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Autore: _Lyss_    16/04/2015    7 recensioni
Immaginate Ariel, Aladdin, Peter Pan, Mulan e tutti gli altri. Fatto? Bene! Adesso rinchiudeteli tutti in un liceo e fateli diventare adolescenti qualsiasi, credete che questa volta riusciranno a vivere una vita "normale"? Certo non ci saranno i cattivi, ma a complicare le cose ci penseranno i primi amori, le crisi adolescenziali e, perchè no, anche i brufoli! Salvare il mondo, in confronto, sarà stato una passeggiata e chissà se riusciranno tutti ad avere il loro lieto fine anche nel mondo reale. Beh... non vi resta che scoprirlo!
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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4. Amici nel bene, nel male e in ritardo.
 
“Scordatelo! L’ho vista prima io!”
“Ti piacerebbe! Togliti dalle palle Rider!”
Se qualche ignaro passante quel giorno fosse andato nella caffetteria della scuola, avrebbe potuto vedere, con suo sommo stupore, due ragazzi apparentemente grandi e vaccinati spintonarsi e rincorrersi neanche dovessero raggiungere l’ultimo pacco di patatine del pianeta Terra. Ad assistere a quel preoccupante spettacolo invece c’era solo Aladdin, gli altri erano troppo assonnati per farci caso o semplicemente conoscevano abbastanza Flynn e Naveen da non considerarli nemmeno.
Alla fine, comunque, tra spintoni e insulti, arrivarono contemporaneamente alla meta, sebbene sudati e scompigliati.
“Ehi ciao, come và? Posso sedermi?”
Dissero in coro.
Jasmine, che stava tranquillamente bevendo un caffè, li guardò sconcertata.
“Prego?”
I due pretendenti si guardarono in cagnesco, avrebbero dovuto inventarsi qualcosa per non ritrovarsi entrambi del caffè bollente in faccia.
“Oh, perdonaci. Sono Flynn Rider e lui è Naveen qualcosa …”
“Naveen Di Maldonia, per servirti”
E, con sguardo carico di charm, le fece un baciamano che la ragazza sembrò non apprezzare particolarmente.
“Sì, certo … comunque stiamo effettuando un’indagine scolastica riguardo …?”
Flynn cercò supporto nel rivale, ormai erano sulla stessa barca.
“Sul pensiero degli studenti riguardo al vivisezionamento delle rane e dei ranocchi”
“Il vivisezionamento delle rane?”
La ragazza era sempre più sorpresa, e di certo non piacevolmente. Allarme rosso!
“E’ una tematica delicata ti pare? Quelle povere vite sacrificate per noi! Noi che nemmeno riflettiamo sulla loro sofferenza e ci mettiamo a giocare con i loro organi interni. Ma non ci pensa nessuno? Anche quei giocosi esserini verdi hanno un cuore!”
Ora anche Flynn guardava con occhi spalancati Naveen, quel ragazzo aveva un ottimo talento da attore, l’aveva quasi convinto.
“Potrei vomitare”
“Vuoi un fazzolettino?”
Tentò Flynn.
“Sparite”
Ora la ragazza era ufficialmente furente.
“Ok, ciao”
Risposero nuovamente in coro e fuggirono da quegli occhi fiammeggianti.
Anche Aladdin, che stava dietro, si beccò un’occhiataccia.
“Fai parte anche tu del gruppo degli idioti corteggiatori?”
Chiese con astio Jasmine, odiava quando i maschi si comportavano in quel modo, quando la consideravano solo un trofeo da vincere, lo trovava umiliante e andava su tutte le furie.
“Em, no. Cioè li conosco, ma io non corteggio”
Al era imbarazzatissimo e seriamente dispiaciuto per il comportamento idiota dei due, la ragazza lo notò e sembrò rilassarsi, anzi ora sorrideva divertita.
“Bene, allora vai a dire ai tuoi amici che sono i deficenti”
“Oh, lo sanno già”
Risero.
“Um, quindi uno era Flynn, l’altro Naveen e tu? Sai così memorizzo i nomi e vi evito come la peste”
Il poveretto fece una smorfia non proprio contenta, perché lo ficcavano sempre nei casini?
“Aladdin. Beh, è stato un piacere … più o meno … ti lascio al tuo caffè. Addio”
E si allontanò a disagio con le guance sempre più tendenti al porpora, la ragazza invece non si era assolutamente scomposta e lo guardò intenerita. Lui non sembrava così male.
“Ehi”
L’aveva raggiunto senza avere un vero motivo, quel ragazzo le ispirava semplicemente simpatia e non le andava che andasse via in quel modo.
“Per informazione, dato che si sono presentati tutti, io sono Jasmine”
E con una scossa ai capelli corvini si allontanò lasciando dietro di se una scia di profumo al gelsomino e di caffè e un esterrefatto Aladdin.                          
 
