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Autore: Juls18    09/04/2015    7 recensioni
Il richiamo ad un'antica tradizione sconvolge il pianeta di Wonder. La regina del regno della Luna ha deciso, infatti, che a occuparsi dell'istruzione della sua giovane figlia Milky sarà una principessa reale, scelta appositamente per l'occasione, una "Principessa Istitutrice" appositamente scelta da un gruppo di sette saggi. Questa scelta porterà con se lo stravolgimento della vita di due principesse, di due regni, e di due famiglie reali. Chi otterrà il compito, poi, dovrà vivere per tre anni nel regno della Luna, a stretto contatto con la giovane principessa e anche con il principe Shade, erede al trono. Un posto ambito da molte principesse. Ma chi otterrà il compito, sarà preparato alle conseguenze che ciò comporterà? E soprattutto, alla fine dei tre anni, sarà solo la giovane principessa Milky ad avere imparato, o anche la sua istitutrice?
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Milky, Nuovo Personaggio, Regina Maria, Rein, Shade
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 3

 

Alla fine il grande giorno era arrivato. Tutta l’alta società del regno di wonder e le famiglie reali di tutti i regni si riunirono nella grande sala del consiglio del pianeta, il luogo dove i sette saggi si riunivano per prendere decisioni importanti, o, come in questo caso, per procedere con la selezione della Principessa Istitutrice. Tutte le principesse avevano partecipato alla selezione, anche se molte lo avevano fatto solo per pura formalità. Infatti coloro che erano stata già designate come future regine sapevano di non potere essere scelte per quel ruolo, dato che il conseguimento del titolo prevedeva di vivere per tre anni nel regno della luna. Quindi coloro che desideravano aspirare a quel ruolo erano veramente poche. Alla fine, i nomi su cui più si concentravano le aspettative di tutti, erano principalmente tre: la principessa Sophie del regno del Mulino a vento, la principessa Altezza del regno del gioiello e la principessa Fine del regno del Sole. Una di queste tre sarebbe stata scelta come colei che avrebbe dovuto guidare la giovane principessa Milky nel lungo e delicato percorso per diventare una perfetta principessa. Tutto il mondo quel giorno si era fermato a guardare quello che sarebbe successo nella sala del consiglio. Tutti si aspettavano di sapere chi fosse la fortunata prescelta per quell’arduo compito, e tutti cercarono di non farsi vedere mentre commentavano la clamorosa assenza del nome di una certa principessa dai capelli turchini che quel giorno sarebbe rimasta ferma a guardare ciò che sarebbe successo.

 

Rein quel giorno si era nascosta. Anche se tutti la chiamavano sala del consiglio, in realtà si trattava di un palazzo vero e proprio, pieno di stanze, corridoi e luoghi perfetti dove nascondersi. Rein ne aveva appena trovato uno e si era messa lì, ferma, ad aspettare. Quel giorno si chiedeva come aveva fatto ad alzarsi, prepararsi, e indossare il suo migliore sorriso e comportarsi in modo perfetto come aveva fatto fino a cinque minuti fa. Aveva salutato tutti i sovrani presenti, presentato i suoi omaggi alla regina Moon Maria e a Milky e aveva evitato il più possibile Shade. Ancora di sentiva troppo imbarazzata per il loro incontro inaspettato di qualche giorno fa. Tuttavia era rimasta al suo posto, aveva compiuto i suoi doveri, aveva conversato, ascoltato, sorriso, salutato, si era inchinata, aveva sentito i soliti commenti, si era comportata da perfetta principessa come le era stato insegnato. Ma poi, la pressione che sentiva addosso e il peso sul cuore che avvertiva le aveva fatto mancare il respiro e allora aveva fatto la sola cosa che potesse fare, aveva compiuto il solo gesto che nessuna principessa dovrebbe mai compiere, anche se tutte, almeno una volta, lo avevano desiderato: aveva deciso di scappare. Certo, non intendeva fuggire per tutta la vita, non intendeva scomparire senza lasciare traccia, ma era comunque fuggita. Era una fuga vera e propria, una fuga da quel mondo che ora le pareva insulso, era fuggita da quei sorrisi forzati, e da quelle chiacchiere vuote. Era uscita dalla sala di rappresentanza, cercando di non farsi notare, ed era scappata lungo un corridoio, e aveva camminato, fino a quando non si era ritrovata lì, in quella stanza, sola. Si trovava in una stanza molto particolare, non molto grande, quadrata, con una piccola vasca piena d’acqua inquadrata da quattro colonne poste nei quattro angoli della vasca. Rein si avviò verso il centro della stanza, verso quella piccola vasca e si ritrovò a fissare la sua stessa immagine riflessa. Vide il volto di una bella donna che la guardava, una principessa, con tanto di tiara di diamanti in testa. Ma quella donna non stava sorridendo, anzi. Aveva un volto triste e malinconico. Rein era una principessa infelice. Si portò una mano sulla bocca e chiuse gli occhi. Non poteva permettersi di piangere quel giorno. Nonostante tutto doveva essere forte e cercare di aiutare in tutti i modi e di sostenere sua sorella. Rein prese un respiro profondo poi aprì gli occhi. E in quel momento si rese conto che c’era un’altra persona nella stanza, una persona di cui lei non si era accorta. Due occhi blu la stavano fissando, di nuovo.  E lei, nel giro di pochi giorni, si ritrovò a ripetere quello stesso nome

-Shade…-

 

Shade quel giorno si sentiva un peso addosso incredibile, e provava anche molta ansia. Lui e la sua famiglia erano arrivati per primi, il consiglio aveva voluto parlare con sua sorella Milky prima che la selezione avesse luogo, per cercare di capire quale fosse la più indicata per quel ruolo. Shade aveva visto sua sorella tremare dall’ansia mentre veniva scortata verso il luogo dove i saggi l’avrebbero intervistata, e si era sentito per la prima volta da tanto tempo, impotente. Voleva aiutare sua sorella, proteggerla, ma in quella situazione non poteva fare niente. Sua madre doveva avere notato il suo stato d’animo perché gli si era avvicinata e gli aveva posto una mano sopra una spalla.

