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Autore: Fonissa    02/04/2015    2 recensioni
*dal testo*
Ognuna di noi è sporca di sangue e piena di ferite. Avremmo mai una vita normale? Molto probabilmente no. Ci guardiano l'un l'altra e ci abbracciamo. In quel momento non mi importa di niente. "Staremo insieme, per sempre."
Genere: Horror, Sovrannaturale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yuri | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Quando usciamo dal corridoio delle distrazioni, troviamo un foglio per terra.
’lui è affamato’” leggo.
Lui? Lui…chi?
All’improvviso sentiamo un forte rumore provenire da una porta affianco a noi, come un ruggito.
Li..li dentro c’è qualcosa…” balbetta Madotsuki.
La porta sembra non cedere però… ma guardate! C’è una fessura!
Una fessura? Lui è affamato…” Ib si concentra sulla porta, socchiudendo gli occhi e lasciando cadere le mani lungo i fianchi. Sta pensando.
Dovremmo dargli qualcosa da mangiare, ma cosa?
All’improvviso Viola sgrana gli occhi.
Ci sono!” urla, e caccia fuori la rana.
Ma poverina!” dico, capendo al volo quello che vuole fare.
Abbiamo un’altra scelta?
Tutte noi scuotiamo la testa, e Viola infila la rana nella serratura. All’inizio la rana fa resistenza, così Viola la spinge con più forza, e finalmente entra. Sentiamo un altro rumore simile al primo, poi un silenzio assoluto. Tibutanti apriamo la porta, per poi tirare un sospiro di sollievo quando vedono solo una stanza col pavimento di legno ricoperto di sangue. Di fretta, vanno verso la porta che si trova sulla parete affianco, per poi ritrovarsi in un corridoio.
Non voglio sapere che tipo di animale c’era la dentro
Attraversiamo il corridoio, in cui si trovano delle statue a forma di gatto nero. Viola si ferma per qualche secondo a guardarne una, ma poi si raggiunge immediatamente.
Alla fine del corridoio troviamo delle scale. Le saliamo e notiamo un biglietto appeso al muro.
’Vai dove solo un occhio è aperto’
Affianco al biglietto, c’è una porta a forma di bocca con sopra disegnati due occhi chiusi. Affianco ce ne una uguale, e poi un’altra, solo che ha entrambi gli occhi aperti.
Ci deve essere un solo occhio aperto?
Così dice il messaggio
Mh…” Viola si avvicina allo spazio tra la seconda e terza porta. Solo allora noto che così, nel centro, c’è un occhio chiusi e un occhio aperto.
Vedo Viola toccare la parete e in un lampo appare un’altra porta a forma di bocca.
Eccola!” esclama Madotsuki, per poi entrarci tutte insieme.
Attraversiamo un corridoio strettissimo in fila indiana, per poi ritrovarci in una piccola sala ben decorata.
’Crea il suono nelle quattro stanze’” legge Madotsuki da alcuni fogli presi a terra.
Ci dirigiamo nella prima stanza, a destra. Qui troviamo qualche zucca intagliata sparsa per terra e quattro differenti versioni della monna lisa appese alle pareti. Mentre camminiamo, per sbaglio calcio una della zucche.
Aya, fai attenzione… ma hai sentito che brutto suono ha fatto?
In effetti, quando ho calciato la zucca ho sentito un suono fastidioso. Provo a bussare su un’altra zucca, e si sente lo stesso suono. Beh, era normale che facessero lo stesso suono, ma era impossibile che delle zucche intagliate facessero un rumore così fastidioso.
All’improvviso noto una zucca non tagliata. Ci busso sopra, e questa produce un suono carino e gioioso.
Voglio provarci anche io!
Si, anche io!
Ehy! Ci sono anche io!
 E così, ognuna di noi bussa sulla zucca. Ma incredibilmente, quando l’ultimo suono si spegne, una porta si apre. Stupite entriamo, trovando vari oggetti: una sedia, un orologio, uno specchio, una pianta e due statue. Tra le due statue c’è un altro foglio.
’posso essere il sole. Posso essere la sabbia. E posso essere un uccello’”
Mi sembra un indovinello – la ragazza con le due treccine castane guardandosi intorno- forse è uno di questi oggetti
Forse è lo specchio… può riflettere il sole, la sabbia e gli uccelli
Secondo me sarebbe troppo scontata come risposta
E’ l’orologio- esclama con fermezza Viola- può essere il sole: la meridiana. Può essere la sabbia: la clessidra. E può essere un uccello: l’orologio a cucù
Penso al suo ragionamento. Effettivamente ha senso. Ci avviciniamo all’orologio, e appare un bigliettino.
‘Sono un orologio?’ c’è scritto. Noi diciamo di si tutte insieme, e il foglietto cambia.
‘Corretto’ c’è scritto ora, e l’orologio si apre cacciando fuori una chiave, che prendo al volo.
Beh, questa volta è stato facile
Ritorniamo indietro e scopriamo che le zucche sono sparite, ma ormai cose del genere non mi sorprendono più. Usciamo e scopriamo che in quella saletta si è accesa una candela.
Ce ne mancano solo altre tre…” dico, osservando i tre porta candele vuoti.
Ci dirigiamo nella stanza di fronte all’entrata, dove troviamo al centro un pianoforte e un cartello appeso al muro.
