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Autore: Fonissa    17/04/2015    2 recensioni
Stavo faticosamente salendo la collina. Ormai lo zaino mi pesava sulle spalle e il mio corpo chiedeva pietà. Ma il mio cuore, quello batteva a mille al sol pensiero di quello che ci poteva essere dietro quella collina. Arrivata in cima, la prima cosa che vidi fu il pino al mio fianco sul cui ramo brillava il vello d’oro. Guardai davanti a me e lo vidi: il Campo Mezzosangue.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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POV. NAYRA
Quella mattina Rachel mi era sembrata distante, come se stesse pensando ad altro. Anche se dopo colazione era ridiventata la stessa di sempre, ero un po’ preoccupata.
“Rachel, c’è qualcosa che non va?” le chiesi, quando fummo di nuovo in camera.
“Eh? No, niente…” mi rispose, guardando fuori dalla finestra.
“Guarda che me ne accorgo quando menti” le dissi, sedendomi vicino a lei sul suo letto.
“Ma non ti ho mai mentito!”
“Beh, comunque l’ho capito lo stesso!”  Sospirai. Non volevo forzarla a dirmi tutto se non voleva.
“Se non vuoi dirmelo, fa niente. Ma ricordati che vivrai a vita col rimorso di aver mentito alla tua migliore amica, e la tua anima si tormenterà per sempre!” dissi, con fare melodrammatico, facendo finta di svenire.
Rachel mi guardò stranita, per poi scoppiare a ridere.
“Senti un po’ –iniziò, quando ebbe smesso- che ne dici di uscire un pò?”
“Per andare dove?”
“Da Leo, ovviamente” disse, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
Sbattei le palpebre un paio di volte. Probabilmente ero arrossita.
“Cosa…” dissi, ma la rossa mi interruppe.
“Dobbiamo passare all’azione, no?”
“Ma non credo…beh ecco, sai…” Da quando ero diventata così timida?
La ragazza mi guardò per qualche secondo, per poi sorridere e poggiarmi una mano sulla spalla.
“Ho capito. Ma Nayra, devi stare tranquilla, okay? Non sarai sola”
Era la prima volta che vedevo Rachel parlare così seriamente. Sorrisi, abbracciandola.
“Grazie” sussurai. Poco dopo ci staccammo, e Rachel prese una strana moneta da uno dei suoi cassetti. Una dracma.
“Quella è una dracma, giusto? Come fai ad verla?” chiesi.
“Chirone ne tiene sempre un po’, mi è bastato chiedere”
Andammo in bagno e riempimmo il lavandino d’acqua. Rachel recitò la solita forma e qualche secondo dopo ci apparve il viso di Piper.
“Rachel? Nayra?” domandò, leggermente stupita.
“Ehy Piper. Potresti farmi un favore?” esclamò l’oracolo.
“Certo, dimmi”
“Leo sta lavorando da molto a quel misterioso progetto senza interruzioni… potresti chiedergli di fare una pausa?”
“Oh, va bene… ma perché?” chiese la figlia di Afrodite, con sguardo curioso.
“Ti spiegherò tutto più tardi. Dopo che gli hai parlato, aspetta lì, così sapremo se ti ha ascoltato oppure no”
“Va bene… a dopo!
“A dopo!” e con questo, il collegamento si chiuse. Io guardai Rachel. Da quando era così amica di tutti al campo? Possibile che non tutto fosse raccontato nei libri?
“Non ti dispiace se dico della tua cotta a Piper, vero?” mi disse, rigirandosi una ciocca di capelli tra le dita.
“E me lo chiedi solo ora?”
“Ehm, già… scusa” rispose, stringendosi nelle spalle. Io ridacchiai.
“Sta tranquilla, non fa niente. Basta solo che non si venga a sapere per tutto il campo!” esclamai.
 
