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Autore: Ciuffettina    12/04/2015    7 recensioni
Nessuno è perfetto e a volte anche gli arcangeli possono commettere degli errori...
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gabriel, Michael, Nuovo personaggio
Note: Cross-over, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
- Questa storia fa parte della serie 'Il dietro le quinte della Bibbia'
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La festa del raccolto sarebbe stata fra tre giorni e Abramo stava controllando i preparativi, accertandosi che tutto fosse perfetto, aveva già scelto l’ariete che avrebbe immolato in quell’occasione e si stava guardando in giro soddisfatto, quando gli comparve Gabriel: «Davvero un ottimo lavoro! Sarà una festa fantastica, devo però dirti che, per un’occasione così importante, l’animale che hai scelto non va bene, devi invece sacrificare Isacco sul monte Moira.»
«Che cosa??? Il mio…»
«Sì, proprio quello» lo interruppe l’arcangelo «Ordini divini.» così dicendo sparì.

Tre giorni dopo Gabriel era tranquillamente sdraiato su una nuvola, lanciando acini d’uva per aria e riacchiappandoli al volo con la bocca, quando Michael lo afferrò rudemente per un orecchio. «Ahia, Michi! Che ti prende?» strillò Gabriel, costretto ad alzarsi.
«Sei andato a dire ad Abramo che doveva sacrificare Isacco?» gli chiese l’arcistratega, mollandolo.
«Ma sì, gliel’ho detto tre giorni fa!» rispose, strofinandosi l’orecchio.
«E hai specificato che intendevi il suo ariete più bello? Perché sta per sacrificare l’umano Isacco!»
«Ma che c’entra il figlio? Non dirmi…»
«Sì, invece!» strillò Michael. «Ha creduto che parlassi di lui!»
«Oh, per la…» esclamò Gabriel, schiaffandosi una mano sulla faccia.
«Io vado a fermarlo e tu va’ a prendere quell’animale e portalo subito sul monte Moira!»

Michael non aveva mai volato così veloce in tutta la sua millenaria esistenza e tutto per colpa di quel pasticcione di suo fratello, gli sarebbe costato così tanto spendere due secondi in più e specificare che si parlava di un dannato animale e non del figlio di Abramo? Per fortuna atterrò giusto in tempo per fermare il patriarca. «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli alcun male!» gli disse, ansimando.
Abramo lo guardò stranito: «Prima il Signore mi ordina d’immolare mio figlio e poi che non devo farlo? A quale dei due ordini devo dar retta? Senza contare che anche il tizio(1) che ho incontrato durante il viaggio, ha tentato di farmi desistere ma ho capito subito che non era un angelo.»
Ci mancava anche questa!” «Beh, io lo sono.» Spalancò le sue sei ali, color rubino con le punte dorate. «E tu devi darmi retta! Ora so che temi Dio e non Gli hai rifiutato il tuo unico figlio ma ora slegalo.» Si rese invisibile. “Ma dov’è Gabriel?
Finalmente arrivò, restando invisibile.
«Dov’eri finito?» gli domandò Michael.
«Prova tu ad acchiappare un montone che non ha alcuna voglia di farsi immolare!»
«Non dirmi che non l’hai portato…»
«Va bene, non te lo dirò…» disse Gabriel, vedendo però che Michael cominciava ad alterarsi, si affrettò ad aggiungere «Certo che sì, si trova impigliato in quel cespuglio laggiù, ero stufo di prendere zoccolate in faccia.»
«Non potevi tramortirlo?»
«Ho avuto paura di danneggiarlo e renderlo inidoneo al sacrificio.»
Abramo vide il suo ariete impigliato nel cespuglio, andò a prenderlo e l’offrì in olocausto al posto del figlio.
Michael si rese di nuovo visibile e gli disse: «Siccome non hai rifiutato al Signore il tuo unico figlio, sarai benedetto con ogni benedizione e la tua discendenza sarà molto numerosa, come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare. Saranno benedette per la tua discendenza tutte le nazioni della terra.»

«Hai avuto un’idea geniale a dire ad Abramo che era stato messo alla prova e a ripetergli le benedizioni che aveva già ricevuto» disse Gabriel a Michael, quando tornarono in Paradiso.
«Qualcosa dovevo pur dire, per rimediare al pasticcio che tu avevi combinato.»
«Mi dispiace molto» disse Gabriel contrito, guardandolo da sotto in su «ma pensa al lato positivo.»
«E sarebbe?» chiese l’arcistratega.
«Abramo ha dimostrato la sua fede nel Signore, non rifiutandoGli il figlio, Isacco ha dimostrato il suo coraggio non sottraendosi…» cominciò a elencare Gabriel, contando sulle dita.
«E tu hai dimostrato che sei totalmente inadatto a fare il messaggero!» urlò Michael, prese fiato e proseguì, più calmo: «Tuttavia temo che se non lo fai tu, obbligheranno qualcun altro e non vorrei essere io il prescelto, pertanto non ti farò rapporto.»
«Grazie, fratellone, sei il migliore!» esclamò Gabriel, assestandogli una manata in mezzo alle ali. 

 
*****

Racconto ispirato al capitolo 22 della “Genesi”.
Secondo una leggenda ebraica il capro capobranco del gregge di Abramo si chiamava anch’esso Isacco e fu sacrificato al posto del figlio. Siccome la Bibbia ufficiale parla però di un ariete, non ho voluto discostarmi troppo dal racconto.
1) Secondo una leggenda ebraica, mentre Abramo conduceva Isacco sul monte Moira, gli sarebbe comparso Lucifer che tentò di farlo disobbedire.
   
 
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