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Autore: Saphira_chan    09/04/2015    19 recensioni
- Non possiamo Inuyasha.. - mormora lei
Chiudo gli occhi per concentrarmi.
La desidero. Più di qualsiasi altra cosa al mondo.
Sento il suo respiro irregolare riscaldarmi la spalla nuda, su cui lei aveva appoggiato la sua fronte.
L'avevo delusa, tradita, abbandonata a se stessa..
ma nonostante tutto, lei era sempre lì, pronta ad alleviare la mia anima tormentata... incompleta senza di lei.
- Kagome... - sussurro con voce roca, come per mostrarle la mia difficoltà nel trattenermi.
Il corpo seminudo di lei, a contatto con il mio, mi sta facendo impazzire.
Il mio sangue ribolle, al pensiero di averla fra le braccia e non poterla avere..
Aumento la stretta sui fianchi, strappandole un sospiro profondo.
Soffro. Soffro fisicamente e mentalmente... soprattutto perchè so che anche per Kagome è lo stesso...
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: Lemon, Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 30
 
 
Ponte di anime

 
 
Riesco a malapena a non svenire non appena sento quel nome.
… Naraku …
 
E’ dunque arrivato il giorno?
Il solo pensiero di ricadere fra le sue mani, di riassaporare il sapore amaro della tortura mi fa venire il voltastomaco.
 
Sposto veloce il mio sguardo su Inuki e il panico che lui stia correndo un grave pericolo per colpa mia, mi assale, scuotendomi fino al midollo.
Mi sbrigo ad alzarmi e raggiungere Miroku per riprendermi il bambino, mossa da una voglia improvvisa di stringerlo a me.
Lui, non appena vede alzarmi, fa lo stesso, e mi porge il bambino, non emettendo una parola.
 
Lo stringo forte a me, come se questo bastasse a proteggerlo da quel bastardo che mi ha torturato per tre lunghi anni.
 
- Kagome – la voce calda e allo stesso tempo sicura del mio compagno mi distrae da quei pensieri macabri. – Ti prometto che non permetterò che vi succeda niente! –
 
Annuisco, benché l’angoscia della minaccia imminente non si è affievolita molto.
 
- Rimani con Sango in casa! Miroku..! – esclama lui, voltandosi verso il suo amico.
- Si, non c’è bisogno che tu dica altro! Andiamo! –
Dopo aver dato un bacio a Sango e aver scompigliato amorevolmente i capelli delle sue figlie, prende il suo bastone e scompare dietro la stola d’ingresso della capanna.
 
Quando Inuyasha si avvicina a me, ho una brutta sensazione.
L’idea che questo bacio possa essere un addio mi fa quasi svenire.
 
- Ehi… - mi sussurra lui a pochi centimetri dal viso, con fare premuroso - … non preoccuparti, andrà tutto bene –
 
- Lo so.. ma ho paura lo stesso di perderti! – confesso io, lasciando andare un lacrima.
 
Le sue labbra si vanno a poggiare sulle mie e io senza pensarci due volte rispondo al bacio, cercando il più possibile di scacciare i cattivi pensieri.
 
Quasi mi rimetto a piangere quando, ancora nel sua abbraccio, vedo Inuyasha chinarsi per baciare la fronte a Inuki.
 
Successivamente mi guarda dritto negli occhi e, dopo aver fatto un piccolo accenno col capo, esce dalla capanna.
 
Un senso di vuoto si appropria subito di me e, stringendo forte Inuki fra le braccia, prego i Kami che ritorni sano e salvo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Il suo odore è inconfondibile e deriva dalla foresta, in direzione del Goshinboku.
Finalmente quel bastardo di un Naraku ha deciso di uscire allo scoperto!
Non aspettavo altro che affondargli la mia spada nel petto.
Pagherà per tutto il male che ha fatto alla mia Kagome!
 
- Inuyasha! – mi avverte il monaco, guardando verso l’alto.
 
Istintivamente seguo il suo sguardo, notando più di una decina di demoni scendere dalle nubi scure del cielo verso di noi.
 
- Ma tu guarda… mai una volta che quel bastardo abbia il coraggio di combattere faccia a faccia! – borbotto sottovoce, inarcando il sopracciglio per la frustrazione.
 
Pensa forse di indebolirmi in questo modo?
Mandando avanti i suoi servi per sfiancarci? Per indebolirci?
- Tsk! – razza di stupido! Ci vuole questo ed altro per placare la mia sete di vendetta nei suoi confronti!
 
- Miroku, l’odore di Naraku viene dal bosco! – aggiungo io, dopo aver sfoderato Tessaiga e mostrato cosi la sua vera natura.
- Si, sento un aurea negativa venire in direzione del Goshinboku… dobbiamo sbrigarci se non vogliamo che si avvicini ulteriormente al villaggio.. – mi suggerisce, non staccando lo sguardo dal cielo.
 
No, lui non deve nemmeno lontanamente sfiorare la mia famiglia!
Dovrà passare sul mio cadavere per riuscirci! Adesso che finalmente ho trovato la mia felicità, non permetterò di strapparmela ancora via!
 
Sbuffo sonoramente dalle narici, tirando indietro il braccio con cui tengo Tessaiga, pronto a far partire il colpo.
 
- Beh, allora cosa stiamo aspettando? Finiamo questi demoni di basso rango e dopo andiamo ad ammazzare quel figlio di puttana! – esclamo io, prima di cominciare il “riscaldamento” per il duello finale
- Cicatrice del ventooo!! –
 
 
 
 
Dopo vari minuti, riusciamo finalmente ad arrivare presso il Goshinboku.
- Dannazione, ma quanti demoni aveva? – mi domanda col fiatone il bonzo, mentre sta ancora purificando l’ultimo demone che ci ha attaccati durante il tragitto per arrivare fino a qui.
 
