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Autore: Mew_vale    11/04/2015    5 recensioni
Prima di leggere questa storia, vi consiglio di dare un’ occhiata ad “Alternative Story”, dato che questa FanFiction si collega a quella storia.
Abbiamo lasciato Beatrice in procinto di partorire, un Armando ansioso ma anche spaventato dalla prospettiva di diventare padre (come chiunque diventi genitore per la prima volta) Marcella che, dopo aver lasciato l’ Ecomoda, ha presenziato a qualche consiglio di amministrazione dopo di che è sparita. Di Mario nessuno ha più avuto notizie… Mentre Patrizia e Daniele sono convolati a nozze.
Nel frattempo, sono passati 27 anni: alla fine di “Alternative Story” vi ho regalato una chicca in cui Camilla Mendoza, primogenita di Armando e Betty, attraversava la navata in abito bianco; Ad attenderla all’ altare David Valencia, primogenito di Daniele e Patrizia. Ma si saranno sposati? Anzi, si sposeranno? Perché ebbene sì, la nostra storia inizia da prima delle nozze. All’ Ecomoda, entrano nuovi personaggi tra cui la prole dei Mendoza, dei Valencia e della famiglia Mora. Può accadere di tutto!
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Store di Ecomoda'
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CAPITOLO 31.


Lorenzo
Mio fratello ed io abbiamo tra le mani il campionario delle stoffe, che stiamo esaminando. Ma sono perfette! Non posso credere che abbiamo risolto almeno un problema. Se mio fratello non vuole concludere l'affare è un coglione! Alzo lo sguardo contemporaneamente a lui e ci guardiamo stupefatti.
"Ma sono... sono..."
Balbetta.
"Stavi per dire stupende? Sono identiche alle stoffe con cui abbiamo realizzato i capi di prova per l'anteprima dei soci!"
"Non si sente per niente la differenza."
"Non si sente e non si vede."
Aggiungo io.
"Devo dirti che avevi ragione allora. Ti do il permesso di concludere l'affare e sai quanta stoffa ordinare!"
"Va bene ma ci sono due problemi. Problema numero uno, vogliono un anticipo e di conseguenza bisogna parlare dell'affare a Roberta oggi stesso. Problema numero due sarebbe meglio concludere l'affare personalmente vale a dire che uno di noi due deve partire per Città del Messico domani mattina!"
"Punto primo, io non parto! Sono il presidente dell'azienda, che scusa potrei inventare per questo viaggio?"
"Certo, facciamo che credo alla tua scusa per non passare due giorni lontano dalla tua nuova fiamma!"
"Punto secondo, non avevi detto che ti saresti occupato tu di convincere Roberta?"
"Io ho fissato un appuntamento con lei per domani a pranzo. Ma se vogliamo concludere dobbiamo farlo domani in tarda serata personalmente a Città del Messico! Meglio non lasciare prove come fax, e-mail, assegni e bonifici!"
"Vuol dire che le parlerai stasera."
"Ma io stasera ho un impegno!"
Brontolo.
"Anch'io ho una vita! Questo è il tuo affare, una tua idea!"
"Scarichi tutto su di me insomma? Isabella non se la prenderà se devi trattenerti con Roberta per affari!"
"Neanche la tua Silvia. E comunque ho anche un altro impegno. Litigare con Giulia Valencia!"
"Per quale motivo?"
"In due parole stava per uscire una rivista piena di fandonie da lei inventare su di me e Pilar Robledo Vazquez! Daniele lo ha impedito. Ma non divaghiamo... Facciamo così. Io rimando la litigata con Giulia per parlare con Roberta se sarai tu a partire."
"Non mi piace molto come compromesso lo sai?"
"Prendere o lasciare!"
Mi risponde dandomi un buffetto sul braccio per poi avvicinarsi alla porta. Attualmente mi preoccupa di più la prospettiva di dover lasciare per due giorni la mia ragazza da sola in balia di Giulio Valencia!
"A proposito. Mi è giunta voce che hai conosciuto la suocera!"
Mi prende in giro tornando verso la scrivania.
"Sì. Ho preso parte a un pranzo di famiglia con lei, il suo compagno i figli del compagno. Ti dirò che quel tizio era davvero strano, non faceva che fissarmi! Inquietante!"
"Si sarà invaghito di te!"
Diego sta per uscire quando bussano alla porta ed entra David.
"Posso parlarvi?"
Esordisce.
"Certo. Problemi con l'uscita della collezione?"
"No. Si tratta di faccende... personali. So che noi tre non siamo mai stati davvero amici... Ma onestamente so che voi siete gli unici che potrebbero darmi un buon consiglio."
"Si tratta di nostra sorella quindi?"
Domando. David annuisce. Quindi Diego torna a sedere sulla poltrona mentre David si accomoda sul divano in pelle.
"C'è quel fotografo che le sta facendo la corte!"
Inizia. Diego ed io ci scambiamo uno sguardo mentre ascoltiamo il racconto di David su ciò che è accaduto ieri e la scena cui ha assistito poco fa.
"... Io brucio dalla gelosia! Credetemi quando vi dico che stamane ho fatto uno sforzo immane per non fare una scenata come quella di ieri... Ma non sopporto che un altro uomo le stia così vicino! Quel tipo non è solamente attratto dalla collaborazione con lei!"
"Facci capire, sei venuto a dirci che non ti fidi di nostra sorella?"
Commento.
"Certo che no Lorenzo... Io mi fido di Camilla. Ieri ho sbagliato a reagire così e a dirle determinate cose e questo lo abbiamo già chiarito, l'ho ammesso. Semplicemente ho questo tarlo della gelosia che temo possa farmi litigare con lei... "
David continua iniziando a tormentarsi le mani:
"A me Camilla piace da sempre..."
Ammette. Diego ed io ci scambiamo uno sguardo.
"Da sempre quanto?"
"Da sempre Diego. Da quando andavamo tutti nello stesso liceo!"
Da sempre. Vale a dire che quando mia sorella si divertiva con Giulio David era già cotto di lei! Diego ed io ci scambiamo un altro sguardo piuttosto eloquente e capisco che anche lui ha fatto il mio stesso pensiero.
"Noi... ignoravamo questo particolare."
Commento.
"David, tu sei venuto da noi per cercare un consiglio e sarò sincero. Mia sorella non è di certo il tipo di donna che flirta con altri uomini quando ha già una relazione. Penso che dal canto tuo dovresti limitare le scenate di gelosia alle situazioni proprio inequivocabili, sperando che non se ne verifichino. Fossi in lei mi arrabbierei anch'io se mi facessero una scenata di gelosia senza motivo!"
"Hai ragione Diego... E' stata una cosa che non ho controllato."
"Hai fatto bene a venire da noi per sfogarti anziché ripetere la scenata di ieri."
Lo rassicuro mentre tutti e tre ci alziamo.
"Grazie per avermi concesso cinque minuti."
Quando David esce dal mio ufficio Diego ed io torniamo a sedere.
"Credo che Camilla sta giocando a un gioco rischioso con David. Geloso com'è scoppierà il finimondo quando scoprirà cosa c'è stato tra lei e Giulio e sarà peggio se non sarà nostra sorella a dirglielo!"
Io rivolgo un segno d'assenso a mio fratello, anche se non ho alcun diritto di combattere per la verità e la giustizia. Come farò a uscire da questo casino se vorrò? So che più aspetto più sarà difficile uscirne. Ma perchè ho preso una tale decisione?! E se un giorno dovessi davvero, come dice papà, innamorarmi di una ragazza che magari non sarà Silvia? E se quel giorno fosse a breve?
"Ma mi ascolti?"
Mi domanda mio fratello. Io alzo lo sguardo verso di lui.
"Che hai detto?"
"Che vorrei parlare con Camilla per sapere come stanno le cose rispetto la faccenda di Giulio. Giuro che se le ha dato ancora fastidio lo stendo!"
"Io credo che andrò a prendermi un caffè..."
"A proposito di Giulio... Ho sentito dire che anche tu hai dei buoni motivi per volere la sua morte o per lo meno la sua castrazione!"
"A-a cosa ti riferisci?"
Domando sbalordito quando c'incontriamo sotto lo stipite della porta.
"Silvia non ti ha lasciato per lui prima che tu prostrassi?"
La notizia ha già fatto il giro del mondo! Non solo sono lo stupido del villaggio che è stato piantato per Giulio ma se Diego viene a sapere cos'ho fatto a causa di questo mi ammazza! Ma perchè dovrebbe scoprirlo? Adesso più che mai devo fare in modo di tenere Silvia a debita distanza da Giulio. Se dovesse arrivargli alle orecchie che Silvia mi aveva lasciato per lui ne approfitterebbe per tormentarla!
"Sì... E' vero... E non ridere!"
"Non rido perchè tu hai vinto su di lui, no?"
Mi ricorda salutandomi con un buffetto sulla spalla. Si ho vinto ma con l'inganno!
Appena entro in caffetteria vedo Roberta appoggiata al bancone che consuma un caffè. Devo ancora disdire l'appuntamento di domani che avevo preso con lei.
"Ciao. Tutto bene?"
La saluto accostandomi a lei. Vedo che tarsale e mi risponde senza degnarmi di uno sguardo.
"Sì. E a te?"
"Anche a me. Un caffè lungo per me."
"Certo dottor Mendoza."
"E metta sul mio conto anche ciò che ha consumato la dottoressa Mora."
"Non è necessario Lorenzo..."
Specifica, osservandomi in viso stavolta.
"Quante volte ti ho pagato da bere? Metta sul mio conto."
Insisto rivolto al cameriere.
"Va bene dottore."
"Grazie allora. Ci vediamo."
Risponde sbrigativa alzando i tacchi. Nessuno mi toglie dalla testa che c'è qualcosa che non va! Dopo quell'episodio al club è diventata strana. E che dire della bugia di oggi? Perchè non mi ha detto che è stata a pranzo con Giulio? Non so per quanto mi terrò questo rospo in gola!


