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Autore: Cinziart_96    03/04/2015    1 recensioni
Immaginate.
Immaginate di poter cambiare l'Universo. Di Tempo, Spazio e Materia avrete bisogno.
Immaginate che questi tre poteri fossero nelle vostre mani. Scorressero nella vostra mente.
Immaginate cosa potreste cambiare in meglio... tutto.
Però non tutti sono di buon cuore come voi, no.
C'è chi vuole rifare tutto a sua immagine.
C'è chi vuole il potere sopra ogni altra cosa.
C'è chi, non riuscendo a controllare i tre poteri, perde se stesso.
Ma immaginate qualcosa di ancora peggiore. Creare un intero Universo solo per porgli fine.
* * *
--->Seguito della FF: "Dottore, abbiamo un problema."
NON è strettamente necessario averla letta per la comprensione dell'attuale storia.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 10, Nuovo personaggio, TARDIS
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Coke, tea, coffee
 
Capita, a volte, di non voler essere in un particolare posto, in un particolare momento, con delle particolari persone. Ma forse, molto più di sovente, capita di non aver voluto dire qualcosa in un determinato momento, a una determinata persona, in un determinato modo. Di fatto ci si ritrova proprio di fronte a quella situazione che si cercava di evitare, con tutto ciò che ti circonda a guardarti con ostilità.
-Ma... Devo per forza...?- mormorò Lara tremante, mentre i suoi occhi vagavano scattanti per la stanza quasi spoglia, come a cercare una via d'uscita.
-Lo hai chiesto tu. Se non ti senti pronta possiamo lasciar perdere.- disse il Dottore mettendosi di fronte a lei.
La ragazza chiuse gli occhi, cercando di capire cosa voleva davvero. Una parte di lei era terrorizzata dalle parole che le aveva detto il Signore del Tempo per spiegarle l'Occhio dell'Armonia, l'altra non desiderava altro che guardarci attraverso come aveva fatto Iris prima di lei.
-Guarda che ti stai preoccupando troppo.- intervenne l'amica. -Non è nulla di che. Solo un paio di colori che vorticano nell'anello di pietra.-
-Iris!- esclamò sconcertato il Dottore. -Non è affatto così! E'...-
-Oh, giusto. Dimenticavo. Ci ho visto la mia faccia in mezzo.-
Lara aprì gli occhi con un sorriso divertito sulle labbra per il tono usato dall'amica. Come se guardare nel Vortice del flusso Spazio-Temporale fosse la sciocchezza del secolo. Forse fu proprio su questo che si basò la sua scelta definitiva.
-Okay.- annunciò solenne. -Ho deciso.-
I due presenti si voltarono a guardarla.
-Hai deciso...?-
-Sì. Lo faccio.- disse decisa, anche se un piccolo tremito nella voce sembrava prendersi gioco della sua scelta.
Mentre Iris le sorrideva per rassicurarla, il Dottore le passò di fianco per attivare alcuni interruttori e manovelle cigolanti. -Va bene allora.- le disse leggermente, premendo un bottone arancio. -Quando vuoi, girati.- concluse appoggiandosi una mano sugli occhi.
Non voleva ripetere l’esperienza che aveva vissuto a otto anni.
Lara rimase immobile a fissare il vuoto di fronte a sé. Tutto ad un tratto non aveva più il coraggio di farlo. Già sapeva cosa si doveva aspettare ma le descrizioni, per quanto dettagliate, non sono l'originale.
-Ehm... Lara?- chiese Iris guardandola.
Il Dottore andò nel panico, con le mani premute sugli occhi, poteva solo immaginare cosa stava succedendo. -Lara? Tutto okay? Vuoi che lo chiuda?-
-Dottore!- Esclamò lei voltandosi inconsapevolmente. -Non mi sono nemmeno...-
I suoi occhi castani incontrarono la forma tondeggiante dell'anello in pietra e un secondo dopo erano fissi sui movimenti che si svolgevano al suo interno. Luci viola e blu in perpetuo movimento sembravano risucchiarla, come se il suo vero posto non fosse lì fuori ma all'interno del Vortice. E da un certo punto di vista, poteva anche essere vero.
-Non toccarlo Lara.- suggerì Iris abbassando il braccio dell'amica proteso verso l'anello.
