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Autore: AleVikyReedus    12/04/2015    0 recensioni
Avevo tante idee riguardo la fine del mondo...
Ma sinceramente questa non me l'aspettavo .
Ricordo ancora quando ne vidi uno per la prima volta...da quel momento capii che per sopravvivere avrei dovuto tirare fuori tutto il mio coraggio
Genere: Horror, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Amy's P.o.v
 
I palazzi si susseguivano velocemente, mentre Derek guidava cautamente il pick-up.
Eravamo tornati in città, così da poter proseguire, fino ad Atlanta, attraverso strade secondarie perché -In autostrada ci sarà un casino.- aveva ipotizzato mio fratello, trovandomi completamente d'accordo.
 
Ricordai vagamente di aver percorso quella via, in quel momento priva di vita e desolata, parecchie volte nella mia breve vita, e quando un palazzo dalla facciata grigia e bianca mi si presentò davanti, intimai, quasi urlando, a Derek di fermare l'auto.
Scesi in fretta dal pick-up, ignorando le proteste di mio fratello che si lamentava con il resto del gruppo su quanto io fossi irresponsabile e impulsiva.
Notai che il portone di metallo era socchiuso, così piano lo aprii.
Un rumore agghiacciante mi fischiò nelle orecchie, ma oltre quello non udivo i lamenti dei morti, almeno non erano nei primi piani.
Entrai, pronta ad afferrare la katana, che metaforicamente mi proteggeva le spalle.
La puzza di putrefazione non mancava e, Cristo(!), di tutti gli odori che avevo avvertito, quello di morte era il peggiore in assoluto.
Salii le due rampe di scale che mi aspettavano ogni qual volta mettessi piede in quel condominio, in assoluto silenzio e con agilità.
Arrivata dinanzi alla porta dell'appartamento a cui miravo, iniziai a battergli disperatamente la mano sopra, provocando non poco rumore.
 
-Marieanne!- provai a chiamare la mia migliore amica.
 
E mi ritrovai a sperare che mi avrebbe aperto la porta come era solita fare, con una crocchia sfatta a reggerle i capelli scuri e gli occhi allegri, pronta a passare un pomeriggio insieme a me.
Ma l'immagine che mi si era parata avanti sfumò non appena uno di quegli esseri era comparso sulle scale che portavano al piano superiore.
Sbuffai spazientita, aspettando che mi venisse incontro.
Qualche secondo di troppo e diverse quasi cadute dopo lo zombie si ritrovò a qualche passo da me con la lama della mia spada al centro della testa.
 
La porta alle mie spalle cigolò e mi voltai di scatto riconoscendo la ragazza che avrebbe dovuto essere la mia allegra migliore amica, ma che aveva solo un viso stanco e i suoi occhi lucidi erano contornati da semicerchi violacei.
 
-Amy?- esclamò incerta, facendo un passo avanti.
 
Annuì e allargai le braccia sorridendole a labbra serrate.
Mi abbracciò subito, e non ci staccammo per almeno un minuto.
Mi fece accomodare all'interno, e chiuse bene la porta.
 
-Sei da sola?- le domandai, guardandomi in giro.
Il corridoio era mal illuminato dalla luce fioca di una candela accesa in soggiorno.
 
-Si!-si rabbuiò, sedendosi sul divano.
 
Guardai fuori dalla finestra e notai l'auto parcheggiata di fronte al portone del palazzo, mio fratello poggiato al pick-up che attendeva il mio ritorno.
Commuovente no?
Attirai la sua attenzione e gli feci segno di aspettare ancora un po' e che era tutto okay.
Il quartiere era completamente vuoto e mio fratello non era uno sconsiderato, avrebbe portato il resto via se ci fosse stato bisogno.
Raggiunsi allora Marieanne, sedendole accanto.
 
-Hai avuto paura?- le domandai, posandole una mano sulla schiena.
 
-Ne ho ancora.- mormorò poggiando la testa sulla mia spalla.
 
Le accarezzai il braccio qualche secondo per confortarla.
-Dove sono finiti?- e non ebbi bisogno di dare un soggetto alla mia domanda, lei deglutì e senza spostarsi minimamente esalò un -Non ne ho la più pallida idea,- si mise composta senza però guardarmi -e tu come ci sei finita qui?-
 
Sospirai e allora le dissi -Ho trovato Derek,- lei alzò lo sguardo verso di me; -mio padre è morto.-
 
-Te l'ha detto lui?-
 
-No,- decretai -l'ho capito da sola.-
 
Qualche minuto dopo avevo convinto Marieanne a seguirmi e raggiungere con me il pick-up.
Raccattammo ciò che poteva esserci utile, e una rivoltella, di poco calibro e con scarsa velocità nello sparare, nel cassetto della scrivania, dello studio di suo padre.
 
-Può esserti utile un'arma.- avevo acconsentito.
 
-E pensare che mio padre neanche voleva quest'affare in casa.- quasi trovò divertente lei, quel paradosso.
 
Le feci un cenno, per farle capire che dovevamo assolutamente andare, ma -Hey,- attirò la mia attenzione, mentre ero già nel corridoio, con lei alle mie spalle -sono felice che tu sia venuta a cercarmi.- 
 
Annuii, concedendole un'occhiolino, che fece scoppiare a ridere entrambe.
Ci bloccammo di colpo.
Avevamo fatto un sacco di baccano.
 
-Ah, cazzo, abbiamo delle risate troppo rumorose.- 
 
Lei rise di nuovo, più silenziosamente possibile, affiancandomi per poi affermare -Mi sei mancata.- e per un attimo mi parve di rivederla, la mia migliore amica.
 
