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Autore: Lione94    29/03/2015    2 recensioni
Cecilia, detta Lia, è una semplice ragazza dalle umili origini, fa la cameriera in una rinomata pasticceria del centro di Roma e sogna il principe azzurro.
Lorenzo è il primogenito di una ricca famiglia, fa l'ambasciatore ed è un ragazzo tanto affascinante quanto timido e romantico.
I loro cuori s'incontreranno ma cosa succederà se un'invadente madre si metterà fra loro? E se una verità fosse rivelata al momento sbagliato?
Una storia d'amore scritta a quattro mani con Cibernella.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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5. Baci



Pov Lia
Quella mattina erano venuti al negozio molti turisti. Era stato davvero faticoso, ma in un momento di pausa ero riuscita ad andare in bagno e poi nello spogliatoio a controllare il cellulare dove avevo trovato un messaggio di Lorenzo in cui mi chiedeva a che ora finissi di lavorare. Per fortuna quel giorno facevo solo mezza giornata. Gli avevo risposto ed ero tornata in sala con un sorriso che era rimasto sul mio volto per tutto il tempo.
Quando finii ed uscii dal negozio trovai Lorenzo ad aspettarmi con due tranci di pizza e un sorriso.
<< Che ne dici di una passeggiata? >> esordì bello come il sole.
Passeggiamo per Via del Corso. Quel giorno faceva un po’ freddino dato che il cielo era coperto. Rabbrividii e mi strinsi sottobraccio a Lorenzo.
<< Dai parlami di te! >> gli dissi allegra.
<< Che cosa vuoi sapere? >> mi chiese lui.
Mi strinsi le spalle. << Non so, parlami della tua famiglia >>.
<< Diciamo che adesso la mia famiglia è composta da mia madre, me e mio fratello. Mio padre è morto quattro anni fa >>.
<< Mi dispiace >> dissi contrita.
<< Non preoccuparti. Era davvero un grand’uomo mio padre, era lui che teneva insieme la famiglia. Mia madre non ha mai saputo gestire Cristiano >>.
<< Cristiano? >>
<< Ebbene sì, è il suo vero nome. Si fa chiamare Christian perché dice che così si sente figo invece di essere un matusalemme >>.
Ridacchiai. << Beh non ha tutti i torti! >>.
<< Dopo la morte di mio padre è come se la famiglia si fosse sfasciata. Christian e mia madre hanno litigato perché lei voleva costringerlo ad andare all’università e lui se n’è andato di casa. L’ho convinto a venire a stare da me per evitare che combinasse guai >>.
<< Non si sono più rappacificati? >>
<< No, sono più di due anni che non si parlano >>.
<< Accidenti! Io non ce la farei mai a non parlare per così tanto tempo con mia madre! Il massimo è stato un mese di muso da parte sua perché ero andata a vivere con Yasmine >>.
<< Com’è la tua famiglia? >>
<< Chiassosa >>.
Lui scoppiò a ridere.
<< No, no, davvero! La mia famiglia è una gabbia di matti! Ho un fratello più grande già sposato con prole al seguito e due sorelle gemelle ancora adolescenti, sono terribili! Ho sei zii e una marea di cugini, non ti lascio immaginare il Natale a casa mia che cosa sia! >>
<< Dai, sempre meglio del mio! Io e mia madre, senza una parte della famiglia >>.
<< Mmm non saprei, io a volte sento di diventare matta >>.
Una voce ci interruppe: << Oddio, Lia sei tu? >>.
Mi girai di scatto, lasciando andare Lorenzo, e il mio cuore, nonostante tutto, fece un balzo. Vidi un uomo dai capelli castani e gli occhi marroni, poggiato vicino al muro dell’entrata di un costoso negozio di bomboniere. Diede una boccata alla sigaretta che aveva tra le dita, poi la gettò a terra, la spense con il piede e si avvicinò.
<< Marco? >>
Marco! Ma perché dovevo andare a incontrare proprio lui? Era stata una bella giornata fino a quel momento! Dio, rivedere il mio ex ogni volta mi suscitava un marasma di emozioni, dalla tristezza alla rabbia, dalle voglie omicide a quelle suicide! Odiavo il mio cuore che accelerava il battito. Dopo che mi aveva lasciato, lo avevo incontrato solo una volta. Ancora non riuscivo ad essergli indifferente, ma forse non lo sarei mai stata. D’altronde era stato il primo vero amore, e mai mi sarei aspettata che fosse finito in quel modo.
<< Lia! Accidenti come stai bene! >>
<< Ehm anche tu >>.
Avrei dovuto dargli un cazzotto in faccia per quello che mi aveva fatto!
<< Chi è lui? >> domandò squadrando Lorenzo.
Ah, era giunta l’ora della vendetta!
Mi riavvicinai a Lorenzo e gli presi una mano tra le mie (o meglio gliela stritolai). Sfoderai uno dei miei migliori sorrisi felici, che alla presenza di Lorenzo non mi sembrava nemmeno tanto difficile da fare.
<< Lui è Lorenzo, siamo felicemente fidanzati >>.
<< Ah piacere! >> disse Marco con tono sorpreso.
