Storie originali > Generale
Segui la storia  |       
Autore: Summer11    18/04/2015    4 recensioni
ATTENZIONE QUESTA STORIA E' IL SEQUEL DI "QUANDO IL CUORE COMANDA". Per chi non la conoscesse, troverete a inizio episodio il link della storia.
Sono passati otto anni dalla nascita della piccola Faith. I bambini sono cresciuti diventando dei complicati adolescenti in cerca di autonomia. C'è aria di scontri in questa grande famiglia che ha lottato tanto per riunirsi e diventare così bella e particolare...
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Quando il cuore comanda 2

Episodio 8

-Orgoglio contro ragione-



-Dopo aver visto l'appartamento, Dylan, passò al ristorante del suo migliore amico.-


Dylan: Ehy Sam!

Samuel: Ciao Dyl. Vuoi un tavolo?

Dylan: Possibilmente. Sei al completo?

Samuel: Si, ma se torni tra un'ora ti trovo un posto

Dylan: Mmh. No, torno dai miei e guardo cosa c'è in frigo. Grazie lo stesso


-Ci fu un minuto di silenzio, poi Samuel lo guardò.-


Samuel: Come stai?

Dylan: Tu come mi vedi?

Samuel: Uno schifo!

Dylan: Ecco, appunto

Samuel: Lo dico a te come l'ho già detto ad Emy. Non chiedetemi di schierarmi perché non lo farò. Questi sono problemi vostri, non chiedete alle nostre famiglie di schierarsi perché non è giusto. Io non sto dalla parte di nessuno e ho anche i miei problemi. Penso che entrambi abbiate sbagliato, tu a tenere nascosta la faccenda del viaggio a Emy e lei a reagire in questa maniera esagerata. Dyl anche tu devi farti valere però!

Dylan: In che senso?

Samuel: Conosci le femmine e conosci molto bene Emy. Stare con le mani in mano ad aspettare che ti perdoni non farà altro che incrementare la sua incazzatura. Devi fare qualcosa!

Dylan: Dici che devo provare a parlarle?

Samuel: Quello è il minimo. Io so quali sono i tuoi progetti. Io so la sorpresa che avevi intenzione di farle, ma lei no. Lei non sa nulla.


-Dylan sbuffò.-


Dylan: Questa storia è proprio il colmo

Samuel: A voi sta mancando la comunicazione in questo momento

Dylan: Ma come faccio a parlarle se nemmeno mi rivolge la parola Sam? La conosci cazzo, sai come fa!

Samuel: La conosco bene quanto te amico e io so, come anche tu sai nel profondo, che lei sta solo aspettando che tu vada da lei e ti imponga un po' sul suo carattere. Lo sai che le piace fare la finta orgogliosa ma che cede subito dopo con un po' di perseveranza da parte tua. Voi due siete inseparabili. Io so che la sorpresa che hai in mente le scioglierà il cuore quindi quando avrete risolto tutta questa faccenda e lei si sarà tranquillizzata potrai stupirla con l'effetto sorpresa e ti amerà ancora di più


-Dylan pensieroso, continuava a guardare l'amico.-


Samuel: Andiamo Dyl, di solito sei più sveglio di così

Dylan: Queste sono le pene d'amore

Samuel: Vai a riprenderti la tua fidanzata, tu che puoi, idiota!

Dylan: Oggi dovrebbe essere a quello stupido raduno con le sue compagne di squadra di pallavolo. Domani ci andrò a parlare

Samuel: Ottimo!

Dylan: Senti, mi prenoti un tavolo per cena? Voglio passare una serata da solo con Drew. Ho bisogno di parlargli e provare a capire come lui si senta in questo periodo

Samuel: Quindi tavolo per due?

Dylan: Si per favore!

Samuel: No problem!


-Samuel guardò l'orario.-


Samuel: Oh scusa amico, ora ho dei colloqui per trovare del nuovo personale

Dylan: Tranquillo, io torno a casa!