-Fidati di me Shade, ti prego-

Lui aveva annuito, rassicurandola. Ma non ci riusciva. Era terrorizzato da quella giornata, perché sapeva che qualsiasi decisione presa quel giorno gli avrebbe sconvolto la vita per sempre. E a mano a mano che le persone iniziarono ad arrivare si era reso sempre più conto di quello. Lo vedeva negli sguardi che gli lanciavano, dai discorsi detti a bassa voce, dalle occhiate che le persone si scambiavano. E lui detestava essere così al centro dell’attenzione. Per questo era fuggito via, lasciando sua madre da sola, mancando, probabilmente, ai suoi doveri di principe, ma se fosse rimasto ancora in quella sala forse avrebbe preso a pugni qualcuno. E così aveva iniziato a camminare per quello sterminato palazzo, e aveva percorso lunghi corridoi, e attraversato sale deserte, fino a quando non aveva trovato quella piccola stanza quadrata. Di quella stanza lo aveva colpito la piccola fontana e le quattro colonne che la incorniciavano. Si era avvicinato ad una di esse, e vi si era appoggiato contro, la sua fronte a contatto con il freddo marmo della colonna. Era rimasto lì, non sapeva nemmeno lui fino a quando, in silenzio nel silenzio, quando aveva sentito il rumore di passi affrettati. Si era nascosto dietro la colonna, in modo da non farsi vedere. E così aveva visto arrivare lei. Era bellissima quel giorno e lui si era perso a contemplarla. Rein indossava un abito da cerimonia perfetto per l’occasione, era un abito regale ma allo stesso tempo, modesto. Era un semplice abito verde acqua, con dei ricami in oro lungo il corsetto. I lunghi capelli blu erano stato acconciati in modo consono per una principessa. L’acconciatura prevedeva uno chignon semplice a cui ruotava attorno una treccia. Infine, posta sul suo capo, una semplice tiara di diamanti la identificava appieno come principessa. Shade rimase incantato da tanta bellezza e dal suo portamento, ora capiva cosa sua sorella gli aveva voluto dire l’altro giorno. In effetti tutto in Rein la identificava come reale, dal suo modo di muoversi, di camminare, la sua naturale grazia. Eppure, a turbare quell’immagine, era lo sguardo di profonda tristezza che era dipinto sul suo volto. Shade la vide chiudere gli occhi e portarsi una mano davanti alla bocca, come per impedire a dei singhiozzi di venire fuori. Fu allora che decise di uscire dal suo nascondiglio e di farsi avanti. E fu per quello che quando Rein aprì gli occhi si ritrovò a fissare il suo sguardo. E di nuovo, Shade si specchiò in quei grandi occhi turchini.

 

-Shade…-

Quel nome sembrò rimanere sospeso tra loro due per molti secondi. Nessuno dei due parlava o si muoveva, erano semplicemente fermi uno di fronte all’altro, ognuno perso negli occhi dell’altro. Shade vedeva che Rein era imbarazzata e lui sapeva di averla vista in un momento intimo, dove non voleva essere vista da nessuno. Nessuno dei due sapeva cosa fare, o come muoversi. Alla fine, però, fu Shade a trovare il modo migliore per spezzare quella situazione. Semplicemente si inchinò

-Principessa Rein. Chiedo scusa se ti ho disturbato-

Rein lo guardò, e anche se si sentiva ancora le guance in fiamme, ridacchiò leggermente

-Sono io che irrompo in una stanza già occupata e sei tu a chiedere scusa a me?-

Shade si portò una mano sul cuore, assumendo un’espressione di finto dolore

-Ma come, un principe si lancia in vostro soccorso così e voi lo volete ridicolizzare? Che razza di principessa siete?-

Rein questa volta non resistette, e una genuina risata le uscì dalla gola. Anche Shade la seguì poco dopo. Una volta calmatasi, Rein gli si avvicinò e fece, a sua volta, un piccolo inchino

-Grazie Shade-

Shade semplicemente chinò il capo. Rein a quel punto si avvicinò alla vasca della fontana e con grazia si sedette sul bordo.

-Allora principe… che ci fate qui?-

-Potrei farti la stessa domanda…-

-Giusto. Ma per prima io ho posto la domanda, quindi è corretto che mi risponda tu per primo-

Shade ridacchiò. Poi si avvicinò a Rein, ma invece di sedersi vicino a lei, si appoggiò ad una colonna

-Vuoi la versione da principe o la verità?-

Rein non dovette nemmeno pensarci

-Verità-

Shade le sorrise

-Cercavo un posto dove poter prendere una boccata d’aria. Detesto stare al centro dell’attenzione, e detesto porvi mia sorella. Oggi avremo gli occhi di tutto il mondo puntati contro e io non ce la facevo più. Avevo bisogno di cinque minuti di pace e di silenzio. E ho trovato questa stanza-

-Forse è questa stanza che ha trovato noi. Anche io ho sentito il tuo stesso bisogno, anche se credo per motivi diversi-

Shade rimase fermo a guardarla, in silenzio, aspettando. Poteva quasi vedere la lotta interiore che stava avvenendo dentro la mente della giovane donna seduta di fronte a lui. Era come se una parte di Rein, quella impostata ed educata come principessa cercasse di trattenere una parte di Rein che invece sentiva il bisogno di parlare a cuore sincero con qualcuno. Fu vedendo ciò che stava accadendo dentro di lei, che Shade si avvicinò a Rein e le si inginocchiò davanti, prendendole una mano.

-Shade… cosa…-

Rein lo guardò stupita e anche imbarazzata.

