< Come dovrei interpretare questa frase dopo la reazione di ieri. Dimmi tu cosa devo pensare, perché io non ci capisco più nulla.> disse Nathan quasi arrabbiato per quel comportamento così incostante da parte di Stana

< Senti, io stanotte ho pensato molto a questa situazione e devo dire che ho scoperto che ci sarebbero molti più lati positivi che negativi in tutto questo.

Si lo so, ieri ho sbagliato ma sai non tutte le donne sentono una dichiarazione così e poi su un set, capisci che la cosa mi possa aver turbato un po' ? > confessò finalmente Stana.

I sentimenti di Nathan erano del tutto contrastanti: avrebbe voluto buttarle le braccia al collo come sentiva che avrebbe dovuto fare già da molto tempo, ma allo stesso tempo non capiva se i dubbi che Stana aveva il giorno prima, fossero scomparsi del tutto o lei stava solo cercando di non ferirlo. In realtà non credeva molto a ciò che stava dicendo.

< Quindi non era vero che ieri sera hai ripassato la tua parte, eh? Sorrise Nathan compiaciuto

< No, in realtà ho passato gran parte della serata a scrivere una stupida lista di pro e contro che rigurdavano te > Stana sapeva che non avrebbe dovuto dirglielo, adesso l'avrebbe presa in giro per sempre.

< Senti, se ti dico una cosa giuri di non usarla contro di me per nessuna ragione? > Chiese Nathan

< Ci provo ma non te lo assicuro..>

< Questo non mi rassicura ma te lo voglio dire lo stesso visto che ormai siamo a questo punto.> Nathan si confidò finalmente < Sai perché oggi non avevo la minima idea dell'episodio a cui eravamo?>

< No, dimmelo tu.> Lo provocò Stana

< Anch'io ho passato la serata a scrivere la stessa tua lista >

La connessione mentale che avevano Castle e Beckett sullo schermo, si stava insinuando nelle loro vite fino a tal punto di avere le stesse idee anche al di fuori della vita lavorativa.

< Certo che è proprio assurda come cosa: stavamo facendo la stessa cosa e non lo sapevamo, sarebbe bastata una chiamata. >

A quel punto Stana si chiese perché non l'aveva fatto, perché non l'aveva chiamato come stava dicendo ora; scrivere la lista le era sembrata la cosa più facile in quel momento.

< Forse mi sono abituato troppo a fare lo scrittore e adesso trovo più facile scrivere che parlare, non so. > Nathan era confuso

< Quindi come risolviamo la questione ora? > chiese Stana titubante

< Veramente questo dovresti dirmelo tu, io ho già fatto tutto quello che dovevo fare ieri anche se forse non nel modo migliore possibile > forse anche Nathan stava arrossendo ma cercava di nasconderlo.

< Beh, la lista di ieri notte non ti basta. Io non ho più dubbi, Nath > Stana gli si avvicinò e gli mise una mano sulla spalla, accarezzandola.

< Stana, lo sai che qui ci vedono tutti, vero? > Nathan non voleva che tutti lo sapessero, almeno non per ora.

< Si, lo so, ma ricordati che siamo due attori, quindi non penso che avremmo problemi a non farci scoprire >

L'adrenalina le correva nelle vene: questa situazione la emozionava e non si sentiva così da molto tempo, da quando due anni prima aveva iniziato ad avere i primi dubbi sul suo fidanzato di allora e l'aveva lasciato.