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Autore: DreamLover4ever    16/04/2015    0 recensioni
Primo viaggio con le amiche.
Una città lontana chiamata Seoul.
Un'intera estate da passare insieme, con la speranza nelle avventure più disparate.
Incontro con sei ragazzi affascinanti.
Quattro ragazze quasi donne.
Un gruppo di giovani uomini chiamato Teen Top.
Un incidente li ha uniti. Un'estate piena di emozioni e avventura li attende.
In un viaggio che va compiuto soprattutto col cuore, quale sarà il traguardo? Quale lo sviluppo?
L'estate, che è da sempre stata soprannominata "La Stagione delle Passioni", riserva per questi ragazzi sorprese inaspettate.
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Eleonora POV
 
Non so da quanto tempo siamo sedute sul divano del nostro nuovo salotto. L’appartamento è davvero grande, perfettamente ammobiliato, tre camere da letto con due letti e un bagno ciascuna, una grande cucina e un frigorifero vuoto.
Ci avevano promesso un sacco di risposte, ma l’unica cosa che sappiamo ora più di prima è la rata dell’affitto e l’assoluto divieto di uscire fuori se non in compagnia dei ragazzi, che, in quanto residenti, saprebbero scappare più facilmente in caso di necessità.
Francesca interrompe il suo solitario mugugno, facendo sprofondare la stanza nel silenzio, si alza di scatto, si toglie jeans e canotta, lanciandoli per aria e restando solo in mutande e canottiera, e fila nel bagno più vicino –aaah! Ho il trucco tutto sbavato! –sbraita guardandosi allo specchio e cercando di lavarsi la faccia da tutta quella matita e quel mascara che la fanno somigliare a un panda.
La luce che attraversa le tende della finestra inizia a prendere un colorito arancione, che fa scorgere la lunga ombra del tavolino. Non pensavo fosse già così tardi.
Mi tiro in avanti con il sedere, e senza staccarmi dal divano cerco di raggiungere con le braccia la valigetta, quindi, una volta afferratala, la trascino verso di me. La apro, e trovo subito, in cima ad un mucchio di altra roba, ciò che cerco: dei pantaloni da pigiama azzurri a piccoli poa bianchi e una comoda maglietta arancione. Beato sia il lampo di genio che ebbi quando decisi di metterli come ultimi nella valigia così da averceli subito a portata di mano dopo il viaggio.
Ripenso di nuovo a quella mattina, e di nuovo sento quella strana stretta al petto, che oltre a non piacermi, stavo iniziando ad odiare.
Mi sfilo il leggero maglioncino estivo e i pantaloni, ripiegandoli con cura nonostante sappia che debbano essere messi a lavare. È sempre strano avere impulsi sull'ordine nei periodi di ansia, quando di solito sembra troppo faticoso anche provare a riordinare il mucchio di vestiti sopra la mia sedia, per non parlare della scrivania.
Sey, la truccatrice, ci ha assicurato che a quello sfigato di uomo non succederà niente, essendo poi uno dei loro(non ho ben capito di chi) migliori agenti e avendo essi già mandato rinforzi sulle sue tracce.
E questo ci ha rassicurati? Sarebbe troppo bello riuscire a dire di sì …
Anche Margherita prende a macchinare con i suoi bagagli, fino ad ottenere dei pantaloni da tuta neri e un’affascinante maglietta rossa da animatore del grest.
Mi viene in mente una commedia giapponese dove tre ragazze erano in una situazione simile. La differenza è che quella faceva ridere e questa non fa nemmeno piangere.
Lei si cambia velocemente nelle vesti più comode, mentre io finisco di vestirmi con assoluta lentezza. Allora Brigitta, riscossa dal suo apparente trance durato un tempo indeterminato, cerca frastornata i nostri sguardi, e ricevendo solo risposte preoccupate, ci esibisce un sorriso apertamente forzato -ragazze, pensate che possiamo fidarci di quello che hanno detto, no?
Al quale verto subito gli occhi altrove per non essere costretta a rivelare i miei dubbi -per adesso penso che non possiamo fare altrimenti.
-io non mi fido tanto -esprime seria Francy, fermando il suo attuale impiego di struccarsi, lasciando scorrere l'acqua del rubinetto tra le sue dita -magari sono questi qua i cattivi che ne so!
-appunto, se non sappiamo la situazione comunque non possiamo giudicare o esprimerci -cerca di spiegarsi Mary.
Sospiro. Mary di nuovo a parlare di esperienze, a causa delle quali nessuno può realmente capire nessun altro... che allegria!
-per adesso dissimuliamo di credere, ok? -provo a concludere.
Dunque Britta prende la sua valigetta a mano, la trascina fino alla porta di una delle stanze, e avvertendoci -ok. Vado a cambiarmi -si chiude dentro.
So bene che, in questo momento, questo gesto non è dettato dal suo solito eccessivo pudore, ma voglio convincermi di non preoccuparmi e voglio anche convincermi che quando avrà bisogno di noi ce ne parlerà nei suoi soliti modi troppo sdolcinati e non se ne starà blindata in camera a piangersi addosso da sola, come voglio convincermi che quell'uomo venga liberato presto, possibilmente sano.
 