Roberta
Sto uscendo dalla caffetteria quando sento una mano sulla mia spalla. Se non riesco a sostenere il suo sguardo per l'imbarazzo del suo rifiuto come farò domani durante il nostro pranzo? Mi volto ritrovandomi addosso i suoi penetranti occhi scuri.
"Ti vorrei parlare."
Esordisce.
"Dimmi, ti ascolto."
"Volevo innanzitutto annullare il nostro pranzo di domani. Ciò che dovevo dirti provvederà a dirtelo Diego questa sera!"
Dalla mia bocca esce un "ah" deluso. Che illusa sono stata a pensare che volesse parlare di qualcosa che non fosse lavoro!
"Io sono in partenza, domani a metà mattina ho un aereo."
"Fai bene a prenderti un bel weekend romantico con la tua Silvia."
Affermo ostentando una sicurezza e un'indifferenza che non so da dove riesco a tirar fuori. Lui sorride.
"Nessun weekend romantico, parto da solo. Diego ti parlerà anche di questo!"
"Come mai tanto mistero?"
"Lo capirai quando parlerai con Diego. E per favore non fare accenno a nessuno circa la mia partenza. Io per tutti sto andando a Caracas a trovare un mio amico che è in punto di morte!"
"E invece dove sei diretto?"
Domando sempre più confusa!
"Te lo dirà Diego. Piuttosto... Com'è andato il tuo appuntamento?"
Mi domanda con espressione seria, serrando la mascella e incrociando le braccia. Ha la stessa espressione infastidita che aveva ieri sera quando l'ho sorpreso ad origliare le mie telefonate e mi ha fatto altre domande sul mio appuntamento! Non ci capisco niente!
"Molto bene. Non poteva andare meglio!"
"Mi fa piacere."
Risponde, con finto piacere.
"Magari è quello giusto! Buon lavoro Lorenzo."
Concludo voltandogli le spalle. La sua voce mi ferma:
"Giulio quello giusto? Per cosa?"
Mi volto nuovamente verso di lui e mi rendo conto di non avere mai avuto una conversazione più strana!
"Giulio? Ma di cosa stai parlando?"
"Tu di chi stavi parlando?"
"Dell'unico appuntamento che ho avuto nelle ultime 24 ore, con Leon Carissi. Cosa centra Giulio?"
Lorenzo appoggia una mano alla vita mentre con l'altra si ravviva i capelli. Chiude gli occhi e serra le labbra.
"Mi potresti spiegare a cosa ti riferivi tu?"
"Parlavo del tuo pranzo con Giulio. Come mai oggi quando ti ho chiesto se saresti andata a pranzo con lui mi hai mentito?"
"Mentito? Non ti ho mentito!"
"Io ieri sera ho sentito perfettamente che avevi preso appuntamento con lui per pranzo. Poi oggi faccio irruzione nel tuo ufficio e lui se ne va a gambe levate!"
"Andava di fretta doveva raggiungere suo padre. Mi spieghi quale problema hai con Giulio? E anche se mi ha invitata a pranzo qual'è il problema? E' mio fratello!"
"Il problema sorge se quello t'invita a pranzo solo per estorcerti delle informazioni sul nostro operato in azienda!"
"Che stai dicendo Lorenzo! Giulio non mi ha invitato a pranzo per quel motivo lì!"
"E allora come mai mi stai mentendo sul pranzo con lui?"
"Ancora?! Guarda bene le mie labbra... n-o-n t-i s-t-o m-e-n-t-e-n-d-o! E' vero che Giulio mi aveva invitato a pranzo ma se avessi fatto irruzzione nel mio ufficio un secondo prima avresti sentito che ha disdetto per quello che è successo a suo fratello! Sono stata a pranzo con Camilla, Diego, Isabella, Francesco, Nataniel, Michael e Ugo in un ristorante di 80 coperti, nel caso ti servissero dei testimoni!"
Sbotto esasperata. Ma è completamente fuso!
"Non sei stata a pranzo con lui?"
Domanda sorpreso e imbarazzato.
"Te l'ho appena detto. Ma che diavolo ti prende? Addirittura pensare che Giulio m'inviti a pranzo per secondi fini! Ha appena scoperto che sono sua sorella è normale che voglia conoscermi meglio e parlarne!"
"Scusa tanto se dubito della lealtà del tuo fratellastro! Giulio è coinvolto nel complotto di Giulia. Silvia lo ha visto insieme a lei nel parcheggio mentre leggevano il contenuto della cartellina arancione, prima che Giulia la rimettesse al suo posto!"
Mi rivela. La mia bocca si apre in un'espressione di stupore.
"Anche Giulio è coinvolto?"
"Sì, capisci le mie ragioni se dubito di lui? Pensi davvero che quando t'inviterà nuovamente non solleverà la questione?"
"Anche se fosse credi che io preferirei lui a voi due? Che butterei all'ortiche l'amicizia che mi lega da una vita a te e a Diego per una persona che conosco a mala pena?!"
Domando alterata. Il suo silenzio dice tutto.
"Tu pensi davvero che potrei farlo?"
"No, io non lo penso..."
"Invece sì ecco il tuo timore! Davvero hai così poca fiducia in me? SE HAI COSì POCA FIDUCIA IN ME PERCHE' SONO STATA ASSUNTA SENZA SOSTENERE ALCUN COLLOQUIO?!"
"Abbassa la voce ti prego! Non penso che tu ne possa essere capace..."
"Invece sì. Che squallore Lorenzo!"
Concludo voltandogli la schiena. Non posso credere a quello che ho appena sentito! Lorenzo mi ha praticamente detto in faccia che non si fida di me, che pensa che potrei pugnalarlo alla schiena con tanta facilità. Gli avrei confessato i miei sentimenti solo per farlo sentire un coglione per aver pensato una cosa del genere!
Uscendo dalla caffetteria mi scontro con Diego.
"Ti stavo cercando!"
"Lorenzo mi ha detto che devi parlarmi."
"Infatti ma vorrei farlo lontano da orecchie indiscrete. Posso passare da te stasera?"
"No, ho un impegno stasera."
"E' una cosa con cui devo discutere con te per forza oggi... Ma stai bene?"
"Ho litigato con tuo fratello. Lo sai che è un gran coglione?"
"Che ti ha fatto?"
"Fattelo spiegare da lui!"
"Allora facciamo così. Ci vediamo tutti e tre in sala del consiglio quando tutti se ne saranno andati, ok? E' fondamentale che qualsiasi cosa ti abbia fatto la risolviate questa sera!"
"Mi spieghi perchè? Cosa succede? Dove sta andando Lorenzo?"
"Ti spiego tutto più tardi. Non parlare di questo e del viaggio con nessuno!"
Mi raccomanda prima di sparire verso la caffetteria da cui esce David. Ero così assorta che non l'ho neanche visto entrare e magari mi ha visto litigare con Lorenzo.
"Mi è sembrato che litigassi con Lorenzo poco fa..."
"Non era importante. E quello?"
Domando notando il pacchettino che ha in mano.
"E' una piccola sorpresina per Camilla. Gliela metto sul suo tavolo insieme a un biglietto!"
"Bella pensata. Chissà che così ti perdoni per la tua uscita di ieri!"
Gli dico osservandolo con rimprovero. Lui avvampa mentre sorride.
"Quello lo ha già fatto.
"Hai una luce strana negli occhi oggi! Cos'è successo?"
Gli domando dandogli una gomitata.
"La sai una cosa? Ho una sorellastra davvero impicciona!"
"Ah sì? Io non la conosco!"
Ribatto sorridendo.
"E di te cosa mi dici? Quella telefonata di ieri sera mi è sembrata importante se la mia fidanzata era così eccitata! E anche sul volto della mia sorellina è spuntato un sorrisetto furbetto!"
"Era Leon Carissi, il cugino di Isabella. Stiamo uscendo insieme!"
"Allora c'è qualche novità di cui sono allo scuro!"
"Non temere, verrà alla festa e avrai tutto il tempo d'impicciarti!"
"Questa sì che è una bella notizia. E ti sei divertita con lui?"
"Direi di sì. E' molto diverso da tutti gli uomini con cui sono uscita fino ad ora, forse perchè non è un ragazzino ma è un uomo più maturo. Mi trovo bene in sua compagnia."
"Il tuo sorriso dice la verità."
Commenta David. Mi rendo conto di avere un grosso sorriso stampato sul volto, non me ne ero neanche accorta. Con la coda dell'occhio vedo Lorenzo uscire dalla caffetteria nell'istante in cui David si congeda da me.
"Torno a lavorare. In bocca al lupo con il tuo bel avvocato!"
Mi augura David con tanto di occhiolino. Sto marciando verso il mio ufficio quando avverto una mano possente avvolgermi l'avambraccio.
"Mi dispiace"
Sussurra Lorenzo fissandomi negli occhi. Sento lo stomaco contorcersi ma non ho intenzione di dargliela vinta!
"Devo andare a lavorare."
Rispondo fredda slacciandomi con decisione dalla sua presa. Quando mi avvicino alla scrivania di Isabella mi avvisa di una telefonata che mi è arrivata quindi mi passa il foglio su cui ha annotato il messaggio. L'appunto dice:

Ha telefonato Giulio Valencia. Dice:
"Perdonami per oggi, dovevo occuparmi della questione di mio fratello. Spostiamo il pranzo a domani? Vorrei davvero che facessimo due chiacchiere."

Non posso credere che Giulio si stia avvicinando a me solo perchè spera di sapere cosa combinano Diego e Lorenzo!

 

Lorenzo
Osservo le spalle di Roberta mentre abbandona la caffetteria. E il premio coglione dell'anno va a... me! Come mi è venuto in mente di farle un simile discorso? Roberta ha ragione ad avercela con me. E' stata in grado di leggermi nei pensieri perché infondo temevo che potrebbe farsi intortare da Giulio e raccontargli della RDL magari precludendoci ogni possibilità di usare quell'azienda come ancora di salvezza. Che coglione sono stato!
"Ho incontrato Roberta, era incazzatissima e mi ha detto che sei un coglione! Cosa le hai fatto?"
Mi domanda mio fratello entrando nel bar dell'azienda.
"Ho combinato un bel guaio... Io le ho parlato di Giulio..."
Ammetto con espressione desolata.
"Ma sei stupido? Non sarai andato a dirle che temi che possa dirgli qualcosa!"
"Lo sai meglio di me che Giulio se si avvicinasse a lei sarebbe unicamente per ficcanasare nei nostri affari!"
"Primo non è detto al 100%, ricordati che Giulio e Roberta sono fratelli. E secondo, e questa è una cosa che dovresti sapere bene cioè che lei non porrebbe in secondo piano il rapporto che ha con noi per uno che a conti fatti conosce poco! Cos'hai, l'acqua minerale in testa?!"
"Ho sbagliato, cosa devo dirti? Mi sono lasciato prendere da mille paranoie!"
E se stessi sbagliando tutto anche con Silvia? Come faccio a saperlo? Su Roberta potrei anche metterci la mano sul fuoco  ma con Silvia non me la sento. Infine ci conosciamo da così poco e non ho nessuna certezza che non si farebbe conquistare da Giulio.
"Spero che ti scuserai sennò scordati che ci dia una mano!"
"Ovviamente provvederò a scusarmi."
"Comunque dopo il lavoro, quando tutti se ne saranno andati, ci riuniremmo tutti e tre. Stando attenti che l'arpia Giulia non ci spii e corra dal fratellino a dire della nostra riunione quando tutti hanno lasciato l'ufficio!"
"Questo fratellino non è un problema. Basterà fare finta di lasciare l'azienda!"


Isabella
Non mi sorprende che Diego sia stato con lei perchè è bellissima. E' seducente, formosa, disinibita. Non come me! Certe volte mi domando come mai Diego stia con me se il suo passato amoroso è costellato di donne come Giulia Valencia e Paola?
"Ragazze quella tipa sarà anche insopportabile, isterica, viziata e chi più ne ha più ne metta ma non ho mai visto nessuna sfilare e posare come lei! E' nata per questo! E noi di modelle ne abbiamo viste un sacco in tanti anni!"
Commenta Berta. Io non ho mai assistito ad una sfilata di moda se non in televisione per fare contenta Silvia ma sinceramente c'è di meglio in giro!
"Signorina, di cosa hanno parlato prima il tuo bel presidente e il tuo ex fidanzato?"
Mi domanda curiosa Annamaria.
"Non lo so cosa si sono detti con esattezza. Comunque Diego è infastidito dai tentativi di corteggiamento di Massimiliano... Mi manda messaggi con le nostre foto, mi dedica frasi d'amore... Io non so più cosa fare ragazze. Mi dispiace per lui ma non si può nemmeno continuare così..."
"Secondo me te ne dovrai preoccupare ancora per poco!"
"Cosa vuoi dire Mariana?"
M'indica di guardare in direzione di Massimiliano.
"Lei se lo sta mangiando con gli occhi, non c'è dubbio!"
Asserisce Berta. Sì in effetti Nataniel la riprende più volte perchè ha lo sguardo puntato sempre sullo stesso punto! Non che Massimiliano si risparmi con gli sguardi ma i suoi sono carichi di disagio.
"Com'è il servizio?"
Domanda il mio fidanzato a tutte noi, abbracciandomi da dietro. Quant'è bello! Se penso alle sue ex mi sento un gradino più in basso. Ma è evidente che lui la pensa diversamente se ha scelto me e se ha mandato a rotoli il suo fidanzamento quando mi ha conosciuto!
"Molto carino dottore, e questo fotografo è davvero bravo!"
"Lo ha scelto Camilla perciò complimentatevi con lei! Ti posso parlare?"
Mi sussurra nell'orecchio. Io asserisco prima di spostarci in una zona più appartata. Ci nascondiamo nell'anticamera del bagno dove la parete arancione con il nome Ecomoda dipinto sopra ci nasconde. Qui è dove gli ho detto che non mi piaceva e non lo desideravo. Se ci ripenso mi sento una sciocca! Come prima cosa Diego cattura le mie labbra accarezzando il mio collo. Non mi staccherei mai da lui!
"Non mi staccherai mai da te."
Mi sussurra a pochi centimetri dalle sue labbra. Ci allontaniamo e posso osservare i suoi occhi che si spostano per osservare i miei occhi, i miei capelli, le mie labbra... Mi sento avvampare!
"A cosa stai pensando?"
"Stavo pensando alla sera in cui ti ho detto che non ti desideravo e non mi piacevi... Eravamo proprio qui... E' passata appena una settimana ma sembra sia trascorsa una vita."
"Quella sera vorrei dimenticarmela per quello che ti ho sentito dire e perché poi ti ho visto baciare quel tipo. Ho sentito il mio cuore andare in pezzi..."
Mi rivela. Stavolta sono io a catturare le sue labbra.
"Mi dispiace."
"Lo so di questo ne abbiamo già parlato no? E invece adesso ti faccio ancora schifo?"
"Non mi hai mai fatto schifo..."
Ammetto abbassando lo sguardo da lui. Coccolandomi il collo, accompagna la mia testa verso il suo petto.
"Ti volevo parlare di stasera, c'è un cambio di programma. Devo trattenermi qui in ufficio con Roberta e Lorenzo prima di andare a casa Valencia."
"Se devi lavorare non ti devi preoccupare per me. Sono preoccupata per il tuo incontro con Giulia però..."
"Non è un incontro. Vado da lei per dirle che la detesto e che mi lasci in pace e ci sarà tutta la sua famiglia. Hai capito?"
Mi ricorda prima di circondare il mio viso con le sue grandi mani. Mi sciolgo davanti al suo sguardo.
"Va bene."
"Dopo ti raggiungo a casa tua piccola mia."
Aggiunge posando altri baci sulle mie labbra.
"Posso chiederti cosa vi siete detti tu e Massimiliano?"
"Gli ho chiesto gentilmente, te lo giuro, di smetterla di mandarti dei messaggini dolci e tutte quelle cose che mi danno tanti ai nervi! Ma onestamente ciò che gli ho detto sembra essergli entrato dall'orecchio  destro e uscito da quello sinistro! Infine mi ha informato che tra due mesi intende abbandonare il posto di lavoro per tornare in Italia."
"Veramente tornerà in Italia?"
"Ti dispiace?"
"Ciò che mi dispiace è che abbia fatto tanta strada per niente..."
"Già, è proprio un peccato che tu mi abbia conosciuto!"
Scherza con il sorriso.
"Smettila."
Lo ammonisco con un timido sorriso. Ci baciamo ancora ignorando le persone che vanno e vengono a pochi passi da noi.


