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Autore: _Lyss_    01/04/2015    5 recensioni
Immaginate Ariel, Aladdin, Peter Pan, Mulan e tutti gli altri. Fatto? Bene! Adesso rinchiudeteli tutti in un liceo e fateli diventare adolescenti qualsiasi, credete che questa volta riusciranno a vivere una vita "normale"? Certo non ci saranno i cattivi, ma a complicare le cose ci penseranno i primi amori, le crisi adolescenziali e, perchè no, anche i brufoli! Salvare il mondo, in confronto, sarà stato una passeggiata e chissà se riusciranno tutti ad avere il loro lieto fine anche nel mondo reale. Beh... non vi resta che scoprirlo!
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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2. C’era una volta … il primo giorno di scuola. (pt. 2)
 
Anche le ultime ore erano state affrontate con sommo coraggio e il primo giorno volgeva al termine, ma ancora mancava un’impresa da affrontare: l’assemblea d’inizio anno.
Dagli altoparlanti prediluviani la voce dell’altrettanto prediluviana vicepreside, la professoressa Yzma Chakwas, annunciò l’inizio dell’assemblea facendo svuotare le aule, così tutti si diressero svogliati verso il piccolo anfiteatro scolastico dai sedili blu.
Biancaneve si accomodò in un posto a caso, rimuovendo con grande cura la polvere inesistente dai suoi pantaloni gialli.
“Mi domando che fine abbia fatto la sana abitudine di organizzare queste perdite di tempo alla prima ora”
Sbuffò annoiata.
Aurora, seduta a fianco, si stava controllando il trucco e le rispose con tono saccente:
“Hanno spostato l’assemblea all’ultima ora così i furbetti che pensavano bene di dormire un’ora in più sono rimasti fregati, certo, così la gente va via prima … ma tra i due mali …”
Posò lo specchietto e si guardò attorno. Sapeva di essere osservata da diverse paia d'occhi e le piaceva, se avesse potuto sarebbe salita sul palco distribuendo proprie foto a tutti. Se sei al centro della loro attenzione, pensava, sei al centro del loro mondo.
"Beh a me non dispiace stare un po’ fuori casa"
Affermò Cenerentola con una smorfia. Sapeva di essere una delle poche persone al mondo a non vedere l'ora di scappare a scuola, ma era anche vero che era una delle poche persone al mondo ad avere due odiose sorellastre. Anastasia e Genoveffa. Nonostante fosse cresciuta e non fosse più la loro schiavetta personale, quelle due riuscivano sempre a farle un certo effetto, erano la prova vivente che la perfidia umana non ha limiti.
Bianca intuì i pensieri dell’amica e le sorrise dolcemente.
“Tesoro, sai bene che dovresti mandarle a cagare, anzi avresti dovuto farlo anni fa, così mi avresti evitato l’ebbrezza dell’istinto omicida”
“No, davvero, ora va bene e adesso riescono ad essere molto più … civili”
“Inoltre adesso loro non sono altro che due cessi ambulanti, mentre tu sei una delle ragazze più popolari e sexy della scuola”
S’intromise Aurora, che intanto aveva scrutato con attenzione tutti i ragazzi, ma senza individuare il SUO ragazzo. Dove si era cacciato Filippo?
“Avete notizie dei ragazzi?”
Chiese scocciata.
“Mmm James mi ha detto che tornava a casa, aveva da fare, ma non so niente di Daniel e Filippo”
La informò Bianca, che se la rise sotto i baffi quando notò le guance di Ella imporporarsi al solo sentir pronunciare il nome di Daniel.
“Gli do dieci secondi per comparire o astinenza per un mese”
Già, Aurora era piuttosto drastica, fortuna che Filippo sembrò leggerle nella mente. Il cellulare trillò:
Arrivo. Ti vedo. Sei bellissima.
Beh forse, alla fine, l'avrebbe perdonato per il ritardo.
 
