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Autore: Fonissa    02/04/2015    3 recensioni
Stavo faticosamente salendo la collina. Ormai lo zaino mi pesava sulle spalle e il mio corpo chiedeva pietà. Ma il mio cuore, quello batteva a mille al sol pensiero di quello che ci poteva essere dietro quella collina. Arrivata in cima, la prima cosa che vidi fu il pino al mio fianco sul cui ramo brillava il vello d’oro. Guardai davanti a me e lo vidi: il Campo Mezzosangue.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Magnifico! Strepitoso! - urlò gioiosa Era- Voglio che la mia cabina sia ristrutturata in modo da accogliere Nayra!” aggiunse poi, rivolta verso Chirone.
“Ci vorrà un po’ di tempo…” disse il satiro.
“Basta che sia accogliente, non importa quanto tempo ci vorrà” replicò la dea, per poi sorridermi e scomparire.
Anche se non potevo vedermi, sapevo che avevo ancora gli occhi luccicanti e il sorriso stampato sul volto. Non avrei mai pensato che potesse succedermi qualcosa di simile. Solo qualche giorno fa, pensavo che la cosa migliore che potesse accadermi era che la mia OTP diventasse canon… accidenti, dovrei smetterla seriamente con questo linguaggio da fangirl.
Mi guardai intorno. Quasi tutti i semidei mi guardavano curiosi.
“Si è fatto tardi, ritornate nelle vostre case” annunciò Chirone. I ragazzi, borbottando tra di loro, se ne andarono, mentre io ritornai con Rachel alla casa grande, nella nostra stanza. Ci mettemmo in pigiama e ci sedemmo sul mio letto. All’inizio avevo un po’ paura quando ci mettevamo sopra il mio materasso. Avevo paura che potesse accorgersi di qualcosa di strano e trovare i libri, ma per fortuna non è mai successo.
“Ti rendi conto di essere la prima figlia di Era esistente?”
“Si!- risposi- chissà come sarà come madre…”
“Ehm… non per scoraggiarti, ma noi non abbiamo avuto una bella esperienza con lei”
‘Lo so, io ho letto’ pensai.
“Davvero?” dissi però. Dovevo sembrare credibile.
“Già, è una lunga storia. Una lunga storia con una nave volante” rise Rachel.
‘Così lunga da essere narrata in ben cinque libri’
“Un giorno mi piacerebbe sentirla!” esclamai. Ed ero davvero incuriosita. Chissà che effetto faceva farsi raccontare la storia dai personaggi stessi…
Sbadigliai.
“Forse è ora di andare a dormire” suggerì la rossa. Io annuii e ci infilammo entrambe sotto le coperte, nei nostri letti, addormentandoci subito.
 