Massimiliano
Quei due non fanno che  stare appiccicati. Non lo sopporto, è una pugnalata al cuore... Non so se riuscirò mai ad accettare l'idea che non la bacerò più, che non sfiorerò mai più la sua pelle morbida, che non la sposerò mai. La dimenticherò mai? Quanto vorrei che succedesse domani perchè così non si può vivere. Sì, ho deciso che appena avrò soldi sufficienti andrò via da questo paese, non posso fare altro.
"A che pensi?"
Mi domanda Jimmy. Io scuoto la testa.
"Cosa voleva dirti il presidente?"
"Voleva solo intimarmi di lasciare in pace Isabella. Sai io le ho mandato dei messaggi..."
"Ah. Beh cosa ti aspettavi? Lei è la sua fidanzata adesso."
"Non lo sopporto, io so che quel tipo la farà soffrire. Il fatto che non brilla per la sua serietà con le ragazze è di dominio pubblico!"
"Un attimo... Un conto è ciò che scrivono le riviste scandalistiche che nel 90% dei casi non bisogna dare per attendibili e un conto è ciò che è. Diego è stato fidanzato per tanto tempo e tutte quelle foto con altre modelle non provano che le abbia messo le corna. Non è mica stato fotografato nella posizione del missionario con quelle!"
"Come sei ingenuo."
Commento. Se quel tipo si azzarda a farle del male lo riduco in briciole. Lo ammazzo!
"In ogni caso ho deciso di andarmene. Ho annunciato le mie dimissioni, penso di andarmene tra un paio di mesi."
"Dici sul serio? Ma perchè te ne vai?"
"Perchè sono venuto qui per niente."
"Sbagli a pensarla così. Potresti rifarti una vita anche qui magari lasciando questo lavoro se proprio non puoi vederli insieme. Non devi per forza lasciare lo stato."
"Io ho deciso. In Italia ho la mia famiglia, cosa faccio qui? Jimmy, mi stai ascoltando?"
"C'è qualcosa fra te e Giulia Valencia?"
Mi domanda di colpo. Eh? Ma che dice? Volto lo sguardo verso Giulia. Sta ancora posando e viene continuamente ripresa dal fotografo perchè non fa che guardare verso di me. Gioca con i capelli, sorride e lancia sguardi languidi. Io lo so che mi sta provocando! O sta solo giocando con me come la ragazzina che è!
"Ma sei matto? Certo che no. Quelle come lei non fanno per me! E' solo una pupattola viziata, arrogante ed egoista."
"Wow. E adesso mi verrai a dire che non la conosci!"
"E tu? Non ti piaceva la direttrice finanziaria?"
"Io ci ho messo una pietra sopra. Per lei sono solo un amico o conoscente, è evidente che non mi noterà mai. Prima Lorenzo, adesso esce con quell'avvocato. Non c'è spazio per me."
"Ti capisco fin troppo bene."
Commento amareggiato.

 

Camilla
Il servizio fotografico è terminato. Le foto sembrano essere venute benissimo e se non fosse per quella sciocca e indisciplinata di Giulia che non ascoltava le direttive del fotografo, sarebbe andato tutto liscio! Eccola la scema! Quando entra in atelier la fermo mentre cammina alla volta dei camerini.
"Giulia, quando sei al lavoro esigo che ti comporti con disciplina! Non è possibile che il fotografo ha dovuto riprenderti tante volte, ma dove guardavi?!"
"Quante storie, il servizio è andato bene no?"
"Giulia se non ti piace questo lavoro puoi sempre cambiare! Fare la modella è una cosa seria non puoi comportarti come una bambina capricciosa! La carriera di quelle come te crolla presto a picco!"
"Mi stai minacciando Camilla?"
Commenta accigliata incrociando le braccia.
"Niente affatto, è solo un consiglio. Credi che tutti i produttori saranno indulgenti con te perchè sei di bell'aspetto? In quest'ambiente si esige disciplina e presto tutti si stancheranno dei tuoi capricci!"
"Ti devo dare una notizia allora. Solo con voi sono così distratta e indisciplinata visto che mi trattare come una pezza per lavare i pavimenti!"
"Infatti dall'Ecomoda avrai cattive referenze. E non ti sembra ridicolo avere sul tuo curricula delle cattive referenze da parte dell'azienda di cui sei azionista? Adesso sparisci."
Sento che prima di sparire mi scimmiotta con una parodia. Che stupida! Oltre a un bel corpo non ha niente in quella zucca vuota, anzi se è piena è piena di groviera!
Rivolgendo lo sguardo verso il mio tavolo noto un biglietto affiancato da una rosa perciò mi scappa un sorriso. Oggi è stata una giornata di merda che non ha permesso a David e a me di passare insieme neanche un attimo!  La notte scorsa ho vissuto l'esperienza più intensa, più passionale e romantica della mia vita. Con David ho scoperto il gusto di fare l'amore con dolcezza, è il primo ragazzo con cui vado che non si approcci come un cane in calore! E' stato dolce e attento... Ad ogni sua carezza ho avvertito un fremito...
Mi siedo allo sgabello annusando la rosa per poi aprire il biglietto. Oggi sono stata orgogliosa di David per il suo savuori fair, credevo che sarebbe scoppiata una nuova litigata. Io dal canto mio dovrei dare meno retta a Nataniel, l'idea di David che abbia delle mire su di me inizia a non sembrarmi poi così assurda. A pranzo mi sentivo coma un opera d'arte visto che non faceva che ammirarmi!

Amore mio,
Gli eventi di oggi ci hanno impedito di trascorrere insieme anche solo 10 minuti, di baciarci e di sussurrarci il nostro amore. Perciò attendo con ansia questa sera per poter riassaporare i tuoi baci, le tue carezze e tutto il tuo corpo. Sono felice per l'esperienza di ieri sera. Quello che abbiamo vissuto sono certo che ci abbia legato in modo indissolubile! Sono sempre più innamorato di te.
David.

Sorridente apro un cassetto della mia scrivania per cercare un foglio ma trovo solo la carta intestata dell'Ecomoda. Picchietto con i cappuccio della penna sulla scrivania cercando l'ispirazione. Quando la sento arrivare dei passi la fanno sfumare. Nataniel entra nel mio studio.
"Mi perdoni Camilla. Sono qui per dirle che per la settimana prossima le foto saranno sviluppate, anche per Lunedì se desiderate."
"Va benissimo. Allora possiamo fissare la riunione per Lunedì? Sceglieremo le foto per la campagna e potrà iniziare a collaborare con il nostro esperto in pubblicità e marketing."
"Per me va benissimo. Ci vediamo Lunedì allora, passi un buon week end."
Mi augura posando un suo biglietto da visita sulla mia scrivania. Io ce l'ho già il suo biglietto da visita! Insieme al biglietto mi dedica anche uno sguardo languido. Oddio!
"Altrettanto."
Rispondo confusa. Girando il biglietto noto che ha scritto "Se ti fa piacere, chiamami anche per questioni diverse da quelle lavorative". Diamine, quando David lo saprà andrà su tutte le furie. Non posso nasconderglielo o le sue furie saranno rivolte a me!
"Camilla."
Tuona mio fratello Diego accompagnato da Lorenzo. Io mi affretto a nascondere il biglietto dietro la schiena per poi infilarlo nel bordo della gonna.
"Qualcosa non va?"
"Vorremmo scambiare due parole con te. Cami, Diego ed io ci stavamo chiedendo... Se con David va tutto bene."
"Certamente, come mai me lo domandate? David vi ha detto qualcosa, si è lamentato di qualcosa?"
Domando con apprensione. Magari si è già stancato di me!
"No stai tranquilla. Vedi la nostra domanda specifica è... Hai detto a David di quello che c'è stato tra te e Giulio anni fa?"
Mi domanda Diego. Ah!
"Ehm... Ecco... No, non l'ho fatto."
Diego e Lorenzo si scambiano uno sguardo.
"E perchè mai? Cosa aspetti che glielo vada a dire qualcun'altro?"
Commenta Diego.
"Sentite... Ci sono state delle novità... Giulio ha promesso di starmi alla larga e di correggere il rapporto con David in cambio del silenzio. Sa che se David sapesse non ci sarebbe più la possibilità di rimettere il loro rapporto sui giusti binari..."
"Sei matta? E tu vai a fidarti di Giulio Valencia?"
Mi rimprovera concitatamente Lorenzo.
"Devo provarci visto che David era eccitato come un bambino quando Giulio si è scusato per tutti i suoi errori! Distruggerei in lui un sogno e ne rimarrebbe disilluso!"
"Non ti puoi fidare di Giulio!"
Ribadisce Lorenzo, sempre con troppa enfasi.
"Ok, so che Giulio non si è mai distinto per la sua bontà d'animo, educazione e lealtà. Ma non vedo perchè stavolta non dovrebbe essere sincero. Se parlassi con David adesso per lui sarebbe una doppia delusione."
Diego e Lorenzo si rivolgono un altro sguardo. Non sembrano molto convinti della mia decisione ma io ormai ho deciso.
"E del fotografo cosa ci dici?"
Domanda Lorenzo. E' evidente che hanno parlato con David, vorrei tanto sapere cosa si sono detti.
"Non c'è niente da dire. Cosa dovrebbe esserci?"
"David pensa che ti venga dietro e con il senno di poi capisco gli sguardi che ti lanciava a pranzo, se ne sono accorti tutti."
Commenta Diego. Se ne sono accorti tutti? Fantastico!
"Sarà anche vero che gli piaccio ma lui non piace a me, per lui provo solo ammirazione professionale. Non farei mai una cosa simile a David!"
"Certo, noi lo sappiamo questo ma cerca di tenere quel tipo al suo posto."
Si raccomanda Lorenzo prima di abbandonare l'atelier con Diego. Io prendo il biglietto da visita dalla mia gonna per riporlo nella mia borsa. Ok, David non sarà l'unico a incazzarsi quando saprà del biglietto!


Marcella
"... E questo è tutto sorellina. Ha bisogno di tempo per elaborare la notizia e riprendersi dallo shock."
Concludo dopo aver fatto a mia sorella il resoconto del mio incontro con Mario.
"E' normale sorellina questa notizia lo avrà sconvolto!"
"Lo capisco, sconvolgerebbe una persona normale figurati che effetto può aver avuto su Mario Calderon!"
"Russell come ha preso la notizia?"
"Non ne abbiamo parlato approfonditamente per telefono. Domani mattina prenderà un aereo e passerà qui il week end, così come Alex. Non ho idea di come fare per dirlo a lui..."
"Beh, Alex sa di essere figlio di un'avventura."
"Ma gli dissi di non sapere nulla di suo padre, di averlo del tutto perso di vista da quella sera."
"In un certo senso...."
"Mariabeatrice, se solo avessi voluto sarebbe bastato mandare una mail a Calderon per incontrarlo!"
"Vedrai che Alex capirà... Ti adora! Quindi sei riuscita a rintracciare Russell?"
Annuisco.
"Sì però c'è qualcosa di strano. Alex mi ha detto di aver provato per diverso tempo a bussare alla sua camera senza ricevere risposta... E fuori dalla porta non c'era l'avviso di pricavy. Io conosco mio marito come le mie tasche e se so una cosa è che quando si trova in albergo non sopporta che qualcuno bussi alla porta quando riposa e mette sempre fuori l'avviso di pricavy. Ma quando l'ho chiamato sentivo perfettamente che aveva la voce impastata dal sonno! Mi ha detto che stava lavorando ma allora come mai non ha aperto ad Alex?"
"Marcella ma che ti prende? Non ti ho mai sentita fare certi discorsi su tuo marito."
Mi fa notare mia sorella accarezzandomi un avambraccio. E' vero, non mi è mai successo! Ho i nervi a fior di pelle!
"E' che sono davvero agitata."
"Dovresti metterti in costume e farti una sauna insieme a me! Dopo chiamiamo il massaggiatore!"
"Devo finire di riordinare il giardino."
"Ma sorellina, esistono i giardinieri per questo!"
Mi risponde mia sorella, trascinandomi verso le stanze da letto. Sono tutta scombussolata e ho una tremenda sensazione!


