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Autore: DeltAmb3r    02/04/2015    1 recensioni
Riprendendo dalla Normal ending: Yonaka ha ucciso suo fratello e, quando la croce di sangue “dovrebbe” guidarla di nuovo al castello, succede un imprevisto e la ragazza torna indietro nel tempo. Inizialmente confusa, trova una lettera che le spiega l’accaduto e che ha una seconda chance per salvare le persone a lei più care, ma la avverte anche che la storia è un po’ diversa da come se la ricordava.
Riuscirà Yonaka ad uscire da questo benedetto castello una volta per tutte?
Presenza di coppie come Defect Mogeko/Yonaka, possibili accenni alla Yonaka/Shinya e sicuri accenni a una coppia che di sicuro non vi aspettate, la King mogeko/Moge-ko (avanti, ditelo che non ve lo aspettavate), magari piccoli accenni a Hasu/Moge-ko, yaoi (non tanto) Hasu/Nega-Mogeko, King mogeko/Nega-Mogeko… si insomma, mi sono fatta un piano enormee insensato, come il gioco, del resto
ATTENZIONE: Presenza di OC (principalmente solo uno che svolge il ruolo…. Lo capirete voi)
Genere: Horror, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ciao bella gente!

In questi ultimi giorni il mio computer fa veramente le bizze per colpa di quello stronzetto di mio fratello. Quindi per un po’ non potrò pubblicare qualcosa… e io che avevo intenzione di pubblicare qualche nuovo capitolo di vecchie fiction T^T

Comunque, ritorniamo alla storia. In questo capitolo Yonaka mi sembra una venditrice di prosciutto ambulante, se leggerete capirete il perché. Spero che fino a questo punto la storia vi stia piacendo, quindi dico grazie a chi mi segue, e soprattutto a chi ha il coraggio di lasciare qualche recensione. Grazie di cuore ^^

Bene, detto ciò, vi lascio alla prossima volta. Ciao!

 

 

 

Capitolo III – Pane? Ombre? Prosciutto!

 

 

 

Dopo pochissimo tempo Yonaka raggiunse la porta che conduceva al secondo piano. Si riposò per un po’ dalla corsa folle che aveva fatto, accorgendosi, non molto sorpresa, che era spiata da un Mogeko nascosto in un vaso, per fortuna normale. Quando lo notò, fu lei ad avvicinarsi, ma quello si ritirò dentro spaventato, tremando come una foglia.

“Notipregononfarmidelmale!!!Tipregotipregomogegegege!!” disse tutto d’un fiato, terrorizzato.

“Stai calmo. Se tu non mi farai nulla, allora nemmeno io ti farò del male.” Rispose la liceale.

Il Mogeko fece uscire solo la testa dal vaso “…davvero..?”

Lei sorrise. Dopotutto, eliminando i difetti di tutti quei mostriciattoli, alcuni poteva anche trovarli simpatici. Annuì, e frugando dalla tasca, estrasse una scatola di plastica contenente il famoso prosciutto. Per fortuna ne aveva fatto razzia in cucina prima di nascondersi.

“Ecco, tieni.” E lo pose sulla testa del piccolo Mogeko.

“Yuppi! Il prosciutto! Viva il prosciutto! Grazie! Grazie mille!” lui le rivolse dei ringraziamenti piuttosto graditi, finalmente tranquillizzatosi “Mogegegege! Sei così gentile! Sei una di quelle poche persone che ci trattano bene nonostante tutto, Yonaka-tan! Sei speciale!” le disse poi, lasciandola senza parole.

“D-davvero?” gli chiese.

“Si! E secondo me non meriteresti una brutta fine… quasi quasi mi sento in colpa per tutto quello che ho fatto…..” si lasciò cadere il prosciutto da bocca “Oh no! Ora sono difettosooo!” affermò impaurito, ricominciando a piangere “Che cosa faròòòòò…..”

“Ma non è affatto vero! O almeno se non racconti a nessuno il nostro incontro, va bene? Dopotutto, non dite sempre che Lord prosciutto perdona i vostri peccati?” lo informò.

“Allora va bene!” esclamò lui contento nuovamente “Grazie! Grazie di tutto! Speriamo di rivederci!” e la salutò, perché Yonaka era già alla soglia della porta che dirigeva in un accogliente strada rossa come il tramonto.

 

 

 

Si ritrovò a camminare per il corridoio della strada rossa, lasciandosi alle spalle il Mogeko e tutto il primo piano, e soprattutto, il primo Mogeko speciale…. Era preoccupata. Preoccupata per tutto.

“(Perché ogni volta che cerco di rimediare a qualcosa mi va tutto storto? Volevo salvare delle vite… e invece ne sto perdendo altre…. Perché mi fanno questo?)” in quale situazione si era andata a cacciare…

Camminando, e evitando il Mogeko morto e le chiazze di sangue, che per qualche ragione sapeva che era morto perché aveva mangiato un panino avvelenato, se ne ritrovò un altro davanti a se.

“……………………….”

“……………………….”

I due si guardarono per un breve attimo. Ma Yonaka non sarebbe corsa via, no. Non lo avrebbe fatto.

“Ciaoooooooooo!” esclamò il Mogeko a gran voce nei polmoni.

“…ciao anche a te.” Rispose lei, titubante.

“è l’ora del quiz!” rispose lui, molto eccitato per la cosa, ponendo la sua domanda: “Puoi mangiare panini e budini di pane, ma quale pane non puoi mangiare?”

La scolara sorrise. Conosceva questa volta la risposta. Il Mogeko invece tacque, perplesso.

“Direi…. Un panino al cianuro di potassio. Se un Mogeko lo mangiasse, morirebbe subito.”