-Rein, qualsiasi cosa ti turbi, puoi parlarne con me. Se hai bisogno di sfogarti, io sono qui. Sono al vostro servizio principessa-

Ascoltando il suo discorso, Rein aveva sgranato i suoi occhi turchesi ancora di più. Lo aveva guardato e, alla fine, quegli occhi si erano riempiti di lacrime. Ma erano lacrime silenziose quella di Rein, che scesero inesorabili dai suoi occhi, rigando le sue guance e scivolando fino al mento, per poi cadere sulle mani intrecciate dei due ragazzi. Un sorriso triste si aprì sul volto della ragazza

-Shade, queste sono le prime parole sincere che mi vengono rivolte da molto tempo, ma non posso accettare, non ora almeno. Non sarebbe giusto parlarti di cose che, alla fine, non ti riguardano. Oggi devi pensare solo a tua sorella. È giusto che lei abbia tutta la tua attenzione, non una semplice principessa qualunque, come me-

Shade stava per replicare, quando dal corridoio si iniziarono a sentire dei rumori di passi e una voce, chiaramente maschile, che stava chiamando a gran voce un solo nome

-Shade! Principe Shade! Dove sei? Shade!-

Shade, veloce, si alzò dal pavimento, e si frappose fra la porta e Rein, in modo da dare alla ragazza il tempo per asciugarsi gli occhi e ricomporsi. Dopo pochi secondi, nel piccolo ambiente quadrato piombò quella che sembrava essere una semplice guardia del palazzo della Luna, ma non appena l’uomo vide il suo principe, gli si precipitò addosso, furioso

-Shade, ecco dove ti nascondi. Ti rendi conto da quanto tempo ti cerco? Una vita. Sei conscio del fatto che di là ci sono circa cinquecento persone che aspettano solo te per potere iniziare? O nel tuo immane egocentrismo, pensavi di potertela svignare? Forza, hai del lavoro da fare e…-

L’uomo si fermò di colpo non appena si rese conto che con il principe Shade, c’era anche Rein. L’uomo aprì la bocca e la richiuse una decina di volte, senza emettere un suono. Intanto SHade aveva incrociato le braccia la petto, e aveva mantenuto uno sguardo sarcastico sul nuovo venuto. Vedendolo poi comportarsi come se fosse un pesce, ridacchiò, prima di spostare lo sguardo su Rein, che fissava curiosa i due uomini

-Principessa Rein, permettimi di presentarti uno dei più maleducati e sconsiderati conti che il regno della Luna abbia, non che un mio caro amico, e capo, non si sa per quale merito oltretutto, della mia scorta personale, quindi anche se mi vergogno profondamente a macchiare la mia guardia reale così, ti presento il capitano Thomas d’Orvail, quattordicesimo conte a portare quel titolo. Thomas, inchinati di fronte a sua altezza reale la principessa Rein del regno del Sole-

Thomas lanciò un’occhiataccia al suo principe, prima di inchinarsi alla principessa

-Principessa, volgiate perdonare la lingua lunga di quest’uomo che, purtroppo, ci tocca avere come principe. E lasciate che mi ripresenti, per bene questa volta. Conte Thomas d’Orvail, quattordicesimo del mio nome, capitano delle guardie del regno della Luna, titolo conferitomi da sua maestà la regina Moon Maria, capitano della scorta di sua maestà il principe borioso Shade E migliore spadaccino di tutto il regno-

Rein ridacchiò divertita

-Piacere di conoscervi, conte d’Orvail. Ma perdonatemi… credevo che il miglior spadaccino del regno fosse il principe Shade. Almeno questo è ciò che si dice nel mio regno-

-Perché è la verità! Rein non ascoltare questo sbruffone-

-Sbruffone? Io?-

-Ricordami l’ultima volta che mi hai battuto… forse quando avevamo quattordici anni?-

-È perché ti lascio vincere ogni volta, principe. Se no che figura ci faresti?-

I due si guardarono in cagnesco, prima di aprirsi in dei sorrisi sinceri. Rein, nel frattempo, era rimasta assorta nel contemplare i due.

-Così è questa la famosa amicizia maschile di cui sento tanto parlare. Insulti e schermaglie per dimostrare affetto-

I due si voltarono meravigliati verso la principessa. Vedendo le loro facce Rein scoppiò a ridere. Una volta riacquistata la padronanza di se, Rein si avviò verso la porta del suo piccolo rifugio

-Signori, io mi avvio. Non credo sia il caso che noi tre facciamo la nostra comparsa insieme-

Shade annuì

-Shade… grazie, per tutto-

Shade la fissò sorpresa

-Non ho fatto nulla…-

Rein scosse la testa

-Mi hai fatto ridere. Ed era ciò di cui avevo bisogno, grazie-

-Lieto di avere reso un servizio ad una altezza reale. E Rein… tu non sei una principessa qualunque-

Rein lo fissò e gli sorrise, grata. Dopo un breve inchino di commiato, la principessa lasciò la stanza e i due uomini, che rimasero fermi ad osservare il vuoto che si era creato con la sua lontananza

-Una principessa bellissima-

Disse Thomas come rapito. Vedendo il suo sguardo, Shade gli appoggiò una mano su una spalla

-Se sei fortunato Thomas, potresti vederla tutti i giorni per tre anni-

Thomas lo fissò scettico.

-Mi stai licenziando per caso?-

Fu il turno di shade di quadrarlo in modo strano

-Certo che no. Ma Rein potrebbe vincere il ruolo di principessa istitutrice, no? Ha le stesse possibilità che hanno le altre e se siamo fortunati, potremmo veramente averla e…

-Allora non lo sai?-

Gli chiese stupito Thomas. Shade fissò il suo amico, confuso

-Sapere cosa?-

-La principessa Rein non partecipa alla selezione. Lei è l’unica principessa che non ha presentato la richiesta di candidatura. Per il regno del Sole solo la principessa Fine si è presentata-

Sentendo quelle parole, il cuore di Shade si fermò per un attimo. Improvvisamente, la conversazione avuta con la madre qualche sera prima nel suo studio gli fu subito chiara. Ma perché Rein non partecipava? Cosa le stava nascondendo la principessa dai capelli turchini?