Stronzo, che pensavi sarei stata a piangere per te per sempre?
<< Piacere >> rispose Lorenzo squadrandolo a sua volta.
<< Che cosa ci fai qui? >> chiesi.
<< Sono qui con Noemi >> Oh mio Dio! Era qui la ragazza che aveva contribuito a mettermi per tre anni un palco di corna sulla testa. << Stiamo scegliendo le bomboniere; stavo impazzendo e sono uscito a fumarmi una sigaretta >>.
<< Vi sposate? >> domandai con voce un po’ strozzata.
<< Sì >>
<< Ma che bello! >> questa volta la voce era uscita a un livello di decibel più alto del normale.
Accidenti, Lia! Datti una calmata!
Marco si sposava con quella lì!
Non che volessi sposarlo io, eh! Ma gli avevo augurato con tutto il cuore che quella strega gli spezzasse il cuore come lui aveva fatto a me, era il minimo che potevo pretendere, no?
Sentii Lorenzo che mi passava un braccio sulle spalle e mi stringeva a lui.
<< Anche io e Lia ci sposiamo >> annunciò solenne.
Marco strabuzzò gli occhi. << Davvero? >>
Perplessa, mi girai a guardare Lorenzo e lui mi fece l’occhiolino.
Rischiai di sciogliermi.
<< Sì, abbiamo organizzato la cerimonia sulla spiaggia delle isole dei caraibi >> risposi. Ok, forse era esagerato ma volevo fare schiattare Marco d’invidia. << E voi? >>
<< Alla chiesa del quartiere >>
<< Oh beh sai sposarsi ai Caraibi è il top per i matrimoni >> infierii << Adesso andiamo perché abbiamo molti giri da fare. Ciao Marco! >>.
Lo salutai che ancora mi guardava ad occhi sbarrati.
Ben ti sta! Beccati questa!
<< Chi era quello? >> domandò Lorenzo appena ci fummo allontanati.
Continuava a tenermi stretta a se e sembrava non avere l’intenzione di lasciarmi.
Era bello camminare così con lui.
<< Era il mio ex >> risposi.
<< Capisco >> disse con voce pensierosa << Com’è finita? >>
<< Molto male. Siamo stati insieme per cinque anni. Mi ha lasciato perché non mi amava più. Non mi aveva mai amato dato che per tre anni era stato contemporaneamente con Noemi >>.
Lorenzo mi guardò stupito. << Davvero?? >>
<< Sì >>
<< Che stronzo! >> commento accorato.
<< Già, non è stato il massimo. E dicono che il primo amore non si scorda mai, ci credo! >>
<< Hai avuto un solo ragazzo? >>
<< Prima di Marco ho baciato altri ragazzi ma non erano delle storielle così, finivano ancora prima che potessero iniziare. Con lui era una storia importante, o almeno lo pensavo io >>.
<< Non ti meritava Lia. Tu sei una ragazza fantastica! >>
Mi sentii arrossire come un peperone a quel complimento. << Grazie >>.
Percorremmo tutta Via dei Fori Imperiali abbracciati mentre Lorenzo mi raccontava aneddoti sulla vita degli imperatori che incontravamo sul nostro cammino. Scoprii che era un vero appassionato di storia antica.
Con lui il tempo volava.
Arrivammo al Colosseo.
Ci sedemmo e prese il mio viso tra le mani e…
Un forte acquazzone primaverile ci sorprese.
Scoppiai a ridere e corremmo verso la metro. Lì ci separammo per andare in due direzioni opposte con la promessa che quella sera sarei andata a cena con lui.



Pov Lorenzo
Dovevo passarla a prendere alle 19,30.
Avevo intenzione di portarla al ristorante "Il Portico" ad Ostia, un posto molto romantico e pensando al film sdolcinato che mi aveva fatto vedere, sicuramente sarebbe stato di suo gradimento.
<< Senti, senti, che buon profumo! Come mai? Devi fare colpo su qualcuno in particolare?>> disse Christian.
<< Porto Lia a cena fuori e mi sono dato una sistemata, visto che con questa pioggia mi sono bagnato tutto! >> dissi allacciandomi le scarpe. Avevo optato per un abbigliamento non troppo elegante, niente scarpe lucide e cravatta, ma una giacca di jeans e dei pantaloni scuri andavano più che bene.
<< Ma dove hai intenzione di portarla dopo cena? Non dirmi che vuoi farlo in macchina! Non sei più un ragazzino, frate'! >> disse con tono serio.
<< Non ho intenzione di portarmela a letto la prima sera che si esco insieme. Non sono così allupato e poi non mi sembra carino nei suoi confronti, le ragazze devono essere un po' corteggiate! Ti devo insegnare proprio tutto >> dissi io scuotendo la testa.
Era un caso perso.
<< Se lo dici tu! Yasmine fortunatamente non la pensa come te. Dovevi sentirci come eravamo romantici la scorsa notte! >> ribatté. Non c'era da stupirsi più di tanto, lui si trovava sempre ragazze molto disinibite, diceva che gli procuravano meno problemi.
