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Autore: Iwazaru    17/04/2015    2 recensioni
Semplicemente una non semplice storia d'amore...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Shannon Leto
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Ho dormito molto poco stanotte, sono emozionata, agitata e ho mille cose per la testa. Non so a che ora mi sono addormentata ma ora c'è Chris che mi lecca la faccia. Deve avere fame il mio pelosone! Sento però altri rumori e sgraziatamente mi sollevo notando mio padre trafficare in cucina.
"Buongiorno" trilla di buon umore.
Io alzo un sopracciglio e faccio un sorrisino mentre lo guardo alle prese con i fornelli.
"Prepari la colazione?" domandò incuriosita.
"Già, mi sono svegliato presto, ho controllato, ci sono dei concessionari aperti anche di Domenica qui a Los Angeles e io e te andremo a comprare una macchina"
"Pà.." Sospiro rituffandomi di schiena sul divano, peccato che il mio divano è mezzo scassato e finisco di scassarlo ritrovandomi con il sedere per terra ed un tonfo inaudito che fa scappare il povero Chris a nascondersi nella mia stanza.
"Synne…questa casa cade a pezzi"
"Non cominciare papà, a me va bene, ma se vuoi comprarmi un divano, direi che ora non ti direi di no"
Lui scoppia a ridere! "Dai, vieni a mangiare qualcosa. A che ora dobbiamo essere dai tuoi amici?"
I miei amici, suona così strano ma allo stesso tempo familiare e piacevole.
"Dopo pranzo andrà bene, sanno che sono con te" dico facendo spallucce e mi sollevo da terra per raggiungere il piccolo bancone della cucina.
"Mmmh è tanto che non mangio queste cose"
"Mi immagino le tue colazioni…"
"Faccio colazione al locale, prendo un muffin e un caffè di solito"
"Appunto, mentre sarò qui mangerai bene"
"Sissignore" dico con un sorrisetto ma prima di sedermi, è meglio fare una puntata al bagno e controllare che Chris abbia la pappa. Ritorno quindi in cucina da mio padre per gustarmi la colazione inglese che mi ha preparato con quel poco che avevo in frigo. In effetti sono cose che dovrebbe fare una madre. Ma mentre mio padre lavora nella finanza, mia madre è un'Ambasciatrice per l'ONU, lei viaggia tantissimo e non la vedo né la sento da così tanto tempo che mi sembrano secoli. É sempre stato lui a prendersi cura di me in questo modo. Ci siamo sempre divertiti io e lui, anche se è sempre stato piuttosto rigido quando ero piccola, ora dato che ci vediamo molto poco, è il massimo dei papà.
"Che macchina vorresti?" mi domanda mentre mangiamo la colazione.
"Mh, una in cui ci stia comodo anche Chris" 
"Un piccolo fuori strada?"
"Mh, non saprei saresti capace di prendermi un enorme SUV" dico reguardendolo.
"Synne, ma, quanto hai intenzione di rimanere negli Stati Uniti?" mi domanda poi molto più serio, mollando addirittura la colazione per guardarmi.
Ecco, sapevo che prima o poi mi avrebbe fatto questa domanda.
"Diciamo che vorrei rimanere qui per sempre…"
La sua espressione è più dura, lui non ha mai amato questo posto. Non capisce perché io sia affascinata dal sogno americano e tutto il resto. Per lui è solo un posto in cui le persone si scannano per i soldi.
"Capisco"
"Pà…"
"No, va bene. É la tua vita Synne e devi farne ciò che vuoi, ma non accetto che tu passi il resto della vita in questa casa. Sono tuo padre è ho ancora il diritto di … Okay, sei una donna di 27 anni, ma un padre non può prendere un volo per l'altro capo del mondo sapendo in che razza di casa e di quartiere vivi. Anche il tuo amico lo ha detto, l'ho sentito. So che vuoi farcela da sola e ti ammiro profondamente per essere una donna così forte e risoluta. Ma ti preferisco viva…"
Sbuffo pesantemente e penso solo a mangiare durante tutto il suo monologo, perché lo so che quando parte con questi discorsi, qualunque cosa io dica è equiparabile ad una leggera nebbia che viene ignorata da tutti.
