Ringrazio anche solo chi legge.

Cap.2 Pattinaggio

Steve cadde a faccia in giù sulla lastra di ghiaccio. Un bambino lo indicò scoppiando a ridere. Una donna si allontanò, continuando a pattinare in mezzo a un gruppo di ragazzi. Steve alzò il capo e vide i pattini di Tony davanti al proprio viso. Tony si piegò in avanti, lo sollevò mettendolo in piedi e sogghignò. 
"Ma come, nel siero non è compreso il super-pattinaggio? Che delusione!". Steve si alzò in ginocchio, sospirando.
"Temevo peggio, qualche battuta sul mio eccedere capiscle" mormorò. Tony scrollò le spalle, pattinò in tondo attorno a lui e sogghignò piegando il capo con le braccia incrociate dietro la schiena. 
"Si cerca di essere gentili, agli appuntamenti". Steve si diede la spinta, si rimise in piedi, i ferri dei pattini strisciano e rischiò nuovamente di cadere in avanti. Tony lo afferrò, lo tenne per le spalle e rise. 
"Hai un buon equilibrio solo per fare acrobazie durante i combattimenti?" domandò.
"Se mi dai una mano, ti darò ciò che brani di più" sussurrô Rogers seducente. Tony gli prese la mano, roteò gli occhi. 
"La cosa che bramo di più nell'intero cosmo" borbottò, andandogli di fianco. Gli spinse leggermente in fuori la gamba con il lato del pattino, sorrise. 
"Cosa credi che io brami così tanto?".
"So fare un caffè nero non annacquato come quello che bevi tu". Promise Steve, tenendosi a Stark.
Tony lo guardò, batté le palpebre e scoppiò a ridere gettando il capo all'indietro, si passò la mano tra i capelli scuotendo la testa. 
"Allora devo sposarti subito!" esclamò. Un'anziana li guardò e scosse la testa, un gruppetto di persone si allontanò da loro. Steve sorrise e arrossì. Tony pattinò all'indietro allontanandosi di un paio di passi, sorrise. 
"E' come camminare strusciando i piedi, Cap. Fallo con naturalezza. Il ghiaccio reggerà" promise. Steve mosse avanti e indietro i piedi, deglutì.
"Ho le ginocchia a pezzi" bisbigliò. Tony gli porse le mani. 
"Avanti, Capitano. Tre passi, prendi le mie mani e ti porto a casa" promise, rassicurante. Tony gli porse le mani. 
Steve afferrò le mani di Stark e cercò di reggersi in piedi, oscillò avanti e indietro, si mise sulle punte ed espirò. Si rimise sui pattini e socchiuse gli occhi.
"Valgono come tre passi?" chiese. Tony ridacchiò, trasse a sé Steve poggiandosi il suo braccio attorno alle spalle. 
"Ok, Cap. Ti scorto a casa". Steve appoggiò la testa sulla spalla di Tony, tenendo la schiena curva e rimanendo sporto in avanti.
"Mi dispiace che la gara sia stata annullata" mormorò. Tony pattinò verso il bordo, rise. 
"Meglio così. Io me la cavo, ma tu sei un disastro" disse. Fece sedere Steve, gli pattinò davanti tenendo le braccia dietro la schiena. 
"Anche se ammetto che è la terza volta che lo faccio in vita mia". Steve si slacciò i pattini, si leccò le labbra e si piegò in avanti.
"Per uno che ha fatto Iron Man dal primo colpo, questo è niente". Tony roteò li occhi, scivolò in avanti e si sedette accanto a Steve. 
"Sono precipitato al primo volo, quindi il pattinaggio mi è andato decisamente meglio" disse. Si slacciò i pattini, allungò le gambe e sorrise. 
"Ma farò finta fosse un complimento". Steve si sfilò i pattini e guardò a destra e a sinistra. 
"Ti ricordi in che scomparto abbiamo messo le scarpe?" chiese. Tony si alzò, camminò sul bordo del ghiaccio e sorrise. 
"Ah, non ne ho idea!". Indicò un bar, piegò il capo. 
"Ma sono sicuro che un caffè caldo per me e una cioccolata per te aiuterebbe". Steve si sporse e gli baciò la guancia.
"Sì, penso che aiuterebbe. Buon Natale, Stark" sussurrò.