Ed eccomi tornata con il terzo capitolo! non vedevo l'ora di iniziare a pubblicare la parte in cui arriva eren, ho cercato di mantenere i loro caratteri uguali all'originale, ma ammetto di aver fatto Eren un po più fifone del solito, mi piaceva l'idea di lui spaventato/inorridito all'idea di dover lavorare dentro un carcere ahah!
Come sempre il capitolo non è molto lungo, dato che ancora si parla di "introduzione alla storia"
Spero continuiate a seguire questo mio piccolo racconto, se trovate degli errori non esitate a correggermi, e se vi va, recensite! 
FYAM <3

Don't judge me
capitolo 3
Un lavoro sporco

...Due anni dopo..

"Eren jaeger e Armin Arlert, 19 anni, specializzati in servizi sociali, ultimo anno di stage.. "

"Si signor Pixis!" annuirono i due

-Eren jaeger, un ragazzo con carattere testardo, occhi verdi smeraldo, capelli castani, spesso molto distratto e combina guai, Armin Arlert, il migliore amico di Eren, capelli a caschetto biondi, occhi azzurri, prudente e responsabile, l'opposto del suo compagno-
-"per quest'ultimo anno vi è stato assegnato lo stage nella prigione di Trost, sarete due addetti delle pulizie, inizierete domani, avete qualche domanda a riguardo?"
Eren non esitò un secondo -"Ma signore, perche dobbiamo andare proprio in una prigione, chissà quale gente malsana abita la dentro"
"Eren ne abbiamo già parlato, questo è il tuo ruolo, lo hai scelto tu, non dovrete solo fare delle pulizie all'interno della prigione, ma cercherete di instaurare un rapporto con i detenuti, facendo attività insieme e-"
-"Ma quelli la sono assassini! come possiamo instaurare rapporti umani con persone inumane!"
-"Il vostro compito è stato assegnato, non voglio sentire più nessuna lamentela" Il preside Pixis si alzò dalla sua scrivania - "domani, alle 8, puntuali" chiudendo la porta alle sue spalle.
-"Ma ti rendi conto Armin?!! Una cazzo di prigione con gente fuori di testa, io non ci vado"

Armin cercò di placare gli animi dell'amico -"dai su, calmati, vedi che non possono farci nulla all'interno del carcere, sono tenuti sott'occhio 24 su 24, cerca di darti una calmata, nessuno ci ucciderà Eren"
-" è uguale! ma che razza di stage è questo, e io che pensavo che gli scorsi anni era una merda, guarda adesso dove siamo finiti, stanotte prima di dormire dovrò pregare il signore per rimanere vivo e vegeto, e poi le prigioni mi fanno una certa paura"
-"Perche dovrebbero farti paura scusami" replicò Armin "sono persone che ormai stanno scontando la loro pena, figurati se si mettono a importunare ragazzini di 19 anni dai, non fare lo scemo e ragiona una buona volta" 
-" si come no, lo vedremo, Armin vado a casa, ci sentiamo domani, PURTROPPO"
Armin non riuscì a trattenere una piccola risata "va bene, va bene, ci vediamo domani, e cerca di essere puntuale almeno questa volta"
Eren sbuffò "ma io sono sempre puntuale!" -"si certo, come no" gridò Armin ormai dal lato opposto della strada "a domani!".

"ma come gli è venuta in mente questa idea, pff un carcere, con gente poco di buono, assassini, stupratori, e io dovrò rifare pure i loro cazzo di letti sudici, dio che disgusto, se Armin pensa che lo aiuterò, si sbaglia di grosso, io quelle cose non le tocco, oh no che non le tocco, non esiste" Eren era sommerso da mille pensieri e riflessioni quel giorno, non gli andava proprio a genio l'incarico che gli era stato assegnato quella mattina dal preside Pixis, ma se voleva passare a pieni voti l'ultimo anno di liceo, non poteva certo tirarsi indietro in un momento come questo, ma soprattutto, non alla fine dell'anno.