-...Lara?- disse il Dottore indirizzandosi verso quel luogo in cui avrebbe dovuto esserci la ragazza. -Non dirmi, per favore, che vedi il tuo riflesso pure tu.-
Lei si riscosse, come percorsa da una scarica. Sbatté le palpebre più volte, per distogliere lo sguardo dal Vortice che, inesorabile, la chiamava.
-Mi piacerebbe potertelo dire, Dottore.- iniziò la ragazza avvicinandosi al Signore del Tempo. -Ma anch'io mi sono specchiata.-
Lui sentendola tirargli una manica si voltò verso i comandi e, toccandoli più o meno tutti, trovò il pulsante giusto che chiuse la breccia nel Continuum Spazio-Temporale.
-Aaah... ci avrei scommesso.- disse lui grattandosi la nuca. -Anche tu sei nel Vortice. Per questo si chiama Vortice Spazio-Temporale. Al suo interno, Tempo e Spazio si fondono per permettere al TARDIS di viaggiare.-
-Quindi è tutto a posto!- esclamò Iris battendo le mani. -Come stai, Lara?-
-Io... sto in piedi. A un metro e quindici centimetri da te e a due metri dal Dottore.- rispose lei senza pensare.
La mente troppo occupata a riorganizzare le idee.
-Cosa?-
-...sto bene.- rettificò un momento dopo con un sorriso.
Il Signore del Tempo la affiancò, trattenendola per le spalle come se dovesse cadere a terra da un momento all'altro. Una reazione del genere l'aveva già vista con Iris ed era meglio essere previdenti quando possibile.
-Dottore... sto bene.- ripeté Lara alzando un sopracciglio per lo strano comportamento dell'uomo. -Non ho alcuna intenzione di svenire o altro.-
-Mmh... sì. Direi di sì. Non dovrebbero esserci problemi visibili al momento.- concluse lui lasciandola andare.
Istantaneamente, la ragazza provò una bruttissima sensazione di abbandono, del tutto irrazionale, iniziare a divampare come un fuoco nel suo petto. Un secondo dopo si era materializzata tra le braccia di Iris che, insieme al Dottore, iniziava ad avviarsi verso l'uscita.
-Ti prego, ti prego, ti prego, non lasciarmi qua da sola...-
-Lara!- esclamò la ragazza colta di sorpresa, mentre l'altra premeva il viso contro la spalla e la sbilanciava leggermente all'indietro. -Non ti stiamo lasciando qui!-
-No, ma... vi eravate allontanati così tanto...-
L'amica non fece in tempo a esprimere il suo disappunto che il Dottore le affiancò. -Cosa intendi? Eravamo a pochi passi da te.-
-No.- rispose lei scuotendo la testa e abbracciando iris. -Eravate a quattro metri e mezzo di distanza da me. E vi stavate allontanando.-
-Lara, non eravamo poi così distanti.-
-Ma lo sapete quanto sono quattro metri e mezzo? Sono quattromilacinquecento millimetri!-
Fu Iris a intervenire. -Certo. Però sono comunque quattro metri e mezzo.-
Lei fece per ribattere ma dopo aver visto lo sguardo stupito e un po' preoccupato del Signore del Tempo lasciò perdere, affondando il viso nella spalla dell'amica. Perché non capivano? Si stava parlando di quattromilacinquecento millimetri! Non di un banale mezzo metro!
-Ehm... che ne dici se ora torniamo da Alex?- propose il Dottore scostando la ragazza dall'abbraccio dell'altra.
Lara annuì appena scivolando via da Iris, per poi afferrare la sua mano in una stretta tremolante. Non sarebbe riuscita a starle lontano nemmeno per un secondo in quell'istante. Sembrava che la sua percezione della distanza si fosse in una qualche maniera alterata e tutto le pareva molto più distante di come doveva essere. Sapeva la distanza esatta di ogni cosa ma rispetto ai suoi nuovi standard era tanto. Quasi fosse oggettiva e soggettiva insieme. 
La ragazza scosse la testa mentre saliva le scale a chiocciola, ricevendo uno sguardo preoccupato dal Dottore e una presa un po' più forte da parte di Iris. Non vi badò minimamente, constatando che aveva una voglia incredibile di bere un bicchiere di Coca-Cola.
 
*     *     *
 
Alexandra stava osservando, mezza sconvolta, la sua amica Lara sorseggiare avidamente dal suo bicchiere il liquido scuro, che formava una ragnatela di bolle sulla superficie in vetro.
