Di ciņ che ho e ciņ che mi aspetta,
del sole che filtra dalla finestra,
della vita che mi si aggroviglia addosso
e di ciņ che a ridosso della malinconia mi spinge in basso, di ciņ che oltre, via, nel cielo trovo quando salgo;
di ciņ in cui manco, di ciņ in cui spero e della materia che crea il pensiero.
Di ciņ che va e di ciņ che resta, quello che ho e quel che mi aspetta.