- Non sprecare il fiato Miroku, siamo vicini ormai! Sento il suo puzzo benissimo ormai.. –
 
Do un ultima occhiata al villaggio dietro di noi, per assicurarmi che Kagome e il cucciolo stiano bene.
Aguzzo le orecchie, per captare meglio i suoni e noto soddisfatto che nessuna persona del villaggio stia urlando per il pericolo imminente.
La distanza e gli alberi potranno pur impedirmi di vedere la mia famiglia, ma il mio senso uditivo per fortuna non sbaglia mai.
Se tutto è tranquillo, significa che nessun altro demone ha attaccato il villaggio.
Bene.
Per ora Kagome e Inuki sono salvi.
 
 
 
- Finalmente… mi stavo chiedendo quanto tempo ancora ci avresti messo… -
 
 
La sua voce bassa è lontana, ma mi arriva fin troppo chiaramente alle orecchie.
Le sue parole mi rimbombano nella mente e il sangue comincia a ribollire nell’aspettativa di poter uccidere quel bastardo.
 
Corro, non aspettando nemmeno Miroku, e in pochi secondi me lo ritrovo davanti.
Coperto dalla sua solita pelliccia di babbuino, inclina la testa, sorridendo in maniera strafottente.
 
- Naraku! Ti abbiamo scovato finalmente! – esclama il bonzo, finalmente giunto allo spiazzo di radura in cui quel bastardo ci stava aspettando.
 
- Direi di farla finita, non vi pare? – dice lui allargando le braccia, come per invitarci a fare il primo passo.
 
Le mie orecchie scattano, mentre un ruggito di frenesia mi fuoriesce dalla gola.
Bene, non aspettavo altro!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
- Kagome cosa fai? –
- Non posso stare qua ferma ad aspettare che entri qualche demone! – le rispondo, prendendo il mio arco e le frecce.
- Ma… - tenta di nuovo Rin, spostando più volte lo sguardo da me alla culla di Inuki.
 
Staccarmi da lui in un momento simile è la cosa più insensata che possa fare, ma… se davvero Naraku è tornato per me, è meglio che non stia così tanto vicino a lui.
 
- Hai ragione, vengo anche io. Prendo Hirakotzu! – esclama la mia amica, correndo nella camera affianco e ripresentandosi due secondi dopo con l’enorme boomerang sulle spalle.
 
- Vengo anche io! –
- No Shippo, tu rimani qui con loro! Noi staremo solo fuori dalla capanna, non ci allontaneremo… - lo rassicuro, accarezzandogli la testa. – riesci a creare quella barriera di fuoco fatuo come quando io, Sango e Miroku eravamo in pericolo? – *
- Intendi, quando ci fu quell’incendio e Inuyasha non c’era? – borbotta lui, aggrottando la fronte per ricordare meglio.
- Esatto! Riesci a fare una barriera più grande? Che possa contenere la capanna? -
 
Lo vedo incerto, ma subito dopo annuisce con la testa.
 
- Perfetto! – affermo più tranquilla e dandogli una carezza sulla testa
– Mi raccomando tenete d’occhio i bambini! – dice Sango, riferendosi anche a Rin, prima di uscire dalla capanna con Kirara, seguita da me.
 
 
 
Pochi secondi più tardi e una barriera verdigna ricopre l’intera capanna.
Bravissimo Shippo!
Sapevo che ce l’avresti fatta!
 
- Il cielo è cupo… mi chiedo se dobbiamo aspettarci dei demoni arrivare da un momento all’altro… non sarebbe la prima volta che Naraku fa fare ai suoi schiavi il lavoro sporco… - sussurra la mia amica, per spezzare il silenzio che si è creato dal momento in cui siamo uscite.
 
Tutto sembra tranquillo.
Nessun demone, nessun Naraku… niente.
Mi chiedo dove stia l’inghippo.
Se vuole me, perché non è qui?
 
E soprattutto… dove sono andati a finire Inuyasha e Miroku?
 
Sto per riporre la freccia nella faretra, quando il richiamo di Sango mi desta da quello che stavo facendo.
- Kagome!! Non respirare!! – mi ordina lei, dopo aver visto un uomo del villaggio steso a terra.
Porto velocemente una mano sul naso, facendo cadere la freccia in terra.
 
Mi volto verso altre capanne e, come prima, altri due uomini sono riversi a terra.
 
- E’ veleno?? – le chiedo, pregando che l’effetto di quel gas stranamente invisibile non giunga anche dentro la capanna.
 
 
 
- No mia cara… è solo sonnifero… - mi spiega una voce alle mie spalle, seguito dal rumore dello zoccolio di un cavallo.
So già di chi è questa voce!
 
- Hi…Hidashi? – balbetto io, voltandomi in sua direzione agitata.
Che cosa ci fa lui qui?
- Sono felice che tu non ti sia già dimenticata di me.. – sussurra lui, fissandomi negli occhi e scendendo da cavallo.
 
Senza rendermene conto, Sango e Kirara mi si pongono davanti, come per proteggermi.
- Non osare avvicinarti a lei! – esclama la mia amica, mentre la sua gattina, circondatosi di fuoco, si trasforma.
 
- Oh, oso eccome… vedi, se il tuo caro maritino non si fosse intromesso, adesso lei sarebbe mia moglie! –
- Vattene da qui, se non vuoi pentirtene! – lo minaccia ancora, non arretrando di un passo.
 
Lui, per risposta, tira fuori dal mantello una strana bottiglietta al cui interno ci sono delle strane pietre color avorio.
Continuo a guardarlo senza capire che intenzione abbia.
E’… troppo tranquillo.
Ho mandato all’aria il nostro matrimonio, ho intaccato il suo onore… non dovrebbe essere furioso con me?
 
Deglutisco agitata quando, come se nulla fosse, toglie il tappo di sughero da quella boccetta, provocando un basso ringhio da parte di Kirara.
 