-Ohi.- la richiamò il Signore del Tempo passandole una mano davanti agli occhi. -Cosa c'è che non va?-
La ragazza si riscosse, senza distogliere lo sguardo dal bicchiere di Coca-cola, ormai quasi vuoto, nelle mani dell'amica.
-No, ma... l'hai vista?-
Lara alzò lo sguardo sui presenti con un'espressione da 'Io non c'entro nulla' stampata sulla faccia.
-Sì, e allora?-
-Allora? E' evidente che non sta bene!- si risaldò Alex tirandosi a sedere sul suo letto. -Iris, non glielo hai detto?-
-Io... l'ho detto a Lara. Ma sembrava convinta di ciò che faceva e non ho insistito!- si difese lei alzando le mani in segno di resa. -Insomma... è grande abbastanza per scegliere da sola, mi pare!-
-Ragazze... cos'è che mi sono perso? Sta solo bevendo della Coca-cola. Ovvero zuccheri, aromi, coloranti, caffeina e acqua... non fanno bene ma non hanno mai ucciso nessuno!- disse il Signore del Tempo alzando un sopracciglio.
-Dottore. Lara odia la Coca-cola.- esplicitò Alex guardando il Dottore alternare lo sguardo da lei a Lara.
-Ma ora...-
-La odia.-
-A me non sembra pro...-
-La odia.- ribadì la ragazza riccioluta. -L'ha sempre odiata e continuerà a farlo per sempre.-
-...Ah.- concluse lui, non sapendo cos'altro dire.
-Perciò il fatto che ora la stia bevendo, e in quel modo...- disse Iris guardando l'amica svuotare il bicchiere con un leggero sorriso dispiaciuto. -...può voler dire solo una cosa: non sta bene.-
-Tenendo conto di quello che mi avete detto... può darsi che avete ragione.-
-No, Dottore. Noi abbiamo ragione.- calcò Alexandra incrociando le braccia. -Ma cosa le avete fatto mentre io dormivo?-
Il Dottore aprì la bocca per rispondere ma Lara lo bloccò sul nascere.
-Dottore? Ne posso avere un altro bicchiere, per favore?- chiese unendo le mani sul contenitore vuoto e implorandolo con lo sguardo.
-Lara... non esagerare con quella roba. Non fa bene.- rispose lui cercando di risultare il più convincente possibile.
Lei sporse il labbro inferiore. -Non posso proprio?- lo supplicò. -Non la bevo mai... ti prego, solo un altro bicchiere...-
-Lara! Lui è anche un dottore. Sa quel che dice.- la rimproverò Iris.
-Ma... ma...- balbettò lei dispiaciuta, passandosi un dito sul bordo del bicchiere. -Uffa.- disse poi smaterializzandosi.
Il Signore del Tempo stava per alzarsi per andare a scoprire cosa non andava nella ragazza ma venne bloccato al suo posto da Alex. Teneva gli occhi chiusi e la pietra del suo bracciale brillava leggermente di verde.
-E' in camera sua. E non stare a preoccuparti: non andrà a bere altra Coca-cola senza il tuo permesso.- spiegò riaprendo gli occhi.
Il Dottore annuì, affiancando la ragazza. -Ancora non ci hai detto come ti senti.-
Lei alzò le spalle, ritornando sdraiata nel letto. -Non sto poi così male. Qualche volta mi gira la testa e mi sembra di cadere, ma per il resto è okay.-
-Magari è un calo di zuccheri.- tirò a indovinare Iris.
-No. Mi è già capitato ma la sensazione è completamente diversa. E poi non ho fame.- disse Alex scuotendo la testa.
-Prova a dormire ancora un po' allora.- tentò nuovamente. -Forse sei semplicemente stanca.-
-Forse.- mormorò lei poco convinta. -E' come se... avessi la testa pesante. Non riesco a concentrarmi bene.-
Il Dottore le appoggiò una mano sulla fronte, scendendo poi a lasciarle una carezza sulla guancia. -E allora non pensare a niente, va bene?-
Istantaneamente i ricordi di un giorno prima comparvero nitidi davanti ai suoi occhi. Quell'uomo incappucciato, la corsa, la paura. I bambini spaventati... Con un brivido si riscosse, chiudendo gli occhi e annuendo piano.
-Okay, allora.- disse Iris andando ad abbracciare l'amica. -Se hai bisogno di qualcosa... chiama.- concluse per via telepatica.