 
Chanhee(Chunji) POV
 
Prendo una bottiglietta d'acqua dal frigo, la stappo e, mentre faccio scendere violentemente il liquido nella mia gola, ritorno nella mia stanza.
Il dormitorio è immerso in un assordante silenzio. Ricordo che quando eravamo bambini finivamo sempre per saltare, urlare e discutere per ogni inutile e singola cosa; ora che siamo cresciuti non è cambiato nulla a parte forse il fatto che siamo un po' più vecchi e stanchi. Mi siedo sul letto e aspetto. Aspetto forse di capire o forse di dimenticare: ho la mente completamente vuota.
Changhyun esce dal bagno con i capelli bagnati e un asciugamano attorno alla testa -hyung, il bagno è libero -mi avverte, come fa sempre.
Ecco, in questo momento vorrei fossimo un po' meno vecchi.
Mi alzo lentamente -sì grazie -e, senza guardarlo negli occhi, mi chiudo in quel piccolo spazio che era il bagno.
È tutto così quotidiano da far sembrare un sogno surreale tutto ciò che è accaduto qualche ora fa.
Apro il rubinetto della doccia e, mentre mi spoglio velocemente, lascio che l'acqua calda fluisca per un poco prima di mettermi sotto quella tiepida cascata.
Continuano a ritornarmi alla memoria le stesse immagini, le stesse scene.
Macchino con la doccia per trovare la temperatura giusta dell'acqua.
Ma perché abbiamo raccolto quella stupida scatoletta rossa?!
Niente. Oggi l'acqua è sempre e solo o troppo calda o troppo fredda, niente vie di mezzo.
Lascio perdere. Finisco di lavarmi in fretta e asciugarmi, per poi rimettermi, ancora bagnato, dei vestiti comodi. Ho di nuovo sete.
Esco da bagno e ritrovo il mio compagno di stanza intento a guardare fisso lo schermo del suo cellulare. Questo mi fa ripensare alla nostra enorme stupidità che ci ha impedito di chiamare la polizia, cercando solo di obbedire ad una insensata donna.
Ritorno in cucina e mi prendo un'altra bottiglietta d'acqua.
Suona il campanello. Mi guardo in giro alla ricerca di qualcuno che possa aprire al posto mio. Nessuno. Mi dirigo verso la porta, svogliato.
Non capisco come abbiamo potuto restare senza le bottiglie grandi.
Afferro la maniglia. Ma mi blocco.
Cazzo quante paranoie!
Giro la chiave senza darmi il tempo di ripensarci.
Quello che ne segue mi lascia totalmente attonito.
Una delle ragazze di prima, essenzialmente in bermuda e canottiera, apre la porta con uno spintone, quasi sul punto di aggredirmi.
-cosa c'è? -chiedo il più educato possibile, assumendo che lei abbia con sé quell'oggetto strano che fa da traduttore.
-dobbiamo parlare! -prova a spintonarmi  per poter entrare. È proprio una donna dalle maniere aggraziate!
È alta quasi quanto me, e facendo leva su questo particolare, cerca di sovrastarmi con la sua mole e quindi sottomettermi: che stupidità!
Dietro arrivano anche le altre tre ragazze, vestite in pigiama, per grazia.
Sì, ora ricordo. È quella che ha dato una sberla a Byunghun.
Una di loro, che sembra una trasfigurazione di Jjoongie, continua a fare versi strani per far capire all'essere senza alcuna eleganza di contenersi o qualcosa del genere, suppongo.
-Dio santo Fra, non aggredirlo! -la ammonisce una piccoletta dai lunghi e lisci capelli neri. Haha sembra la nostra Miss Right, ora che ha i capelli sciolti dalle sue precedenti trecce.
-calmati, cacchio! È casa loro! -ricorda, giustamente, una ragazza sensata, scansando con uno scatto i suoi lisci e, apparentemente, davvero sani capelli bruni dal volto.
Distolgo l'attenzione da tutti quei capelli variegati e la rivolgo verso quello strano essere patetico che mi ritrovo davanti -in cosa potrei esserti utile? -ripeto.
-se ci lasciassi entrare prima! -urla come se fosse la voce più bassa in suo possesso.