Finalmente, quando riporta lo sguardo su di noi, sembra accorgersi del nostro stato allarmato.
Sul suo viso va delinearsi un sorriso a trentadue denti e in quest’istante sto rimpiangendo di non aver accanto a me Inuyasha…
Ho una bruttissima sensazione che non accenna ad andarsene via..
 
- Tranquille, questi gingilli sono innocui, vedete? – ci domanda, prendendo una delle pietre e portandosela davanti al viso – E’ un regalo che mi ha dato un vecchio vagabondo che ho incontrato pochi giorni fa… -
 
Aggrotto le sopracciglia, non capendo ancora dove voglia arrivare.
 
- Sfortunatamente però… voi non ne siete immuni come lo sono diventato io… - conclude lui, soffiandoci sopra e smuovendo così una strana polvere verso di noi.
 
Mi sbrigo a scoccare una freccia, ma un improvviso torpore alle braccia mi impedisce di uccidere Hidashi. La freccia infatti, manca il bersaglio, sebbene io sia molto vicina al principe.
Un senso di stanchezza mi costringe a cadere in terra, e faccio uno sforzo sovraumano per reggermi con le braccia, per così il contatto diretto con la terra nuda e cruda.
 
Mi sbrigo a cercare con lo sguardo le mie amiche e quello che vedo non mi piace per niente…
 
Sia Sango che Kirara, sono quasi completamente riverse a terra, indifese come me purtroppo.
 
- E’ ora Kagome… - mi sento dire, prima di essere sollevata di peso e portata chi sa dove – … è giunto il momento di concludere il nostro matrimonio! –
 
Non capisco molto di quello che mi sta succedendo attorno…
Forse mi sta mettendo sul cavallo per portarmi al suo palazzo… non so niente di preciso.
Tutti i sensi mi arrivano in maniera ovattata, opaca.
 
Ma l’unica cosa che riesco a focalizzare è la capanna di Sango.
Sebbene Hidashi è riuscito a prendermi… Inuki è al sicuro.. e questo è l’unica cosa che conta.
 
E dopo essermi rincuorata con l’immunità del mio piccolo, mi lascio andare anche io da quel sonno traditore, che in un attimo, mi stava conducendo lontano dalla mia felicità.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Con una potenza inaudita, scaglio una Kongosoha dritta verso Naraku, polverizzando qualsiasi altro albero sulla traiettoria.
Sorrido fra me e me per come il combattimento ha avuto inizio.
Di sicuro non lo ucciderò subito… sarebbe troppo semplice e ormai ho capito che è un osso duro a morire… ma per lo meno, con un colpo del genere, lo ferirò come minimo.
 
Nonostante l’aria burrascosa che avevo creato, rimango ben vigile per studiare i suoi successivi movimenti.
Dove sarebbe sfuggito, come si sarebbe difeso.
Tutto quello che serve per prepararmi alla prossima mossa.
 
 
Tuttavia succede qualcosa che non capisco.
Sebbene i cristalli appuntiti siano a pochi centimetri da lui, non si scansa minimamente e attutisce tutta la potenza del mio colpo.
 
Sia io che Miroku sgraniamo gli occhi sbigottiti, cercando di trovare una soluzione logica a tutto ciò.
 
- Ma che diavolo… - mi fuoriesce dalle labbra, quando non vedo più il suo corpo davanti a me. Che sia riuscito a distruggere il suo corpo così facilmente?
No, non credo proprio…
 
 
Alzo le orecchie, stando bene allerta per un probabile attacco da parte sua.
Il mio sguardo scorre veloce tra le chiome e i busti degli alberi con la speranza di trovare un segno della sua presenza.
 
- Dove diavolo è finito? – sbotto io furioso, dopo qualche secondo di silenzio, di… nulla, maledizione!
- Non ne ho la minima idea… pensi che è sfuggito? –
- No, il suo odore seppur debole è ancora qui… - dichiaro, non allentando la presa su Tessaiga.
 
Visto che con la vista non arrivo a  niente, decido di utilizzare il naso.
Alzo il viso, respiro profondamente… e l’odore è sempre lì, davanti a me.
Esattamente dove era prima Naraku.
 
- Non mi piace questa storia… - sussurra Miroku, dando una rapida occhiata alle sue spalle.
 
Mi decido ad andare dove prima stava il mio nemico, pregando che non si tratti di una trappola.
 
Mi muovo con passi lenti, calibrati, pronto a scattare ad ogni evenienza.
Continuo ad annusare e, stranamente, mi ritrovo a dovermi accucciare per terra.
 
E’ una pessima posizione questa per difendermi, ma la scia del suo odore è questa…
Che sia scappato sotto terra??
 
- Hai trovato qualcosa? – mi domanda il bonzo a pochi metri da me, intento a guardarmi le spalle.
Sto per negare con la testa, quando vedo un pezzetto di legno conficcato sul terreno.
 
- Cosa diavolo…? – sussurro fra me e me, mentre con due dita lo estraggo, notando solo un pezzo di legno tutto graffiato e in vari punti addirittura scorticato.
 
‘ Sarà un pezzo d’albero ’ penso, pronto a rigettare quell’inutile oggetto lontano dalla mia strada.
 
Ma dopo un altro mio respiro, l’odore di Naraku mi ritorna dritto nei polmoni e quasi non collasso, quando capisco cosa sto realmente tenendo fra le mani.
 
- No… - esclama Miroku, non appena riconosce il feticcio demoniaco ** che ho fra le mani - … lui non è mai stato qui… era una trappola! –
 
Alzo lo sguardo spaventato, mentre assimilo bene la gravità dei fatti.
Se Naraku ha finto di essere qui, significa che… voleva solo allontanarci da..
 
Non finisco nemmeno il pensiero, che già scatto verso il villaggio, con il cuore in gola, seguito da Miroku.
 