 

-I ragazzi si salutarono, Dylan uscì dal locale e salì in macchina.


Intanto al liceo Jasmine era ancora nell'auditorium che guardava Jason e April quando li interruppe.-


Jasmine: Allora? Hai pensato alla mia proposta?

Jason: Si..

Jasmine: Eh..?

Jason: Ci sto!

Jasmine: Bene allora. Il mio numero ce l'hai. Mi faccio sentire io

Jason: Perfetto!


-Lui subito riprese a guardare April che fissava il pavimento mentre Jasmine si voltò per andare via. Jason prese la mano di April che iniziò a tremare.-


Jason: Spero di rivederti presto in giro


-Sorrise mentre April cercava di evitare il suo sguardo fisso. Riuscì a dire solo..-


April: Ok..


-Jasmine tornò indietro, la prese per il braccio e uscirono dall'auditorium. April tornò in sé riprendendo il suo normale e bianco colorito.-


April: Cosa dovete fare?

Jasmine: E' una cosa tra me e Jason

April: E allora perché mi hai portato con te?

Jasmine: Per allontanarti da mia madre! L'ho fatto per te Ap. Meglio se non ti fai vedere con lei. Non voglio che la gente pensi che tu sia una sfigata

April: Oh, grazie, grazie mille Jas


-Jasmine sorrise.-


Jasmine: Figurati, non c'è di che!


-April sapeva bene che quello era il massimo della gentilezza e amicizia che poteva ottenere dall'amica.-


April: Io vado alla riunione scolastica.. Vieni anche tu?

Jasmine: Ma scherzi? Tra un mare di idioti secchioni, non credo proprio!

April: Un giorno dovresti provare a venire..


-Jasmine la guardò sorridendo maliziosamente.-


Jasmine: Come se non l'avessi mai provato..

April: Scema, non in quel senso!! Che schifoo


-Jasmine scoppiò a ridere dopo aver visto l'amica imbarazzarsi.-


Jasmine: Comunque quel giorno non è oggi! Ho da fare ma non preoccuparti, mi divertirò anche da parte tua

April: Ci ho provato. Io vado!

Jasmine: Ci vediamo dopo


-Le ragazze si separarono e Jasmine era intenzionata ad andare a fumarsi una sigaretta nel cortile fumatori quando camminando andò a sbattere contro qualcuno.-


Jasmine: Ma ti levi?!


-Quel ragazzo alto, dalla carnagione mulatta e dagli occhi e capelli castani alzò lo sguardo da terra.-


Liam: Scusa?!

Jasmine: Ma sei ritardato? Ti ho detto di levarti e farmi passare

Liam: Prima sii gentile e raccogli i libri che mi hai fatto cadere venendomi addosso

Jasmine: Cosa??!


-Lei scoppiò a ridere poi tornò seria.-


Jasmine: Davvero, spostati specie di essere umano

Liam: Raccoglimi i libri e io ti faccio passare!


-Jasmine sbuffò.-


Jasmine: Non ti raccoglierò mai i libri, mettiti l'anima in pace. Poi è stata colpa tua..

Liam: Colpa mia?! Ma vuoi scherzare?! Wooh. Tu devi essere la reginetta della scuola. Sai, la solita stronza della scuola veramente. Ce n'è una in tutte le scuole

Jasmine: Ma chi cazzo sei? Si può sapere? Sparisci dalla mia vista

Liam: Raccogli i miei libri che hai fatto cadere. La prossima volta guarda dove cammini

Jasmine: Raccogliteli da solo, non sei un menomato. Fossi in te mi darei una mossa o arriverai tardi alla riunione scolastica

Liam: Ho tutto il tempo del mondo. Sono nuovo qui, posso dire di essermi perso. Tu piuttosto perché non ci vai? Volevi andare in cortile per qualche canna?!

