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Autore: stateofmind    18/04/2015    2 recensioni
Londra. Louis ed Harry vivono in due mondi completamente diversi, entrambi particolari ed esplosivi. Ma non sanno che in realtà sono molto più simili di quanto credono, e conoscendosi impareranno a conoscere molte cose l'uno dell'altro.Con Harry, Louis imparerà ad amare.Con Louis, Harry imparerà ad accettarsi. 
 
||LARRY!romance-ZOUIS!romance-ZIAM!accenni-ZARRY!bromance||
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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«ED! Cazzo, ma la vuoi finire?» esclamò Harry, mentre era al telefono con suo cugino Ed. Si trovava in giardino, a scuola, e fortunatamente il cielo era sereno e il sole abbastanza forte da riscaldare un po' tutti.
«No! Non la finirò mai di dirti che sei un coglione e che non ti diverti mai! Ieri sera mi hai fatto incazzare in un modo assurdo. Non hai voluto ballare, non hai voluto bere, non hai voluto nemmeno parlare con nessuno! Per fare cosa? Per guardare le stelle!» rispose il rosso, palesemente irritato «mi chiedo una cosa».
«Sentiamo cos'hai da chiedermi, animo da festaiolo ubriacone» disse Harry, poggiandosi con una spalla al muro di mattoni rossi che affiancava la porta di ingresso.
«Perché sei venuto a quella festa, se non sei tipo da feste?» 
Harry rimase un attimo spiazzato dalla domanda del cugino. La risposta era piuttosto palese, ma solo per se stesso. Oltre a Logan nessuno sapeva della sua omosessualità, ma nemmeno quest'ultimo era a conoscenza della sua cotta per Louis. Che poi era una cotta così stupida, pensava Harry, dato che ci aveva parlato solo una volta, e dato che era stata per circa un anno vittima di atti di bullismo dello stesso gruppo in cui si trovava lui. Era stupido che il bulletto aveva una cotta per la sua stessa vittima, era stupido, infantile e davvero insensato. Ma poi ci rifletteva su e pensava che, in fondo, lui non era mai stato d'accordo sul maltrattare Louis, e quei sensi di colpa un po' passavano. 
Ora il problema era che non sapeva come rispondere. Non poteva certo dirgli che era andato lì per Louis -che poi parliamoci chiaro, nemmeno l'aveva visto in tutta la serata-, così si inventò la scusa più palese del mondo.
«Io...volevo provare ad andare ad una delle feste dei fighetti. Ecco...quelle a cui sono andato con Logan e gli altri erano feste da tamarri, non sono mai andato ad una festa vera e propria».
Che cazzata che ho detto, pensò il riccio, poggiandosi con tutta la schiena sulla superficie mattonata.
«Certo Harry, certo. Secondo me nascondi qualcosa, qualcosa di bello e buono. Non ci credo manco se lo vedo che ci sei andato perché era una "festa di fighetti", dato che hai frequentato il gruppo più popolare della tua scuola per un anno. Ma faccio finta di non aver capito che è una scusa».
«Adoro quando mi capisci e mi eviti le figure di merda, Ed» sorrise Harry, abbassando leggermente la testa. 
«Comunque pretendo che tu mi racconti che cazzo ti succede, Harold» affermò Ed, con tono fermo e deciso. Harry sospirò. Voleva davvero dirglielo, proprio in quel momento, ma sarebbe stato così brutto parlarne per telefono, così cercò di sviare il discorso, iniziando a parlare della cena con i parenti -e quindi con Ed stesso- che si sarebbe tenuta tra qualche settimana a casa sua.
Nel frattempo Logan Lively, stretto nel suo giacchetto di jeans, usciva dalla porta d'ingresso e notò con piacere che Harry era lì vicino. Quest'ultimo alzò lo sguardo e, dopo aver premuto il tasto rosso sullo schermo del telefono e dopo averlo rimesso nella tasca dei suoi jeans, si scostò dal muro, sorridendo lievemente a Logan, il quale ricambiò il sorriso. Molto incerto Harry si avvicinò al suo ex migliore amico, sistemando lo zaino sulla spalla sinistra.
«Haz. Ciao.» inizio Logan, spostandosi leggermente verso destra per evitare di trovarsi proprio davanti la porta d'ingresso. Harry lo seguì, mettendo lo zaino anche sull'altra spalla.
«Ehy» gli rispose il riccio, facendo un leggero sospiro «non ci vediamo da, uhm, tanto tempo. Come stai?» gli chiese, molto ingenuamente. Il biondo scosse leggermente la testa, mettendo le mani nelle tasche del giacchetto.
«Insomma, Haz. Mi manchi un po'. Un po' tanto, in realtà...» confessò al suo amico, arrossendo un po' sulle guance. Harry non poté credere ai suoi occhi. Le parole Logan e arrossire non erano per niente collegabili, e invece, per la prima volta nella sua vita, vide una connessione ben evidente sul volto di Logan.
«Oh...beh. Non so cosa dire...in fondo noi non abbiamo mai litigato, Log. Abbiamo solo, uhm, discusso?» provò a dire un Harry Styles tanto, troppo imbarazzato, mentre torturava la spallina del suo povero zaino ormai vecchio e sporco. Logan, mordicchiandosi il labbro inferiore, alzò le spalle, per poi avere una reazione collaterale alla nostalgia. 
Abbracciò Harry, in una frazione di secondo, senza nemmeno pensarci. Harry allargò leggermente gli occhi, imbarazzato da quel gesto di affetto dimostratogli in pubblico dalla persona meno aspettata di tutto il college, per poi ricambiare la stretta, avvolgendo le braccia attorno alle spalle di Logan, in una posa leggermente poco virile. Sembrava tanto una scena gay, entrambi lo sapevano, ma nonostante ciò continuavano a stringersi fra le braccia, senza alcun tipo di rimorso o vergogna. 
Dopo qualche minuto sciolsero la presa, guardandosi in faccia. Un accenno di risata apparve sulle loro labbra, per poi scoppiare a ridere nello stesso momento, quasi come se fossero sincronizzati. In fondo si conoscevano da troppo ma troppo tempo per evitare di non conoscersi a vicenda.
«Ti voglio bene, caccola» disse Logan, e Harry alzò gli occhi al cielo per quel soprannome che tanto odiava, ma per quella volta gliela lasciò passare.
«Anche io, Lively. E...ti prego, mantieni quel segreto...quello che ti ho detto l'altra volta al parco. Vorrei non lo sapesse nessuno, almeno per un po'».
Logan annuì, rispettando la decisione del suo migliore amico, e sentì quasi una stretta allo stomaco.
Forse anche lui aveva un segreto da mantenere, e ancora non lo sapeva.