 
Lo spettacolo che mi si presenta è a dir poco agghiacciante.
Dei cittadini sono riversi sul terreno e persino Sango e Kirara sembrano essere state vittime di qualche maledizione o gas soporifero.
Che diavolo è successo qui??
 
Guardo sgomento la capanna dei miei amici avvolta dal fuoco fatuo di Shippo.
- Kagome?! Kagome sei lì? – urlo per farmi sentire, per far sfogare tutta la frustrazione che ho in questo momento.
Ancora una volta mi sono fatto fregare da quel maledetto!
Ancora una volta, abbiamo fatto solo il suo sporco gioco!
 
- Inuyasha! – mi risponde Shippo da dentro la capanna. 
 
La barriera svanisce in un secondo e io non aspetto neanche un attimo per tuffarmici dentro.
 
Rin, le gemelle, Shippo… e Inuki, grazie ai Kami, sono qui… ma Kagome?
 
- Dov’è? Dov’è lei? – chiedo io, tenendo la testa bassa pronta ad esplodere da un momento all’altro.
Le mie unghie si conficcano nei palmi delle mani, intanto che aspetto la risposta.
So già quale sia.
Lui è venuto solo per riprendersela.
E sebbene le abbia promesso poco fa che non avrebbe rischiato nessun pericolo…

DANNAZIONE!!!
 
 
- Lei… era uscita con Sango.. mi aveva detto di non spezzare mai la barriera.. per tenere tutti al sicuro dentro… - farfuglia abbattuto il piccolo demone volpe, sapendo di starmi dando delle coltellate al cuore.
 
Senza chiedere altro, mi avvicino silenzioso a mio figlio che sta dormendo.
Lo prendo in braccio e lo stringo forte, cercando di acquistare un po’ di conforto.
 
La battaglia finale sta per cominciare e forse, questo sarà l’ultimo momento in cui potrò vedere e tenere in braccio il mio cucciolo.
L’ho sottovalutato, pensavo di poter sconfiggere Naraku senza perdere nulla… e invece adesso sto rischiando la vita della mia compagnia.
Non posso permetterlo..
Combatterò.. a costo di lasciarci la vita.
La mia famiglia è tutto quello di più prezioso che ho.. e lo difenderò con i denti!
 
Avvicino ancora di più Inuki al mio collo, beandomi così del suo respiro calmo sulla pelle.
 
- Ti riporterò la tua mamma… - sospiro io, a voce bassa, per non farmi sentire dagli altri - … te lo prometto… fosse l’ultima cosa che faccio! –
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Approfittando della notte, in sella al mio cavallo e con in braccio la mia futura moglie, mi sbrigo a raggiungere il palazzo, per celebrare una volta per tutte il matrimonio, lasciandomi alle spalle il caos della battaglia.
 
La prima volta era andata male, ma stavolta, non commetterò nessun genere di errore.
Mi ero fidato dell’amico di Kagome e cosa avevo ottenuto?
Una enorme fregatura!
Se a sposarci ci fosse stato un monaco al mio servizio, non si sarebbe nemmeno attaccato a quell’odioso cavillo di cui si è avvalso Miroku per aiutare la MIA promessa sposa a fuggire da me!
 
Ma adesso basta pensare al passato… ora ho quello che ho sempre desiderato.
Se prima avere questa fanciulla era solo un capriccio, adesso è diventata una vera e propria sfida per me!
Nessuna donna aveva mai rifiutato i miei corteggiamenti!
Se voglio una cosa, l’ottengo sempre.
E’ inutile desiderare anche il suo amore per ora.. so che non ricambierebbe il mio amore morboso nei suoi confronti, quindi aspetterò.
Diventerà mia moglie non appena arriveremo al mio castello, nolente o volente e poi, con il passare dei giorni, comincerà a scordare quell’inetto di un mezzo demone!
 
Il mio cavallo galoppa senza sosta fino a che, un’ improvvisa nube viola ci offusca la vista.
Il destriero, spaventato, si imbizzarrisce e poco non basta che caschi per terra assieme a Kagome ancora inerme fra le mie braccia.
 
- Ma che diavolo…!! – esclamo senza pensarci, cercando di tranquillizzare il cavallo, che spaventato riprende a nitrire senza sosta e a battere gli zoccoli furioso sul terreno.
 
- Ce ne hai messo di tempo! Temevo che metterti contro un poppante e una giovane madre, fosse un compito troppo arduo per te! – dice una voce conosciuta alle mie spalle, provocando in me una rabbia improvvisa.
Senza aspettare un altro secondo, mi volto verso quella persona, ormai non più incappucciata che mi deride così spudoratamente.
 
- Tu… come osi?? Se le mie guardie fossero state qui, ti avrei già fatto… -
- Oh.. ma le tue guardie non sono qui, giusto? Ti stanno aspettando più avanti… sei solo, mio caro principe… - mi interrompe lui, con lo stesso tono irridente, facendomi sudare freddo.
 
Perché mi sta guardando come se fossi la sua cena?
Che altro vuole da me?
Non ho forse fatto ciò che voleva? Che altro ho da spartire con lui?
 
- Tu non stavi combattendo contro Inuyasha? – provo io, cercando di sviare il discorso e mantenendo un cadenza nella voce sicura, per cercare di intimorire lui e tranquillizzare me.
Lui sbuffa divertito, guardandomi con quegli occhi rossi, quasi con bramosia.
Istintivamente deglutisco e rimpiango di non aver portato con me la mia scorta di uomini questa sera.
 
- Certo che no! E’ solo un mio manichino a combattere contro i miei nemici… Quando lo avranno sconfitto ritornerà ad essere un pezzo di legno… ma un povero sciocco come te non poteva saperlo vero Hidashi? –
 
Vedo rosso, quando ride di nuovo.
Maledetto idiota!
Se potessi ucciderlo, avrebbe già la testa staccata dal collo!!
Dannazione a lui!! Se non fosse un demone, l’avrei già a ammazzato!!
Serro la mascella frustato, mentre stringo la donna che ho fra le braccia.
 
