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Autore: StanathanAkaMySmile    16/04/2015    2 recensioni
Ciao ragazzi! La mia idea per questa storia è di fare una raccolta di one shot tutte indipendenti l'una dall'altra sulle swanqueen. La maggior parte saranno fluff o slice of life. Siate buoni con me visto che è la mia prima fanfiction in questa sezione :)
Genere: Fluff, Slice of life, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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-Emmaaaa! Emma dove sei?? Dai non preoccuparti era soltanto un vestito!

Non era solo un vestito, era uno dei più belli indossati dalla Evil Queen; ma in quel momento non importava, stava diluviando e Emma era uscita dalla cripta e scappata nel bosco per paura della reazione di Regina per aver incenerito uno dei suoi bellissimi abiti.
Un lampo squarciò il cielo e dopo qualche secondo fu seguito dal forte rumore di un tuono. Continuava a piovere imperterritamente e Regina non riusciva a capire dove poteva essersi cacciata Emma.

-Swan per piacere rispondiii! Sta diluviando, se non esci subito fuori rischi di ammalarti e come te anche io. E io non ci tengo a prendermi un raffreddore, quindi per piacere dimmi dove sei!

Regina continuava a urlare ma dalla bionda nessuna risposta.
Uno scricchiolio attirò l’attenzione del sindaco che si voltò immediatamente e notò una massa di capelli biondi fradici quasi del tutto nascosta. Andò verso di lei e vide che Emma stava piangendo, aveva le ginocchia al petto e gli occhi bassi, non voleva guardarla.

-Emma era solo un vestito, te l’ho già detto, non ti devi preoccupare

-Non è solo questione di un vestito…

La voce della bionda arrivò come un sussurro alle orecchie di Regina.

-Sono io, è colpa mia se non riesco ancora a controllare la mia magia. Spesso salto le nostre lezioni e non dovrei ma…

Gocce d’acqua continuavano a scendere da quel cielo grigio bagnando i vestiti delle due donne. Un altro tuono rimbombò.

-Emma è normale all’inizio fare qualche sbaglio con la magia, anche io ne ho fatti, e anche molti. Ma non per questo ti devi abbattere. Trasforma i tuoi sbagli in forza, e vedrai che presto sarai padrona dei tuoi poteri.

-Sei sicura?

-Certo! Ora però tirati su e dammi una mano, che così ci teletrasporto a casa ok?

-Ok.

Emma si alzò e regina le prese la mano. Uno strano brivido scosse entrambe e le portò a guardarsi negli occhi. Sorrisero. Poi furono avvolte da una nube viola, e quando la nube fu scomparsa si ritrovarono nel salotto di casa Mills.
La pioggia le aveva bagnate dalla testa ai piedi, Emma stava tremando, non si era mai sentita più bagnata e infreddolita in tutta la sua vita e Regina lo notò. Con una palla di fuoco accese il camino* e poi si rivolse alla bionda:

-Signorina Swan penso sia il caso che lei vada a farsi una doccia calda, potrei scambiarla per la sua amica Elsa talmente sembra un pezzo di ghiaccio.

-Non vorrei disturbare, basterà solo che mi metta vicino al cami..e…e…etchiù!

-Non se ne parla. Ora ti vai immediatamente a fare una doccia. Per quanto riguarda i vestiti ti presterò qualcosa di mio.

-Ok vostra maestà. Le andrebbe di venire con me?

Chiese Emma maliziosa. Di certo il suo senso dell’umorismo non era stato lavato via dalla pioggia.
-No, penso che tu sia grande abbastanza per riuscire a lavarti da sola.

Rispose Regina ma senza poter nascondere un sorriso divertito.
-Così mi spezzi il cuore!