Dopo il tipico borioso discorso da preside, quello che tutti chiamavano il “Boss” o più ironicamente “Padre-degli-dei”, Zeus Theòs, lasciò il palco all’ultimo e ancora in carica rappresentante degli studenti: Milo Tach. La camicia leggermente sudaticcia gli aderiva al petto magro, gli occhiali erano storti sul naso e sul volto campeggiava un sorriso imbarazzato.
"Em... Salve"
Esordì, per poi continuare con la sua parte di discorso decisamente più lieta della precedente dato che trattava di feste ed eventi vari ed eventuali.
"Le liste per i gruppi extra scolastici saranno appese in settimana nella bacheca davanti al centro informazioni, mentre per aderire alle squadre sportive bisogna presentarsi al rappresentante dei gruppi sportivi, Lee Shang, con apposito certificato medico. Quindi vi prego di non tormentare i coach, loro non sono coinvolti in questa fase dell’organizzazione. Ricordo ancora una volta che l'area sul terrazzo non è agibile e che per qualsiasi cosa sono a vostra disposizione. Grazie"
Concluse il discorso ancora più sudato, ma questa volta a causa del caldo, e si affrettò a scendere dal palco per raggiungere il corridoio. Molti studenti erano già misteriosamente scomparsi durante il suo discorso e lui non voleva certo essere l'ultimo ad andare via.
Stava recuperando le ultime cose dal suo armadietto, nel quale spiccavano adesivi e calamite con scritte pittoresche come ad esempio  "Atlantide c'è" oppure "Potere nerd", quando qualcuno gli picchiettò la spalla.
“Ciao, Milo giusto?”
Dovette usare tutto il suo autocontrollo per annuire alla sua interlocutrice, non ricordava l'ultima volta in cui una ragazza carina, amiche escluse, gli aveva rivolto volontariamente la parola e questa ... beh ... era decisamente carina. I capelli erano tanto chiari da risultare bianchi e avevano diverse treccine arricchite con perline di legno, anche gli occhi erano chiari e spiccavano come due pietre d'acqua marina sulla pelle scura. Un mix decisamente particolare, ma sorprendentemente armonioso … ok, in realtà Milo l'aveva trovato sexy, ma armonioso suona meglio.
"Allora?"
"Come?"
Il ragazzo, stranamente distratto, aveva perso una parte di discorso. Ma che gli prendeva? Da quando un paio di occhioni gli facevo perdere la lucidità?
"Dicevo, faccio parte del gruppo di studi all'estero e sono appena arrivata per frequentare il mio ultimo anno qua... Però dovrei controllare i programmi e robe simili... Mi aiuteresti?"
Ecco spiegato tutto! Era straniera! Se c'era qualcosa che mandava in confusione Milo era l'accento estero, rendeva la parlata così interessante... merda... si stava distraendo di nuovo.
"Oh... Em ... Certo! Posso aiutarti con tutto, quando vuoi, potrei venire da te... Ma tu sarai ospite da qualcuno... Quindi potresti venire da me, ma senza impegno, cioè solo se ti va... non che dobbiamo fare roba particolare, solo organizzarci, ma se non vuoi venire a casa …"
Stava delirando.
"Da te è perfetto. Chiamami pure quando sei libero"
La ragazza gli porse un bigliettino con un numero telefonico scritto frettolosamente e con un bacio sulla guancia lo salutò.
"Aspetta! Come ti chiami?"
La bloccò Milo poco prima che sparisse oltre l'angolo.
"Kida Gakash Nedakh, tu puoi chiamarmi Kida"
E allora sparì davvero.
"Kida"
Ripeté come un idiota, tutta la fretta che aveva di andarsene era sparita.
 