- I tuoi insulti non mi toccano, demone – mento io, sperando di sfuggire a quello sguardo inquietante, reso ancora più temibile dall’oscurità della notte – e ora fai scomparire questa nube! Ne ho abbastanza! Il nostro accordo è stato rispettato! Hai combattuto contro Inuyasha e i suoi amici, non è quello che volevi? Io mi sono occupato della sterminatrice e del cucciolo di volpe… ognuno dei due ha ottenuto quello che voleva. Non vedo la ragione per cui dobbiamo stare ancora qui a discutere! – urlo io infastidito, e soprattutto dal senso sbagliato del mio stesso ragionamento.
 
Pensandoci bene, che cosa voleva lui?
Voleva combattere veramente con Inuyasha? O voleva aiutare solo me?
E soprattutto per quale motivo?
Non mi ha mai spiegato il perché e solo ora purtroppo, mi inizio a rendere conto che forse dovevo pensare di più su questo strano accordo che avevamo preso.
La voglia di prendere Kagome era talmente tanta, che non avevo nemmeno pensato alle conseguenze del mio gesto… e ora, a mente lucida, e soprattutto, adesso che ho Kagome, mi rendo conto che è stata una pessima idea aver dato retta a questo sconosciuto.
 
 
- Oh… ma io non ho ancora quello che voglio… - esclama lui, con quel sorriso malevolo - … quello che voglio, Hidashi, è proprio tra le tue braccia! –
 
Sgrano gli occhi, rendendomi conto di quello che ha detto.
Estraggo la spada, pronto a combattere, sebbene sia spaventato all’idea di mettermi contro di lui. Ho visto il numero di demoni che hanno attaccato il villaggio.
Ce n’erano molti… significa che è potente purtroppo.
Sudo freddo, aspettando una sua reazione.
 
- Maledetto infame!! Era tutto un trucco! Tu… tu mi hai usato!!! – latro io, ormai rosso per la rabbia e per l’adrenalina che mi scorre nel corpo.
Lui, divertito dalla mia offesa, inclina la testa e mi studia ancora con quegli occhietti angoscianti.
 
- E’ inutile piangere sul late versato principe… la bramosia ti ha corrotto la ragione e non puoi biasimare nessuno se non te stesso per quello che ti accadrà… - mi spiega lui, spostando il suo sguardo sulla fanciulla svenuta - Sono mesi che aspetto questo momento... il momento della rivincita! –
 
E’ un attimo quello che accade dopo.
Cerco di replicare alle sue parole, di dirgli che Kagome è solo mia, che non può toccarla perché è la mia futura sposa, che la sua natura demoniaca non mi impedirà la meglio su di lui… ma tutto quello che esce dalla mia bocca è solo uno spruzzo di sangue.
 
Osservo basito davanti a me, sforzandomi di capire cosa sia successo.
 
- Dopo che Kagome mi è stata portata via, non voglio più correre rischi… già sono sicuro che Inuyasha non tarderà a salvarla… non ho voglia di combattere anche contro un altro pretendente! –
 
Lo ascolto sconvolto, mentre mi accorgo della presenza di un tentacolo conficcato nel mio petto, che mi impedisce di respirare, di fare un discorso sensato.
 
- Vorrei dirti che mi dispiace essere arrivato a tanto… ma purtroppo non sono quel genere di persona! – esclama maligno lui, prima di estrarre velocemente quel tentacolo dal mio corpo.
 
Lo strattone che ne deriva, mi fa cadere da cavallo.
Non percepisco nemmeno lo strato erboso sotto di me.
Sta diventando tutto freddo e buio e la consapevolezza che la mia fine si avvicina, mi destabilizza.
 
Apro la bocca in cerca d’aria, ma sembra non essercene al momento.
Il tempo sembra scorrere diversamente.
 
Volto la testa verso il demone, notando il suo volto soddisfatto nel tenere fra le braccia la mia futura sposa.
Avrei dovuto io tenere Kagome in quel modo.
Mi sarei appropriato io di quel corpo caldo e vitale.
Avrei vegliato io sui suoi sogni
Io… le sarei vissuto accanto
 
Con tutte le forze rimaste, finalmente traggo un gran sospiro, dopo aver ritrovato finalmente l’aria attorno a me.
Non mi sarei mai immaginato però, che quel respiro, tanto agognato in quei secondi di agonizzante dolore, sarebbe stato l’ultimo.
 
 
 
 
 
 
Un rumore metallico mi risveglia dall’oblio in cui ero caduta.
Le ultime immagini mi attraversano la mente in un lampo e quasi mi maledico per essere stata presa con cosi tanta semplicità.
Cerco di riaprire gli occhi, per capire dove io sia…
I polsi mi fanno stranamente male e uno strano odore incenso mi fa arricciare il naso. Tuttavia, mentre ancora sto cercando di riprendermi dal dormiveglia in cui sono caduta, una voce bramosa mi giunge alle orecchie, costringendomi fermare il respiro per qualche secondo e facendomi trovare le forze per aprire le mie maledette palpebre.
 
- Ben svegliata… Kagome –
 
Quasi collasso nel vedere il mio vecchio aguzzino a pochi metri da me, a sorridermi malignamente.
Ansimo in cerca d’aria e noto la sua espressione mutare in una più divertita, non appena capisce il mio stato di shock.
 
C-Come… come sono arrivata fino a qui??
Non può essere davvero lui! Non può!
I-Io.. no, NO!
Perché sono da sola??
Dov’è Inuyasha??
 
Istintivamente sposto lo sguardo sgomento attorno a me, alla ricerca di aiuto, di una faccia conosciuta… ma niente… sono da sola con Naraku, in un edificio che penso sia un tempio abbandonato.
 
In un attimo una presa ferrea si appropria del mio viso e mi costringe a voltarmi in sua direzione.
 
