capitolo prima che muoia il mio adorato Sirius.- borbottai andando a posizionarmi accanto a lui per poi togliergli il libro di mano e rimetterlo sul comodino.
-Com’è andata oggi?- continuai, decisa a far finta di nulla esattamente come lui.
-Beh tutto bene, il cavallo di Brad non voleva saperne di obbedirgli, Katie ha rischiato come al solito di inciampare nella gonna ed Angel ci ha costretti a rifare la stessa scena per dieci volte a causa di un incontenibile attacco di ridarella.-
-Ordinaria amministrazione, insomma.- scherzai alzando lo sguardo e incrociando finalmente i suoi occhi limpidi.
Ci fissammo per un po’ e capii che neanche lui era uscito totalmente incolume da quella strana situazione che si era creata solo che, in quei due fari, lessi anche la determinazione a non permettere al nostro rapporto di deteriorarsi.
Senza dire una parola gli circondai la vita con le braccia e mi strinsi a lui che ricambiò la stretta posandomi un altro bacio sulla tempia.
-Va tutto bene, Anne.- mi rassicurò giocherellando con alcune ciocche dei miei capelli. –Tutto come sempre.-





_JUST SAYING: Beh? Cominciano le danze, gli ormoni sono in festa e, permettetemi, sarà la primavera! Sperando almeno che la primavera, lì nel Regno Unito, nel 2011, sia arrivata prima di quanto ci stia facendo penare quest'anno qui in Italia. In Sicilia, poi, non ne parliamo. Sembra Dicembre. Questi due hanno un sacco di cose non dette, un sacco di pensieri scomodi e di desideri taciuti. Secondo voi quanto a lungo si può portare una maschera quando gli occhi sono dei tali chiacchieroni? Alla prossima!
Anna
  
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