Qualche minuto dopo, eravamo già fuori dalla Casa Grande. Notai che una delle case sembrava in fase di lavori.
“Quella è la casa di Era. Penso che la stiano ristrutturando per te” mi spiegò Rachel.
“Wow” esclamai. Un’intera cabina tutta per me… non potevo crederci.
Dopo un po’ arrivammo in uno strano posto nel bosco. Gli alberi lasciavano il posto a una specie di capannone su cui campeggiava un nove.
‘Il bunker 9’ pensai.
Piper era li, e non appena ci vide ci corse incontro.
“Ehy Piper! Allora, lo hai convinto?” chiese la ragazza con le lentiggini.
“Si… ma ora puoi spiegarmi cosa succede?” chiese Piper.
“Nayra… ha una cotta per Leo” rispose l’altra, sussurrando. Piper mi guardò per qualche secondo, per poi sorridermi.
“Allora approfittane. Non credo che la sua pausa durerà molto” mi disse, per poi salutarci e andarsene.
Io e Rachel arrivammo di fronte alla porta del bunker e bussammo, per poi entrare quando sentimmo una voce dire ‘avanti!’
Il bunker non era proprio ordinato. Vari fogli, viti, bulloni e altri attrezzi erano sparsi un po’ ovunque, mentre una scrivania era piena di cartine. Leo stava seduto su una sedia,con i piedi appoggiati a quella scrivania.
“Salve ragazze, a cosa devo questa visita?” disse, con sorriso furbo.
“Mh, niente di che… ci annoiavamo e Piper ci ha detto che finalmente ti sei preso una pausa” rispose Rachel. Aveva una voce un po’ troppo morbida e un paio di volte mi rivolse uno sguardo. Ma forse ero io che, abituata a mentire a Julio, scoprivo subito una bugia.
“Questo posto è fantastico..” dissi, guardandomi intorno. E lo era davvero.
“Ovviamente! E’ o non è il rifugio di Leo Valdez?” disse il figlio di Efesto.
“Ops! Mi ero dimenticata di avere un impegno…” esclamò Rachel. Non potei far a meno di pensare che quel ‘ops’ era palesemente finto, e la scusa dell’impegno era banale.
No, devo smetterla di pensare così. Quella era la vecchia me.
“Ritorno tra pochissimo, giuro” e detto questo, Rachel se ne andò sotto lo sguardo confuso di Leo. Io mi avvicinai a lui, buttando un occhio alle cartine sulla scrivania.
“Ho sentito che ti stai impegnando tanto per un progetto… di che si tratta?” chiesi.
“Niente di importante” rispose lui, distogliendo lo sguardo.
“Tu non lo sai, ma io so riconoscere le bugie” dissi, prendendo una sedia e sedendomi affianco a lui. Forse un po’ troppo vicino.
Leo arrossì, guardando la scrivania.
“Beh, ecco… c’è questa persone che,forse non ci crederai, abita su un’isola sconosciuta. Non chiedermi come ci sono finito, è una lunga storia. Comunque, sto cercando di ritrovarla, gliel’ho promesso. Anche se non sembra facile come credevo… anche perché c’è anche una maledizione in mezzo”
“…Calypso?” la domanda mi sorse spontanea. Subito dopo mi diedi della stupida. Non dovevo farmi scoprire!
Leo mi guardò, stupito.
“Come lo sai? Te lo ha detto qualcuno?” chiese.
“No ma ecco… beh, è stato semplice. Mitologia greca, isola sconosciuta, maledizione… era anche uno dei miei miti preferiti” dissi. Non avevo proprio mentito completamente. Insomma, la storia di Calypso era una delle mie parti preferite.
“Oh ecco…” disse Leo, con un filo di tristezza nella voce.
Sentii una morsa al cuore. Io sapevo benissimo come stavano le cose, sapevo che Leo era innamorato di Calypso. Cosa mi aspettavo di fare? Piombare al Campo Mezzosangue e realizzare i miei filmini mentali?
La verità è che non farò mai completamente parte di questo mondo.
 
 
POV. TAYLER
Stavo passeggiando per le strade di New York. Drake quasi correva davanti a me, sorridendo come sempre. Daniel invece ci seguiva con sguardo annoiato e sbuffando ogni tanto. Spesso mi chiedevo come facevano quei due a essere gemelli.
In mezzo alla folla, notai un poliziotto che chiedeva ai passanti se per caso avevano visto una ragazza, mostrando una foto. La cosa non mi sorprese. In una grande città come questa, non era raro che si avessero notizie di ragazzi scappati di casa.
“Avete visto questa ragazza?” ci chiese, quando ci fummo avvicinati. Guardai bene la foto. La ragazza in questione aveva i capelli a boccoli neri e brillanti occhi verdi. Indossava una felpa nera e un jeans semplice, ed era intenta a leggere un libro.
“Nayra…” sussurrammo io e i miei fratelli insieme.
“Voi la conoscete?” ci chiese il poliziotto, entusiasta.
“Si.. ma perché la cercate? Non era a un campo estivo?” domandai, preoccupato.
“Un campo estivo? Oh, certo che no. Suo fratello ha denunciato ieri la sua scomparsa”
 
 
 
*ANGOLO AUTRICE*
Questo capitolo fa più schifo degli altri, lo so. Spero che vi piaccia comunque…
Allora, iniziamo a scoprire degli accenni sulla vista passata di Nayra. E a quanto pare la nostra protagonista ha ricevuto una bella batosta.
In quanto ai tre fratelli… beh, diciamo che non ci rimarranno proprio benissimo.
Alla prossima!
Sciao sciao
-Animalia
  
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