 

La cerimonia si sarebbe svolta seguendo un antico rituale. I sette saggi sarebbero entrati nella stanza del consiglio e si sarebbero seduti su sette troni disposti a semicerchio e rialzati su una pedana, in modo da essere visti da tutti i presenti. Il trono centrale sarebbe stato occupato dal saggio del regno della Luna, il saggio Goldrim, che avrebbe poi dato il via alla cerimonia. Quando il saggio Goldrim, entrato per ultimo, si sarebbe seduto sul suo trono, la cerimonia sarebbe ufficialmente iniziata. Per prima cosa sarebbe stata chiamata Moon Maria, regina del regno della Luna e madre della giovane principessa Milky. Alla presenza dei sette saggi le sarebbe stata posta la domanda di rito in cui le veniva chiesto di spiegare il perché quel giorno tutti si trovavano lì riuniti. Dette poi le motivazioni che avevano portato la regina a quella scelta, si sarebbe chiesto di potere interrogare tutte le candidate al titolo di Principessa Istitutrice. La cerimonia sarebbe stata lunga e forse anche noiosa, ma doveva essere rispettata fin nei minimi particolari. Era proprio durante la cerimonia che i sette saggi avrebbero scelto la candidata ideale, avrebbero esaminato ogni movimento compiuto dalle principesse, il loro modo di inchinarsi, il loro modo di conversare e, ovviamente, la loro conoscenza sulla storia del pianeta, sull’etichetta, e sulle cerimonie di corte. Era un vero e proprio esame reale. La cerimonia iniziò in modo impeccabile. Ognuno dei saggi prese posto e la regina Moon Maria fu molto breve nel portare le sue motivazioni

-Saggi del pianete Wonder, mi rivolgo a voi per chiedere aiuto. Ho bisogno della vostra infinita saggezza per potere scegliere colei che si rivelerà degna di essere una saggia maestra per la mia giovane figlia. Purtroppo io, regina Moon Maria, non mi sento in grado di potere supportare in questo lungo cammino mia figlia. La mia salute, come tutti voi sapete, è cagionevole, e questo spesso mi costringe a rimanere nelle mie stanze per molti giorni. È quindi prima di tutto come madre, poi come regina, che ritengo sia una scelta migliore affidare l’educazione ad una giovane fanciulla di sangue reale, che possa dedicare ogni minuto del suo tempo all’educazione di mia figlia, in modo da poterle insegnare tutto ciò che una principessa debba sapere. Io offrirò sempre il mio aiuto e il mio supporto, ma vi prego, onorevoli saggi, acconsentite alla mia richiesta di trovare una Principessa Istitutrice per mia figlia-

Ovviamente si trattava di un discorso puramente formale, ma il cerimoniale prevedeva che i saggi si confrontassero per vedere se accettare o meno, la proposta della regina. Dopo un generale assenso da parte di tutti i saggi, il vecchio Goldrim si alzò in piedi

-Regina Moon Maria, i sette saggi accolgono la vostra richiesta. Noi provvederemo a trovare una principessa degna della vostra fiducia e che si prenda l’incarico di educare vostra figlia per tre lunghi anni, periodo indicato come adeguato per l’educazione di una giovane principessa-

-Onorevoli saggi, il mio regno, il mio popolo, e la mia famiglia vi ringrazia-

Con queste parole dette da Moon Maria, la fase iniziale della cerimonia si era conclusa. Moon Maria, infatti, si inchinò ai sette e si avviò verso una poltrona che era stata appositamente collocata nella stanza per lei. Avrebbe assistito direttamente alle interrogazioni delle principesse, e avrebbe avuto modo di ascoltare e vedere come esse si sarebbero comportate, ma non avrebbe avuto alcun peso nella decisione. A Moon Maria sarebbe stato richiesto, a fine della cerimonia, chi secondo lei era la più adatta, ma il suo poteva essere solo un parere. Sarebbero stati i saggi che, all’unanimità, avrebbero poi deciso.

Un volta che Moon Maria fu seduta, un valletto avrebbe chiamato il nome della principessa che avrebbe dovuto incontrare i saggi. Si sarebbe proceduto in ordine alfabetico, in modo da non privilegiare nessuna casata. La prima ad entrare sarebbe stata la principessa Altezza, del regno del Gioiello, una delle tre favorite al titolo. Le altre principesse avrebbero dovuto aspettare fuori dalla stanza del consiglio, in un’apposita sala, in modo da non vedere gli incontri delle altre principesse e in modo da non sapere che domande le sarebbero state poste. Tuttavia le principesse non erano isolate totalmente, ma chiunque volesse poteva entrare nella stanza dove si trovavano. Ed era lì che Rein si trovava in quel momento, stava cercando di calmare sua sorella gemella Fine, che era entrata in uno stato di iperventilazione e di agitazione totale.

-Fine… calmati andrà tutto bene-

-No, me lo sento, non andrà bene. Daranno il compito ad un'altra, sicuramente ad Altezza, e io… io verrò rispedita a casa e i miei piani saranno totalmente rovinati-

Rein alzò gli occhi al soffitto della stanza. Detestava quando Fine si rivelava così melodrammatica

-Non esagerare. Sei preparata, sai tutto quello che c’è da sapere su re e regine e genealogie varie, d’accordo sei un po’ carente per quanto riguarda la gestione reale di un regno, ma sei pronta Fine. Nessuno può dirti che non sei una principessa perfettamente educata e conscia del proprio ruolo, credimi-

-Dovresti ascoltare tua sorella Fine, dice il vero-

Tutte e due le sorelle si voltarono verso lo conosciuto che aveva rivolto loro la parola, e si ritrovarono di fronte un sorridente principe Bright, perfetto nel suo mantello rosso bordato di bianco e il suo solito sorriso affabile.