Nel sogno ero nel mio soggiorno, in piedi al centro. Un paio di poliziotti parlottavano tra di loro. All’improvviso furono interrotti da mio fratello, Julio,  che sbucò dalla cucina. A quanto pare, era ritornato dal suo viaggio con gli amici. In mano reggeva una foto.
“Quindi è lei?” chiese uno dei poliziotti prendendo la foto.
“Si” rispose mio fratello seccamente.
“Quindi lei è stato qualche ora con i suoi amici e quando è rientrato sua sorella era scomparsa?” chiese il secondo poliziotto.
“Esatto” rispose Julio.
Ogni cellula del mio corpo urlava ‘bugiardo!’. Lui non se ne era andato per qualche ora, ma per qualche giorno! Ero così arrabbiata che cercai di dargli uno schiaffo in faccia, ma la mia mano l’attraversò.
Il sogno cambiò. Ora mi trovavo in una camera con tre letti, due a castello sulla parete sinistra con le lenzuola rosse e azzurre e uno sulla parete destra con le lenzuola viola. Di fronte all’entrata, c’era una scrivania con tre sedie e sopra a essa tre mensole. Sul letto viola c’era una lettera, una lettera che conoscevo benissimo. All’improvviso la porta si aprì. Un ragazzo di diciotto anni dai capelli biondi e gli occhi castani contornati da sottili occhiali neri entrò, sedendosi alla scrivania. Lo seguirono due ragazzi di sedici anni, identici, anche loro con capelli biondi e occhi castani.
Mi rattristai in un secondo. Quei tre ragazzi erano i miei migliori amici, e io me ne ero andata via senza salutarli di persona, ma solo con una lettera.
“Mi manca Nayra…” disseTayler, il più grande.
“A chi lo dici…” concordò Daniel, il gemello più ‘acido’, come lo definivo io.
“Dai, sorridete!  A fine estate torna!” replicò Drake, l’altro gemello, con il suo solito sorriso sulla faccia.
 I tre erano identici,tranne per una cosa, la cosa che adoravo: alla luce, i loro occhi prendevano sfumature diverse. Quelli di Drake sembravano quasi dorati, quelli di Daniel tipo caramello e quelli di Drake quasi rossastri.
Ci eravamo conosciuti quasi per caso. Drake e Daniel venivano in classe con me, e ci eravamo ritrovati seduti vicini. Poi, grazie a loro, ho conosciuto Tayler.
“Almeno così non ci tartassa con quei libri... aspettate, qual’era il suo preferito?” chiese Daniel.
“Come fai a non ricordatelo? Lo nominava almeno mille volte al giorno! Si chiamava ‘Percy Jackson e gli dei dell’olimpo’” rispose Daniel.
“Non era ‘Eroi dell’Olimpo’?” domandò Tyler, confuso.
Perfetto, qualche giorno che mancavo e già non si ricordavano niente delle mie spiegazioni.
Il sogno finì, e io mi svegliai nel mio letto al Campo Mezzosangue. Guardai l’orario, erano le sette. Mi misi a sedere, pensando a quei sogni. Sicuramente era stata Era a mandarmi quelle visioni.
“Grazie” sussurrai, guardando verso l’alto. Rachel si svegliò proprio allora.
“Dormito bene?” le chiesi.
“Mmh… si” rispose solo dopo qualche secondo, girando la testa dall’altra parte. La guardai stranita, ma non ci feci molto caso.
“Penso che Era mi abbia mandato delle visioni di quel che sta succedendo da me…” dissi, spezzando il silenzio che si era creato.
“Davvero?” mi chiese Rachel, e io iniziai a raccontarle dei miei sogni, tralasciando la parte in cui i tre fratelli parlavano dei libri.
“Perché li hai dovuti avvisare con una lettera?” mi chiese l’oracolo, una volta che ebbi finito di raccontare.
“Mi è dispiaciuto farlo, ma la notte in cui partii Era me lo disse senza preavviso… non ho potuto fare altro” dissi.
“Oh… capisco. Comunque sta tranquilla, la polizia non ti troverà mai qui” mi disse, facendomi l’occhiolino. Poi finalmente ci vestimmo e scendemmo a colazione.
 
POV. RACHEL
Mentre facevo colazione, osservavo Nayra. Non era stata l’unica a sognare, quella notte. Nel mio sogno, io ero furiosa con lei, tanto da non volerla vedere mai più. Era possibile? Nayra era la mia migliore amica. Ma quello che più mi spaventava era che i miei sogni prevedevano davvero il futuro, quando non lo facevano le profezie.
“Ehy! Terra chiama Rachel, Rachel ci sei?” Nayra mi stava sventolando una mano davanti agli occhi.
“Si, ci sono” risposi sorridendo.
“Sembravi assorta nei tuoi pensieri… hai sentito cosa ti ho detto?”
“Mh… magari qualcosa su Leo?” dissi ridendo.
“La prossima volta urla di più, credo che i pegasi nelle scuderie non ti abbiano sentito bene” mi rimproverò Nayra, fingendosi arrabbiata.
Io risi. No, era impossibile per me arrabbiarmi con lei.
 
*ANGOLO AUTRICE*
Saaalve gente! Eccomi di nuovo qui :D allora, in questo capitolo iniziamo a scoprire un po’ di cose su Nayra. In più ho provato un cambio di POV, spero vi piaccia!
Sciao sciao
-Animalia
  
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