<< Ma ti sei mai innamorato veramente? Delle tue tante conquiste di letto c'è mai stata qualcuna con cui vuoi far colazione il giorno dopo? >> chiesi.
<< Dici una donna struccata, spettinata, in pigiama con gli orsacchiotti? No mai e non so se mai ne vorrò una... quelle tipe si accollano troppo! >> disse muovendo la mano in segno di no.
<< Va bene, senti io questa sera faccio il galantuomo, tu fa come vuoi. Devo andare o rischio di fare tardi. Come sto? Sto bene vero? >> dissi.
<< Considerando che non te la vuoi nemmeno trombare, potevi metterti anche la tuta >> disse ridendo. Avevo un fratello cretino. Lo salutai ed uscii di casa. Non volevo fare tardi.
Appena arrivato sotto casa di Lia, scesi dalla macchina.
<< Buonasera cara! >> dissi, baciandole la mano con un lieve inchino.
La vidi imbarazzatissima, non se lo aspettava ed io le sorrisi; volevo essere un bravo cavaliere e sfoderare tutto il mio fascino per conquistarla, visto che io ne era già troppo preso. Aperta la portiera dall'auto salì guardandomi negli occhi e sorridendo con le guance arrossate.
<< Per questa sera ho scelto un posticino carino per noi due. È un po' lontano ma a quest'ora non dovrebbe esserci troppo traffico >> dissi e la vidi annuire con la testa.
Era bellissima.
Dopo qualche minuto di imbarazzo l'atmosfera fu stemperata dalla radio che stava dando come pubblicità il film che avevamo visto. Non riuscii a trattenere una risata e nemmeno lei.
Com’era bella quando rideva.
<< Anche noi lo consigliamo, vero Lorenzo?! >> disse Lia, continuando a ridere.
E da lì ricordammo la giornata passata insieme.
Per tutto il viaggio continuai a pensare che Lia fosse stupenda.
Arrivati al ristorante era ormai buio e c'erano accese delle fiaccole che illuminavano il tragitto per entrare; ci avevano riservato un tavolo molto carino proprio sulla veranda chiusa, costruita letteralmente sopra il mare. Cena impeccabile e ottimo vino. Ero con una donna bellissima e se ne erano accorti anche i camerieri che erano fin troppo gentili per i miei gusti.
<< Vorrei sapere quando la smettono di fare tutte queste moine! >> dissi, ma subito dopo iniziai a ridere, perché non volevo far vedere troppo che ero geloso.
Ma se la smettevano era meglio.
Le presi la mano più volte e lei non si tirò mai indietro. Parlammo di tutto. Lia mi raccontò alcuni aneddoti della sua famiglia che ero curiosissimo di conoscere.
Mammamia come sto correndo, pensai quasi impaurito, già volevo conoscere la sua famiglia? << Prima di uscire vado un secondo in bagno >> disse Lia alzandosi.
Pagai il conto ed uscimmo.
Era una bellissima serata, abbastanza fresca.
Intrecciai la mia mano alla sua. Era stupendo passeggiare sul lungomare con Lia. Le sue mani erano caldissime, morbide. La luna era riflessa nel mare e l’atmosfera non poteva essere più romantica.
<< Questo posto è stupendo e tu sei bellissima! >> le dissi fermandomi e guardandola negli occhi.
<< Grazie >> disse Lia arrossendo, era molto più timida di quanto pensassi ed io la trovai teneramente sexy.
Misi la mano dietro la nuca e con una lieve carezza le sfiorai le labbra con le mie. La vidi chiudere gli occhi che erano lucidi dall’emozione. La baciai. Un bacio dolce, tenero che aveva come spettatore una pallida luna. Il rumore delle onde del mare era continuo come una danza e le onde si infrangevano lentamente sugli scogli a pochi metri da noi; il vento iniziò a scombinarci i capelli e Lia sorrise ricambiando il mio bacio.
Ero emozionato come un quindicenne con la sua prima fidanzatina. Per un semplice bacio il cuore mi batteva all’impazzata, non riuscivo a pensare se ci saremmo spinti oltre… rischiavo un infarto!
<< Erano giorni che volevo baciarti... e meno male che non ci ha disturbato di nuovo Yasmine! >> dissi sorridendole cercando di stemperare l’imbarazzo.
<< Sì, diciamo che la mia amica è specializzata nel rovinare certi momenti >> disse Lia sbuffando.
<< Sei stupenda >> le dissi abbracciandola e baciandola sul collo. Capii immediatamente che dovevo frenarmi perché, insomma, mi stavo iniziando ad eccitare e non era carino passare da maniaco, soprattutto perché ci eravamo solo baciati. Così mi allontanai da lei, sperando di non essere frainteso.
Ah Lia, mi fai impazzire!





Angolo autrici:
Non sono dolcissimi Lorenzo e Lia? Sono proprio dei timidoni! <3
Speriamo che il capitolo vi sia piaciuto! E' romantico al punto giusto? ;)
Un ringraziamento a tutte quelle che seguono la nostra storia, su non siate timide come i nostri protagonisti e fateci sapere la vostra opinione! :)
Un abbraccio Valentina e Chiara

  
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