-Bright, lo sappiamo entrambi che tua sorella farà di tutto per superarmi e battermi. E credimi, ci riuscirà-

Bright ridacchiò e si avvicinò con fare circospetto a Fine e a Rein

-Principesse, lo sapete mantenere un segreto?-

Le due si guardarono negli occhi, prima di annuire a Bright

-Mia sorella non vuole assolutamente vincere. Partecipa perché nostra madre glielo ha imposto, non per altro. Mi ha detto che nei prossimi tre anni l’unica cosa che vuole fare è preparare un matrimonio, non educare una principessa-

Fine lo fissò a bocca aperta

-Un matrimonio? E di chi? Bright, ti sposi?-

Bright le sorrise, scuotendo la testa in segno negativo

-Davvero non lo sai principessa Fine?-

Fine lo guardò, scuotendo la testa, e allora fu Rein a decidere di intervenire

-Allora è vero quello che si mormora a palazzo. Auler ha intenzioni serie con tua sorella-

Bright rivolse tutta la sua attenzione a Rein

-Come sempre, vedo che non vi sfugge niente Rein. In effetti, potrei dirvi che il principe Auler ha voluto un incontro privato con mio padre per una questione privata e che, forse, un nuovo gioiello è stato commissionato per il dito di mia sorella ma… io ovviamente non vi ho detto niente-

E Bright fece l’occhiolino alla turchina. Rein dovette sforzarsi con tutta se stessa per non tirare un pugno al principe. Detestava quando Bright la trattava come una ragazzina e si fingeva un finto spettegolatole. Tutti nei sette regni sapevano che se c’era qualcuno a cui non bisognava affidare un segreto, quello era Bright.

-Non vi preoccupate, altezza, non una parola uscirà dalla mia bocca-

-Sapevo di contare sulla vostra discrezione, principessa Rein-

Rein gli rivolse un finto sorriso, mentre spostava lo sguardo intorno alla sala. Il suo sguardo fu catturato ben presto dal principe Shade. Erano agli estremi della sala, e lui era in compagnia di sua sorella e anche del suo capitano e amico Thomas. Quando Shade si rese conto che la principessa lo stava fissando le rivolse un piccolo cenno con la testa, a cui Rein rispose subito. Poi, Shade spostò lo sguardo sulle persone che erano con Rein, poi si chinò all’orecchio di Thomas. Rein era curiosa di sapere cosa gli stava dicendo, quando si sentì chiamare da sua sorella

-Rein, hai sentito cosa ha appena detto Bright?-

Rein si voltò, sorpresa, mentre sentiva un leggero rossore imporporarle le guance. Sperava nessuno l’avesse vista fissare Shade

-Come Fine?-

-Hai sentito quello che ha detto Bright?-

-Scusami no. Mi ero un attimo assorta…-

-Principessa Rein, non è da perfetta principessa un comportamento simile. Ma sarò lieta di ripetervi ciò che stavo dicendo e di sorvolare sul fatto che mi stavate ignorando-

Rein, di nuovo, gli sorrise freddamente

-Sareste un vero cavaliere-

-E si dia il caso che lo sia. Comunque stavo dicendo che vostra sorella è la favorita al titolo. Tutti non fanno che ripeterlo. Fine sarà sicuramente la scelta finale dei saggi, e poi tutti conoscono la simpatia che Fine prova per Shade, e sono sicuro che dopo tre anni in cui potrà conoscerti meglio, magari ci sarà una proposta di matrimonio-

Fine divenne tutta rossa in viso

-Sarebbe un sogno che si realizz…-

-Scusate l’interruzione-

I tre si voltarono stupiti. Davanti a loro si era avvicinato proprio il capitano Thomas

-Desiderate?-

Chiese con tono leggermente stizzito Bright.

-Desolato di interrompervi principe Bright, ma devo portare un messaggio per la principessa Rein-

Rein lo fissò stupita.

-Per me?-

Thomas le si inchinò

-Si principessa, per voi. Visto che voi siete l’unica delle principesse che non partecipa alla scelta, la principessa Milky si chiedeva se non sareste stata disposta a prendere una tazza di thè in sua compagnia-

Rein spostò rapida lo sguardo su Shade e Milky, e si rese conto che la giovane principessa le stava sorridendo e anche Shade, che in più le fece un occhiolino. Rein si voltò verso sua sorella e Bright, per un secondo indecisa. Ma poi prese subito una decisione

-Sarà un onore accettare l’invito della principessa Milky. Fine, so di lasciarti in mani sicure qui con Bright e so che Bright sarà più che contento di farti ancora compagnia, non è vero?-

I due ragazzi la fissarono, e prima che Bright o Fine potessero dirle qualcosa, Rein si voltò verso Thomas

-Se volete indicarmi la strada-

Thomas le sorrise, prima di offrirle il braccio come sostegno durante la camminata. Quando si furono allontanati un po’, Thomas ridacchiò divertito, seguito da Rein

-Vi ringrazio, conte  d’Orvail. Mi avete salvato…-

-Non dovete ringraziare me, principessa, ma, e questo mi costa molto ammetterlo, dovete ringraziare Shade. È stato lui a mandarmi in vostro soccorso. E per favore, chiamatemi semplicemente Thomas. Conte d’Orvail è come chiamano mio padre…-

Rein gli sorrise

-E voi chiamatemi semplicemente Rein, allora-

-Ma voi siete una principessa!-

Rein rise

-Vero, ma questo non impedisce di chiamarmi con il mio nome, soprattutto se sono io a chiederlo-

Thomas la fissò, poi scosse la testa

-Principesse, creature strane-

-Volevi dire meravigliose, vero Thomas?-

I due erano arrivati davanti a Shade e Milky, ed era stata la principessina a rivolgersi così al capo delle guardie di suo fratello. Thomas la fissò, poi le fece un inchino

-Come sempre, principessina, voi mi sapete leggere dentro la mente. Certo, intendevo dire meravigliose, nessuna esclusa-