"E cosa vorresti fare? Comprarmi casa in una settimana?" brontolo in risposta al suo sermone.
"Veramente…"
"No, non ci credo! Ancora nemmeno l'avevi vista casa mia!"
"Mi hai dato l'indirizzo, se ben ricordi. Sono vecchio, non cretino, so usare google maps"
"Okay, giuro che mi arrendo, oggi però possiamo pensare a quello che già dobbiamo fare?" lo prego con un sorrisino.
"D'accordo, tanto sei in ferie tutta la settimana. Io ho solo un paio d'incontri la mattina di giovedì, ma posso sempre rubarti la nuova auto"
"Aaah ecco a cosa puntavi" dico divertita.
Conosco mio padre, conosco quanto mi vuole bene e conosco la sua frustrazione in questi 2 anni per non aver potuto metter becco nella mia vita. So che non si limiterà ad una macchinetta da poco. Ho sempre odiato gli sprechi, altrimenti non mi accontenterei del poco che ho. Ma se serve per tenerlo buono e far sì che non mi assilli, mi trasferisco anche a Rodeo Drive!
Finiamo la colazione e mentre lui va a cambiarsi, io do una sistemata, coccolando di tanto in tanto Chris. Probabilmente farò come dice mio padre. Ora che sia lui, che Shannon e persino Jared mi hanno detto quanto sia pericoloso…ho quasi l'ansia a rimanere qui. In fin dei conti Chris è un vecchiarello e io sono una ragazza. Meglio non pensarci per ora.
Vado a lavarmi e cambiarmi anche io e solo a quel punto mi accorgo che sono solamente le nove del mattino. Ho capito, mio padre ha intenzione di fare un bel giro dei concessionari. Farò fare a lui, io dirò solo se mi piace o meno esternamente. Non voglio nulla di troppo gigantesco, qui in america hanno auto enormi!
Infilati un paio di jeans neri ed una canotta bianca, prendo al volo il guinzaglio e Chris è su di giri perché verrà con noi! Quando chiamo il taxi, me ne faccio mandare uno grande per far stare il mio cagnolone e comincia la caccia all'auto per Synne!

Giuro, sono esausta e con me il povero Chris. Ma ci troviamo ora a bordo della mia nuova auto che mio padre sta guidando per portarci a casa di Jared! Siamo riusciti a mangiare al volo un hamburger! Solo un hamburger verso le undici e ora sono quasi le tre! Ho avvisato Jared che stavamo arrivando e la sua risposta è stata 'finalmente' con tanto di faccina. Che scemo!
Ah, sì, che auto ho preso? Beh, un grazioso Nissan Juke color nero opaco, interni in pelle perché credetemi, è più facile togliere i peli dei cani dalla pelle che non dal tessuto (!!!) e beh è davvero bella come auto! Era full optional con il tettuccio apribile. É compatta eppure è un Suv, Chris sta benissimo sia nel bagagliaio che tirando giù un solo sedile può sdraiarsi come vuole. Fino ad ora non ho mai avuto un'auto che si colleghi via bluetooth al mio cellulare e che sia così tecnologica. Mi divertirò un mondo a studiarla e capire come funziona. Per ora la lascio guidare a mio padre, altrimenti so che farei dei danni con la centralina e imploderebbe.
Parcheggiamo davanti casa di Jared, le macchine di tutti sono nel vialetto e io sono emozionata!Anche Chris sembra essere estremamente contento. Mio padre chiude l'auto e si infila le chiavi in tasca mentre andiamo verso la porta per suonare al campanello.
"Sono tutti simpatici" garantisco.
Ad aprire la porta è proprio Jared e gli sorrido mentre Chris lo annusa incuriosito.
"Ciao, entrate pure, eravamo in pausa" spiega "E tu? Ciao bello" miagola verso Chris, accarezzandogli cautamente la testa e facendogli qualche grattino, basta, lo ha conquistato!