Capelli gellati, occhiali da sole scuri, sigaretta tra le labbra e tanti, troppi tatuaggi, a coprire quasi tutta la superficie del braccio destro. Pelle olivastra, giacchetta di pelle nera, e stivali neri molto virili.
Zayn Malik percorreva il giardino del London City College, perfettamente a conoscenza della scuola di merda che stava per frequentare. Tizi fighi, galline in cerca di cazzo, morti di figa, secchioni e persone poco coerenti. In fondo non tutte le scuole erano perfette come la sua. O forse lui la vedeva perfetta, per i suoi standard da "bad boy-angel". Quello era il suo soprannome, lì a Bradford. Lo chiamano così perché aveva un animo da bad boy. Fumava sigarette e canne, frequentava locali poco ben visti e persone ancora meno ben viste, e beveva birra anche a colazione. Ma, allo stesso tempo, veniva chiamato angel perché aveva una sorta di carità nei confronti delle persone da aiutare, e non era di certo uno di quei bulletti che punzecchiavano chiunque. Lui viveva la vita a modo suo, e lasciava che gli altri vivessero la loro come meglio credevano, e nel momento in cui qualcuno era in difficoltà era abituato ad aiutarlo, qualsiasi fosse il suo sesso e il suo problema, se maschio, femmina, drogato o bisognoso di affetto. 
Era una persona strana, sì, e lo sapeva bene pure lui, ma in fondo o si era strani, o si era anormali.
Entrò in quella che sarebbe stata la sua scuola per quell'anno, e dall'estetica gli faceva davvero cagare. Lui, abituato a graffiti, disegni e colori, entrò in un luogo il cui colore più acceso era il giallo ocra. Altro che scuola, quello sembrava un manicomio, e non solo per i colori. Appoggiata all'armadietto c'era una ragazza svestita, più che vestita, che leggeva un libro di Lev Tolstoj. Zayn si stava sforzando di capire il senso, ma non lo trovava. Invece, alla sua destra, un ragazzo alto, magro, dai capelli lunghi e gli occhiali rotondi stava guardando una foto di un cane nell'armadietto, quasi sul punto di piangere.
Zayn era davvero caritatevole nei confronti dei bisognosi, ma quelli erano matti da legare. Senza soffermarsi su quei personaggi riprese a camminare, mentre nella mente gli apparve il ricordo della sera prima. Quel ragazzo dagli occhi azzurri, castano, bassino e abbastanza magro era scolpito ormai nella sua mente, e Zayn, da bisessuale che era, pensava che fosse davvero un gran figo. Non aveva mai avuto un ragazzo serio maschio, ma sicuramente i suoi rapporti intimi erano stati più maschili che femminili. Gli piacevano anche i maschi, questo l'aveva capito da tempo.
Nel frattempo un ragazzo riccio dallo zaino più grigio che nero dalla polvere e dalle scritte fatte con il bianchetto era fermo nel corridoio a scrivere qualcosa sul suo cellulare, e sembrava pittosto nervoso. Zayn si fermò accanto a lui, cercando di leggere cosa stesse scrivendo -si, a volte era un po' impiccione-, ma senza risultato. Il riccio si voltò, guardandolo negli occhi castani e profondi.
«Ehy! Che ti guardi? Sono fatti miei!» esclamò il ragazzo riccio, bloccando il cellulare con il tasto in alto a destra, mentre sul volto di Zayn si venne a creare un sorriso strafottente.
«Io non guardavo mica il cellulare! Guardavo il tuo anello» disse Zayn, con un tono di voce più convincente di quello di un attore. Harry, il ragazzo riccio, si guardò l'anello che sua sorella Gemma gli aveva regalato, per poi guardare di nuovo Zayn.
«Ah, okay...scusami» rispose ingenuamente, e Zayn chiuse gli occhi e li riaprì, come per fargli capire che non c'era problema «sei nuovo qui? Non ti ho mai visto» disse Harry.
«Mi chiamo Zayn, Zayn Malik. Vengo da Bradford e sì, sono nuovo, purtroppo. Questa cazzo di scuola fa cagare» confessò liberamente al suo compagno di conversazione, prendendo una sigaretta dalla tasca dei jeans e accendendola con l'accendino.
«Ehy, Zen, qui non si può fumare...devi uscire» lo avvertì Harry, guardando le labbra di Zayn a contatto con la sigaretta, il che lo fece leggermente eccitare. Aveva delle labbra così belle e piene che quasi se ne innamorò -si sapeva, Harry si innamorava presto delle cose, o delle persone.
«Non me ne frega un cazzo, riccioluto. E poi mi chiamo Zayn, non Zen» ribadì il moro, rimettendo sigarette e accendino nella tasca dei suoi pantaloni neri. Harry fece spallucce.
«Come vuoi, Zayn. Ho detto giusto, no?» chiese, un po' per stuzzicarlo e un po' per vedere se aveva ben capito come si chiamava quel tipo. Zayn gettò gli occhi al cielo, poi annuì «bene, menomale. Odio sbagliare»
«Ah, questa mi mancava. Mister perfezione, o meglio, miss perfezione» disse, con un ghigno sulle labbra. Harry aggrottò la fronte, storcendo leggermente il labbro.
«Cosa intendi dire, Zayn?» chiese Harry.
«Assolutamente nulla! E' che questi tuoi capelli mi ricordano la mia ex» mentì, espirando il fumo in faccia ad Harry, il quale fece una smorfia di disapprovazione, nonostante fosse abituato a ricevere il fumo addosso.
«Ah...bene. Mi fa piacere, credo...comunque devo andare a lezione. Ci si vede, tizio» alzò il mento, come per salutarlo, e poi iniziò a camminare, dirigendosi verso la classe di arte. Zayn lo guadò andare via, notando la sua camminata leggermente affemminata, e scoppiò a ridere fra sé e sé.
Quel ragazzo era palesemente gay, l'aveva capito dal primo momento in cui l'aveva visto.
Scosse la testa, per poi riprendere la sua camminata, e da lontano vide la persona più inaspettata del mondo.
Un ragazzo tatuato, come lui, moro e con una canotta nera. Il tipo che la sera prima aveva picchiato Louis Tomlinson, il suo amico castano. 
"Bene", pensò Zayn in mente "ci sarà da divertirsi qui".