Non hai bisogno di suonare” legge Viola
E come facciamo allora a creare il suono in questa stanza?” Ib inizia a pensare.
Noto una libreria dove un libro luccica. Lo prendo in mano iniziando a leggere:
Le persone hanno gli occhi di colore differenti. I quattro colori dei capelli sono argento,nero,oro e rosso. I quattro colori degli occhi sono marrone,verde,blu e rosso. Le donne con i capelli argento hanno gli occhi rossi e le donne con gli occhi marroni possono avere i capelli biondi o rossi
Nel frattempo che leggo, con la coda dell’occhio vedo Madotsuki cercare di aprire una porta che purtroppo è chiusa.
Forse dobbiamo prima risolvere l’enigma del suono per aprire quella porta
Già… ho trovato! Il libro si riferisce ai quadri dell’altra stanza
Annuiamo entusiaste, e ritorniamo in quella stanza. All’inizio c’è un cartello che prima non c’era con su scritto ‘gli occhi blu vedono’. Guardando meglio i quadri delle monna lise, noto che hanno i capelli come descritti sul libro.
Quindi, dobbiamo trovare quella con gli occhi blu…
Quella con i capelli argento ha gli occhi rossi, quindi non è lei
Quelle con gli occhi marroni possono avere i capelli biondi…
Possono avere anche i capelli rossi. Quindi la bionda e la rossa non sono
Rimane soltanto quella con i capelli neri!
Non posso fare a meno di guardare le mie compagne con un senso di orgoglio. Se da sole siamo forti, insieme siamo imbattibili.
La donna con i capelli neri guarda verso un buco sul muro. Inserisco la mano e ne tiro fuori un pezzo di carta.
Cos’è…” Madotsuki non fa in tempo a finire di parlare, perché la stanza si fa più buia e sentiamo un tonfo dietro di noi. Ci giriamo di colpo e vediamo che è apparso un enorme quadro della Monnalisa che non ha esattamente l’aria amichevole.
Senza perdere tempo, ci dirigiamo verso la porta. Il quadro è veloce. Quando cerchiamo di aprire la porta ci ha quasi raggiunto, ma la maniglia è bloccata. Ci buttiamo di lato evitando il quadro, che sembra arrabbiarsi di più. All’improvviso sento qualcuno che mi prende la mano e mi tira via. E’ Madotsuki. Sta tirando me e Ib verso una porta, con Viola che ci guarda le spalle. All’improvviso ci butta dentro una stanza, e quando Viola è entrata si spinge contro la porta chiudendola.
Mi rialzo barcollando guardandomi intorno. E’ la stanza dell’indovinello dell’orologio, anche se adesso è un po’ diversa. Sembra più piccola e ora ci sono solo la sedia e l’orologio. Nella paura, mi ero completamente dimenticata di questa stanza.
E’ ancora li fuori, voi due –dice guardando me e Ib- siete ferite, restate qui. Viola, tu devi chiudere la porta appena io uscirò
Ma cosa…” non faccio in tempo a impedirlo, che Madotsuki esce brandendo il coltello. Subito dopo Viola appoggia la schiena contro la porta. Provo a inseguire Madotsuki, ma un dolore al braccio me lo impedisce. Sta sanguinando. Mi strappo un pezzo della gonna del vestito e lo lego sulla ferita, bloccando il sangue. Poi mi accorgo che Ib ha un graffio sul lato destro della testa. Facendo attenzione a non farla male, strappo un altro pezzo di stoffa e glielo avvolgo intorno alla testa.
Grazie” dice lei, sorridendomi. A quel punto sento un forte rumore di vetro rotto. Rimaniamo immobili, fino a quando, qualche minuto dopo, non rientra Madotsuki col fiatone.
Ho…ho distrutto il quadro. E’ tutto apposto” annuncia, riprendendo fiato.
Lentamente usciamo fuori. Dove prima c’era il quadro della monna lisa con i capelli neri, ora c’è un buco. Non riesco a credere che Madotsuki sia riuscita a fare tutto questo da sola.
Sei stata bravissima…" esclamo leggermente stupita.
Sono abituata agli inseguimenti” dice, e i suoi occhi per un momento sono vuoti e freddi.
Io… non credevo di non esser mai più inseguita da un quadro” Ib cade all’indietro, come se una forza invisibile l’avesse spinta. Sgrana gli occhi, che si stanno riempendo di lacrime.
 “I quadri… la galleria…
Ib sta avendo un flashback. La sua mente ha riportato a galla i ricordi della galleria di Guertana.
Le vado vicino, avvolgendola con un braccio.
Ib, ormai è passato. La galleria… non esiste più
La bambina dagli occhi rubino si asciuga le lacrime.
Si, lo so” L’aiuto a rialzarsi.
Usciamo di qui
Annuisco e sorreggo Ib aiutandola ad uscire, ignorando il bruciore al braccio.
Ma appena mettiamo piede fuori da quella stanza, vedo qualcosa venirci incontro alla velocità di un fulmine. Anzi, qualcuno. Sento il cuore salirmi in gola per lo spavento. E’ una ragazzina, avrà circa l’età di viola. Ha un vestito rosso sangue con dei bottoni gialli. Gli occhi sono coperti da lunghi capelli viola legati da un fiocco rosso, simile al mio. A pochi centimetri da noi, sparisce.
L-la strega…
  
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