- Ma come? Sono mesi che non ci vediamo e non mi saluti nemmeno come si deve? – mi dice lui a cinque centimetri dal viso, inconsapevole di farmi venire la nausea.
 
- Non toccarmi! – esclamo io, con una punta di terrore nella voce, mentre con uno scatto repentino sfuggo dalla sua presa possente.
 
Solo adesso però mi accorgo di essere legata.
Vecchie e arrugginite catene mi tengono in piedi e impedendo alle mie gambe di trovare ristoro.
Il dolore acuto che provavo prima infatti, non era altro che la pressione delle catene sui miei polsi legati, mentre tutto il peso del mio corpo gravava su di esse.
 
- Oh… siamo suscettibili eh? – afferma lui sorpreso, guardandomi fra il divertito e l’arrabbiato – eppure… non sarei nemmeno il primo uomo a toccarti… -
 
Il modo con cui dice l’ultima frase mi fa accapponare la pelle.
Ha uno sguardo truce e noto.. lussuria nei suoi occhi? Possibile?
 
- C-Come fai a.. – provo io, tentando di avanzare indietro, per allontanarmi di qualche centimetro da lui, ma le catene corte me lo impediscono.
Infatti, senza nemmeno darmi il tempo di finire la frase, ritorna alla stessa distanza di prima, facendo solo due passi.
 
- Come faccio a saperlo? – dice ridendo. Ma adesso la sua risata è amara, asciutta. Come se tutto ciò gli potesse dare disgusto – Il marchio che quello stupido mezzo demone ha fatto su di te è un segno ben chiaro… ma prima di passare a quest’argomento…  prima voglio una cosa da te… mia cara Kagome.. -
 
Ho il cuore che scalpita nel petto in maniera assurda… che cosa vuole da me??
Inuyasha dove sei?? Ti prego vieni a salvarmi!!
 
Senza mai staccarmi gli occhi di dosso, si allontana per andare a prendere qualcosa.
Sembra voglia mangiarmi dannazione!
Quale tortura ha intenzione di infliggermi adesso??
 
- Ti sei mai chiesta perché ti ho tenuta con me in tutti questi anni? – mi domanda lui di punto in bianco, attirando tutta la mia attenzione.
 
- Ti sei mai chiesta come mai non ti abbia mai uccisa? – mi domanda di nuovo, dopo aver preso un piccolo oggetto che per colpa della poca luce non avevo visto.
 
- Per… per poter ricattare Inuy.. – ma ancora una volta mi interrompe, scattando in un secondo verso di me e mettendomi rudemente una mano sulla bocca.
 
- No. No, quell’insulso mezzo demone non ha niente a che vedere con… questa faccenda! – esclama lui, visibilmente furioso, come se, non appena ha sentito il nome del suo nemico sussurrato da me, avesse perso la lucidità.
 
La sua azione repentina mi zittisce, lasciandomi basita per tutto questo accanimento che mi ha appena dimostrato avere verso Inuyasha.
Anni fa, sebbene io e lui non avessimo mai avuto momenti di… confessioni, non era difficile capire dai suoi discorsi arroganti che considerava il suo rivale come un essere fastidioso e ostico da uccidere, ma comunque di poca importanza.
Essendo il suo ego così forte, qualsiasi fosse la mossa di Inuyasha, vincente o perdente, lo considerava un uomo inferiore, da battere in qualsiasi momento.
Ma adesso… il solo nominare il suo nome lo fa imbestialire…
Che cosa è successo in questi mesi per fargli cambiare opinione su di lui.
 
Con un altro gesto altrettanto rude, mi lascia il viso, e dopo aver scosso leggermente il viso, come per volere allontanare i suoi cupi pensieri, nasconde velocemente la mano dietro la schiena, impedendomi di vedere.
 
Istintivamente abbasso lo sguardo per intravedere qualcosa, ma ovviamente la penombra e il suo corpo possente me lo impediscono.
Appena rialzo lo sguardo su di lui, noto una scintilla di divertimento nei suoi occhi nel vedermi cosi debole e così, dannatamente, succube delle sue intenzioni.
 
 
- Tu mi servivi… e tutt’ora ho bisogno di te… - mi dice, facendomi un mezzo sorriso e allontanandosi di qualche passo da me, facendomi, inconsapevolmente, ringraziare i Kami.
Odio quando mi è troppo vicino!
 
- Perché? – azzardo io, pentendomi subito della mia domanda.
- Perché Kikyo esaudì il suo desiderio… e la sfera scomparve… -
- E allora? –
- Oh Kagome… pensi davvero che il desiderio di Kikyo fosse veramente quello giusto? – mi domanda con un sopracciglio alzato, quasi di sufficienza, andandosi ad appoggiare ad un tavolo polveroso posto in mezzo alla stanza.
 
- Fa qualche differenza? – chiedo ancora, cercando di sembrare meno spaventata di quello che sono.
- Oh si, eccome se la fa… perché se non si esprime il giusto desiderio, sai cosa succede no? –
 
In realtà, qualche idea ce l’ho.
Viaggiando con Inuyasha e gli altri, abbiamo sempre visto quali sono gli effetti che crea la sfera nel corpo di qualche demone… tuttavia, se ad usare la sfera è la custode… non ho un ipotesi certa.
E francamente, mettermi ad indovinarla non mi va.
Non vorrei farlo infuriare, come faceva tempo fa, quando dicevo qualcosa che a lui sembrava sbagliato o non andava di sentire.
Se ancora ripenso a quegli anni di prigionia, mi sento male.
 
- Mi deludi Kagome… pensavo fossi una sacerdotessa! – mi prende in giro lui, costringendomi ad andare indietro con i ricordi, quando ancora tutti mi ripetevano che ero soltanto una brutta copia di Kikyo e non una vera sacerdotessa.
 