ASPETTATE CHE INIZIO AD EVITARE LA FRUTTA E I POMODORI CHE MI STATE LANCIANDO.
Sono in T R E M E N D O ritardo, lo so, lo so benissimo e voglio insultarmi da sola. Sono una scrittirce pessima, dovete aiutarmi. c.c
Allora, vediamo un Logan che sta capendo qualcosa che noi avevamo capito dal primo capitolo (CAPELLI GELLATI, PROFUMO E GIACCA DI PELLE. Lively si, l'avevamo capito che ti piacciono i maschietti!!!), e un Harry che sta al suo gioco, il che ha stupito pure me. Ops.
ZAYN E' UN FIGO e lo so, e so anche che potrebbe apparire un po' monotono, ma vedrete che non lo sarà poi così tanto.
Harry e Zayn sembrano già essere ostili l'uno verso l'altro, ma allo stesso tempo si piacciono a vicenda come personaggi (o come persone?:-) ) e vedremo come il loro rapporto di evolverà nel tempo.
Vabbè, vi lascio e prometto di aggiornare prima (spero!).

Vi avviso che ho pubblicato una nuova ff, se vi va passate a leggerla! E' diversa dalle altre e si chiama "Caro diario, lui è il mio angelo".
A presto!

-Sab


 
  
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