 
*toc toc*
Una furente Nani si voltò verso il finestrino, dall’altro lato un sorridente ragazzo la guardava speranzoso. Sospirò esasperata e faticò eccessivamente per girare la manovella che abbassava il vetro, diciamo che non possedeva l’ultimo modello di Spider, o di Ford.
“Che vuoi Hawkins?”
“Ciao anche a te raggio di sole”
Nani gli lanciò uno sguardo tagliente, non era per niente dell’umore giusto, Lilo come al solito si faceva aspettare e lei sarebbe dovuta scappare a lavoro in meno di un’ora.
“Senti … mi dai un passaggio? Mi  morto lo scooter e sono a piedi”
Se a chiederglielo fosse stato chiunque altro, con ogni probabilità, Nani l’avrebbe mandato a cagare di gran corriera, ma Jim era un caso a parte … con quegli occhioni da cucciolo sarebbe riuscito a conquistare il mondo.
“Sali scemo”
“Ti ho mai detto quanto sei fantasticamente fantastica?”
“Può essere, ma una volta in più non guasta”
Jim esultò e fece al giro per sedersi. Contemporaneamente arrivò Lilo, che sfruttò la distrazione della sorella per scansarsi un cazziatone epocale, e si accomodò nel sedile posteriore.
“Ciao Jim”
Salutò e lui ricambiò con un sorriso distratto verso quella ragazzina dai lunghi capelli neri e la camiciona hawaiana rossa.
Il tragitto fino al Banbow fu breve. Il locale era della madre e il ragazzo ci lavorava ogni giorno, o meglio veniva “ingiustamente schiavizzato”, e così i suoi amici ci guadagnavano sempre qualcosa di buono da sgranocchiare gratis.
“Grazie bellezze, vi devo due porzioni di patatine giganti”
Salutò soffiando un bacio dalla punta delle dita.
“E gli anelli di cipolla!”
Aggiunse Lilo quando la macchina era già partita, ricevendo un segno d’approvazione dal ragazzo che in lontananza diventava sempre più piccolo.
“Tu, razza di sorella indegna, non credere di essertela scansata”
“Sorellona, ti ho mai detto quanto sei fantasticamente fantastica?”
Tentò la ragazzina.
“Ah, no! Tu non hai cibo unto e bisunto da offrirmi come merce di scambio!”
 
 
Casa dolce casa. Quant’era vera quest’affermazione!
Con un tonfo la porta le si chiuse alle spalle, appese il giacchino all’appendi abiti e raggiunse il salotto, già terrorizzata dall’idea di quello che ci avrebbe potuto trovare.
“Ciao papà”
Con occhio preoccupato scrutò i congegni con cui stava lavorando il padre.
“Ciao Belle! Come è andata oggi?”
“Al solito”
Rispose distratta per poi tornare ad informarsi sul suo ultimo passatempo... Anzi, sulla sua ultima invenzione rivoluzionaria.
“Una boccia che da automaticamente cibo ai pesci! Addio piccole vite stroncate per la dimenticanza umana!"
Belle annuì poco convinta.
Quando era piccola era innamorata delle idee del padre, lo reputava un genio e ammirava la sua mente brillante sempre attiva. Però, negli ultimi anni, le invenzioni erano diventate sempre più bislacche e aveva dovuto accompagnarlo sempre più spesso al pronto soccorso per piccole ferite e scottature. Forse avrebbe dovuto iniziarlo al golf.
“Hai sentito la mamma oggi?”
Buttò lì con aria non curante.
“No”
Il viso dell’uomo si oscurò.
"Chiamerà presto"
Lo rassicurò, ma non riuscì a suonare convincente nemmeno a se stessa.
"Si si, ma non hai impegni? Qua si fanno scintille! Ti consiglio di uscire o le tue sopracciglia scompariranno"
Louis rise con la sua tipica risata calorosa, riportando un po' di allegria nella stanza e confortando un po’ la figlia.
Con ancora un velo di tristezza intorno all’animo, Belle si buttò sul letto. Aveva troppe cose da organizzare prima che le lezioni riprendessero a pieno ritmo, ma era anche vero che non si sarebbe mai concentrata sapendo che un povero libro era abbandonato sul suo comodino in attesa di attenzioni.
Jane Eyre. Charlotte Brontë.
Girò la copertina rigida e rilesse la dedica affettuosa:
Alla mia cara amica Belle, con affetto e con la speranza che mi preparerai una relazione fantastica su questo libo. Xoxoxo Giselle.
Sorrise tra se e se, e involontariamente si voltò per guardare la loro foto sulla scrivania. Oltre il vetro l’amica le rivolgeva una scherzosa ed immobile linguaccia.
“Scansa fatiche!”
La canzonò, ma segretamente contenta di aver ricevuto quel libro che desiderava da tempo. Con l’umore nettamente migliorato, riprese il libro e dedicò tutta la sua attenzione alla struggente storia d’amore di Jane e Mr. Rochester, ignorando la sera che velocemente avvolse tutta la città.
 