Milky ridacchiò, mentre Shade alzò gli occhi al cielo. Rein e Milky si guardarono prima di ridacchiare. Poi, Milky si inchinò a Rein

-Sono contenta che abbiate accettato il mio invito principessa. Per me è un onore-

Anche Rein si inchinò alla piccola Milky

-L’onore è tutto mio, principessa. E vi ringrazio per avere pensato proprio a me-

Milky lanciò uno sguardo a suo fratello

-Veramente è stata un’idea di mio fratello. Poi mi ha detto che vi serviva aiuto, anche se non ho capito bene il perché-

Rein guardò Shade e i due si sorrisero

-Vostro fratello deve avere notato che mi sentivo un po’ a disagio con le persone con cui mi trovavo prima, e di nuovo è venuto in mio soccorso. Anche se pensavo di essere stata più discreta nel dissimulare il mio stato d’animo-

-Basta conoscerti un minimo Rein per rendersi conto che stavi quasi per prendere a pugni Bright. Credimi, niente mi avrebbe reso più felice di vedere quella scena e di vedere Bright mandato a gambe all’aria da una principessa, ma non credo che questo sia il luogo più adatto-

Rein gli sorrise

-Convengo con voi, principe Shade, che questo non era assolutamente il luogo adatto, e anzi vi ringrazio per avere pensato a difendere la mia reputazione-

-Dovere di principe!-

I due si guardarono, prima di scoppiare a ridere. Milky spostò lo sguardo da suo fratello a Rein, e sorrise. Poi, afferrò la mano di Rein

-Allora, lo vogliamo prendere questo thè?-

Rein annuì

-Con molto piacere-

-Allora seguitemi-

E Milky iniziò a trascinare verso la porta Rein. Shade guardò sua sorella e la turchina sparire, ancora un accenno di sorriso sulle labbra.

-Sei sicuro di lasciarla andare con lei? Non vuoi passare un po’ di tempo tu con tua sorella?-

Shade scosse la testa

-No, credo che per Milky sia meglio passare un po’ di tempo con Rein. Tutte e due oggi vorrebbero trovarsi ovunque tranne che qui, e poi, sono sicuro che Rein saprà tirare su di morale mia sorella-

In quel momento, un valletto entrò nella sala

-Principessa Mirlo del regno della Goccia-

Mirlo si avviò lentamente verso la porta, pronta a seguire il valletto che l’avrebbe portata a colloquio con i sette saggi. Shade si fece serio in volto, poi si rivolse a Thomas

-Thomas, andiamo da mia madre. Ora è lei che ha bisogno del mio aiuto-

Thomas si inchinò al suo principe, e gli fece strada verso la porta. Prima di uscire, però, Shade ebbe l’impressione che un paio di occhi rossi lo stessero fissando. Decise di non farci caso.

 

Milky condusse Rein in una piccola saletta, dove si trovava un tavolo rotondo perfettamente apparecchiato per il thè. Da una delle finestre di poteva ammirare il panorama circostante

-Mia madre ha voluto farmi preparare questa stanza. Mi ha detto che se durante la giornata avessi avuto bisogno di un luogo dove riposarmi o rifocillarmi, sarei potuta venire qui-

Rein si avvicinò alla tavola. Sopra di esse c’erano una serie infinita di dolci, ma anche dei piatti salati, e tutto l’occorrente per il thè. Milky le si avvicinò sorridente

-Volete sedervi?-

Rein annuì. Quando la turchina si fu seduta, Milky corse a chiamare una cameriera, che si presentò dopo pochi minuti

-Acqua calda per il thè, grazie-

-Si principessa-

Milky si sedette di fronte a Rein e le sorrise. Le due rimasero in silenzio per alcuni minuti. Improvvisamente, Rein si sentiva terribilmente a disagio, e vedeva che anche Milky si sentiva così. Allora decise di dire la prima cosa che le venne in mente

-Principessa Milky… sapete che una volta sono riuscita a rovesciare un intero servizio da thè compresi una montagna di dolci che erano appena stati sfornati dalle cucine del palazzo?-

Milky la guardò con gli occhi sgranati

-Dico sul serio. Un intero servizio da thè, formato da tazzine, teiere, zuccheriere, piatti… sono stata messa in punizione per un mese intero. E ovviamente non ho preso più il thè per molto tempo-

Milky continuava a guardarla, ma poi scoppiò a ridere. Anche Rein scoppiò a ridere.

-Anche a me una volta capitò una cosa simile… ero inciampata e mi sono aggrappata alla tovaglia. Sarebbe caduto tutto se mio fratello non mi avesse presa in tempo…-

-Purtroppo io non ho fratelli che vengono in mio soccorso. Ho solo una sorella che in quell’occasione se la stava ridendo da morire… fino a quando non ha visto i suoi dolci preferiti sparsi su tutto il pavimento della sala…-

Le due principesse riscoppiarono a ridere contemporaneamente. In quel momento la cameriera entrò con la teiera piena di acqua calda. Si avvicinò al tavolo dove le due principesse erano sedute, e stava per iniziare a versare lei il thè, quando Rein alzò una mano, fermandola.

-Ci penso io al thè se non le dispiace-

La cameriera fece un piccolo inchino, appoggiò la teiera sul tavolo e lasciò la stanza. Rein aprì la teiera, vi immerse il filtro e prese una miscela di erbe profumate alla vaniglia

-Vaniglia va bene, Milky?-

Milky annuì

-È una delle mie preferite-

Rein le sorrise mentre versava le foglie di thè alla vaniglia dentro l’acqua calda. Dopo qualche minuto, la turchina prese una tazza bianca di porcellana e vi versò il thè, sia per Milky che per lei. Quando ebbe finito poi Rein si portò alle labbra il suo thè, gustandolo con piacere. Mentre faceva tutto questo, Milky non la perdeva con lo sguardo. Quando Rein si rese conto dello sguardo persistente della principessina, posò la sua tazza di thè sul tavolo e la fissò

-Cosa c’è principessa?-

Milky si fece improvvisamente triste. Appoggiò la sua tazza sul tavolo e puntò il suo sguardo sulle sue mani.