Nani e David erano chini su un quadernetto e parlavano freneticamente su cosa effettivamente servisse per la gita al mare del fine settimana, ignorando bellamente la povera Lilo che tentava di dire la sua.
“David, amore, come ti devo dire che non possiamo portarci dietro anche il barbecue?”
“Ma potremmo preparare una cena fantastica! Con tanta carne succulenta …”
“Ho detto di no!”
 “Daiii”
“No”
Lilo sospirò con aria di sconfitta, meglio non mettersi in mezzo a quei due. Il suo sguardo si spostò quindi su Jim, solitamente era quello più attivo in queste discussioni, ma adesso se ne stava impalato con lo sguardo perso nel vuoto.
“Jim? Ti senti bene?”
A quel punto, anche i piccioncini la smisero di litigare e prestarono attenzione all’amico.
“Sembra che gli si sia spento il cervello”
Commentò David preoccupato.
Nani scosse la testa, possibile che non capissero? Era palese! Stava sempre imbambolato, non mangiava e sorrideva senza nessun motivo apparente. Diagnosi: era innamorato.
“Devi dirci qualcosa, Jim?”
Gli posò una mano sulla spalla e quello si risvegliò dalla sua dolce trance.
“Oh! Come? Si, veramente si. Volevo chiedervi se sabato potrei portare una ragazza”
Sorrise un po’ imbarazzato, mentre la più grande delle Ohana fece un’espressione  trionfante, ci aveva preso!
“Ovviamente!”
Però, Jim, non poteva mica illudersi di lanciare una notizia del genere e uscirne indenne. Il gruppo iniziò a tempestarlo di domande più o meno lecite.
Chi è? E’ della nostra scuola? Come l’hai conosciuta? Quanto porta di reggiseno? (domanda seguita da una sberla sulla nuca del povero David)
Soltanto quando la fantasia dei tre si esaurì, il ragazzo poté ritenersi libero. Raccolsero le loro cose ed erano pronti ad andarsene, quando l’ultimo elemento del gruppo si degnò a comparire.
“Scusatemi, sono mortificato, ma il prof di fisica mi ha trattenuto per mezz’ora e poi l’armadietto non si apriva e …”
Il poveretto sembrava davvero stremato e strabordante di sensi di colpa.
“Rilassati amico, ti farai perdonare”
Lo rassicurò David.
“Ad esempio dando un passaggio al tuo migliore amico”
Jim colse la palla al balzo e si assicurò un mezzo decisamente più veloce della vecchia Madza di Nani.
“Ok, ci vediamo all’uscita”
Accettò il penitente e scappò per non arrivare in ritardo anche alla lezione di letteratura, riuscendo comunque a sentire in lontananza il saluto dell’amico.
“Sta volta arriva puntuale Eric!”
 