Mario
La mia abituale corsa sulla spiaggia non è riuscita a farmi distrarre e a svuotare la mia testa. Nella mia testa si susseguono le immagini di quel fugace incontro che ho avuto in aeroporto con mio... mio... con Alexander! Mentre risalgo verso la strada ripenso a quella notte che abbiamo passato insieme Marcella ed io. Mai, mai mi sarei immaginato che quella notte avesse lasciato delle conseguenze! E' ridicolo che non sapessi neanche che Marcella aveva un figlio! Ho proprio vissuto fuori dal mondo per tanti anni? Se fosse una modella o un'altra delle tantissime donne con cui sono stato a letto avrei preteso un test del DNA  ma a Marce non mi azzardo a chiedere una cosa simile perchè mi fido ciecamente di lei. So che non è una donna capace di avere molteplici avventure e tutte e distanza ravvicinata. Non ho alcun dubbio che Alexander porti il mio DNA.
Mi passo una mano in testa quando sorge un altro pensiero, un ulteriore problema. Quando la notizia si diffonderà come farò a spiegare ad Armando, con cui ho appena recuperato l'amicizia, che al tempo sono stato con la sua ex fidanzata? Certo, lui a quel tempo era già innamorato perdutamente di sua moglie e l'amicizia tra noi era rotta ma capirei se gli desse fastidio. Soprattutto perché infondo Armando non ha mai desiderato il male di Marcella e so che non sarebbe entusiasta se sapesse che mi sono fatto un giretto con lei.
In più devo considerare un fattore importante: Alexander ha già un padre che l'ha cresciuto, che gli ha insegnato a guidare, che lo ha consigliato in fatto di donne, che è andato a vedere le sue partite se ha praticato qualche sport, e così via... Cosa gliene potrebbe importare di me? Mi distraggo dai miei pensieri quando sento una mano battermi sulla spalla. Mi volto e non credo ai miei occhi.
"Alexander."
"Salve Mario Calderon."
"Avevo capito che fossi a Los Angeles con tuo padre."
"Già... con mio padre. L'unico che ho e che voglio!"
Tuona, per poi afferrarmi per il colletto della t-shirt.
"Mi hai capito? Non so che farmene di una merda umana come te! O credi che io non abbia mai sentito parlare di te? Credi che mia madre non mi abbia parlato di te? So esattamente di che pasta sei fatto! Stai lontano da me, da mia madre e da mio padre: l'uomo più buono e integerrimo che io conosca! Hai capito?!"
Scuoto il capo quando torno alla realtà. Di fronte a me si trova un vecchietto di 80 anni che mi chiede come raggiungere l'Aeroporto Internazionale di Miami.

 

David
Camilla avrà letto il mio biglietto? Cos'avrà pensato? Sto aspettando di essere sicuro che il servizio sia finito prima di andare da lei. Non voglio pensi che la controllo! Fortunatamente la marea di lavoro mi ha tenuto occupato. Se solo penso che dovrò collaborare con quell'essere per la campagna pubblicitaria, mi viene l'orticaria! Non potevo scegliere Economia e Commercio all'Università invece di Marketing e Pubblicità?! A questo punto la collaborazione con Nataniel Hernandez spetterebbe a qualcun'altro! Alzo il telefono per chiamare Mariana; la mia segretaria mi risponde che il servizio è terminato. Quando poso il ricevitore noto un biglietto scorrere sotto la porta. Mi alzo dalla poltrona, mi chino e lo afferro. E' scritto su carta intestata dell'azienda.

Romanticone mio,
il tuo biglietto mi ha fatto venire voglia di riempirti di baci, direi che te li meriti perciò preparati per questa sera.
La notte appena trascorsa è stata la più della della mia vita! Mi hai fatto sentire amata e desiderabile come non è mai riuscito a farlo nessun'altro prima di te.
Passiamo la vita a desiderare un amore splendido, d'incontrare quella persona che ti fa provare emozioni indimenticabili, sensazioni sublimi. Io ho passato molti anni della mia vita portando avanti questo sogno senza rendermi conto che questa persona la conoscevo dalla nascita.
Ti amo.
Camilla.

Avverto la porta alle mie spalle aprirsi pianissimo ma faccio finta di non sentirla anche se mi scappa un sorriso. Due mani dalla pelle liscia mi coprono gli occhi.
"Indovina chi è."
Mi dice Camilla, posando una sua guancia sulla mia schiena.
"Direi la donna più bella, più sensuale e più dolce che possa esistere."
Quando mi volto verso di lei, lei intreccia le mani dietro al mio collo. Io mi chino per baciarle le labbra.
"Mi vizierai anche con questi bigliettini?"
Mi domanda. Io annuisco accarezzandole le ciocche di capelli che le cascano sul viso.
"Com'è andato il servizio?"
"Bene, a parte l'indisciplinatezza di tua sorella. Le foto saranno pronte per Lunedì perciò ci riuniremo per scegliere quelle  per la campagna."
"E dovrò collaborare con lui nella campagna, lo so. Spero che almeno il produttore che verrà a realizzare lo spot TV sia vecchio, rugoso, sposato e con figli!"
Camilla mi ammonisce con un buffetto sul petto.
"Anche Nataniel è sposato e ha un figlio."
"Ah vedo che siete entrati in confidenza."
Brontolo accigliato, incrociando le braccia e alzando un sopracciglio.
"So queste cose perchè Nataniel è molto amico di Isabella, e ne stavano parlando oggi a pranzo."
"Hai pranzato con lui?"
"No amore mio, con loro! C'era mio fratello Diego, Isabella, Francesco, tuo fratello Michael e Ugo.  Mi hai promesso che non farai più il pazzo geloso..."
"Hai ragione, te lo prometto amore mio. Il fatto è che divento matto se penso che un altro uomo ti guarda."
Dopo esserci baciati ancora ci mettiamo comodi sul divano e finalmente posso stringerla al mio petto.
E così questo cretino è sposato e ha un figlio. E perchè non va a guardare il culo a sua moglie?!
"Fammi capire... Così il fotografo vorrebbe cornificare sua moglie con te?"
"Sono separati. E comunque a me non frega niente con chi vuole cornificare la moglie! David io ti amo e non sento il bisogno di guardare altri uomini!"
"Ti credo Cami."
"Quindi... Non ti arrabbierai molto quando ti dirò una cosa?"
"Ovvero?"
Domando sollevandomi dal divano per mettermi seduto.
"Promettimi che non farai il pazzo. Nataniel mi ha lasciato un suo biglietto solo che dietro ha specificato che se mi fa piacere posso chiamarlo per questioni diverse da quelle di lavoro..."
Mi confessa titubante. Sento la rabbia montarmi!
"Io lo ammazzo!"
"Amore mio sen'è andato. Ti prego, se alzi le mani l'unico ad avere torto sarai tu, perderemo la sua collaborazione e mio padre stavolta non sarà indulgente con te."
Respiro a fondo per ritrovare la calma.
"E secondo te cosa dovrei fare? Stare a guardare mentre ci prova?"
"Lunedì gli dirò a chiare lettere che il mio interesse è prettamente legato alla sua professione. Ma stai calmo di prego."
M'implora, accarezzandomi il viso con una mano. Io le afferro la mano e la bacio.
"Spero che quel tipo non verrà alla festa di Diego e Lorenzo!"
"Io non l'ho inviato e che io sappia non lo hanno fatto neanche Francesco e Isabella. Se dovessimo inviare tutti quelli che collaborano con Diego e Lorenzo e tutti i loro amici e conoscenti dovremmo affittare uno stadio! Adesso torna a sedere sul divano perchè ho voglia di coccole."
Mi ordina mordicchiando il mio labbro, piegato in un sorriso.
"Tuo fratello si è arrabbiato molto quando gli hai detto di Giulia?"
"Ovviamente sì. Senza offesa ma mio fratello si è pentito di essere andato con tua sorella..."
"Mia sorella è così da sempre e Diego lo sapeva benissimo anche prima di andarci. Di cosa si lamenta?"
"Ma non poteva prevedere che avrebbe conosciuto Isabella. L'amore arriva all'improvviso e verso le persone che meno ti aspetti."
"Ogni riferimento a cose o persone è puramente casuale."
Commento per poi baciarla con trasposto e abbracciarla.

 

Michael
Non vedo l'ora di tornare a casa e coricarmi dopo questa giornata. Ma non potrò visto che ho preso l'impegno di parlare con papà stasera. Servirà a qualcosa? In poche ore cosa può essere cambiato?
"Mi passi i dischetti?"
Mi domanda mia sorella mentre ci strucchiamo, ma io non l'ascolto.
"Ohi? Micky, mi passi i dischetti?"
Ripete, agitando la sua mano aperta davanti alla mia faccia.
"Perdonami."
"Stai pensando a papà?"
Annuisco.
"Lui non mi accetterà mai."
"Non devi dire così..."
Mi rincuora, coccolandomi la schiena.
"E se stai così anche per quel cretino di Santiago, vedrai che troverai di meglio! Certo Santiago è un bellissimo ragazzo ma a parte quello è un idiota!"
"Grazie sorellina per avermi accettato."
"Ma che discorsi fai... Mi sarebbe piaciuto però se fossi venuto a dirmelo."
"Giulia... Non prendertela... Ma se l'unica cosa che t'interessa è te stessa,come pretendi di accorgerti di quello che ti succede attorno? Ci vediamo a casa più tardi."
La saluto, lasciandola si stucco con questa frase. Solo sincerità!

 

Francesco
Invitalo e vedi che faccia fa!
Il consiglio di Nataniel mi rimbomba nella testa. L'approccio diretto: niente di più rischioso ma anche di più affidabile, no? Coraggio!
Spengo il mio PC, raccolgo chiavi, cellulare, portafogli e giacca avviandomi verso l'atelier. Credo che Michael sarà ancora lì. Ci scontriamo quando svolto l'angolo.
"Scusami sono su un altro pianeta oggi."
Si giustifica.
"Lo capisco. Ti stavo cercando a dirti il vero."
"Per quale motivo?"
"Mi domandavo se... Se questa sera ti andasse di bere qualcosa insieme."
"Devo passare da casa per vedere in che stato d'animo si trova papà... Magari più tardi. Non mi dispiacerebbe distrarmi con un amico. Segnami il tuo numero."
Mi suggerisce passandomi il suo smartphone. Quando glielo rendo preferisco giocarmi il tutto e per tutto giustificando il mio invito.
"Il mio voleva essere un invito per un appuntamento."
Le dita di Michael intente a digitare il mio nome sul suo cellulare si atrofizzano. Alzo lo sguardo verso la sua faccia. Michael alza lo sguardo dopo di me e attendo con ansia una risposta... Ho corso troppo vero? Ma perchè mi sono buttato!?
"Io lo avevo capito."
Mi risponde con con un timido sorriso, prima di farmi uno squillo.
"Ci sentiamo più tardi allora, ti farò uno squillo quando uscirò da casa dei miei."
"Va bene a più tardi. E grazie per il consiglio che mi hai dato oggi su mio padre..."
"Dovere. Tu ne hai dato uno a me su mia madre."
Quando sono certo che sia a debita distanza, esclamo un bel "Sì".