Mi accorgo quindi di essermi parato, inconsciamente, in una posizione esattamente strategica per non far passare nessuno dalla porta.
Provo a spostarmi, ma quella faccia d'innanzi mi induce a fare tutto il contrario.
Uso un'immane energia per fare un leggero varco in modo da permettere il passaggio. E dunque richiudo la porta appena entrate le ragazze.
-scusa per il disturbo! -fa la gemella di Jjoongie, improvvisamente sbucatami davanti.
Sobbalzo -tranquilla Jjoongie! -faccio istintivamente, senza rendermene conto. Mi pento subito. Ma tanto non sanno chi è!
Infatti, inizio a sentir abbaiare: ottimo! Spero che non si ricordino il nome, prego fra me.
Meonji, Jjoongie e Kkangkkangie fanno la loro entrata trionfale saltando di volta in volta sulle gambe di una e dell'altra ragazza, provocando reazioni esilaranti.
Mentre la tizia senza ritegno li ignora altezzosamente, urlando ancora ed ancora, per poter avere la nostra attenzione, quella coi capelli da barboncino li ammira piegandosi leggermente verso di loro senza mai avvicinarsi troppo e Miss Right cerca di evitare i loro salti tentando tentennatamene di accarezzarli, l'apparente campagnola, invece, prende per la nuca il mio Meonji e lo porta all'altezza del suo volto -sta calmo topo! -ride.
-ti sembra un topo?! -esclamo quasi inveendo. Al quale la ragazza trasale e si volta di scatto verso di me, a disagio e col volto paonazzo.
Questo è uno di quei momenti in cui il mio parlare senza riflettere mi porta a posizioni contemporaneamente bivalenti di divertimento e pena -ah no scusa-provo a giustificarmi usando le mani per gesticolare, nel caso non mi capisse -è che hanno tutti un che di spassoso nel definire Meonji un topo!
-forse perché davvero lo sembra? -sussurra vertendo gli occhi da un'altra parte, pensando di non essere sentita da me.
-cosa?! -ripeto io, avendo appunto sentito benissimo.
-no no niente! -si fa ancora più rossa e lascia il cane per terra, mentre mi guarda di sottecchi per vedere la mia reazione -sul serio niente! -gesticola agitata.
Non pensavo fosse possibile diventate di un colore tanto rosso, a parte per Daniel quelle uniche volte che beve -si certo capisco -lascio cadere il discorso, facendole chiaramente intendere di aver capito la sua frase di prima.
Jonghyun, incuriosito dall'improvviso rumore, era entrato nel salotto, ed è ora immobile davanti a quella ragazza urlante, confuso e scioccato. Sta palesemente cercando di evitare il suo sguardo, mentre quando trova il mio mi fa una muta ed estrema richiesta d'aiuto per poter uscire da quella situazione.
Io invece non riesco ad evitare di ridere fra me notando il suo essere ancora così bambettino, nonostante il suo aspetto da ajusshi.





I ragazzi che si divertono con i loro cucciolotti




Awwwwwwwww <3 <3 <3
Niel with Kkangkkangie

Changjo with Jjongie

Chunji e Meonji

I ragazzi quindi hanno nel dormitorio 3 cani, 2 gatti e 1 riccio=un BUM per le allergie hahaha però sono trooooppo <3 <3 <3
Ok, come prima cosa chiedo umilmente scusa per averci impiegato quasi metà anno a scrivere 3 pagine di storia e per il futuro mi sto tiranniando per non fare più certe mancanze........e c'è anche l'estate no?
Grazie Marikary e OnlyABitOfAFangirl per le recenzioni cercherò di seguire i vostri consigni e di migliorare e magari anche di scrivere una storia appassionante hahahaha
Vi prego scritemi tante tante tante tante opinioni/consigli/critiche perché nonostante questa storia sia opera della mia mente perversa l'idea sarebbe quella di far sognare tante Angel :3
Grazie mille per aver letto il secondo capitolo e ... ci vediamo alla prossima! XD
   
 
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