Jasmine: Non sono affari tuoi! Quindi sei il tipico sfigato nuovo. Nuova vita, nuova scuola, zero amici. Attento, comportandoti così non credo troverai persone disposte a sopportarti

Liam: Perché tu intorno hai persone che ti sopportano? O fanno solo finta di sopportarti per approfittare della tua “popolarità” reginetta?

Jasmine: Chiudi quella bocca, lasciami passare e vattene al diavolo stronzo!

Liam: Raccogli i miei libri

Jasmine: Vuoi che li raccolga? Bene!


-Lei si inchinò, prese i libri e subito li scaraventò lungo il corridoio mentre quel ragazzo continuava a fissarla. Lei lo guardò.-


Jasmine: Benvenuto nella mia scuola. Non provare mai più a mettermi i piedi in testa!


-Superandolo gli diede una spallata e nervosa arrivò nel cortile fumatori dove chiese a degli amici una sigaretta che accese e iniziò a fumarsi da sola in disparte. Doveva assolutamente calmarsi, quel ragazzo l'aveva davvero fatta incazzare. Non riusciva a capire come uno sfigato del genere si permettesse di trattarla in quel modo. Beh di certo non le avrebbe più dato fastidio.


Intanto, Drew si recava in auditorium per la riunione scolastica ma il suo coach di basket lo fermò proprio davanti alla vetrina dei trofei e delle foto che la squadra di basket aveva ricevuto in tutti gli anni precedenti.-


Coach: Drew!


-Drew si voltò.-


Drew: Si coach?

Coach: Ma ci hai pensato bene?

Drew: Benissimo. Ora devo andare alla riunione scolastica. Non voglio tardare!


-Lui si voltò ma il coach gli prese il braccio.-


Coach: Io non posso lasciarti cambiare sport Drew..

Drew: Cosa? Perché?? Questa è una scelta che spetta solo a me, non crede? Io non sono fatto per giocare a basket e sinceramente non mi interessa fare il raccattapalle solo per poter dire di essere dentro. Lei mi ha forzato ad entrare in squadra ma io non ho mai voluto. Non sono portato per il basket

Coach: Cosa sentono le mie orecchie?!Non sei portato per il basket? E' un talento naturale il tuo Drew. Sai perché ho insistito così tanto per farti entrare?

Drew: Perché?

Coach: Perché tu davvero, hai la possibilità e la capacità di fare del basket il tuo lavoro futuro, in modo professionale. Non mi capita spesso di vedere ragazzi con il tuo talento. Tutti hanno fatto da gavetta, soprattutto se sono entrati in squadra il primo anno di liceo. Da metà anno ho intenzione di far giocare anche te alle partite

Drew: Non mi interessa coach. Io non mi sento in grado di giocare a basket, niente mi lega a questo sport

Coach: Niente ti lega a questo sport?!


-Il coach fece voltare Drew verso la vetrina dei trofei.-


Coach: Guarda qua. Questo trofeo appartiene a tuo padre come miglior playmaker in quegli anni e quest'altra targa qua appartiene a tuo zio. Tu il basket ce l'hai nel sangue!


-Drew sentendo quella frase si innervosì.-


Drew: Il fatto che mio padre e mio zio siano stati importanti per questa scuola non vuol dire che anche io sia destinato a ciò. Ora posso andare in auditorium?

Coach: Ascoltami Drew, fai parte della squadra per un altro mese e prenditi il tempo per pensarci bene. Se allo scadere di questo mese per te non sarà cambiato niente allora ti scriverò la lettera per il trasferimento di sport, avrai il mio permesso e sarai libero di andartene..

Drew: Niente cambierà! Lei sta solo rimandando l'inevitabile. Finché lei non mi scriverà quella lettera, io non potrò cambiare sport, quindi aspetterò come vuole lei, sotto costrizione però. Aspetterò questo mese. Ora vado, è tardi!


-Mentre il coach lo guardava andare via, Drew, non riusciva a togliersi dalla mente quel discorso.