Silvia
"Mamma, hai intenzione di svaligiare il negozio?"
Domando a mia madre mentre scandaglia gli appendiabiti del negozio. Mi fanno male i piedi, è dal dopo pranzo che giriamo a piedi per la città!
"Andiamo tesoro, anche tu potresti rinnovare il guardaroba!"
"Il mio guardaroba è alla moda così e ho appena comprato degli abiti nuovi! E comunque ne comprerò di nuovi con il primo stipendio che percepirò dall'Ecomoda, non ho intenzione di farmi regalare un armadio colmo di vestiti da Lorenzo."
Affermo, prendendola in giro per il suo giro di shopping a spese di Michel. Di Michel e dei suoi figli ho avuto una buona impressione, tranne forse per la differenza d'età tra lui e mia madre. Per carità Michel è un gran bel uomo per la sua età ma resta che ha quasi il doppio degli anni che ha mia mamma!
"Stasera pensi di vedere il tuo Lorenzo?"
"Ovviamente mamma."
"Tesoro mio mi piace così tanto! Brava!"
Si complimenta, baciandomi la testa. Io alzo gli occhi al cielo. Voglio un bene dell'anima a mia madre ma è capace di parlare della stessa cosa per ore ed ore!
"Lo so mamma, me lo hai già detto 10 minuti fa. Provati questo."
Le consiglio, passandole un vestito. Lei segue il mio consiglio mentre il mio cellulare squilla. Spunta sul mio volto un sorriso quando vedo che si tratta di Lore.
"Amore mio, hai terminato al lavoro?"
"Sì. Ma devo darti delle notizie... Una è che questa sera ho un paio di appuntamenti improrogabili e la seconda è che domani mattina parto, farò ritorno sabato notte."
"Come? E dove te ne vai?"
"Devo andare a Caracas. Un mio amico, un compagno di università che si è trasferito lì, sta molto male. E' quasi in punto di morte cerca di capire, io mi sentirei una merda a non andare... Diego è molto impegnato con la presidenza e mi sono offerto di andare a fare le veci di entrambi..."
"Mamma mia. Mi dispiace moltissimo... E cos'ha? Come si chiama? E' giovanissimo, avrà la nostra età se eravate all'università insieme!"
"Già, una disgrazia... Si chiama Jorge De la Rosa Lanz. Combatte da molto tempo contro la leucemia, una vera disgrazia..."
"Che tragedia. Non preoccuparti, occuparti del tuo amico così Domenica avrai tutta la giornata al lago per distrarti. Questo significa che a breve dovrai tornare per i funerali? In quel caso sempre se ti va mi farebbe piacere accompagnarti per starti accanto."
"Beh, non è detto che muoia domani, è malato ma spero che viva ancora."
"L'hai appena detto tu che è in punto di morte."
"Ah sì... Volevo dire che soffre molto. I medici non lo danno ancora per spacciato! Vorrei vederlo vivo e cosciente finché posso!"
"Hai ragione. Allora vai e porta alla famiglia anche i miei auguri, anche se non mi conoscono. Quindi ci vediamo a casa tua?"
"Sì, ti chiamo quando mi sbrigo con il secondo appuntamento. Questa è una giornata allucinante! Più o meno ci vediamo a casa mia verso le undici, devo ancora fare la valigia."
"Va bene amore mio. Mi farò trovare sotto casa tua per quell'ora! A che ora hai l'aereo domani mattina?"
"Alle dieci ma andrò in aeroporto in taxi."
"Ma per quale motivo? Posso accompagnarti io."
"Per quale motivo... La verità è che non vado direttamente al aeroporto perchè prima mi devo incontrare con Roberta, la conosci no la direttrice finanziaria?"
"Sì, quella che a cena dai tuoi non ti staccava gli occhi di dosso."
"Eh? Ma che stai dicendo?"
"Tu non te ne sarai accorto ma io sì!"
"Non immaginare cose che non ci sono. Roberta è mia cugina e ha un fidanzato!"
"Come mai ieri sera non c'era a cena?"
"Perchè si vedono da poco. In ogni caso devo vederla per lasciarle istruzioni per il lancio della nuova collezione!"
"Ho capito. Ti faccio un'ultima domanda poi ti giuro che la chiudo qui. Non puoi perigliarmene adesso?"
"Ho già lasciato l'Ecomoda e lei è uscita prima di me. Senza contare che questa sera siamo entrambi super impegnati. Hai altre domande da sottopormi o posso andare all'appuntamento con il mio amico?"
Mi domanda alterato.
"No, non ho nessun'altra domanda. Ci vediamo dopo."
Concludo, chiudendo la telefonata risentita. E per la precisione, tu e Roberta non siete cugini! Penso tra me e me.
"Come mi sta?"
Domanda mia mamma, riemergendo dal camerino.
"Figlia mia, cosa succede? Cos'è quel faccino sbattuto così tutto d'un tratto?"
"Mi ha appena chiamato Lorenzo. Praticamente mi dedicherà qualche ora stanotte! Ha un paio di appuntamenti e domani mattina uscirà presto per vedersi con Roberta Mora, la direttrice finanziaria dell'Ecomoda che ieri sera a cena non gli staccava gli occhi di dosso! E alle dieci prenderà un aereo per Caracas... Vale a dire che lo rivedrà Sabato... Poteva almeno trascorrere la serata con me o permettermi di accompagnarlo domani mattina!"
"Amore mio... Temi che abbia una storia con questa Roberta?"
"No mamma, non dico questo. Però a lei Lorenzo non è indifferente! Ieri sera stavo per strozzarla!"
"Bambina mia non perdere la tua classe e la tua sicurezza! Non ti ho mai visto perdere la pazienza per gelosia. Non devi reagire così senza che sia successo qualcosa di inequivocabile. Un uomo come Lorenzo non prenderebbe bene certe scenate!"
"Per questo mi sfogo con te mamma! Non sono certa che sopporterebbe una mia scenata..."
"Amore mio stai calma. Sono più che certa che quei due abbiano solo rapporti d'affari! Comunque questa Roberta che tipo è?"
"Alta, castana, capelli medio lunghi, occhi azzurri, qualche chiletto in surplus."
"Tu sei una dea piccola mia, non farti paranoie inutili! Devo dire che questo colore non mi convince, proverò quello rame!"
Mia madre, dopo aver afferrato un vestito, sparisce nuovamente dietro la tenda del camerino. Afferro il cellulare per chiamare Isabella ma sono certa che questa sera avrà da fare con il suo Diego che non la lascia un secondo. Mi risponde dopo il secondo squillo.
"Ciao Silvia. Tutto bene?"
"Non troppo. Sei ancora al lavoro o con Diego?"
"Nè una nè l'altra. Sono in auto con Fra, stiamo tornando a casa. Diego ha degli affari da sbrigare perciò ci vedremo da me più tardi. Tu dove sei?"
"In centro con mamma."
"Questa sera farete qualcosa di speciale tu e Lorenzo?"
"Oh, come no. Niente di niente... Posso elemosinare un po' di compagnia questa sera?"
"Ti sembra? Ci vediamo da te va bene? Ma non conterei su Fra, questa sera ha un appuntamento!"
"Pettegola!"
Sento Francesco che la prende in giro. Sembra allegro dal tono di voce.
"E con chi se si può sapere?"
Domando contenta, interessandomi alla vita amorosa del mio amico.
"Rullo di tamburi......... Michael Valencia!"
"Complimenti Fra! Isa questa sera ho per forza bisogno di te, vorrei farti delle domande."
"Riguardo a cosa?"
"Stasera ne parliamo. Ci vediamo più tardi, ceno con mamma e torno. Baci!"
"Un bacio, a dopo!"
Spero che Isabella possa tranquillizzarmi sul rapporto che intercorre tra Roberta Mora e il mio Lorenzo! Sto iniziando a diventare troppo gelosa e questo non va bene, temo che questo comportamento allontani Lorenzo da me.


Roberta
Ripasso mentalmente il mio guardaroba mentre torno di sopra per vedere Lorenzo e Diego. Sono proprio curiosa di sapere cos'hanno di tanto segreto da dirmi! Quando l'ascensore si apre l'unica luce accesa è una del corridoio, il resto è totalmente buio. Sento dei tacchi picchiettare sul pavimento quindi si sta avvicinando una donna... Porca vacca spero che non sia la mia sorellastra impicciona Giulia! Cosa faccio? Ci sono!
Tiro un respiro di sollievo quando vedo Camilla venirmi incontro.
"Roberta, come mai sei tornata?"
"Io ho perso un orecchino e sono tornata a cercarlo."
Mento, facendole vedere il mio lobo sprovvisto dell'orecchino che ho tolto pochi secondi fa.
"Sarà difficile con la luce spenta."
"Infatti sto andando alla ricerca di Wilson così che le accenda."
"Resterei a darti una mano ma devo correre al supermercato o stasera mi mangerò le unghie!"
"Non preoccuparti, passa una buona serata amica mia. Ci vediamo domani!"
"Anche a te! Hai qualche programma speciale?"
"Non te l'ho detto? Mi rivedo con Leon!"
"Non me lo avevi detto!"
"Perciò sto cercando l'orecchino. Ci tenevo a mettere questi ma se non lo trovo in dieci minuti corro a casa sennò faccio tardi!"
"Massì, da quello che mi hai detto è talmente tanto interessato a te che ti aspetterebbe anche per ore!"
"Temo che accadrà perchè sono in crisi, non so cosa mettere!"
"Potresti mettere quel vestito lungo a righe, quello che hai indossato alla festa in piscina dai miei l'estate scorsa ti ricordi?"
"Hai ragione... Sopra potrei mettere la giacchetta in jeans!"
"Bravissima! Domani pranziamo insieme perchè voglio sapere tutto del secondo appuntamento con il tuo adone!"
"Non posso a pranzo ma ti racconterò tutto in ogni caso! Ci vediamo domani."
Ci salutiamo con un guancia a guancia e tiro un respiro di sollievo. Mi è preso un colpo, credevo che fosse Giulia!
Curiosa spalanco la porta della sala riunioni dove Diego e Lorenzo si sono già accomodati. Quando entro accendono la luce.
"Grandiosa l'improvvisata dell'orecchino, davvero una gran commendiante!"
Si complimenta Lorenzo con il suo stupendo sorriso. Sento il cuore battere mentre mi accomodo.
"Allora cominciamo, non vorremmo che facessi tardi all'appuntamento con il tuo adone!"
Mi prende in giro Diego. Io mi lascio scappare un colpo di tosse imbarazzata. Rivolgo lo sguardo verso Lorenzo il quale sta maneggiando il telefono e non ha proprio badato al commento di Diego.
"Allora. Cosa sta succedendo?"
Diego in risposta mi passa un pacchetto dal quale estraggo un raccoglitore. E' un campionario di stoffe e le accarezzo.
"Sono le stoffe che Camilla ed Ugo hanno scelto per la collezione e con le quali abbiamo già presentato i modelli ai cosi. Quindi?"
Diego e Lorenzo si rivolgono uno sguardo insieme a un sorrisetto soddisfatto.
"No, non sono le stesse stoffe."
Mi dice sommariamente Lorenzo.
"Adesso ti spieghiamo... Lorenzo ti ha accennato al problema avuto con Bezerra. Versando quel saldo alla banca siamo andati ad intaccare leggermente il budget della collezione... Così abbiamo cercato delle stoffe che fossero identiche ma a metà prezzo, e come vedi le abbiamo trovate."
"Sono identiche, fatte con lo stampino."
Precisa Lorenzo.
"E dove le avreste rimediate stoffe del genere a metà prezzo?"
Domando confusa. Loro due di scambiamo un altro sguardo e capisco che nessuno dei due ha il coraggio di dirmelo.
"Se non tirate fuori il fiato mi alzo e me ne vado."
"Noi abbiamo preso contatti con un intermediario. Se concludiamo l'affare, le stoffe arriveranno da Città del Messico."
Mi rivela Lorenzo. Rimango a bocca a aperta  e tolgo immediatamente la mano dal catalogo.
"Ci serve la tua collaborazione."
"Siete diventati completamente pazzi? E' illegale, è immorale! Io non voglio essere coinvolta in un affare simile!"
"Ti prego... Non abbiamo scelta. E' un occasione per risparmiare! Se decidi di darci il tuo appoggio domani Lorenzo partirà per Città del Messico dove toccherà le stoffe con mano, le vedrà e incontrerà questo tipo. Tornerà qui Sabato notte e le stoffe arriveranno Sabato mattina."
Mi spiega Diego.
"Capisco che se esce anche un peso extra l'azienda potrebbe fallire ma preferisco che fallisca nella massima onestà invece che venga trascinata in affari loschi!"
"CERTO, TANTO QUI NON C'è IL TUO CAPITALE!"
Tuona Lorenzo balzando in piedi e picchiando i palmi delle mani sul tavolo.
"NON SO SE TI CONVIENE URLARE CON ME VISTO CHE SEI GIà MESSO IN UNA PESSIMA POSIZIONE, NON TI PARE? La mia risposta è no, trovatevi qualcun altro."
Mentre raccolgo le mie cose per uscire noto che Diego si massaggia l'incrocio degli occhi. Quando esco dalla porta li sento discutere:
DIEGO: "Che razza di coglione! Non dovevi chiederle scusa? Non serviva urlare contro! Non ha detto niente di sbagliato in fondo!"
LORENZO: "Mi dispiace, corro a parlarle prima che se ne vada."
Mi affretto ad entrare in ascensore ma non troppo velocemente a quanto pare visto che Lorenzo s'infila per il rotto della cuffia.
"Quando rimarrai incastrato sappi che non ti soccorrerò."
"Grazie per l'informazione. Me lo merito per le cose che ti ho detto oggi!"
"Ne hai dette fin troppe di cose oggi! Ma che fai?"
Lorenzo allunga un braccio verso il pannello dei comandi e blocca l'ascensore.
"Il tuo adone aspetterà!"
Io mi allungo per raggiungere la pulsantiera alla sua destra, ma lui me lo impedisce. Mi ritrovo premuta contro la parte e il suo viso a poca distanza.
"Ascoltami. Mi dispiace per le cose che ti ho detto oggi. Sono piuttosto paranoico da quando so che Giulio cerca di ficcanasare nei nostri affari! Ha usato sua sorella Giulia con cui è cresciuto, perchè non potrebbe prenderti in giro e usare anche te?"
Il cuore mi batte forte, ho la mente annebbiata ma cerco di captare e capire ogni sua parola alla meglio. In effetti il suo discorso non fa una grinza.
"Sei proprio ottuso. La cosa che mi fa male è che tu possa pensare che farei qualcosa per tradirti!"
"Volevi dire tradirci."
Mi corregge, ponendo l'accento sul "noi".
"Sì, volevo dire tradirvi. Pensi davvero che ne sarei capace? Lorenzo, mi conosci dalla nascita!"
"No, non lo penso e mi dispiace. So che sei le persona più leale che io conosca."
"Credo che tu non lo abbia così chiaro se hai fatto certi pensieri."
"Ti chiedo scusa..."
Ribadisce, guardandomi negli occhi. Il mio torace si espande e si ritira lentamente.
"Abbiamo bisogno del tuo aiuto. Sai meglio quando me che adesso più che mai abbiamo bisogno di soldi."
"E' merce di contrabbando Lorenzo, com'è possibile che solo io lo capisco? Vale a dire che dovrei creare delle fatture false e falsificare il bilancio infrannuale. Perchè immagino che i tuoi amici non daranno fatture!"
"No, solo contanti. Metà domani e metà Sabato alla consegna."
"Mi dispiace Lorenzo. Io non intendo dare il mio appoggio quindi se volete concludere questo affare lo farete senza di me perchè darò le mie dimissioni."
"Non dirai sul serio!"
"Non serve che ti rammenti quanto sono affezionata alla tua famiglia  per non parlare di David, Michael..."
"Loro non verranno mai a saperlo!"
"E se ti sbagli? Non mi guarderanno più in faccia! Per non parlare di mio padre, di mia madre, di Olga e di Cèsar! Per te non conterà niente ma per me è tutto!"
"Pensi davvero queste cose orrende di me? Pensi che io non dorma pensando a quello che mio padre potrebbe farmi se sapesse cos'ho combinato?!"
Sbotta con enfasi.
"Non stai parlando solo dell'affare del contrabbandiere mi sembra. Cos'altro hai combinato?"
"Niente, io parlavo di quello."
"Adesso faccio tardi quindi rimetti in moto questo affare."
Mi sporgo nuovamente per arrivare ai comandi dell'ascensore ma lui mi blocca ancora il braccio.
"Un'ultima domanda."
Io alzo un sopracciglio esortandolo a farmi questa domanda.
"Ti crea tutto questo disagio stare da sola con me e avermi tanto vicino?"
Oddio..... Oddio!! Non posso avvampare adesso!
"Ma che stai dicendo? Sei sicuro di non avere bisogno di un medico? Oggi non sei proprio in te."
"Ti sto domandando... Voglio sapere una volta per tutte se al club eri seria o no, se è stato l'alcol e farti commettere pazzie o se l'alcol ti è servito per tirare fuori i tuoi pensieri. Non mi parli e mi eviti da quel giorno, a malapena mi saluti e hai fretta di porre fine ai nostri colloqui."
"Oltre che paranoico sei anche narcisista mi sembra."
Riesco a dire con sicurezza. L'ascensore si rimette in moto da solo, inspiegabilmente e giungiamo al pian terreno. Quando si spalanca troviamo Wilson.
"Dottori, tutto bene?"
"Wilson cos'è successo?"
Gli domanda Lorenzo. Io sguscio via da quella situazione, approfittando della loro chiacchierata! Uscendo sento cosa dice Wilson:
"Semplice dottore,ho notato che l'ascensore era fermo e dalla telecamera ho visto che dentro c'eravate lei e la dottoressa Mora. Perciò l'ho rimesso in modo. Dovremmo farlo aggiustare questo affare, è la seconda volta che si ferma in poco tempo! Ma come mai siete ancora qui, credevo che foste usciti tutti!"
Esco dall'Ecomoda e respiro aria fresca mentre schizzo verso la mia auto. Il cuore mi batte forte.