Il Mogeko si immobilizzò, come pietrificato, tanto che la liceale dovette smuoverlo facendogli dondolare la testa.

“Ma-ma…. È impossibile. Io… io ci ho pensato per tutta la notte. NON PUOI  SAPERE  LA RISPOSTA! MOGEGEGE!” e questo si mise a piangere e a singhiozzare.

Déjà-vu.

“Sniff, ora devo darti questa chiave…..” la creaturina mostrò a Yonaka una chiave dorata, con l’estremità a forma di testa di Mogeko. La chiave che avrebbe dovuto darle la fata del prosciutto… “Ma è l’unica cosa che possiedo!”

Yonaka cominciò a preoccuparsi. E se fosse arrivata troppo tardi?

“Do-dove hai preso quella chiave…?”

“sigh…. L’ho trovata per terra… era sporca di sangue, così l’ho ripulita... era il mio prezioso tesoro… fino ad ora… e adesso te la devo dare! WHEEEEEEH!” rispose lui, in modo molto infantile.

“… se mi darai quella chiave ti darò del prosciutto.”

“Di-Dici davvero??? Si! SI! LO VOGLIO! VOGLIO IL PROSCIUTTO!” e subito le lacrime amare di tristezza volarono via dalla sua faccia, adesso contenta, sventolandole la chiave davanti, in attesa di ricevere la tanto acclamata prelibatezza, che Yonaka subito gli consegnò. Quando prese la chiave, sorpassò il Mogeko, che intanto si era acquattato per terra a mangiare, e prese la porta alla fine del corridoio, ritrovandosi in un'altra strada del castello, decorata con piante e quadri ritraenti i principali abitanti della reggia.

I corridoi erano davvero molto lunghi. Ancora più lunghi di quanto lei ricordasse. I candelabri le facevano luce attraverso i luoghi bui. C’era anche una grande quantità di sangue.

“Le sento….sento le urla delle loro anime” aveva risposto un Mogeko incontrato nel bel mezzo del corridoio, in compagnia di un altro suo simile. Un altro, con la faccia al muro le disse: ”Lasciami stare….voglio morire."

Eppure Yonaka aveva il presentimento di aver dimenticato qualcosa…

Alla fine arrivò in uno spazio in cui vi erano due statue e un quadro vuoto, che non ritraeva nulla. In mezzo alla stanza vi era una chiazza di sangue.

Yonaka fissò a lungo il vuoto oscuro del quadro.

“…. Non capisco il senso del lasciare un quadro vuoto, in mezzo ad altri quadri pieni di Mogeko…”

“Ma questo non era vuoto prima che arrivassi!”

“…!!!!!”

Qualcuno aveva parlato.

Yonaka ora ricordava…. Il quadro… si voltò verso il quadro vuoto.

Nel quadro spuntarono due orecchie nere. Un Mogeko ombra stava uscendo a gran velocità da fuori il dipinto, fino ad uscirne completamente e ritrovarsi davanti a lei.

“HAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!!!!”

“GYAAAAAAAAAAA!!!!!”

Yonaka urlò dallo spavento.

“Ora è giunto il momento di fare il vaccinoooooooo!!!” e le mostrò la temuta siringa. La liceale cominciò una folle corsa verso i corridoi, lasciandosi alle spalle l’essere.

“Cos….Aspetta!! Torna qua!!”

Ella non diede retta a lui, accorgendosi che a ogni passo che faceva, altri centinaia facevano lo stesso. Non volle voltarsi e vedere quanti Mogeko c’erano. Non voleva assolutamente saperlo. Sentì urli stridule distorti come: “Non ci sfuggirai!”, “Sei nostra!”, “Ti faremo a pezzi!”, e molte altre frasi inquietanti che le fecero accapponare la pelle.

Finalmente aveva raggiunto la porta, aprendola e sbattendola velocemente, chiudendola senza dare importanza alle feroci urla animalesche che udì poco dopo.

“EHI! APRI QUESTA DANNATA PORTA!” li sentì gridare.

“Apri! La sfonderò se non la apri immediatamente! E anche se lo farai!”

“Dannazzione! Merda!! Ora smettila!!”

“Apri! O ti accoltellerò finché non riuscirai più a stare in piedi!!!”

“NOOOOOOOOOOOOOOH!!!!!!”

Non smettevano di sbattere la porta. La liceale scappò dalla stanza attraverso un’altra porta, trasportata così in un luogo di luce…… e anche di sangue, allo stesso tempo. Qualcuno era già stato lì ancora prima di lei.

Si diresse subito nel luogo in cui avrebbe dovuto trovare la fata del prosciutto, ma quando arrivò, non la vide. Non vide nemmeno una larva Mogeko nelle vicinanze. Erano spariti tutti.

Sul grande fiore era attaccato un altro biglietto. Ancora.

-Ben ritrovata cara Yonaka!-

“come no…” commentò lei.

-Ma che casino che hanno combinato i Mogeko ombra. La fata del prosciutto sarà già andata, quindi vedi di sbrigarti.-

“Come se non lo sapessi.” Era sicura che la stesse prendendo in giro.

-Non ti rimane nulla più da fare, quindi sarà meglio che tu vada. Mogeko difettoso o Nega-Mogeko potrebbe trovarsi nei guai se non lo aiuti. Buona fortuna.-

“…”stava cominciando a sudare freddo. Non aveva altro tempo da perdere. Lasciò cadere il foglio per poi correre alla porta di uscita e abbandonare quel luogo, ritrovandosi così in un grigio corridoio, sperando che quelle ombre non spuntassero anche dalle mura. 

 

 

 

 

   
 
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