Alexandra annuì e sorrise, avvolgendosi le coperte verde chiaro attorno al corpo. -Posso... chiedervi una cosa adesso?- mormorò arrossendo leggermente.
-Certo.-
-...Mi portereste una tazza di tè caldo?-
Iris si bloccò con la mano sulla maniglia prima di voltarsi verso l'amica e accertarsi di quello che aveva detto. Il Dottore invece le sorrise, ignaro di tutto, dopo averle fatto sapere che sarebbe tornato con un infuso tra una decina di minuti, spense la luce della camera e uscì, seguito dalla ragazza mora.
-Iris, come mai quella faccia?- disse incamminandosi verso la cucina del TARDIS.
-Ah no, niente.- rispose lei con una scrollata di spalle. -Stavo solo pensando a quanto una cosa possa essere strana.-
Il Signore del Tempo la guardò interrogativo, svoltando ad un incrocio. -Cosa stai dicendo?-
-Alex odia il tè caldo. Non riesce proprio a berlo.-
Lui si bloccò di colpo, pietrificato da quelle parole, neanche gli avessero detto la soluzione stessa del Paradigma di Skasis. Una moltitudine indicibile di idee iniziarono a tempestargli la mente. Mentre con Lara la voglia di Coca-cola poteva essere plausibilmente associata alla vista dell'Occhio dell'Armonia, con Alexandra no. Doveva esserci per forza qualcos'altro. Qualche altro collegamento che gli sfuggiva via dalle dita. Ricominciò a camminare giusto un secondo dopo, la testa brulicante di idee e supposizioni.
 
*     *     *
 
-Cacchio... ma è enorme questa cucina!- fu la prima reazione della ragazza appena aprì la porta della stanza.
Ormai il 'più grande all'interno' lo aveva superato ma davvero quella cucina era a dir poco abominevole.
Una grossa, grossissima, sala sulle tonalità del crema e caramello si diramava in una decina di corridoi laterali come una piazza con le sue vie.
-Iris!- la chiamò il Signore del Tempo affacciandosi da uno dei corridoi in cui era sparito. -Seguimi, altrimenti finirai per perderti.-
-Sì, arrivo!-
Prima di seguirlo, la ragazza notò che all'inizio di ogni corridoio vi era una targhetta esplicativa. Quella che stavano seguendo loro diceva “Bevande” in un carattere tutto rotondo e morbido. Il passaggio che avevano imboccato era corto e subito Iris si trovò in una stanza rettangolare, anche questa enorme, tutta colorata.
Da ogni dove sbucavano bicchieri in vetro e plastica colorata, con il manico, senza, con un mezzo manico, con o senza cannuccia incorporata. Di decine per ogni tipo ed erano tutti disposti in ordine impeccabile, in un grosso armadio a vetro che occupava una buona porzione della stanza. Tutte le altre pareti erano colme di mensole e antine piene di bottiglie in vetro dalle forme più o meno semplici e raffinate, contenenti liquidi colorati o più o meno alieni.
Distrattamente la ragazza si accorse dei movimenti del Dottore in giro per la cucina, mentre faceva bollire l'acqua per fare il tè che aveva chiesto Alexandra. Continuando a passeggiare, i suoi occhi si posarono su un angolo della parete diverso dagli altri come disposizione di oggetti. Qui non c'erano bottiglie da appoggiare sulle mensole ma un centinaio di cilindri in vetro, tutti etichettati, contenenti grani scuri di caffè.
-Iris?-
-C... Cosa? Cosa c'è?- balbettò lei colta di sorpresa, distogliendo lo sguardo dai contenitori per guardare il Dottore mostrarle una decina di bustine colorate, in bilico tra le sue dita.
-E' la quarta volta che ti chiamo. Volevo solo sapere a che gusto piace il tè ad Alex, poi potrai continuare a fissare il caffè.-
-Scusa, come facci a saperlo se non le piace?-
-...Domanda stupida. Hai ragione.- rispose lui dandole le spalle. -Vorrà dire che prenderò questo. Va bene per il mal di testa.- concluse prendendo la bustina verde e appoggiandola sul vassoio con uno spicchio di limone e un paio di bustine di zucchero. -Siamo pronti?-
Quando il Signore del Tempo si voltò verso Iris, questa ancora fissava i cilindri in vetro.
-Iris, se vuoi il caffè ne puoi prendere un bicchiere.- aggiunse dolcemente.
