Andy
sentì improvvisamente
freddo.
Voglio te, Andy.
Era
lui il prescelto.
-
Perché lui? Perché non io? –
disse Natalie tra le lacrime, abbracciando il fidanzato. –
Cos’ha fatto che non
ho fatto io? - .
Lui voleva capirmi. Ma non sono
riuscita ad esprimermi al meglio per farmi capire da lui. Nonostante il
tutto
sia partito da lui, nel tempo si è ricreduto sul mio conto.
Tu invece mi hai
capito, da subito. Ti sei fidata di me. Quindi lui dovrà
venire con me, nel
pozzo. Spiegò Samara.
Il
ragazzo rimase catatonico.
Fissava lo schermo senza proferire parola.
Vieni, Andy. Lo
chiamò la
bambina.
- Posso venire? –
chiese Natalie.
Fino al pozzo, per salutarvi.
Acconsentì Samara.
La
ragazza accompagnò Andy dentro
la dimensione della bambina, portandolo fino al pozzo.
Il
ragazzo vide quel buco nero,
causa di tanta sofferenza per Samara.
Ed
ora stava per provare le
stesse sensazioni ed emozioni.
-
Non ce la posso fare. – disse il
ragazzo.
Fai come fece mamma con me.
Disse Samara a
Natalie con la mente.
La
ragazza prese una pietra dal
bordo del pozzo e stordì Andy.
Mi dispiace. Disse.
Natalie
ricominciò a piangere.
Gettalo.
Ordinò la bambina.
Natalie
sollevò da terra il
fidanzato. Guardò il suo volto con gli occhi chiusi. Lo
baciò, poi protese il
suo corpo verso il pozzo.
-
Ti amo, Andy. Perdonami. – disse
tra le lacrime.
Poi,
lo spinse giù nel pozzo.
-
Ora vattene! – disse disperata
a Samara.
La
bambina si aggrappò alle
pareti del pozzo.
Addio, Natalie. La
salutò.
E si
lasciò cadere.
La
ragazza prese la pietra
circolare e cominciò a chiudere il pozzo. Prima che fosse
chiuso del tutto,
sentì la bambina sibilare, dal fondo:
Grazie di tutto.
Poi, chiuse il pozzo.
Per sempre.
Si
accasciò a terra e pianse.
Era
finita.
Andy
sarebbe morto tra una
settimana.
E non se lo perdonava.
Aveva
voluto fargli vedere quel
film, ma mai si sarebbe immaginata che avesse potuto causare tutto
questo.