"Lui è Chris?" mi domanda mentre entriamo, annuisco e faccio strada anche a mio padre verso quello che loro chiamano 'lab'. Chris si nasconde dietro le mie gambe perché ci sono troppe persone. Mio padre si guarda attorno e io sono abbastanza incasinata a stare dietro a tutti.
"Ragazzi, lui è William, il padre di Synne altresì detto signor…"
"Davies, William Davies, piacere di conoscervi"
Ah, già, non ve lo avevo detto? Ovviamente il mio cognome è inglese. I ragazzi si presentano tutti salutando mio padre. É strano ed allo stesso tempo divertente.
"Syn, canti?" dice Shannon salutandomi con un cenno.
"Ah, non saprei…"
"Come non sapresti, sono venuto apposta per sentirti cantare?"
Ecco perché non saprei! Mi imbarazza da morire…
"Ma…"
"Niente ma, dammi Chris e…fai quello che devi" dice lui con un sorrisetto.
Guardo Shannon un po' male ma poi gli sorrido. Devo scaldare la voce, non posso mettermi a cantare con Jared senza averlo fatto!
"La stessa di ieri" mi dice Jared.
"Okay, ma, posso uscire fuori a scaldare un po' la voce? Mi vergogno a farlo qui" ammetto stringendomi nelle spalle.
Non finisco di dirlo che Shannon molla le bacchette e si alza "Vieni, ti accompagno"
"Oh, okay…" faccio un sorrisetto ed esco di casa insieme a Shannon per andare sul retro, classico giardino e piscina, è così americano.
"Come stai?"
"Uh? Bene, grazie…"
"Non abbiamo più parlato da quando ti ho riaccompagnata"
"Abbiamo parlato per messaggio ieri…"
"Sì ma, non è di persona"
"Mh, non c'è stata occasione e ieri non eravate qui"
"No, mio fratello preferiva concentrarsi sul canto"
"Capisco ora dovrei…"
"Fai pure"
E sfoggiando un tenerissimo sorrisetto si siede su una panca e mi guarda. Poca soggezione insomma!
Chiudo gli occhi e sospiro, respiro, regolo il mio respiro e poi semplicemente canto. La canzone che ho in testa in questi giorni è Try di Colbie Caillat

Put your make up on
Get your nails done
Curl your hair
Run the extra mile
Keep it slim
So they like you. Do they like you?

Get your sexy on
Don't be shy, girl
Take it off
This is what you want, to belong
So they like you. Do you like you?

La canto si e no un paio di volte prima di considerarmi davvero pronta. Shannon mi ha guardata tutto il tempo e non lo so perché lo guardavo a mia volta. Avevo gli occhi chiusi. Ma sentivo i suoi addosso a me. Era strano, per quanto mi trasmettessero imbarazzo, mi davano anche la carica esibizionistica per cantare al meglio.
"Splendida voce come sempre Syn"
"Grazie Shay"
"Shay?"
"No?"
Lui ride "Mi chiamano Shan di solito, o mio fratello Shanny, ma Shay mi piace"
"Okay, ti chiamerò Shay allora" sorrido e mi stringo nelle spalle.
Torniamo insieme dai ragazzi e Jared mi sorride.
"Pronta?"
"Come non mai"
"Perfetto, cominciamo allora"
Shannon torna al suo posto e cominciano a suonare, io devo seguire Jared. Chiudo gli occhi, il testo lo ricordo e non voglio distrazioni. Semplicemente, quando devo, comincio a cantare la mia parte.
É bello, è piacevole, è una cosa che non farei per vivere ma che fatta in questo modo mi piace da impazzire.
Finita la canzone, sorrido e riapro gli occhi.
Shannon continua a guardarmi e io mi sento un po' a disagio. Mio padre si fionda ad abbracciarmi e io rido imbarazzatissima. Insomma, davanti a tutti?
"Splendida" mormora e mi limito a ridacchiare abbracciandolo a mia volta.
"Dai…" sbuffo.
"Okay, okay, non sia mai che ti metto in imbarazzo davanti ai tuoi amici"
"Nessun imbarazzo" garantisce Jared e gli altri annuiscono.
Assurdo.
