30/03/2015
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Rientrando a casa, Abby si trovò di fronte una scena quantomeno bizzarra. Ichabod Crane, sempre in perfetta tenuta da gentiluomo settecentesco, era seduto comodamente sul divano, una mano appoggiata mollemente alla spalliera, intento a girare con interesse i vari canali offerti dal satellitare.
-Ah, tenente.- la notò l’uomo -Posso affermare con estrema sicurezza di essere oramai perfettamente in grado di gestire questo marchingegno che ha nome “televisione”.- spiegò con il tono di chi è molto soddisfatto di sé, ma si modera per educazione.
-Bene Crane, continua così e vedrai che fra un mesetto riuscirai a far funzionare il forno senza che io debba tornare a casa ogni santa sera.- commentò sarcasticamente la poliziotta, entrando in cucina.
Stava per domandargli cosa preferisse mangiare, quando dal salotto udì provenire un urlo strozzato, seguito da altri versi umani a dir poco ambigui.
-Crane, che diamine succede?- si precipitò nel soggiorno.
Ichabod era balzato sul divano in una posa grottesca, gli occhi sbarrati fissi sullo schermo.
-Ma cosa...?- Abby non fece in tempo a finire la frase che anche le sue iridi si fissarono sulla scena del film: un uomo e una donna si mostravano come le madri l’avevano fatti, intenti in atteggiamenti che sarebbe un eufemismo definire intimi.
Crane, in un breve sprazzo di lucidità, premette il pulsante rosso del telecomando, ponendo fine a quell’imbarazzante visione. Subito dopo saltò in piedi, basito. -Buon Dio!- quasi gridò -In nome della decenza, cosa ne ha fatto l’umanità di questo millennio!?-
Angolo Autrice
Per la serie: idee che non si sa se sia un bene o un male se spuntano nell’ambiente cerebrale malsano di qualche autore a caso.
Parlando della flash, so di essere scaduta abbastanza nell’OOC con Ichabod, ma la cosa mi divertiva troppo per non inserirla. Dopotutto, non ho mai detto che questa raccolta debba avere una parvenza di serietà XD
Un saluto a tutti,
Nora
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