Probabilmente lei non capì completamente la frase, persa nel suo mondo di chicchi scuri, ma sentendo il suo nome e 'caffè' intuì il resto della frase.
-Sai Dottore...- iniziò piano passando un dito su un'etichetta. -E' molto strano perché io so che il caffè non mi piace. Eppure, nonostante tutto, vorrei berlo.-
Lui riappoggiò al ripiano il vassoio con l'infuso per Alexandra e le si avvicinò. -Dimmi esattamente cosa provi.-
Iris distolse lo sguardo dall'etichetta che recitava “Chichio-1943.05 - Deciso e brillante”.
-Non è difficile da spiegare, in realtà. Vorrei una tazzina di caffè.-
-Ma a te il caffè non piace.- precisò lui appoggiandosi le mani sui fianchi. -Me lo hai detto adesso.-
-E' vero. Ma il Tempo è relativo.- ribatté lei con un sorriso. -L'adesso che intendi tu, io l'ho appena vissuto due volte per cercare di dirti che quell'uomo... quell'essere incappucciato, ci sta tenendo d'occhio. Vuole sapere cosa siamo.- spiegò lei tutto ad un fiato, per poi passarsi una mano sugli occhi. La pietra del bracciale accesa di un blu intenso.
Il Dottore rimase un momento imbambolato a cercare di capire cosa stava dicendo la ragazza. Lei era già stata qui, in questo tempo. Non capiva bene come, ma gli pareva abbastanza plausibile.
-Adesso posso prendere il caffè?-
Con un debole sorriso rassicurante, il Signore del Tempo le appoggiò una mano sulla spalla, incrociando lo sguardo implorante di Iris, molto simile a quello di Lara di poco prima.
-Certo. Te lo preparo e poi andiamo da Alex, okay?-
Lei annuì. -Va bene, grazie.- disse scegliendo uno dei tanti gusti di caffè con il dito.
Mentre il Signore del Tempo si improvvisava barista, Iris andò a sedersi su uno sgabello molto alto vicino al bancone per appoggiarci sopra le braccia. Qualcosa di strano stava succedendo nell'Universo. Come un cambio di melodia, forse in meglio, forse in peggio.
-A cosa stai pensando?-
La ragazza sussultò appena. -Boh, non lo so.-
-Come puoi non saperlo?- chiese nuovamente lui afferrando un paio di bicchieri. -Lo preferisci con il latte?-
-No, no. Ci metto lo zucchero dopo.- rispose Iris prendendone una bustina. -...e comunque non lo so a cosa sto pensando, perché... perché...-
-Non pensavo che fosse una domanda così complessa.- si scusò lui lasciando scivolare il liquido scuro nei due bicchieri che aveva preparato.
-E' come se... ci fosse questa musica nell'aria.- ritentò la ragazza allargando le dita delle mani. -Che... non so, è bellissima e antica. Però è come se lo sapessi.-
-Cosa?-
-Come se sapessi che sta per finire.- mormorò afferrando con due mani il caffè.
Il Dottore si versò un goccio di latte nel bicchiere per allungare la sua bevanda, poi iniziò a sorseggiarla lentamente. -E' per caso quella melodia che ho sentito mentre guardavamo gli Universi la Vigilia di Natale?-
-Sì, è quella.- rispose lei guardandolo.
Lui mise il bicchiere sul tavolo, sospirando. -Sono andato a controllare su vari libri. Quella è l'Armonia delle Sfere.- spiegò piano. -La musica su cui si appoggiano gli Universi.-
-...Che bello...-
-Ooh, sì.- disse il Dottore con un sorriso. -E stai tranquilla perché quella canzone non avrà mai una fine.-
Iris fu costretta, a suo malgrado, a scuotere la testa in segno di diniego, appena riappoggiò la tazza vuota sul tavolo. -No, Dottore.- disse triste. -C'è una condizione... e se si avvera, la canzone finisce.-
-No. Non può...-
-Se gli Universi fossero le note e qualcosa li facesse scomparire, allora la melodia si interromperebbe.-
Una lacrima scivolò lentamente sulla guancia della ragazza ma lei non si mosse, fissando il Signore del Tempo analizzare quello che aveva appena detto, per poi allungare una mano verso il suo viso. Iris chiuse gli occhi mentre l'uomo le si avvicinava e con gentilezza la circondava con un abbraccio. Avrebbe voluto ricambiare. Avrebbe voluto dirgli che aveva paura, perché non era quell'uomo vestito di nero il vero problema. C'era qualcosa di molto più grande e pericoloso. Qualcosa che stava mangiando le note della canzone. Della loro canzone.