Se mi avessero mostrato un eventualità come questa, non avrei mai creduto si sarebbe davvero potuta realizzare!
Il resto del pomeriggio lo passiamo a canticchiare e chiacchierare. Spero che Jared non mi uccida per quello! Verso le sei e mezza penso sia ora di andare…
"Andiamo pà?"
"Non mangiate una pizza con noi?" domanda Shannon guardandomi con complcità.
"Ah, non saprei"
"Per me va bene Synne, sono persone simpatiche e non abbiamo altri impegni"
"Okay, ci fermiamo allora"
"Come l'altra volta, foglio alla mano per scrivere le pizze da ordinare" dice Tomo sventolando mezzo foglio A4 e una penna. Passa da tutti per prendere le 'ordinazioni' e poi chiama la pizzeria con il cellulare.
Sprofondo in una delle poltrone accanto a Shannon e sospiro.
"Allora?"
"Allora cosa?"
"Una settimana in ferie…cosa farete?"
"Credo lo porterò a fare un po' il turista oppure ci divertiremo in spiaggia o in qualche parco naturale. Ah, sì, poi gireremo per agenzie immobiliari. Il mio paparino mi ha fregata su tutta la linea"
"Meno male"
"Scusa?"
"Dai, Syn, il tuo quartiere è pericoloso per una ragazza sola"
"Sì, grazie, ora lo penso anche io dopo che tu, mio padre e Jared me lo avete fatto notare!"
"Jared? È stato a casa tua?"
"No, cioè più o meno. Mi ha accompagnato,ero senza macchina ieri e mi ha portata in aeroporto e poi a casa"
L'espressione di Shannon sembra infastidita e onestamente non capisco perché. Era stato lui a fare tutti quei discorsi sul 'piaci a Jared. Lui ti piace?' e adesso che penso potrebbe piacermi, fa così?
"Capisco"
"Capisci…cosa?"
"Ieri eri qui con Jared mentre provava a concentrarsi sul canto ma non credo fosse sul canto che volesse concentrarsi"
"Che?"
"Dai, Syn, ancora non l'hai capito che gli piaci? Credi che inviti tutto il parentame di tutti?"
"Ma scusa! Che cavolo, io che ne so? Vi conosco tutti da così poco e ci sono di quegli intrighi che solo a pensarci mi viene il mal di testa. Tu sei il mio capo e quello che si è fatto la mia amica, Jared è tuo fratello e quello che…"
"Quello che?" domanda Jared accucciandosi davanti a me facendomi diventare bordeau.
"Che…mi ha accompagnato a casa con mio padre" dico semplicemente.
"Ah, capisco"
"Smettetela voi due con questi benedetti capisco" sbuffo alzandomi e scostandomi da loro per andare in giardino, ho bisogno d'aria. Solo a guardarli mi viene caldo!
Sprofondo in una delle sdraio e guardo le stelle, beh quel poco che si riesce a vedere. L'inquinamento ambientale di Los Angeles è micidiale!
"Ehi piccola…"
Non ho bisogno di alzarmi o alzare lo sguardo che questo è mio padre.
"Ehi…"
"Scappi? Chris si è fatto conquistare dai tuoi amici e lo stanno coccolando"
Fosse l'unico. Beh lui ci mette meno, ma credo che stiano conquistando anche me.
"Non scappo, avevo bisogno d'aria"
"Immaginavo"
"Immaginavi?"
"Sai, sono tuo padre, ma ci vedo anche bene, sei in una bella situazione"
Ora sì che mi sollevo, di che diavolo sta parlando? "Cosa intendi?"
"Oh, lo capirai bambina, non posso dirtelo io"
"Ma sei mio padre!"
"Già e non mi sorprendo di ciò che vedo. Ma non mi metterò in mezzo, non in questo"
"Meglio comprarmi auto e casa?"
"Oh sì, quello è molto più facile, sono solo soldi"
Sprofondo di nuovo nella sdraio e chiudo gli occhi per fare profondi respiri.