- So benissimo chi sono! Non ho bisogno di sentirmelo dire da, te pazzo squilibrato! – esclamo con foga, mordendomi subito dopo la lingua.
Il rancore passato, ancora non se n’è mai andato via del tutto e penso che mai mi potrò dimenticare quei momenti di rabbia e impotenza che provai in quei momenti.
Tuttavia, non avrei proprio dovuto arrabbiarmi in una situazione simile.
Kami, adesso mi uccide, me lo sento.
 
Non appena sorgo la sua espressione meravigliata, chiudo gli occhi istintivamente e nascondo come meglio posso la testa fra le mie spalle, come se da un momento all’altro debba arrivarmi un pugno.
 
Sebbene sia pronta al peggio, una sonora risata sinistra si diffonde nel tempio, costringendomi a sgranare gli occhi confusa.
E’ al solito posto di prima, ma anziché guardarmi con rabbia, sta ridendo di gusto, reggendosi la pancia con la mano libera.
 
- Ecco la mia battagliera! Mi stavo chiedendo quando avresti tirato fuori le unghie! – afferma, mordendosi subito dopo il lato destro del labbro inferiore e assottigliando gli occhi.
Un brivido di disgusto mi sale lungo la schiena e non riesco a capire il senso per il gesto che ha appena fatto.
Se fosse un demone che mangia uomini, avrei giurato che le sue intenzioni fossero quelle di mangiarmi!
 
- Ti sei guadagnata una spiegazione… - mi dice di punto in bianco, attirando la mia intenzione - Viene inglobata –
 
- I-Inglobata? – ripeto ad alta voce, cercando di capire se dare o meno valore a quello che mi ha appena detto.
Quindi, sebbene Kikyo sia la custode della sfera, non riesce ad assorbirne tutto il potere?
La ingloba come tutti i demoni contro cui abbiamo combattuto in passato?
Possibile?
 
- Esatto… e sottrare la sfera a demoni e umani è semplice… basta ucciderli… tu stessa se non ricordi male, hai ucciso il demone corvo che si era impossessato della sfera! E una volta ucciso, la tua freccia ha toccato la sfera e l’ha frammentata.. ma quella è un’altra storia… - mi spiega lui, rincominciando a camminare per la stanza, tenendo ben chiusa la mano sinistra, dove chiaramente sta nascondendo qualcosa.
 
- Quindi dentro Kikyo è racchiusa la sfera? – provo io, provando a capire un po’ di più.
 
- Sei vicina alla soluzione… - afferma in maniera enigmatica lui, ma vedendo il mio silenzio e quindi il mio stato confusionario, riprende a parlare.
 
- Era! –
 
In che senso? Che fine ha fatto la sfera?
- Era? –
 
- Vedi, Kikyo, essendo la custode della sfera non è soggetta alla sua area demoniaca e quindi il legame che c’è fra lei e la sfera è molto più forte di quello che ci potrebbe essere fra un demone o un umano… perciò se io la uccidessi, la sfera resterebbe attaccata alla sua anima, come è già successo… -
 
- Quindi a cosa ti servo io?? – domando esasperata.
- Tu sei fondamentale Kagome… in principio eri solo un ostaggio, ma quando scoprì che Kikyo aveva espresso il desiderio della sfera, capì che l’unica mia speranza di riaverla, eri tu, Kagome. –
 
Arriccio il naso all’idea di essere la complice dei suoi piani.
- Nemmeno volendo ti aiuterei! – esclamo, determinando un'altra sua risata.
 
Con passi estremamente lenti, mi raggiunge con un sorrisetto malevolo, prima di avvicinare il viso al mio.
Senza pensarci due volte, giro la faccia chiudendo gli occhi.
Con estremo ribrezzo, sento il suo alito caldo salire dal mio collo al mio orecchio.
 
- Ma tu l’hai già fatto! – sostiene lui in un sussurro, costringendomi a sgranare gli occhi.
- C-come? In che modo? – balbetto confusa, dopo che lui si è di nuovo allontanato da me di qualche centimetro.
 
- Tu hai mai sentito del ponte delle anime? – ***
- N-No.. – ammetto aggrottando le sopracciglia.
- Si narra che due persone unite da un forte legame possano godere di questa caratteristica spirituale… Vedi, è una sorta di… collegamento che si crea fra due o più persone molto unite.. e per unite non intendo un valore affettivo.. ma qualcosa di quasi fisico o mentale. Chiunque possegga questo particolare legame, può interagire con l’altro essere con la mente, tramite visioni, parole e molto altro… Ecco perché lo chiamano “ponte delle anime”… lo spirito è talmente provato dall’altro, che si può creare una sorta di… scambio fra le due parti.. che si tratti di idee, poteri, maledizioni, visioni e… anche oggetti, nel nostro caso. – mi spiega, studiandomi affondo, mentre la consapevolezza di quello che mi ha appena detto sta creando nella mia testa uno scenario a dir poco macabro -… e chi, se non una sacerdotessa e la sua reincarnazione può godere di questo ponte? –
 
Assimilo bene ogni singola parola, sudando freddo.
N-Non può… lui… vuole…
 
- … la sfera… - dico in un sospiro, mentre Naraku ancora una volta gioisce di fronte al mio stupore.
Se veramente è così… siamo spacciati!
 
 
 
 
 
 
 
 
Crogiolo nel vedere la sua espressione così… sconvolta!
Si, è questo che volevo.
Paura. Paura nei miei confronti!
Osserva ancora il vuoto davanti a se e quasi faccio forza contro me stesso per non impossessarmi subito della sua bocca rossa socchiusa, in cerca d’aria.
 