La ragazza si appoggiò completamente al petto dell'uomo per ascoltargli il battito. Forse anche quel suono bellissimo faceva parte della melodia.
-Facciamo una cosa, Iris.- mormorò il Dottore lasciandola andare. -Non pensarci più. Cerca di stare tranquilla.-
-O... Okay.-
Lui la osservò dubbioso, prendendo in mano il vassoio con il tè, ormai non più bollente. -Promettimi che almeno ci proverai.-
Iris annuì, accennando ad un debole sorriso. -Te lo prometto.-
A quelle parole l'espressione preoccupata del Signore del Tempo si distese in un gran sorriso. -Se è così... Allons-y!- esclamò incamminandosi verso l'uscita.
Lei lo seguì ridendo, chiedendosi come quel vassoio di tè non fosse ancora caduto a terra, in precario equilibrio tra le mani dell'uomo.



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Note Autrici:
Tempo: Ventoso. ...Oh mamma, è da un sacco che non dicevo questa parola-
Luogo: Di fronte al vostro apparecchio che, con fare gentile, vi sta permettendo di leggere queste parole. Ringraziatelo qualche volta! >:( Sono certa che nessuno di voi lo fa o ci ha mai minimamete pensato. Che gente che c'è in giro. *scuote la testa*

 
*Il teatro è gremito di gente, un gran numero di persone che vociano impazienti. Il sipario tirato lascia vedere il palco, spoglio e illuminato, ma vuoto.
Ad un tratto, dal fondo entra una figura riccioluta e occhialuta, che appena viene illuminata dai riflettori il pubblico riconosce subito come Alexandra. Si alza un boato (?), che la porta ad alzare lo sguardo dalla cartelletta tra le sue mani su cui sta appuntando qualcosa.
Riconosce il pubblico. Si blocca.
Indietreggia e scompare di nuovo dietro alle quinte.*
Alexandra: Ma cosa ci fa il pubblico di là?... Come 'bisogna dire loro qualcosa'? E dov'è il Dottore? ...Come non sappiamo dov'è?!... Cosa? ...Cosa vorrebbe dire che il microfono è aper... E' APERTO?!
*La sua testa ricompare. Altro boato. Risprofonda dietro alle quinte.*
Alexandra: Che?... Cos- No. No! No, io non ci vad-
*Ricompare improvvisamente sul palco, spinta dentro da qualcuno. Terzo boato - stavolta piuttosto annoiato. Rimane paralizzata per lunghi, lunghi, luuuunghi secondi, poi finalmente accenna ad un sorriso. Molto, molto forzato.*
Alexandra: ... eh. Ah. Aha. S-salve. *saluta rigidamente con la mano.* Siete... tanti. E belli. Bellissimi, oserei dire! Wow, guarda quello com'è vesito!... uh, scusate. *tossicchia con imbarazzo* Uhm, dovete perdonarci, pare che... ci sia un disguido tecnico. O spazio-temporale. O alieno... Qualcosa. Insomma, non troviamo il Dottore, quindi... suppongo di dover dire qualcosa io.
*Guarda dietro le quinte, e fa una faccia strana. Poi ritorna a guardare il pubblico con ancora quel sorriso forzato, seppur un po' più rilassato.*
Alexandra: Beh... vediamo. Come si suol dire in queste situazioniiiii grazie per aver letto, speriamo che il capitolo vi sia piaciuto! Se vi va lasciate alle autrici una recensione, ne saranno estremamente felici e le aiuterete a migliorarsi sempre di più! Eeeee... basta. Ciao!
*Fa un ultimo saluto rigido con la mano, e scappa fuori di scena come se un Dalek la stesse inseguendo.*
Alexandra: Non fatemelo più fare!... Lo so che non mi mangian- eh? COME IL MICROFONO E' ANCORA APERTO?!

Un abbraccio forte forte e buona Pasqua! *W*
Gallifrey, Fluffy e Yuki



La storia è basata su fatti e personaggi creati e appartenenti alla BBC e a chiunque ne detenga i diritti. La storia non è scritta a scopo di lucro, ma solo per nostro puro diletto.
  
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