"Synne…stai tranquilla, la tua vita è bella, sei in gamba e raggiungerai grandi cose"
"Grazie papà. Sono contenta di farti felice tornando a scuola"
"Già, molto, ma vedere che te la stai ugualmente cavando alla grande, mi rende felice allo stesso modo"
Sorrido e ce ne stiamo ancora qualche momento fuori.
Solo dopo qualche lungo momento Jared esce a chiamarci.
"Sono arrivate le pizze…"
"Arriviamo" garantisce mio padre "Dai piccola, andiamo. Avrai fame"
"Da morire" miagolo con un sorrisetto, mi sollevo e vado ad abbracciare mio padre. 
Non starò ad indagare su ciò che intendeva, so come è fatto, non me lo direbbe nemmeno se lo implorassi tutta la settimana.
Rientriamo e come al solito si mangia sul divano, mio padre non è molto per la quale, ma si adegua. É divertente vederlo così, ha una decina d'anni in più di Jared e Shannon, ma è completamente diverso da loro. Così fuori contesto eppure riesce ad adeguarsi. Adoro mio padre e lo sto adorando ancora di più in questo momento.
I ragazzi parlano del disco, chiedono poi a mio padre che lavoro fa, di cosa si occupa nello specifico etc… 
È bello anche vedere che lo ascoltano mentre parla e sembrano interessati a ciò che ha da dire. Io come mio solito mi limito ad ascoltare e lascio delle croste per Chris che se ne sta seduto sul tappeto, aspettando che qualcosa caschi anche per lui. 
Le chiacchiere vanno avanti parecchio e non ho mai visto mio padre bere tanta birra. Parlare di musica, di artisti. Non conoscevo davvero questo suo lato e mi ritrovo imbambolata a guardarlo e sorridere.
La serata finisce intorno a mezzanotte, con mio padre alticcio e il mio cane in coma.
Anche i ragazzi sono alticci e la cosa mi fa sorridere.
"Forza papà, andiamo a casa…" dico dandogli una pacca sulla schiena.
Quando vedo Shannon prendere le chiavi della macchina, gliele prendo al volo e faccio un sorrisino.
"Ti portiamo noi, voi ragazzi avete fin troppo apprezzato la birra.
Lui mi guarda ma non protesta, arrendendosi ai fatti.
Mi faccio dire il suo indirizzo, così se dovesse addormentarsi in auto saprei dove portarlo, da me non ci starebbe nemmeno volendo!
Saluto Jared con un abbraccio e Tomo che è meno ubriaco degli altri.
"Bella la tua auto" dice Shannon una volta che siamo fuori.
"Grazie, merito suo" dico indicando mio padre che barcollando raggiunge il sedile posteriore e crolla completamente.
"Bene, avete fatto ubriacare mio padre" dico divertita.
"É stata una piacevolissima serata"
"Sono d'accordo"
Controllo che si sia allacciato la cintura e metto il suo indirizzo nel navigatore dell'auto.
"Te la potevo dire io la strada"
"Sì, ma se ti addormenti anche tu…"
"Non mi addormento, l'alcol non mi fa quell'effetto, tranquilla. Grazie del passaggio però"
Sorrido e durante il tragitto ovviamente anche lui si appisola. Ne ero certa.
Ci vuole un po' per arrivare a casa sua e quando parcheggio, scendo dall'auto e senza chiudere il mio sportello, vado ad aprire il suo.
"Ehi, Shay, siamo arrivati" mormorò per svegliarlo.
Lui mugola, sbuffa ed apre gli occhi.
"Mi sono addormentato"
"Già, sai, l'alcol non ti fa quell'effetto"
"Sono anche stanco, sai?"
"Immagino…dai, ti accompagno dentro?"
"Non c'è bisogno, vai pure a casa" mormora scendendo dall'auto e mi abbraccia "Grazie"
Oh, ma che… "Prego, figurati, tu lo hai fatto per me"
"Mh, beh a settimana prossima" scioglie l'abbraccio e inforca il vialetto.
"Già, a settimana prossima"
Appuro che entri in casa tutto intero e mi rimetto in auto per portare a casa mio padre e metterlo a letto.
Che giornata e che serata assurda…
   
 
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