-Penso che il tuo cuore sia più forte di quanto credi! Ora vai a lavarti

Entrò in bagno e cominciò a spogliarsi, la pioggia non aveva risparmiato niente, era completamente fradicia.
Per lei era strano trovarsi nella doccia di Regina. Ora loro erano amiche, ma i loro primi incontri non erano stati dei migliori. Avevano cominciato quasi dall’odiarsi ma poi avendo un figlio in comune si erano avvicinate sempre di più.
Entrò nella doccia e cominciò a sciacquarsi, insieme all’odore della pioggia scivolavano via anche le preoccupazioni e i problemi, si sentiva a suo agio sotto quel getto di acqua calda; prese in mano il bagnoschiuma di Regina e iniziò a spalmarselo lungo tutto il corpo. Il profumo di Regina si diffondeva su tutta la sua pelle, era una sensazione bellissima che la bionda non avrebbe mai pensato di provare.
Nel frattempo Regina cercava dei vestiti da prestare allo sceriffo, ma la ricerca si rivelò più difficile del previsto essendo ancora zuppa d’acqua. Di certo non poteva darle uno dei suoi costosi completi o una camicia, non sarebbe stato per niente da Emma Swan. Alla fine optò per una tuta da ginnastica nera con i profili rossi e una semplice maglietta bianca. Ma se la bionda era bagnata tanto quanto lo era lei allora avrebbe dovuto prenderle anche della biancheria intima. Qui veniva il difficile, non sapeva minimamente cosa poterle dare, per non rischiare prese qualcosa di semplice: un completo con culottes e reggiseno neri.
Bussò alla porta del bagno, ma a causa del rumore della doccia Emma non sentì, perciò decise di entrare lo stesso. Mentre stava per lasciare l’accappatoio e i vestiti rimase incantata. Emma era di schiena e, nonostante il vetro opaco si potevano ben distinguere le forme del suo corpo. Voleva muoversi per andarsene ma era paralizzata, il suo cervello le diceva di uscire ma i suoi occhi continuavano a fissare il profilo della bionda. Doveva controllarsi, perciò prese i vestiti bagnati e uscì chiudendo piano la porta prima che Emma potesse vederla.
Emma uscì dalla doccia e notò l’accappatoio e i vestiti. Sorrise pensando alla faccia di regina mentre le sceglieva l’intimo, e si sorprese che nell’armadio della mora non ci fossero soltanto abiti eleganti ma anche una tuta. Dopo essersi vestita andò via dal bagno e si diresse verso il salotto dove c’era Regina. La bruna la notò e la salutò:

-Hey

-Hey - rispose Emma- grazie per questi -disse indicando i vestiti-.

-Figurati.

La mora la guardò dolcemente e le sorrise, ormai per l’ennesima volta quel giorno. Poi fu il turno della bionda parlare:

-Ora però sarebbe il caso che ti facessi anche tu una bella doccia, sei congelata! Non fare storie.

-Okay okay vado!

-Se hai bisogno di aiuto per insaponarti la schiena chiamami!

Regina si bloccò e decise che avrebbe risposto alla provocazione.
-Ok Swan vieni pure, nella mia doccia ci stiamo entrambe! –disse con tono estremamente sensuale mordendosi il labbro-.

-Ah e dato che ci sei raccogli anche la mascella, ti è caduta!