 

Daniele
"Guarda questo resort quant'è bello. E' indubbiamente uno dei posti più bello di questo catalogo!"
Commenta Patrizia, indicando un trafiletto sullo schermo del PC.
"Mi piace di più quello di prima."
"Allora prenoto nel resort Royal Decamerun Baru sull'Isola di Baru. Aggiudicato! Siamo fortunati c'è anche un'offerta last minute!"
Mentre mi rilasso sul divano mia moglie inizia le prenotazioni online. Non ho fame e non ho sonno. Questa è stata senza dubbio una delle giornate peggiori della mia vita!
"Pensi che Micky rimetterà piede in questa casa?"
Domando a Patty la quale abbandona il PC per accomodarsi sulle mie ginocchia.
"Sono certa di sì amore mio. Vedrai che le cose andranno meglio!"
Avvolgo Patrizia tra le mie braccia e catturo le sue labbra quando sentiamo qualcuno battere alla porta. Patrizia si accomoda sul sofà.
"Avanti."
Invito. Vedo entrare Michael accompagnato da David, e distolgo lo sguardo. Patrizia si alza e saluta entrambi.
"Penso che dovremmo parlare."
Esordisce Michael.
"Tu e chi? Intendi indire una riunione di famiglia per discutere circa le tue tendenze sessuali?"
Domando a mio figlio. Michael gira sui tacchi.
"Se ti poni così me ne vado e non torno più."
"Fermo Michael. Daniele cerca di fare uno sforzo... Se sei venuto per parlarci ti ascoltiamo."
Lo invita Patrizia.
"Non sono venuto per litigare innanzitutto e non sono nello stato d'animo cattivo come qualcun altro."
Risponde Michael lanciandomi una frecciatina. Io cerco di ignorarla mentre non trovo il coraggio di guardare mio figlio. So che questo gesto può essere interpretato come un gesto dispregiativo ma non riesco ad essere indifferente con lui!
"Le ragioni per cui non te l'ho detto prima le abbiamo già ampiamente discusse oggi in azienda. E non ti chiedo nemmeno di capirmi so che non puoi o non vuoi."
"Michael... Cerca di essere comprensivo, questa è stata una notizia improvvisa..."
"Mamma, una notizia non è improvvisa. E' bella o brutta! Se non fosse improvvisa si chiamerebbe premonizione e  non notizia!"
"Touché."
"Quello che vorrei capire è se è bella o brutta..."
"Michael come hai detto ne abbiamo già ampiamente discusso oggi in azienda."
"Non ti degni neanche di guardare in faccia tuo figlio?"
Mi ammonisce. Ottiene la mia attenzione quando alzo lo sguardo verso di lui.
"Io speravo venendo qui di allungarti un ramoscello l'ulivo ma è evidente che tu non vuoi afferrarlo."
"Non è così Michael. Ti ho detto che mi serve del tempo!"
"Chiaro. Allora quando la tua mente sarà diventata meno ottusa fammi uno squillo."
Afferma Michael prima di uscire sbattendo la porta dello studio.
"Perchè non vuole capire?!"
Domando con enfasi a mia moglie.
"Perchè è tuo figlio, un Valencia!"


Paola
Non posso credere che tra poco riabbraccerò la mia amica! Parcheggio la mia automobile sportiva nel vialetto di casa Valencia. Quando smonto, mi scontro con Michael sulla porta. Va via di corsa e non mi saluta neanche. Giulia mi aveva avvisato di alcune tensioni in casa sua! La seconda persona che incontro è David.
"Paola?"
"Ciao David."
"Quando sei tornata? Non avevo idea che fossi di nuovo in città."
"Sono atterrata poche ore fa."
"Ben tornata allora. Se cerchi mia sorella la trovi in camera sua, accomodati."
"Grazie mille David. Ne approfitto per farti le mie congratulazioni per la tua storia con Camilla! Un giorno di questi la chiamo!"
"Sì, come no. Scusami ma vado un po' di corsa, a preso!"
"Ciao anche a te."
Ma cos'è questo exodus? Entro in casa e la trovo deserta. Credo che Patrizia e Daniele si trovino chiusi nello studio che per fortuna è insonorizzato. Attraverso il lungo corridoio per bussare infine alla porta della stanza di Giulia. La mia amica apre la porta ed emette un urletto prima di avvolgermi in un abbraccio.
"Amica mia, che bello vederti! Giulia sei uno schianto!"
"Tu sei uno schianto! Questi capelli ti stanno divinamente!"
"Grazie!"
Ho rinunciato ai miei capelli lunghissimi e alla frangetta optando per un carré.
"Entra, dobbiamo parlare di un sacco di cose! Per cominciare sappi che questo fine settimana i miei andranno via perciò Sabato qui si terrà una mega festa!"
"Sei sempre la solita, appena i gatti non ci sono i topi ballano!"
"Intendo invitare anche quel bel bocconcino che posa le sue grazie sulla poltrona della reception dell'Ecomoda!"
"E cosa ti fa pensare che il tipo accetterebbe un tuo invito?"
"Non ti ho raccontato che tra noi c'è stato qualcosa..."
"Giulia! Ti ho pregata di lasciarlo in pace, quel tipo dovrà capire che non può rinunciare alla sua Isabella!"
"Uffa... Beh calmati perchè non ricorda nulla di quello che è successo, visto che era ubriaco come una spugna."
"E cosa sarebbe successo?"
"Niente di quello che speravo. Ci siamo solo baciati e mi ha messo una mano sotto la maglietta... Poi si è tirato indietro."
Ammette avvilita.
"Meglio così. Guardami amica mia... Massimiliano mi serve innamorato della sua Isabella! Amica mia, e di Diego cosa mi dici?"
Domando alla mia amica accomodandomi accanto a lei sul letto.
"Piano, non muovere il letto o sbavo con lo smalto!"
Mi ammonisce mentre si smalta le unghie dei piedi.
"Cosa devo dirti? Il tuo caro Diego non ha occhi che per quella tipa! Sono svenevoli, non si staccano mai!"
"Che disgrazia! Ma com'è possibile una cosa del genere! Come può Diego stare con lei dopo aver provato questo?"
Mi domando mettendo in mostra il mio corpo.
"E lo chiedi a me? Ecco fatto!"
Mentre torno a sedere sul letto Giulia ripone lo smalto nel suo beauty case e sventola la mano sopra al piede destro. Improvvisamente sentiamo suonare il campanello di casa.
"Puoi andare tu per favore? I miei dallo studio non sentono in campanello, Rhonda ha il giorno libero e Giulio sarà  in palestra con le cuffiette alle orecchie."
Esco dalla sua stanza per tornare verso la porta principale. Come può Diego essere tanto attratto da lei? Temo di non recuperarlo più! Tutte le mie speranze sono riposte nel sex appeal di un tipo che non conosco nemmeno!
"Arrivo, un attimo di pazienza!"
Mi lamento verso la persona che è così insistente al di là della porta. Quando la spalanco non credo ai miei occhi! Diego mi rivolge le spalle. Il cuore mi balza in gola mentre mi domando cosa ci fa qui?
"Diego."
Balbetto in un sussurro. Lui si volta lentamente.
"Paola?"


