- Avete presente quando siete vittime di un incidente grave o di qualche shock talmente forte che avete avuto, da rivedere la vostra vita passarvi davanti? Di solito questo succede negli ultimi attimi di vita di una persona, chiamato stato di pre-morte che dura pochi secondi o alcuni minuti.. per me è durato per ben 5 giorni di coma dove ho rivisto e rivissuto il momento più bello e intenso della mia vita. Ecco cosa è successo... -

 
 
2 Anni Prima:
 
7:30 la sveglia del mio smartphone inizia a suonare. Inutile dire che i miei occhi grandi e verdi erano aperti già dal un bel po’. Anzi, quella notte erano stati più aperti che chiusi. Scrutavano ogni centimetro di quella stanza che mi aveva visto protagonista per tutti quegli anni: la scrivania sempre in disordine piena di fogli,libri,riviste,appunti e penne, la libreria con 5 scaffali pieni di libri e quaderni usati. Mi alzo, mi dirigo proprio verso quella libreria bianca e inizio a sfogliare qualche quaderno, quaderni che risalivano ad appunti, esercizi e schizzi delle superiori. Ogni pagina mi strappava qualche sorriso al ricordo di quelle giornate intere passate sui banchi di scuola tra lezioni, risate, litigate.. girai fino ad arrivare all’ultima pagina di un quaderno tutto consumato di inglese e trovai l’ultima foto di classe fatta durante l’ultimo anno di scuola. La presi, sorrisi e la piegai inserendola nel mio portafoglio che più che contenere soldi o documenti, conteneva ricordi: fotografie, scontrini, lettere.. Una specie di diario portabile.. L’università era stata un’esperienza completamente differente per me, ragazza di provincia, abituata a passare le serate con gli amici di una vita o con i miei cari compagni di classe, lì erano tutti ricconi, con la puzza sotto il naso, che trascorrevano i loro pomeriggi e serate tra aperitivi e feste esclusive.. per niente il mio ambiente. ma per fortuna sono riuscita a cavarmela e riuscire a laurearmi in tempo da potermi iscrivere ed essere accettata al master di comunicazione e marketing del cinema a Los Angeles. Ad attendermi negli usa c’era mia cugina Gloria, che si era trasferita lì 3 anni fa ed ora era diventata una delle assistenti personal stylist più in gamba della zona. Girai ancora un  po’ nella mia stanza, il mio rifugio, l’unico posto in cui potevo essere me stessa al 100% senza che nessuno mi giudicasse. Quelle valigie vicino alla porta mi ricordavano costantemente che ormai ci siamo.. il mio viaggio, la mia nuova vita stava per iniziare. Andai a farmi una doccia e mi vestii in fretta in furia.. una voce inziò a parlare, anzi ad urlare: “- Aliceeee! La colazioneee! Sbrigati o arriveremo tardi, come sempre” Quanto mi urtava quel ‘come sempre’ visto che era lei la ritardataria non io.. finì di sistemarmi presi le valigie e mi voltai per guardare e salutare per l’ultima volta il mio passato.  Con un cornetto in bocca e un succo entrai in macchina con mia madre e mia nonna. Il viaggio per l’aeroporto sembrò interminabile come se anche il destino non volle la mia partenza. Finalmente arrivammo al gate1 dell’aeroporto, check in fatto mi girai verso le due persone più importanti della mia vita, le accarezzai il viso e ci stringemmo tutte e tre in un abbraccio così stretto da perdere il respiro, con le lacrime calde che scendevano dal viso ci salutammo. Era la prima volta per me che mi separavo da mia madre e mia nonna per andare in un paese così lontano. Il tempo di realizzare cosa mi stava succedendo ero già all’imbarco del mio volo diretta al LA.. entrai dentro l’aereo cercai il mio posto C22 vicino al finestrino, mi sistemai comoda e mi misi le cuffie del mio ipod pronta ad andare, grazie alle varie canzoni della mia playlist in un mondo tutto mio.. il viaggio passò alquanto velocemente tra musica, qualche film e serie tv, una montagna da cibo e qualche ora di sonno. Dopo 10 ore di volo, il mio viso si illuminò di una luce forte e accecante che proveniva dal finestrino.. quello non era di certo la nebbia di milano, ma bensì il caldo sole di Los Angeles... Ero arrivata..