E facendole l’occhiolino salì le scale, lasciando la bionda a pensare alle sue parole.
Andò subito in bagno poiché tremava di freddo, ma smise appena il suo corpo fu a contatto con il getto dell’acqua calda.
Emma era ancora immobile nel salotto di Regina, non pensava che la mora avrebbe risposto alla sua provocazione. Ma ad un certo punto un’idea malvagia le passò per la testa, avrebbe vinto lei quella specie di “gara delle provocazioni”. Salì silenziosamente le scale per non farsi sentire e arrivò al piano di sopra.
Nella sua mente si fecero spazio le immagini di lei e Regina insieme nella doccia intente ad insaponarsi e a baciarsi dolcemente. Questi pensieri la distrassero dal suo piano di vendetta. Iniziò a pensare a quando aveva capito di essere attratta da Regina; probabilmente da quando le aveva tagliato l’albero di mele, da lì erano successe moltissime cose, ma era quasi sicura che anche la ex Evil Queen ricambiasse i suoi sentimenti, però non poteva andare semplicemente da lei e dirle: “Sai regina c’è una cosa che volevo dirti… mi sono innamorata di te”. Non poteva assolutamente, c’erano Killian, Henry, i suoi genitori e in più regina pensava che Robin fosse il suo lieto fine.
Un tuono particolarmente forte la fece uscire da quella catena di pensieri. Era ora di mettere in atto il suo piano.
Notò che la porta del bagno era socchiusa e la aprì piano sperando di non essere vista.
Emma sapeva bene che Regina era nella doccia e che la doccia si fa senza vestiti, ma rimase a bocca aperta quando vide la silhouette della mora dietro il vetro opaco della doccia, esattamente come era successo a lei. Si sforzò di non guardare il suo fondoschiena ma era un’impresa maledettamente difficile. Si mise a cercare l’accappatoio e lo trovò vicino all’uscita della doccia, lo afferrò velocemente ma girandosi vide anche gli asciugamani, un ghigno malefico in stile Evil queen si materializzò sul suo viso. Se avesse preso anche quelli Regina non avrebbe più saputo come asciugarsi e sarebbe stata costretta ad uscire nuda o a supplicarla di ridarglieli. Prese tutto e uscì, ma proprio in quel momento Regina stava uscendo dalla doccia e la vide:

-SWAAAAN! ESCI IMMEDIATAMENTE DA QUI!!!

-Ok come vuoi –disse Emma ridendo-

Solo a quel punto Regina si accorse che i posti in cui lei teneva l’accappatoio e gli asciugamani erano vuoti, spalancò gli occhi e urlò:

-SEI FINITA EMMA!!! SE TI PRENDO TI INCENERISCO COME HAI FATTO TU COL MIO VESTITO!!

Prese frettolosamente un asciugamano da viso se lo avvolse intorno al corpo. L’asciugamano era veramente troppo corto e le copriva a malapena il sedere, ma la mora non se ne curò e uscì dal bagno furiosa in cerca di Emma.

-Dammi l’accappatoio Emma!

-Non ci penso neanche ahaha!

Cominciò un vero e proprio inseguimento, Regina la rincorreva mentre Emma cercava di nascondersi dietro il divano e girando attorno al tavolo.

-Dammelo dai!!

-No!

-Sì!

-No!

-Sì!

-Guarda che ti incenerisco!

-Non ho paura!

Emma scappò ancora ma inciampò nella gamba del tavolino e Regina la raggiunse afferrandola. Solo in quel momento la bionda la vide veramente: era ancora tutta bagnata e aveva il fiatone per la corsa, era coperta solo con un asciugamano striminzito tenuto fermo con una mano. Regina si accorse dello sguardo di Emma e si rese conto di quello che indossava. Erano lì a fissarsi.

-Sai, avresti potuto far comparire un accappatoio con la tua magia

-Swan è colpa tua, mi hai fatta talmente arrabbiare che non ci avevo neanche pensato.

Regina diceva così ma non era arrabbiata veramente. La mora si avvicinò sempre di più alle labbra della bionda, ma quando mancavano pochi millimetri deviò verso il suo orecchio e con voce sensuale pronunciò queste parole:

-Ok Emma, questo round l’hai vinto tu, vado su a vestirmi.

Così dicendo le strappò l’accappatoio dalle mani e salì in camera sua.
Solo quando le lunghe gambe di regina furono sparite dalla sua visuale poté finalmente respirare di nuovo.
 




*non penso che in casa Mills ci sia un camino, o almeno io non me lo ricordo, ma l’ho inserito perche mi serviva nella storia ;)



ANGOLO DELL'AUTRICE:
eccomi qua! fatemi sapere se questo capitolo vi è piaciuto anche perche mi sono divertita molto a scriverlo, le recensioni sono sempre gradite quindi se vi va lasciate un commentino :) Bacioni
Marta

 
 
 
 
 
  
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