Diego
Non vedo l'ora di stare accoccolato alla mia piccolina! Ma prima devo parlare con quella sciroccata di Giulia perchè se non la pianta non avrò nessuna ragazza da coccolare. Come se non bastasse provo e riprovo a chiamare mio fratello e Roberta ma nessuno dei due risponde. Quei due sono scomparsi e non so cosa ne sarà dell'affare. Lore l'ha rincorsa per scusarsi e poi sono spariti entrambi. Svolto a destra avvinandomi al cancello di villa Valencia dove un tipo con la divisa della security mi ferma. Che manie di grandezza che ha Daniele! Passo al tipo il mio tesserino dell'Ecomoda quando mi domanda di indentificarmi.
"Sono qui per vedere Giulia Valencia."
"Passi dottor Mendoza, buona serata."
Quando mi apre il cancello attraverso un lungo viale alberato. Parcheggio la mia automobile, suono una volta e mi prende il nervoso quando nessuno apre. Ma non avevano una cameriera insieme alla security? Riprovo a suonare. Mentre aspetto ammiro il parco nazionale dando le spalle alla porta. La voce che chiama il mio nome mi da trasalire. Che ci fa qui?
"Paola?"
"Diego... Che bella sorpresa..."
Paola si avvicina verso di me a braccia aperte ma io arretro portando avanti le mani.
"Non sapevo che fossi tornata."
"L'ho detto solo a Giulia, sono arrivata oggi. Tu cosa fai qui?"
"Io sono qui per parlare con quella sciroccata della tua amica."
"Diego, attento a come ti rivolgi! Giulia mi ha detto che tra voi ci sono delle tensioni e  che perciò l'hai licenziata, ma non serve rivolgersi in questi termini!"
"Non credo che Giulia ti abbia esplicato a fondo i nostri trascorsi, credimi."
Le dico, con una sottile ironia. Dalla porta sbuca Giulia con un'espressione di autentica sorpresa.
"Diego cosa fai qui?"
"Ti devo parlare Giulia."
"Non possiamo proprio rimandare?"
Mi domanda, con un'aria imbarazzata.
"Perché? Temi che Paola conosca le tue malefatte ai miei danni?"
"Di cosa state parlando?"
Domanda Paola confusa.
"Di nulla, Diego è ovviamente alterato. Magari ha bevuto!"
"Niente affatto, gallina tinta!"
"Diego! Non offendere! Vieni con me! Paola, torno subito aspettami dentro."
Giulia mi trascina verso i garage illuminati a giorno.
"Cosa sei venuto a fare?"
"E' molto semplice, sono venuto qui per dirti che ne ho abbastanza di te e delle tue trovate! LASCIAMI IN PACE GIULIA! Lascia in pace me e la mia fidanzata! Non te lo ripeto più! Ho perso del tutto la pazienza con te, brutta scema!"
"Sei ovviamente fuori di te."
Afferma girando sui tacchi. Io la blocco tenendola per un braccio.
"Ferma qui. Non ho ancora finito! Sei una bambina viziata Giulia, convinta che tutto il mondo giri attorno a te! Secondo te le persone dovrebbero stendere il tappeto rosso quando passi, dovrebbero seguirti come un cagnolini, ridere alle tue battute del cazzo e annuire ad ogni sciocchezza che esce dalla tua bocca! NEL CASO NON TE NE FOSSI RESA CONTO IO NON SONO TANTO CRETINO!"
"Diego mi spieghi che diavolo ti è preso stasera?!"
"Mi riferisco alla tua trovata della rivista! O credevi che non l'avrei mai saputo solo perchè il paparino ha aperto il portafogli?! TI É ANDATO DI DI VOLTA IL CERVELLO? NON SAI COS'è UN REATO? FORSE NON HAI BEN CHIARO CHE PER CERTI REATI SI FINISCE IN CARCERE! SENZA CONTARE CHE PUOI ROVINARE LA VITA DELLE PERSONE CON ATTI SIMILI!"
"Non è accaduto niente, non capisco perchè ti alteri tanto!"
"SEI PIù STUPIDA DI QUELLO CHE CREDEVO ALLORA! Io ti ho detto quello che dovevo dirti! Adesso me ne vado dalla mia fidanzata! E non ti ripeterò più che LEI LA DEVI RISPETTARE! NON TI AZZARDARE PIù A TRATTARLA COME HAI FATTO L'ALTRO GIORNO!"
Affermo irato prima di tornare verso la mia auto. La voce di Paola mi ferma. Oh no, non posso affrontare anche lei!
"Diego, cosa succede con Giulia?"
"Fattelo raccontare dalla tua amichetta e assicurati che ti dica la verità!"
Le rispondo per poi risalire sulla mia auto. Lei si china verso il finestrino aperto. Alzo gli occhi al cielo.
"Diego.... Non pensi che te ed io dovremmo parlare?"
"Di cosa? Quello che pensi di me me l'hai già detto nella lettera che hai lasciato insieme alle mie cose ed io non posso che darti ragione. Sono stato un bastardo e ne sono consapevole. Cos'altro vuoi sentirmi dire?"
"Diego, te ed io abbiamo condiviso tante cose..."
Mi ricorda, cercando di accarezzarmi una guancia. Io mi sottraggo.
"Paola... Io sono convinto che Giulia ti abbia già informata che ho una relazione con Isabella."
Le dico senza mezzi termini. Paola deglutisce riportandosi in posizione eretta.
"Sì, ne sono stata informata. Ma spero che si tratti di un capriccio."
La guardo esterrefatto e alterato.
"Non mi metto a discutere con te solo perchè sono in ritardo. Ma ti avviso, non ripetere più una cosa del genere perchè non sarò ancora così pacato e indulgente con te."
Metto in moto la macchina e con una manovra la giro ripercorrendo il vialetto d'accesso. Perchè mi sono toccate due croci simili?!

 

Giulia
Diego era veramente fuori di sé. Ma da chi può averlo saputo? L'unica possibilità è che uno dei miei fratelli l'abbia detto a Camilla che l'ha riferito a lui e non serve un luminare per capire di chi si tratta! Razza di pettegolo! Quando svolto l'angolo per tornare verso la porta di casa trasalgo alla vista di Paola che mi guarda con serietà e con le lacrime agli occhi.
"Cosa è successo tra te e Diego?"
Mi domanda di botto. Cha cazzo le ha raccontato quel mentecatto?
"Ok, c'è qualcosa che non ti ho detto! Anzi più di qualcosa."
Ammetto colpevole. Paola si dirige dentro casa. Il suo silenzio è un invito a seguirla.


Francesco
Guardo continuamente verso la porta sperando di vederlo entrare. Gli ho mandato un messaggio con il nome del locale quasi 40 minuti fa e non ha risposto. Mi sembra evidente che non verrà! Con un sorso svuoto il bicchiere,lascio una banconota sul tavolo e mi alzo. Arrivo a metà strada quando lo vedo entrare. Si guarda attorno e quando mi nota mi rivolge un timido sorriso avvicinandosi.
"Te ne stavi già andando?"
"Credevo non venissi."
"Perdonami ma quando ho letto il messaggio stavo guidando e sono venuto direttamente qui da casa dei miei."
"Cosa bevi?"
Gli domando, mentre prendiamo posto al tavolo che stavo occupando poco tempo prima.
"Anima nera, tu?"
"Sambuca."
Il cameriere prende le nostre ordinazioni prima di allontanarsi.
"A casa com'è andata?"
"Papà mi ha a stento guardato in faccia, rendo l'idea?"
"Mi dispiace. E' la stessa reazione che ha avuto il mio."
"E tu non hai fatto altri tentativi?"
"Avrò ereditato da qualcuno la mia testa dura e il mio orgoglio, no?"
"Spesso i figli e i padri finiscono con l'assomigliarsi. Ma per me è una disgrazia..."
"Ho visto tuo padre solo una volta ma non mi sembra che vi somigliate."
"Una volta non basta. Siamo tutti e due sordi in certi casi. Lui più di me comunque!"
"Non fare lo stesso mio sbaglio. Tenta e tenta ancora o finirai con il perdere il vostro rapporto."
"E se magati finisce come con con tuo padre? Passano sette anni e si pente dei suoi peccati."
"Non so se mio padre si sia pentito."
"Ricordati che ti sei impegnato a chiamarlo. Non mi piacciono molto gli inadempienti!"
"Non vorrei mai rischiare di non piacerti."
Gli rispondo. Michael distoglie lo sguardo imbarazzato. Rivolgendo lo sguardo verso il bancone noto dei tizi che guardano Michael e commentano sotto voce. Vorrei tanto sapere cosa si stanno dicendo!
"Gli ho notati appena mi sono seduto."
Mi confessa.
"Se vuoi li sistemo."
"Non dire sciocchezze. Non posso mettermi a litigare con ogni pettegolo."
I due tizi si allontanando raggiungendo un gruppetto di amici radunati ad un tavolo.
"Ti trovi bene in azienda?"
"Molto. Devo dire che il lavoro risulta facile, Cèsar Mora ha lasciato tutto in ordine. Dev'essere un professionista serio e impeccabile."
"Sì, lo è. Ama moltissimo il suo lavoro e lo prendere molto seriamente."
Mi risponde mentre il suo volto si rabbuia inspiegabilmente. I ragazzi di prima ritornano verso il nostro tavolo. Michael alza gli occhi verso di loro poi mi rivolge uno sguardo preoccupato.
"Buona sera. Mi presento anche se credo tu sappia già chi sono! Santiago Selvador."
Il tipo mi allunga la mano ma io non l'afferro. Lui capisce l'antifona quindi la ritira.
"Michael. Vorrei parlare con te a 4 occhi."
"Sbaglio o mi hai mandato un messaggio tramite mio fratello David? E lui ne ha mandato uno a  te."
"Direi che tra di noi si è creato un piccolo qui pro quo."
"Intendi dire quando mi hai accusato di aver pagato quel giornalista per seguirci?"
"Tu hai fatto lo stesso con me, o sbaglio? Mi vorrei scusare, adesso so che tu non centri."
"Bravo, sei davvero intelligente devo dire che ci hai messo meno tempo di ciò che pensavo per capirlo!"
"Io me ne vado... Vi lascio parlare in pace..."
Affermo alzandomi.
"No, resta."
M'invita Michael posando una mano sulla mia quindi mi rimetto a sedere.
"Posso sapere da dove ti è arrivata l'illuminazione?"
Gli chiedo.
"Diciamo che ho fatto due chiacchiere con quel giornalista. Mi ha pregato di girarti un messaggio."

 


Silvia
Sono seduta sul poggia schiena del divano mentre Isabella con la testa china al indietro si lascia spalmare in faccia questa nuova crema per il viso.
"Non mi hai ancora detto cosa volevi chiedermi. Anzi per la verità non hai ancora aperto bocca!"
"E' una cosa che dovrai tenere per te... prometti che non lo dirai nemmeno a Diego!"
"Questo non te lo prometto."
"Isa, ti prego!"
"Diego è una tomba, te l'assicuro. Poi se è qualcosa che riguarda Lorenzo, come presumo, potrebbe aiutarti ad indagare non pensi?"
"In azienda noti dei movimenti strani fra Roberta e Lorenzo?"
"Intendi dire se hanno una storia?!"
"Se hanno una storia, se se la intendono..."
"Oddio, no! E poi Roberta esce con mio cugino e sembra piacerle. Da dove nasce questa tua idea?"
"Non hai notato che ieri sera Roberta, oltre al dolce, divorava anche Lorenzo? Solo di sguardi per fortuna."
"No, non l'ho notato onestamente. Comunque ti sbagli, i due si rivolgono a malapena la parola per quel che ho visto."
"Non ti sembra strano? Sono praticamente cugini."
"Magari hanno litigato, cosa ne so? Se si parlano non ti va bene e nemmeno se non si parlano? Amica mia... Da quando ti fai queste paranoie?"
"Da quando mi piace da matti Lorenzo Mendoza."
"Solo piace da matti?"
Mi domanda. Io mi mordo un'unghia non sapendo cosa rispondere!
"Tu non sei paranoica verso Diego?"
"Preoccupata direi... Io non sono esattamente come le modelle e i manichini che ha sempre frequentato e avrei anche ragione di credere determinate cose. Ma tu sei così perfetta..."
"Non sono perfetta e comunque dove sta scritto che un uomo non possa tradire una donna bellissima? Guarda Diego con Paola. O con Giulia! Quella ragazza farebbe invidia a Venere invece Diego l'ha piantata!"
"Hai fatto un paragone pessimo! Giulia è una zucca vuota mente tu non lo sei e se Lorenzo non lo apprezza è un idiota! Amica mia promettimi che non soffrirai per lui. Io penso che tra lui e il mio capo non ci sia niente, ma nel caso dovessi scoprire che lui ti tradisce promettimi che non sarai così sciocca da corrergli dietro. Non voglio vederti soffrire!"
"Amica mia... Te lo prometto."
Chiudo la mia amica in un caldo abbraccio.
"Vi vedete più tardi?"
"Sì, lo raggiungo a casa sua. Domani mattina parte per Caracas per stare accanto ad un amico un collega di università affetto da leucemia. Diego non può allontanarsi perciò andrà Lorenzo a fare le veci per entrambi."
"Diego non me ne ha parlato."
"Sono certa che te ne parlerà quando arriverà. Lorenzo tornerà Sabato."
"Temi che possa tradirti?"
Davanti alle parole di Isabella smetto di spalmarle la crema e mi siedo accanto a lei.
"Non lo so... Ieri Lorenzo mi ha dimostrato di essere attratto da me oltre al sesso. Perchè dovrebbe tradirmi?"
"Esatto, perchè dovrebbe tradirti sciocchina?"
Mi rincuora con un sorriso. Isabella è la migliore amica che potessi desiderare!