Le sorrisi, uscendo dalla porta.
Lei rimase qualche secondo a fissare  l'interno della sua casa, per poi chiuderla rumorosamente, con un'espressione quasi arrabbiata sul volto.
Non le dissi nulla sul fatto che avesse dovuto fare silenzio.
Andava bene così.
Prendemmo a scendere in fretta le scale, fino a quando Marieanne non mi spintonò, con ghigno divertito a caratterizzarle il viso -E dillo che ti sono mancata anche io.-
 
La guardai un attimo a metà tra lo scioccato e il divertito, sbuffai poi, non riuscendo a trattenere un sorriso.
 
Eh si, mi era mancata decisamente, ma non l'avrei mai ammesso.- 
 
 
--------
 
Alex's p.o.v
 
-Si....ho sentito parlare anch'io di questo posto ad Atlanta- Ci informò Marieanne.
- Speriamo solo che esista davvero-Continuò la ragazza guardando fuori dal finestrino.
 
Non avevo mai visto Marieanne  di persona , Amy me ne aveva spesso parlato .
Ero contenta di sapere che c'erano altri sopravvissuti come noi e Marieanne sembrava abbastanza in gamba.
 
- Allora...- Cominciò Victor - Se continuiamo così , in qualche giorno possiamo arrivare a destinazione :  tra poco arriveremo al confine di Washington , ed entreremo ad Idaho-
 
Annuii e guardai fuori ,la città si allontanava sempre di più , attorno a noi cominciarono a comparire vaste distese di prati verdi e montagne....con la differenza che c'erano non-morti.
Ogni tanto , ne investivamo uno quando ostacolava la strada , il rumore delle ossa che si frantumavano sotto le ruote mi provocava la pelle d'oca.
 
Il sole stava piano piano scomparendo , sarebbe stato difficile viaggiare di notte visto che ormai tutte le luci non funzionavano più ,così decidemmo di fare sosta.
Alcune casette a schiera , fecero la loro comparsa lungo la strada, ci trovavamo in una piccola cittadina di cui non ne avevo mai sentito parlare...probabilmente perché oltre ad un supermarket vuoto , e un bar all'angolo non aveva altro.
 
- Credete che troveremo un posto in cui rifugiarci qui ?- Domandai scrutando la strada buia e deserta di fronte a noi.
 
-Non vedo molti zombie - Decretò Victor esausto , accostando accanto ad una palazzina con i mattoni grigi.
 
Scendemmo con cautela dall'auto , stringendo tra le mani ogni uno la propria arma, ad aprire la fila c'erano Victor ed Amy che con una torcia puntavano il portone della palazzina.
Mi guardai attorno con attenzione , non c'erano zombie ...solo qualche cadavere disteso sull'asfalto.
- Possiamo provare ad entrare dalla finestra- Suggerì Derek notando che il portone era chiuso.
E il piano sembrò funzionare , una delle finestre al piano terra era semi aperta , così dopo aver  controllato che il piccolo appartamento fosse sicuro , ci riversammo tutti all'interno.
Un vecchio divano occupava mezzo salone ,i mobili della cucina erano tutti vuoti , ad eccezione di una vecchia confezione di cibo per gatti.
 
-Non importa , abbiamo il nostro cervo- Osservò Derek .
 
Poco dopo , mangiavamo la carne cotta nel piccolo camino al centro della stanza.
Marieanne cacciò dal suo borsone qualche bottiglia d'acqua , e tutti seduti , cercavamo di rilassarci un po' .
 
-È incredibile questa situazione - Commentò Cleo guardandosi attorno.
 
Victor le rivolse un sorriso d'incoraggiamento - Hey...volevi il tuo pigiama party questo week and- Le ricordò sorridendo , cercando di sdrammatizzare la situazione .
 
Mia sorella guardò Victor torva , ma poi un sorriso le comparì sulle labbra.
 
-Qui siamo al sicuro...- Continuò Derek - Non abbiamo visto nemmeno uno zombie- 
 
Il resto della serata trascorse quasi tutto in silenzio...eravamo stanchi e soprattutto impauriti da quello che avremmo trovato andando avanti.
Lanciai un occhio ai miei compagni , Cleo osservava distratta le fiamme del camino che illuminavano la piccola stanza di un arancione acceso; Amy limava il suo coltello mentre Marieanne mordendosi l'unghia del pollice osservava Derek e Victor che controllavano silenziosamente la cartina geografica.
 
Arrivati ad una certa ora decidemmo di dormire ,avremmo fatto a turni in modo da non rischiare problemi.
Mi raggomitolai sul vecchio e impolverato letto di una delle camere, e cercai di liberare la mente da tutti i problemi.
Cleo si distese accanto a me , Victor e Marieanne sul divano , Derek a fare la guardia ed Amy seduta sul pavimento a fare chissà cosa con la sua katana.
Provai a chiudere gli occhi , ma più provavo a  rilassarmi , più le immagini degli infetti mi invadevano la mente  .
Era impossibile uscirne.
Ci saremmo mai abituati a questo nuovo mondo?
Per quanto sperassi che tutto questo un giorno sarebbe finito ,una piccola parte di me era convinta che ormai non c'era più niente da fare.
Il mondo era giunto al termine e il nostro combattimento per restare in vita ritardava il triste destino che avremmo raggiunto presto.
Scacciai con tutte le forze questi pensieri dalla mente e nascosi la testa sotto il cuscino.
Sentii una mano toccarmi la spalla , e voltandomi vidi i grandi occhi scuri di Cleo osservarmi nell'oscurità.
 
-Lo senti?- Bisbigliò .
Un lamento proveniente dall'esterno mise fine al silenzio rassicurante di quella notte.
Chiusi gli occhi e sospirai , non sarebbe riuscito ad entrare qui dentro.
 
   
 
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