L’ultima campanella suonò con vigore e venne ringraziata dall’intera scuola
Quasimodo, zaino in spalla, s’incamminò verso la palestra per chiamare Esmeralda. L’ultima ora la dedicava alla preparazione dello spettacolo di danza e non si accorgeva mai quando era tempo di tornare a casa.
Entrò nella stanzetta collaterale alla palestra principale e rimase un attimo nascosto. Esmeralda ballava a piedi nudi davanti ad un enorme specchio, seguendo tutta concentrata una melodia ipnotica. Era decisamente bella e decisamente seducente.
Quasimodo la guardava con occhi sognanti quando tornò alla realtà scuotendo forte la testa. Doveva ricordare qual’era il suo posto.
“Ehy Esme!”
La ragazza si voltò.
“Ciao Quasi”
Spense lo stereo e depositò un bacio sudato sulla guancia dell’amico.
Si ricompose velocemente e uscirono.
“Sta venendo davvero bene il pezzo, farai furore allo spettacolo di fine anno”
Commentò sincero il ragazzo.
“Ah ah”
Rispose distrattamente Esmeralda.
“Sai? Tra poco potrò ufficialmente andare a vivere da solo … è una cosa fantastica! Però avrò bisogno di te per sistemare l’appartamento. Che ne pensi?”
“Cazzo!”
“Come?”
Quasi si voltò verso l’amica. Era diversi passi indietro e guardava disperata la borsa, e chiaramente non aveva sentito mezza parola di quello che lui le aveva detto.
“Tutto bene?”
Si preoccupò.
“E’ un dramma”
“Esme? Che succede?”
Ora era davvero allarmato.
“Io … io … non ho la mia ciambella al cioccolato post allenamento!”
La cosa sconcertante è che sembrava davvero sconvolta, ma Quasimodo sorrise paziente, sapeva bene che un’Esmeralda con un calo di cioccolato era peggio di uno zombie. Se non ballasse, probabilmente sarebbe diventata una botte ambulante.
“Ti accompagno al bar”
“Davvero? Ma non è di strada”
“Figurati”
La ragazza sorrise raggiante e iniziò a fare le feste come un cucciolo.
Una volta ristabilita la quantità di cioccolato necessaria alla sua sopravvivenza, Esmeralda ascoltò attentamente l’amico.
“Certo che ti aiuto! Tutto pur di vederti fuori dalla casa di quel maniaco!”
Batté forte il pugno sul cruscotto della macchina, facendosi anche male.
“Non esagerare, è sempre l’uomo che mi ha cresciuto”
Le fiamme erano ben visibili negli occhi della ragazza.
“Ma fammi il piacere! Ti ha trattato da schiavo e da recluso … Fosse per lui saresti ancora barricato nella tua camera. Non ti mandava nemmeno a scuola! E’ un miracolo che il sacerdote della sua parrocchia l’abbia convinto! Che poi quello stronzo fa tutto il religioso, ma non ho bisogno di ricordarti quello che ha provato a farmi! Non è tuo padre, Quasimodo, E’ il tuo carceriere!”
Finì la sfuriata con le guance arrossate e lo sguardo furente. Non aveva mai odiato nessuno in tutta la sua vita, nessuno tranne Claude Frollo.
“Ok, rilassati. Ti ho detto che vado via da lì”
Esmeralda espirò e si lasciò andare sul sedile, ma era ancora visibilmente turbata.
“Senti … ti andrebbe un po’ di shopping?”
Lo guardò sconvolta.
“Sei impazzito Quasi?”
Ma un sorriso già si affacciava sul suo volto.
“Non per me scema … ma non ti ho ancora fatto un regalo di compleanno”
Ora sorrideva palesemente.
“Ma il mio compleanno è tra quattro mesi!”
“Rimane il fatto che non te l’ho ancora fatto”
Con naturalezza svoltò verso il centro commerciale.
“Ho visto un vestito che ti starebbe benissimo”
“Quasi? Sei il migliore”
“Naah”
Si scambiarono uno sguardo carico d’affetto.
Tutto pur di vederti felice. Tutto.
 