-Ho paura principessa Rein-

Rein appoggiò anche lei la sua tazza e la fissò

-Di che cosa?-

-Di tutto. Quando vi ho vista preparare il thè, e per come avete mandato via la cameriera… l’avete fatto con grazie e con autorità, voi siete una principessa sotto tutti gli aspetti. Io invece… io non faccio che combinare guai, non ho voglia di seguire le lezioni, l’etichetta mi annoia, le attività di corte mi annoiano… non posso mai uscire dal castello da sola, devo sempre avere la scorta, e quando vedono le guardie le persone mi tengono a distanza. Non ho amici e… e ora dovrò anche stare agli ordini di una principessa che non conosco per tre anni e la sola cosa che voglio è scappare e vivere una vita normale-

Delle lacrime avevano iniziato a scorrere dagli occhi blu di Milky e la piccola era scossa anche da profondi singhiozzi. Rein non perse tempo, si alzò di scatto dalla sedia e andò vicino a Milky. La turchina si inchinò e le afferrò le mani.

-Milky… io forse sono l’ultima persona che ti dovrebbe dire queste cose ma, questo è ciò che siamo. Siamo nate in una famiglia reale e abbiamo la fortuna di essere nate in mezzo agli agi e le comodità, non ci manca niente e ogni nostro desiderio è soddisfatto. Ma per quanto possiamo vivere una vita agiata, anche noi abbiamo degli obblighi, e li dobbiamo rispettare. Ci viene chiesto di avere una educazione impeccabile, di essere aggraziate e raffinate, di parlare con il giusto tono di voce e di essere sempre sorridenti e lo so, certe volte è insopportabile. Vorresti prendere la prima cosa che trovi e cagliarla contro il muro e urlare e anche scappare ma… non possiamo scappare da ciò che siamo Milky. E non devi pensare che avere una principessa come guida sia così terribile-

-Ma io non voglio un’altra principessa che mi faccia vedere quanto sono manchevole in qualcosa o che mi rimprovera per ogni cosa e…-

-Milky, conosco personalmente tutte le principesse di questo regno, e nessuna di esse farebbe mai una cosa simile. Tranne forse Altezza ma… a lei non pensiamo ora. Senti Milky, con molte probabilità, sarà mia sorella Fine la tua istruttrice, e credimi, Fine ha mille difetti, tra cui una golosità incontrollata e anche una leggera fissazione per tuo fratello, ma non ti farebbe mai notare quanto tu sia manchevole, perché lo siamo state tutte. Io sono anni che mi applico per diventare una principessa, e forse lo farò per tutta la vita. Ma se ti impegni, vedrai che tutto passerà presto, e le cose che prima non ti piacevano, ti risulteranno meno pesanti e gli obblighi diverranno un pochino più leggeri-

Milky tirò su con il naso, le lacrime stavano lentamente fermandosi.

-Ma ci sarà mai un periodo in cui affronterò tutto quanto con il sorriso? In cui sarò veramente felice?-

Rein la guardò, seria. Con una mano, le sistemò una ciocca di capelli rosa dietro l’orecchio, in modo da poterla guardare negli occhi.

-Milky, non ti mentirò. Io non sono la persona adatta per parlare di felicità, ma posso dirti che imparerai a convivere con i tuoi doveri. Imparerai ad apprezzare alcune attività, ti divertirai durante i balli, e troverai un modo per non sbadigliare durante alcune udienze pubbliche, ma essere felice… credo sia una cosa che capiti molto raramente per persone come noi. Ma tu hai una famiglia che ti vuole bene, un fratello che ti ama e ti vuole proteggere e che farà di tutto per farlo, e una madre che, credimi quando lo dico, molte di noi invidiano-

-Invidiate mia madre?-

Rein sorrise vedendo l’espressione scettica sul volto di Milky

-Certo! Tua madre è una donna incredibile, e una regina favolosa. Il suo popola la ama, è così piena di grazie e di dolcezza. Ogni volta che sono venuta in visita mi ha sempre rivolto la parole ed era interessata a ciò che dicevo. Sei fortunata ad avere un modello del genere. E poi, visto che madre hai, tu non sarai certo da meno-

-Ma io sono…-

-Solo una principessa che deve ancora imparare. Fidati di me Milky, tu sei una vera principessa, e tirerai fuori tutto quello che serve per essere all’altezza. Sono sicura che anche se non ne sarai entusiasta, se ti applicherai con costanza e seguirai quello che ti viene detto, in tre anni sarai la principessa migliore di tutte noi messe insieme-

Milky si illuminò di un sorriso sincero

-Lo pensi davvero?-

-Parola di principessa-

Milky, a quel punto, si buttò tra le braccia di Rein. La turchina, dopo un attimo di smarrimento, si ritrovò a ricambiare quell’abbraccio.

-Grazie Rein-

-Di niente principessa-

-Quanto vorrei che fossi tu la mia principessa istruttrice!-

Rein si sentì congelare sul posto. Staccò da se Milky e la guardò negli occhi

-Milky…-

-Lo so che non hai partecipato ma…-

-Milky, mi sento onorata per ciò che hai detto, ma non posso. Non sono sufficientemente all’altezza per questo compito. Ma perché ora non ci gustiamo il nostro thè?-

Milky annuì. Rein allora si alzò e tornò a sedersi al suo posto. Le due poi presero a sorseggiare il loro thè e a mangiare dei deliziosi dolcetti, parlando del più e del meno, ignare che nell’ombra, una figura aveva osservato tutta la scena e aveva ascoltato ogni cosa che le due si erano dette.