- Esatto Kagome… in tutto questo tempo, ho incanalato il potere della sfera dei quattro spiriti nel tuo corpo, aspettando che si… -
 
- Tu menti! – sbotta lei, facendomi notare con disappunto che mi ha appena interrotto.
- Pensi che ti stia mentendo? – le chiedo, cercando di mantenere una calma apparente – e perché mai dovrei mentirti? –
 
- P-Perché sei un bastardo, ecco perché! –
 
E’ un attimo e la mia mano si va a stringere attorno al suo collo delicato.
La sua pelle è estremamente liscia come ricordavo e ho i brividi nel sentire un suo gemito soffocato.
Ancora mi chiedo come abbia fatto a resisterle per tutto quel tempo che era mia prigioniera.
 
- Hai sempre la lingua troppo lunga Kagome… - mento io, nonostante mi divertisse il suo modo combattivo – ma credimi quando ti dico, che sei ancora viva, solo ed esclusivamente l’ho voluto io! –
 
- Questa – le dico, alzando la mano sinistra e mostrandole un oggetto sferico – sarà la nuova dimora del potere spirituale della sfera. Come vedi, è identica alla precedente, solo che non brilla di luce propria come quella originale – affermo eccitato, guardando con orgoglio la piccola sfera opaca che ho fra le dita.
 
Ho dovuto convocare a me vari demoni e sacerdoti per ricreare un involucro identico a quello della sfera.. capace di contenere il potere della sfera originale.
Ma adesso che ho tutto quello che mi serve, non ci sarà più nessuno a fermarmi.
 
 
- Purtroppo per me, il potere della sfera è talmente grande, che per il completo passaggio dell’essenza della sfera ho dovuto aspettare molto tempo… anni, in realtà. E’ quando ti hanno portato via da me, mancava veramente poco a completare il mio piano.. – dico io, avvicinando l’oggetto senza valore nella mia mano, verso il suo fianco - … ma a distanza da quel giorno, sono passati diversi mesi.. e credo proprio che sia giunto il momento di vedere se la sfera dei quattro spiriti è ritornata in te! –
 
Senza darle il tempo di fare nulla, premo la sfera contro il suo fianco destro e un attimo dopo una luce intensa rosa illumina tutta la stanza.
Fisso con bramosia la fonte di quella luce, mentre le urla di diniego di Kagome mi regalano una nuova adrenalina.
Ho più potere io, adesso.
Nonostante non voglia con tutta se stessa aiutarmi, non può far nulla.
E’ sotto il mio controllo.
Ho diritto di vita o di morte su di lei… e questo mi rende appagato, orgoglioso di essere riuscito in qualche modo a piegarla.
 
 
Dopo secondi che per me sono sembrati minuti interi, finalmente il bagliore intenso di prima diminuisce, permettendomi di vedere quello che è appena successo.
 
Noto soddisfatto l’oggetto sferico, dapprima vuoto, acquisire mano a mano la luce spirituale della sfera dei quattro spiriti contenuta nel corpo di Kagome.
 
Quando finalmente tutta la luce spirituale viene incanalata nella mia sfera, capisco di aver vinto.
Che ho la vittoria in pugno.
 
 
- I-Inuyasha… ti fermerà… lui.. – balbetta lei, a corto di aria per colpa della mia presa ferrea sul suo collo.
 
Con uno scatto repentino mi avvicino al suo orecchio, non riuscendo stavolta a non leccarglielo in un gesto estremamente lussurioso.
 
- Lui adesso non c’è, Kagome… e non appena il potere della sfera sarà un tutt’uno con il mio corpo e la mia mente, ti posso assicurare che mi occuperò personalmente di te.. – le bisbiglio in un orecchio, lasciando la presa dal suo collo, per spostarmi più in basso, all’altezza del petto.
 
Con arroganza, chiudo una mano su un suo seno, strappandole un gemito di disappunto e dolore.
- Credo che non ci sia spregio più grande che possa fare al mio nemico, del prendermi la sua donna con la forza! – concludo io, gioendo nel vedere l’espressione di pura paura comparire, finalmente, sul suo viso.
 
 
 
 
 
 
 
Angolino dell’autrice:
 

 
* si tratta di una scena finale dell’episodio 106 dell’anime.
 
**  per chi non se lo ricorda, i feticci demoniaci appaiono in vari episodi all’inizio, per esempio nell’episodio in cui Naraku da gli insetti velenosi a Sesshomaru (nel loro primo incontro) e quest’ultimo dopo aver capito di essere stato ingannato, lo uccide, scoprendo subito dopo che però si trattava di un feticcio.
Quindi i feticci non sono altro che oggetti che Naraku usa per fargli prendere il suo aspetto e comandarli a distanza.
 
*** il ponte di anime invece è una cosa che ho aggiunto io e già lo feci accennare al monaco Ungai nel capitolo 21 “Un inganno spregevole”
 
 
 
 
Ciao a tutti!!!!
Scusate l’immenso ritardo, ma ho avuto tantissimo da fare…
La mia vita sociale si è notevolmente ridotta per colpa dello studio e quindi accumulando lo stress e altro ancora, scrivere mi è davvero diventato difficile…
 
Fatemi sapere se il capitolo vi è risultato gradevole, nonostante sia passato molto tempo.. :)
 
Il prossimo capitolo lo intitolerò “La battaglia finale”  e sarà il penultimo capitolo…
Purtroppo per voi, sono una frana nel scrivere scene di azione e quindi non so con certezza dirvi quando lo posterò il nuovo capitolo… anche perché mi sto avvicinando alla sessione estiva… e purtroppo sono in alto mare T.T
 
Però tenevo a ringraziarvi con tutto il cuore perché solo grazie a voi ho ritrovato un po’ della mia voglia di scrivere <3
Ero scettica a concludere la storia, perché scrivevo e poi dopo 5 minuti mi fermavo… tuttavia dopo essere ritornata sul sito di efp e aver visto cosi tante belle e nuove recensioni e visualizzazioni della storia, mi sono autoimposta di postare questo capitolo.
 
Spero che il tempo che ci ho messo per scriverlo, compensi il tempo che avete dovuto aspettare! ;)
 
Grazie ancora e baci dalla vostra
Saphira_chan
 

 
  
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