Finì di spazzolarsi con cura i lunghi capelli rossi ed ignorò bellamente la matita nera che l’indomani mattina l’avrebbe fatta sembrare un panda-zombie, ma il bagno era troppo lontano per andare a recuperare lo struccante e lei non ne aveva certo voglia.
Diede la buona notte a Flunder e si mise a letto.
Uno sbadiglio le incurvò le labbra mentre i suoni della città, che non voleva andare a dormire, le fecero da ninna nanna. Tutti i pensieri e le preoccupazioni per l’anno che era appena iniziato scivolarono via, lasciando la mente in una dolce incoscienza, solo una frase, che non ricordava nemmeno di chi fosse e dove l’avesse letta, echeggiò tra i pensieri sempre più confusi:
Nella notte passiamo la metà della vita,
Ed è la metà più bella davvero.*

*J.W. Goethe


A.A. 
Buon dì a tutti prezzemolini di primvera :) Come va?
Ecco a voi il secondo capitolo, nonchè conclusione del precedente dedicato alla presentazione dei personaggi. Dovrei infatti, e sottolineo dovrei, aver fatto comparire tutti i personaggi o comunque tutti gli universi legati a tutti i personaggi, comparse bonus escluse ovviamente. I prossimi capitoli saranno più lunghi e approfonditi ;)
Mmm... che dire? Sono entrate in scena le tre "grazie" e si, non ho resistito a cadere nel clichè di farle amice ... e nemmeno a quello di farle cheerleader ... e nemmeno a quello di fare Aurora abbastanza stronza. Perdonatemi. Sono pessima. Ma vi prometto interessanti sviluppi specialmente per il personaggio di Bianca che sarà particolarmente strog (dovevo pur farmi perdonare, no?) 
James e Daniel sono, ovviamente, principe-azzurro-1 e principe-azzurro-2... mi servivano dei nomi ed ho improvvisato (quando ho scoperto che in realtà sarebbero Floriant e Christopher Rupert era troppo tardi >_< e ... andiamo... Christopher Rupert?), James è uno degli ottocento nomi che vengono affibbiati al principe azzurro (quello di Biancaneve) in Once Upon A Time, Daniel mi ispirava xD
Milo e Kida dovevano esserci, quel cartone è ingiustamente non-considerato, io invece lo adoro!
Idem per Jim, Lilo e Nani... e anche perchè Jim è sexy... *cof cof* 
Saranno comunque un bel gruppetto, insieme ad altri elementi, tutto votato al mare e al surf. E Jim era sempre sexy.
Belle è Belle, un pò più affannata del solito e con un'imprevedibile amica (adoro anche Giselle), come vedete però c'è una situazione particolare ... non temete! scoprirete tutto!
Infine il cerchio si richiude con Ariel, niente di speciale, volevo creare una narrazione ad anello per sentirmi figa xD

Ringrazio tutti quelli che hanno letto e recensito, sia chi ha letto in silenzio. Spero che anche questo capitolo possa piacervi e vi invito nuovamente a darmi una vostra opinione e... la taglio qua o questo A.A. sarà infinito. Vi lovvo tutti.
Lyss

Curiosità:
Chakwas, cognome di Yzma, significa "vecchia, nonna" in antica linga inca. Credo sia azzeccato, no? xD
Tèhos, cognome di Zeus, per tutti i poveretti che come me non hanno mai studiato greco, significa dio. 




 
  
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