Leon
Sono una corda di violino. Roberta mi piace tantissimo, da ieri sera non ho fatto che pensare a lei. Costantemente! Quando arriva di fronte al Caffè ci salutiamo sfiorando le nostre guance.
"Spero tu non mi abbia aspettata per tanto tempo. Arrivo sempre in ritardo, sono un disastro!"
"Potrei pensare che lo fai apposta."
La canzono, sfiorando con un dito il suo naso. Le apro poi la porta per entrare nel locale. Camminiamo lungo la folla e i tavoli pieni. Nella confusione afferro la mano di Roberta e noto con piacere che lei non si sottrae. Troviamo un tavolo non molto lontano dal bancone e purtroppo sono costretto a lasciarle la mano.
"Com'è andata la tua giornata?"
Le domando protendendomi verso di lei.
"Direi complicata, una tisana ci sta tutta. E la tua?"
"Noiosa e uguale alle altre. Qualche problema in ufficio?"
"Sì, più o meno. Qualche tensione, sai con l'avvicinarsi della sfilata e i preparativi siamo sempre abbastanza nervosi."
"Quanto manca alla sfilata?"
"Circa sette settimane."
"Buonasera signori, cosa vi porto?"
Ci domanda una cameriera in carne con luminosi capelli rossi.
"Per me una tisana al finocchio."
Ordina Roberta.
"Per me un thè speziato. Può scegliere di suo gusto l'aroma."
Ordino, rendendo il listino alla ragazza.
"Posso portarvi dei biscotti misti limone e cocco?"
Entrambi annuiamo.
"Io adoro il cocco!"
Mi rivela Roberta.
"Buona a sapersi. A proposito, ho letto il messaggio che Camilla ha lasciato nella chat, riguardo il regalo di Diego e Lorenzo. Io partecipo se vuoi posso già lasciarti i soldi."
"Non preoccuparti. Non sappiamo ancora quando andremo a spendere quindi faremo tutti i conti a cose fatte. Camilla ed io andremo Sabato pomeriggio a prendere i regali!"
"Siete molto amiche tu e Camilla non è così?"
"Per me è come una sorella!"
"Tu hai fratelli o sorelle?"
Le domando curioso. Lei Annuisce.
"Cèsar ha due anni in meno di me e Olga otto in meno. Ho anche dei fratellastri... La mia storia famigliare è un po' intricata..."
Mi spiega per sommi capi abbassando lo sguardo verso la sua tazza bollente su cui ci soffia sopra.
"Non volevo di certo impicciarmi."
"No, ma cosa dici? Non penso che tu ti stia impicciando... Il problema è che è una faccenda delicata non è una bella storia da raccontare."
"Tranquilla. Tu mi conosci da poco e capisco che..."
"No, non è per questo. Io mi fido di te e mi piace parlare con te."
Mi rivela posando la sua mano sulla mia. I nostri sguardi s'intrecciano mentre avverto i suoni attorno a me assopirsi. Nessuno dei due abbassa lo sguardo. Decido così si prendere la palla al balzo avvicinandomi lentamente a lei... Le nostre labbra distano pochi centimetri quando entrambi azzeriamo la distanza e ci baciamo. Le sue labbra sono morbidissime, sembra nata per baciare. Mi sento l'uomo più fortunato del mondo per poter baciare e accarezzare il viso di una donna così. Roberta ricambia il tocco posando una mano sul mio viso.
Non ci accorgiamo della cameriera a pochi passi da noi che attira la nostra attenzione con un colpo di tosse.
"Scusate. Ecco i biscotti e lo scontrino. Fate con calma."
Afferma con evidente imbarazzo. Ci guardiamo e Roberta sorride imbarazzata.
"Sarà meglio bere prima che la tisana si freddi."
Suggerisce. Non riesco a staccare gli occhi da lei mentre sorseggio la tisana. Roberta invece mi sembra pensierosa questa sera.


Lorenzo
Quando sono arrivato al locale, Gonzalo aveva già ordinato bottiglie e vari shottini. Mi sono presto accorto di non essere da solo con lui e mi sono ritrovato ad una festa... Ha improvvisato una festicciola per festeggiare la conclusione di un affare: ha ottenuto un prestito per ampliare la sua azienda così da aprire una filiale a Miami.
Ingoio l'ennesimo shottino quando capisco che non riuscirò a reggere altro. Mi trascino all'esterno dove l'aria mi dona un po' di vita. Respiro a pieni polmoni alzando il naso verso le stelle.
Ripercorro mentalmente la conversazione avuta in ascensore con Roberta. Può anche raccontarmi tutte le balle del mondo ma ho capito che gatta ci cova. Perchè non vuole essere sincera con me? Ormai è chiaro come il sole che Roberta sente qualcosa verso di me, se sia solo attrazione o sentimento non lo so. Mi domando anche perchè m'importa così tanto? Mi sono impuntato per sapere la verità ma mi domando la verità a cosa potrebbe portare. So che rischio di perdere un'amica.
"Bastardo, stai scappando?"
Tuona Gonzalo arrivandomi alle spalle.
"Stavo solo prendendo aria. Se torno lì dentro vomito!"
"Non pensarci proprio amico. Senti... Non mi hai neanche raccontato come procede la tua commedia."
"Ti prego... Non me ne parlare."
"A proposito! Non sai chi ho incontrato ieri sera al Kamikaze! La tua cuginona insieme alla sua nuova fiamma! Francamente non so come faccia un tipo del genere a stare con lei! Oh amico, che ti prende?"
Senza rendermene conto mi ritrovo a sbattere Gonzalo al muro.
"Ti ho detto più volte di non offenderla!"
"Amico a te l'alcol inizia a fare male. Dammi questa."
Mi ordina, strappandomi di mano la birra.
"E... E com'è questo tipo? E' tanto figo?"
"E' come uno di quei tipi delle telenovas che guarda mia madre! Alto, abbronzato, con il vestito impeccabile!"
"Buon per lei, io sono contento se ha trovato un bravo ragazzo!"
"Vedessi come la difendeva! Ti assicuro che se fossi rimasto lì un altro minuto quel tizio sarebbe scattato verso di me!"
"Se fosse successo te la saresti cercata."
"E tu pensi ancora di lasciare Roberta in mano a Giulio e a quell'avvocato anche?"
"Possibile che tu faccia sempre i soliti discorsi? Non corteggerò anche Roberta, non l'ingannerò in questo modo!"
Tuono verso di lui.
"Comunque ricordati di farmi sapere se vuoi vedere il nostro stabile di Palm Beach. Fammelo sapere per Lunedì così alla riunione dirò a Diego che sei interessato a comprarlo!"
"Amico, ti ho promesso che lo comprerò!"
"Basta che domani te lo ricorderai!"
"Senti chi parla, non sono l'unico ad essere pieno di alcol come una botte!"
"Io me ne vado... Ciao amico, grazie per la bella serata."
Balbetto barcollando verso la mia auto.
"Lore, guarda che hai messo l'auto dall'altra parte!"
"Ah sì, che idiota che sono!"
Giro sui tacchi mettendomi sulla giusta strada. Cazzo, devo andare a casa mia, fingere di essere il fidanzato perfetto e magari fare l'amore con trasporto e come se non bastasse e magari fare anche la valigia. E non mi reggo in piedi! Quando arrivo finalmente alla mia auto dopo vari giri a vuoto, mi cadono le chiavi per terra e le recupero subito. Apro la mia auto, ci salgo e quando appoggio la testa all'indietro chiudo per un attimo gli occhi. No, non posso mica addormentarmi qui! Cacchio ma come farò a guidare fino a casa? Non faccio in tempo a mettere in moto che noto dall'altra parte della strada una coppia baciarsi. O sono proprio ubriaco senza speranza e ho le allucinazioni o quella è Roberta insieme al suo adone.
"Così quello sarebbe il famoso avvocato..."
Commento osservando la scena.


Roberta
"Sei sicura che vada tutto bene? Ti ho visto pernsierosa stasera."
Mi domanda Leon abbandonando le mie labbra. Questa è senza dubbio una delle giornate più intense. Poche ore fa avevo Lorenzo quasi appiccicato alle mie labbra, mi trovato chiusa con lui in ascensore. Il fatto è che per lui si trattava solo di una litigata tra amici, cercava solo di convincermi a collaborare. Solo per me si è trattato di un momento intenso.
E come se non bastasse Lorenzo e Diego mi propongono un affare di dubbia reputazione. Come no, va tutto a meraviglia! Perchè mai dovrei essere pensierosa?
"Sì, va tutto bene. Sono solo un po' stanca e sotto pressione per la sfilata. E poi tu non sai come sono fatti i Mendoza quando si avvicina una sfilata! Servono molte ma molte tisane per sopportarli!"
"Provvederò io a dire a Diego di non stressarti troppo. E poi devo ancora dire a Lorenzo che è un coglione!"
No, non nominare quel nome ti prego!
"E' una scena che attendo con i pop-corn sotto mano!"
Leon ha un sorriso splendido e diciamocelo, bacia divinamente! Non mi aspettavo che stasera ci baciassimo ma ho decido di seguire i consigli di Camilla e di mia sorella... Devo buttarmi, devo viverla a pieno. Leon è una gemma rara e non devo farmi prendere da fantasie irrealizzabili!
"Adesso a cosa stai pensando?"
Mi domanda accarezzandomi la guancia. Io scuoto la testa sorridendo.
"Non vuoi proprio rendermi partecipe dei tuoi pensieri?"
"Stavo pensando a te."
Gli confesso. Sul suo volto si tinge un'espressione di sorpresa.
"Che c'è, non te l'aspettavi?"
"Vuoi la verità? No. Ma ne sono contento, molto contento."
Mi risponde, catturando nuovamente le mie labbra e facendo scorrere le sue mani lungo la mia schiena.
"Non vedo già l'ora di rivederti..."
"Sei troppo impaziente avvocato! Ci sentiamo domani?"
"Contaci. Passa una buonanotte e guida piano."
"Anche tu, ciao."
Monto nella mia auto con il petto decisamente più leggero. Leon mi regala vitalità, con lui mi dimentico di tutte le cose della mia vita che non amo, di tutti i sogni che sono ancora nel cassetto... Con lui mi sento serena. Giudo piano verso casa.
Quando infilo la chiave nella toppa della porta, sbadiglio abbondantemente. Inserisco il chiavistello trascinandomi verso la stanza da letto dove mi tolgo le zeppe e mi massaggio i piedi.
"NO!"
Esclamo, quando sento il campanello di casa e anche piuttosto insistente. Ma chi cavolo può essere alle undici  e mezza di sera? Mi domando, lanciano uno sguardo all'orologio digitale dell'ingresso. Vista l'ora guardo chi è dallo spioncino e mi rendo conto che la serenità e i buoni propositi di poco prima stanno per andare a farsi friggere. Lorenzo si erge sullo zerbino di casa mia con un braccio appoggiato allo stipite e la fronte appoggiata al braccio. Non serve Einstein per capire che è ubriaco!
"Lorenzo ma lo sai che ore sono?"
Gli domando, con gli occhi semi chiusi dal sonno.
"Penso tardi... Ma devo assolutamente parlarti..."
"Ti prego, sto morendo dal sonno e quello che dovevamo dirci ce lo siamo detto in ascensore."
"Ti sbagli, in ascensore ci ha interrotti Wilson e non mi hai risposto!"
Mi ricorda entrando in casa mia. Inciampa sul tappeto e me lo ritrovo tra le braccia.
"Cristo Santo, hai fatto il bagno in una vasca di Whisky?"
"Ho bevuto un pochino!"
Ammette, mimando "un pochino" con il pollice e l'indice. Lo trascino verso il divano dove ce lo metto di peso.
"Ti preparo un bel caffè forte."
"No aspetta un attimo..."
Lui mi trattiene per un braccio. Ma cos'ho fatto per dover sopportare tutto questo? Come faccio a dimenticarmi di lui se me lo ritrovo sbronzo sul mio sofà?
"Devi ancora rispondermi signorina. Io voglio sapere perchè mi parli a stento e mi eviti!"
Lorenzo si alza dal divano ma mi rendo conto che è stata una mossa azzardata. Gli giro le braccia attorno al petto.
"Ma dove vuoi andare se non ti reggi in piedi? E cos'hai da ridere?"
"Non è buffo? Stavolta sono io quello ubriaco che sta per baciarti."
Afferma sorridendo. Alzo lo sguardo verso di lui e incrocio il suo sguardo. Il mio cuore palpita.


FINE CAPITOLO 31.

 

Ecco qui, terminato! Spero non vi siate annoiati a leggerlo vista la lunghezza maggiore rispetto ai precedenti!
Via ai commenti, vi è piaciuto?
Che si aprano le scommesse: cosa pensate che accadrà tra Lorenzo e Roberta nel prossimo capitolo? La gelosia di Silvia degenererà? Lorenzo come reagirà davanti ad essa? Roberta accetterà di partecipare all'affare?
Isabella come reagirà quando saprà del ritorno di Paola e dei suoi tentativi di riconciliazione con Diego?
Alex come reagirà quando scoprirà chi è suo padre? Marcella scoprirà mai la tresca del marito?
Giulia cosa racconterà a Paola? Quest'ultima come reagirà?
Tra Francesco e Michael cosa accadrà? Cosa sta per rivelare Santiago su quel giornalista, Samuel Martinelli?
Credete che David riuscirà a frenare la sua impulsività e la sua gelosia dopo quanto successo?
Nataniel tenterà un approccio più diretto?
Come andrà il viaggio a Città del Messico?
Tra Leon e Roberta come proseguirà? Credete che lui a lei piaccia o che cerchi solo una via di fuga dall'amore non corrisposto che nutre verso Lorenzo?
Tra Massimiliano e Giulia pensate che accadrà qualcosa? Paola come si approccerà a lui per convincerlo ad avvicinarsi di più ad Isabella?
Come pensate che Armando prenderà la notizia della sua avventura con Marcella e dell'esistenza di un figlio?
La gita al lago e la festa di compleanno come andranno?
Come la vedete la collaborazione tra David e Nataniel?
Il week end fuori porta servirà a Daniele e Patrizia per avvicinarsi ancora di più?
Il rapporto tra Michael e Daniele cambierà in meglio?
Il piano di Giulio per avere delle informazioni come proseguirà?
David come scoprirà di Giulio e Camilla?
Tantissima carne al fuoco che cucinerà nei tantissimi capitoli a venire!
Grazie a tutti i lettori e recensori, alla prossima!

   
 
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