- Era ora che arrivassi!
– esclamò Andy appena la testa di Samara
affiorò dall’acqua.
- Arrivo sempre alla solita
ora, sai? – disse divertita la
bambina.
- Beh…quando si
è da soli, il tempo passa più lentamente.
–
affermò il ragazzo.
- Ora si
velocizzerà, tranquillo. – fece la bambina,
mettendosi nella solita posizione.
- Vai. Sono
tutt’orecchi. – proferì Andy.
Samara sorrise. Gli faceva
piacere che il ragazzo fosse
interessato alla sua storia.
- Dopo qualche tempo, Anna
provò ad addormentarmi suonando
la melodia che si sente nei titoli di coda dei due film. La cosa
strana, fu che
nei primi tempi, oltre che a farmi dormire, riuscii a starmene cheta e
far
rilassare i miei genitori. Arrivai anche al punto di entrare in
contatto con i
cavalli senza che essi dessero segni di squilibri. Anna, da quel
momento, ogni
sera mi suonava quella melodia. Sembrava tutto tornato come prima. - .
- E qui penso che ci sia stato
un colpo di scena. – suppose Andy.
- Esattamente. –
confermò la bambina. – Un giorno, Anna si
ammalò, e non riuscì a suonarmi la melodia.
Bastò un giorno di astinenza. I
miei poteri si liberarono in tutta la loro devastante potenza. Anna
peggiorò e
fu colta da attacchi di delirio; era come pazza. Richard era sempre
nervoso e
scontroso nei miei confronti. - .
E fu così che ebbe
inizio. Pensò Andy.
- Richard mi rinchiuse nella
stalla dei cavalli, trasferendo
la mia camera in una piattaforma rialzata, raggiungibile da una scala.
–
Al ragazzo vennero in mente gli
avvenimenti del fienile.
- Un giorno, per vendetta, gli
uccisi i suoi due cavalli
preferiti. Il ranch venne messo sotto controllo. Iniziò la
rovina dei Morgan. –
disse Samara.
- Ma durante questi controlli,
tu dov’eri? – domandò Andy.
- Io ed Anna venivamo portate
da Richard dalla dottoressa
Grasnik, nel vano tentativo di curarci. Appena gli investigatori se ne
andavano, ci tornava a prendere. – rispose la bambina.
- E Tommy? Anche lui fu
coinvolto in quella vicenda? –
chiese il ragazzo.
Samara, cogliendo di sorpresa
anche Andy, scoppiò in pianto.
Il ragazzo la raggiunse, e la
strinse in un abbraccio.
- Cos’è
successo a Tommy, Samara? – domandò.
Lei lo guardò, con
gli occhioni ancora pieni di lacrime.
- Dopo quel giorno, quando
tutto peggiorò, peggiorò anche
lui. Mi veniva a trovare di nascosto, nel fienile. Mi diceva che vedeva
il
fantasma di una ragazzina dal sudario bianco ed i capelli neri che le
coprivano
il volto. Tormentava i suoi sogni dicendo che sarebbe morto. Ma a parte
questo,
non succedeva nulla di male, a parte il fatto che le visite erano
velocissime. –
rispose.
Andy tese ancor di
più le orecchie.
- Poi, un giorno… - .
Gli afferrò il polso.
Andy vide Samara stare distesa
nel lettino, dentro la
stalla. I cavalli facevano sempre più baccano.
La porta si aprì, ed
entrò un bambino, probabilmente Tommy. Aveva
una camicetta a scacchi e dei jeans rattoppati.
Salì le scale, e si
presentò al cospetto della bambina.
- Ciao Samara. –
salutò Tommy.
Samara si alzò dal
letto.
- Ehi, Tommy! – fece
sorridente la bambina.
Ma appena vide il suo volto
cambiare dal sorriso al terrore.
- Tommy, che ti succede?
– domandò Samara.
Tommy cominciò a
balbettare.
- Sei tu! –
esclamò quasi urlando.
- Abbassa la voce, o ci
sentiranno! – disse la bambina.
Le tue urla sono inutili.
Una voce perfida si
propagò nella mente di Tommy.
Non vedeva l’amica
davanti a lui, ma il fantasma che lo
tormentava da giorni.
- Cosa vuoi da me? –
chiese terrorizzato.
- Tommy, che stai dicendo?
– fece Samara in preda al panico.
Tu morirai.
- Prima Anna, poi i cavalli! Non
sarò la tua prossima
vittima! - urlò Tommy.
Oh sì che lo sarai.
- Non andartene, Tommy!
– supplicò Samara. – Ti
prego…che ti
succede? - .
Il bambino scese dalle scale e
si diresse verso la porta.
- Addio, Samara. NON MI AVRAI
MAI! – urlò Tommy, chiudendo
la porta.
Io ti ucciderò,
Tommy Anderson.
- Ti prego, Tommy! Torna qui!
– disse tra i singhiozzi la
bambina.
Morirai…e lo sai.
Andy vide di nuovo la bambina appoggiata su di lui piangente.
- Restai lì a
piangere per la disperazione. Avevo perso l'unico amico che avessi mai
avuto in tutta la mia vita. - disse Samara.
Il ragazzo la
abbracciò, cullandosela per diversi minuti.
Povera Samara.
Pensò Andy. Ti
è stato negato uno dei pochi
sollievi della tua misera vita.
Toccò i suoi
capelli, accarezzandoglieli.
Avrebbe voluto passare tutto il
tempo che gli rimaneva da
vivere con quella bambina attaccata a lui.
Dopo poco, però,
Samara si staccò da lui e tornò
sott’acqua.
La sera, dopo la registrazione, Samara accettò di buon cuore di stare un po’ con Andy.
Vedeva in quel ragazzo il
fratello che non aveva mai
avuto.
Cercò di godersi al
meglio quei momenti.
Poi, quando il ragazzo fu
stanco, lo fece addormentare.