 

La selezione andò avanti per tutto il giorno. A tardo pomeriggio, i saggi finirono di parlare con le principesse. Quando anche la principessa Fine ebbe finito, il saggio Goldrim si alzò dal suo scanno

-La selezione è finita. Le domande sono state poste. Ora noi saggi ci ritireremo per giudicare-

Detto questo, le sette figure si avviarono verso un’altra stanza, dove avrebbero discusso e scelto. Anche Moon Maria sarebbe andata con loro. Aveva assistito a quasi tutta la cerimonia, tranne quando si era alzata un attimo, lasciando il compito al figlio di rimanere.

-Voglio vedere come sta Milky-

Aveva detto a suo figlio, e si era avviata verso la sala dove aveva fatto preparare il thè per la figlia. Era rimasta sorpresa di vedere con sua figlia anche la principessa Rein, ma più di tutte, era rimasta stupita per ciò che Rein aveva detto per consolare sua figlia. Non le aveva mentito, non l’aveva calmata e basta, le aveva dato una lezione importante. Moon Maria era andata via senza essere notata, e quando era tornata aveva fatto molta fatica a concentrarsi. Più il tempo passava, e più le principesse le sfilavano davanti, più Moon Maria aveva capito chi voleva come insegnate per sua figlia. Quando i saggi si erano ritirati nella sala della decisione, lei sapeva assolutamente cosa fare. Aveva aspettato che i sette si sedessero e iniziassero la loro discussione. I nomi possibili erano solo tre, la principessa Altezza, la principessa Sophie e la principessa Fine. E il nome su cui tutti sembravano d’accordo era quello della principessa Fine. Quando la decisione ormai sembrava presa, il saggio Goldrim, si rivolse alla sua regina

-Vostra maestà, qual è la vostra opinione in merito alla scelta?-

Moon Maria sapeva che quella era la sua occasione.

-Onorevoli saggi, sono d’accordo con voi sulla scelta del regno della principessa-

I saggi fecero dei segni di assenso

-Ma non sul nome-

Nella sala calò il silenzio. Il saggio Goldrim la guardò, meravigliato

-Cosa volete dire, vostra maestà?-

-So che quello che sto per dire non vi piacerà. Ma io ritengo che ci sia solo una persona degna di questo titolo: la principessa Rein del regno del sole-

A quelle parole si scatenò il putiferio. I saggi parlarono contemporaneamente, uno sopra l’altro. Alla fine fu Goldrim a ristabilire la calma

-Signori, vi prego. Fate parlare sua maestà. Ascoltiamo le sue motivazioni e poi decideremo-

E Moon Maria iniziò a raccontare ciò che aveva visto. La decisione avrebbe richiesto molto più tempo del previsto.

 

-Ci stanno mettendo una vita…-

-Calmati Fine-

-Andiamo, saranno tre ore che sono là dentro. Ormai si è fatto buio… e io ho fame-

-Fine!-

Fine guardò male sua sorella

-Oh andiamo, ora non posso nemmeno essere agitata? Deve essere facile per te, tu non partecipi-

-E mi sento anche la sola persona normale dentro questa stanza…-

Fine lanciò uno sguardo esasperato a sua sorella. Erano appoggiate ad una parete, sotto una finestra. Rein era seduta sul davanzale della finestra, mentre Fine aveva preferito scivolare lentamente a terra. Non era un comportamento molto da principesse, ma quella giornata le aveva distrutte. E ora tutti volevano una sola cosa, sapere il nome della fortunata.

-Vedrai che non aspetteremo ancora molto…-

-Lo spero proprio-

Sembrò che quelle fossero parole magiche, perché poco dopo che Fine le ebbe pronunciate, le porte laterali della sala si aprirono, e i saggi iniziarono ad entrare. Come il rituale lo richiedeva, le principesse che avevano partecipato alla selezione si presentarono davanti ai saggi. Rein seguì la sorella e le rimase dietro, a supporto. Dopo l’ingresso dei saggi entrò anche la regina Moon Maria e la principessa Milky. Milky si andò a posizionare al lato dei saggi in attesa. Il suo compito era quello di accogliere con un inchino la fortunata principessa. Quando Goldrim si fece avanti, il silenzio calò sulla sala e su tutti i presenti. Alcuni notarono che forse un leggero imbarazzo pervadeva il saggio, ma forse era solo stanchezza.

-Il consiglio dei sette saggi, dopo avere ascoltato tutte le principesse e dopo una lunga e accorata discussione, è arrivata ad una conclusione. Il consiglio ha scelto, la principessa è stata designata, la decisione è stata presa. Colei che verrà scelta come Principessa Istitutrice è la principessa del regno del Sole…-

Nella sala salirono dei mormorii di gioia e anche qualche applauso. Goldrim richiamò il silenzio con una mano

-Stavo dicendo, la scelta è ricaduta sulla principessa del regno del Sole… la principessa Rein-

Nella sala piombò il silenzio. Tutti si voltarono verso la principessa appena nominata. E Rein, in quel momento, sentì il suo mondo crollare per sempre.

 

 

 

 

 

 

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Ciao a tutti!!

Si, lo so, sorpresa! Sono tornata con un nuovo capitolo, ma sapete, l’ispirazione mi ha preso e ho iniziato a scrivere e non mi sono più fermata.

Ma ci siamo: scelta fatta, nome svelato e… è Rein!!! La fortunata vincitrice è la nostra principessa, e ora che cosa accadrà? Continuate a seguire e lo scoprirete!

Avevo pensato inizialmente di dividere il capitolo in due, ma mi sono resa conto che doveva stare tutto insieme. So che forse è un po’ più lungo degli altri, ma spero che comunque sia piacevole da leggere e non pesante.

Spero che la lettura vi sia piaciuta, che la storia vi stia prendendo sempre di più, e, come sempre, grazie a chi legge, grazie a chi ha messo questa storia tra le preferite, le ricordate e le seguite, e se volete, lasciate una recensione!

Un bacio grande, ci vediamo al prossimo capitolo

Juls

 

  
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