Killian non poteva certo definirsi un ragazzo paziente, anzi sapeva benissimo di risultare spesso troppo puntiglioso con i suoi amici che ribattevano scherzosamente con un: “Si, capitano!”
Però cazzo … mezz’ora di ritardo! Robin l’aveva nel DNA la capacità di distrarsi e di perder tempo.
Annoiato, Uncino, passeggiava avanti e indietro nel parcheggio guardando nervosamente l’orologio che ticchettava.
D’un tratto un ragazzo gli arrivò a dosso, era mingherlino, ma correva abbastanza veloce da fargli cadere la borsa con tutti i libri lasciando interdetto Killian.
Il colpevole, un ragazzetto dalla faccia elfica, non si curò minimamente di scusarsi e continuò a correre e sghignazzare con una ragazza dai boccoli biondi.
Ma come già detto, Killian non era un tipo paziente.
“Ehi! Ragazzino!”
Quello si girò sorpreso.
“Che dici di raccogliermi i libri?”
“Come scusa?”
“Tu li hai fatti cadere, tu li raccogli”
Il tono era abbastanza minaccioso e lo sguardo non era più incoraggiante.
Il ragazzetto lanciò uno sguardo alla sua amica che sembrava impaziente e piena d’aspettativa, così decise di giocare a fare il duro.
“Mi sembra che tu abbia entrambe le mani, quindi puoi prenderteli da soli”
Una risata sarcastica sfuggì dalle labbra di Killian che si avvicinò allo sbruffone e lo prese per una spalla.
“Amico, capisco che tu voglia fare il fighetto con la bambolina laggiù, ma … fai come ti ho detto, davvero, così potete ricominciare a giocare a rincorrervi”
Questa volta aveva usato un tono basso quasi gentile, ma il veleno era percepibile in ogni sillaba pronunciata. Stava davvero perdendo la pazienza.
“Peter?”
Chiamò l’ochetta incoraggiando il rosso a peggiorare la situazione.
“Non mi faccio dare ordini da uno che mette più eye-liner della mia ragazza”
Bisogna ammetterlo, Peter aveva fegato.
Ma questo non gli evitò il cazzotto dato, con tanto di anelli, da Uncino.
*sbem!*
Peter crollò a terra, subito soccorso dall’amichetta.
“Io ti avevo avvertito”
Commentò freddo Killian che aveva preso a raccogliere i libri.
“Ah, e se mi rincontri … cambia strada. Coglione”
Proprio in quel momento, Robin si degnò ad arrivare.
“Uncino, che cazzo hai fatto?”
“Ha detto che metto troppo eye-liner”
Robin sospirò e si avvicinò a Peter che ancora si lamentava a terra.
“Fa vedere”
Il piccoletto inizialmente oppose resistenza.
“Senti ho preso tanti cazzotti nella mia vita, molti dei quali proprio da quello lì, quindi fa vedere … mmm … niente di rotto”
Sentenziò facendolo alzare.
“La prossima volta però evita di prendertela con chi è più grosso di te. Ora sparite”
La coppietta si dileguò in un batter d’occhio.
“E tu …”
Continuò Robin rivolgendosi all’amico.
“Dovresti fare un corso per controllare la rabbia”
“Nah, bisogna insegnare a quei deficienti chi comanda e che, ragazza o no, devono rimanere al loro posto. Comunque muoviti che tra poco picchio anche te”
Disse divertito mentre saliva sul pick-up di Robin.
“Yoga?”
“Metti in moto”
“Meditazione buddista?”
 
 

A.A.
Salve a tutti compagni d'avventura! Quest'oggi, ahimè, devo essere sintetica per questione di tempo ... so ... Grazie per aver letto questo quarto capitolo, come al solito spero che vi sia piaciuto e ringrazio chi la scorsa volta ha recensito, chi ha aggiunto questa storia bislacca alle seguite e chi legge in silenzio. VE AMO TUTTI.
Dato che non posso fare il mio solito discorsetto... perchè non ci pensate voi? Scrivetemi chi e cosa vi è piaciuto o meno (si accettano anche critiche! nessun razzismo!) e, perchè no, vostre idee, considerazioni, opinioni... quello che vi pare! E' sorprendemente piacevole parlare  con la gente di EFP (Nox, si, questa era per te <3 )
Quindi... basta. Un bacione.
Lyss

Curiosità:
-Matoaka, cognome di Pocahontas nello scorso capitolo, è il vero nome dell'indiana... infatti Pocahontas era solo un nomignolo!
-Killian, nome di Uncino, è tratto dalla serie tv Once upon a Time
  
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