Intanto Dylan era appena rientrato a casa.-


Dylan: Mamma sono a casa! C'è qualcosa da mangiare in frigo?


-Brittany dalla cucina si affacciò in salotto mentre il figlio si toglieva il giubbotto e lo appendeva.-


Brittany: Ciao tesoro! C'è una pizza nel freezer, mettila in forno!


-Dylan diede un bacio sulla guancia alla madre e entrambi andarono in cucina. Brittany si sedette mentre Dylan prendeva la pizza.-


Brittany: Non dovevi mangiare da Samuel?

Dylan: Tutto pieno!


-Mise la pizza in forno, si apparecchiò la tavola e poi si sedette vicino alla madre.-


Brittany: Il suo ristorante sta andando magnificamente bene. Siamo così fieri anche di lui..

Dylan: Stasera ci porto Drew. Dobbiamo fare una chiacchierata tra uomini e poi è un occasione per portarlo lontano da Jasmine


-Lui rise stappandosi una birra mentre la madre sospirò.-


Brittany: Sai, quando si ha la fortuna di avere una bella famiglia completa che ti ama succede che spesso la dai per scontata. Se solo Jasmine sapesse quanto tua sorella ha sofferto per la mancanza di Oliver..

Dylan: Sai secondo me qual è il problema con Jazzy? Loro sono troppo buoni con lei

Brittany: Oh ma vedrai che si stancheranno presto. Ormai sia Lily che Daniel hanno la pazienza al limite e io e tuo padre lo stesso. Comunque appena finisce il primo giorno da insegnante, tua sorella passerà qui. Probabilmente con Jasmine, Drew e anche Faith, quindi non c'è bisogno che tu vada a prendere Drew

Dylan: Oh perfetto!


-Si alzò e prese dal forno la sua pizza.-


Dylan: Ne vuoi un po'?

Brittany: In realtà non ho appetito

Dylan: Tu che non hai appetito? E' come dire che a Lily fa schifo il cibo cinese. E' impossibile da credere

Brittany: Posso non avere fame?

Dylan: No, non è da te! Dov'è papà?

Brittany: In casa discografica

Dylan: Allora dopo aver mangiato lo raggiungo. Tanto Lily sarà qui tra tre ore giusto?

Brittany: Più o meno..

Dylan: Mamma sei troppo seria. Ma è successo qualcosa?

Brittany: Niente di cui preoccuparti Dyl

Dylan: E va bene, mi arrendo! Quando avrai voglia di parlare io ci sarò però, ok?


-Brittany sorrise mentre guardava il figlio iniziare a mangiare la pizza. Lei non avrebbe mai voluto creare altri problemi a Dylan, perciò decise di tenere per sé il litigio con Alex e Rachel.


Intanto anche in casa McKay gli animi erano abbastanza tormentati..-


Rachel: Tieni tesoro


-Diede a suo marito la tazza di caffè appena fatto e si sedette a fianco a lui.-


Alex: Noi non siamo in torto amore

Rachel: Allora mi spieghi perché mi sento così maledettamente male?

Alex: Pensi davvero che loro abbiano ragione e che Emily si sia comportata in modo infantile?


-Rachel lo guardò.-


Rachel: Beh di certo la sua reazione non è stata matura. Io capisco lo shock, ma Brittany purtroppo ha ragione e noi non ce la possiamo prendere con Dylan


-Alex sospirò.-


Alex: Mi sono comportato da vero coglione. Ho addirittura minacciato Dylan. E' come se fosse nostro figlio

Rachel: Eravamo talmente presi dall'orgoglio e dal difendere Emy che non avevamo per niente la mente lucida. Non voglio perdere Brittany e Oliver

Alex: Io nemmeno..


-Entrambi sospirarono e ripresero a bere il caffè.


Ormai la campanella del liceo stava per suonare mentre Lily si trovava in sala professori a leggere le presentazioni delle sue classi. Le suonò il telefono. Poggiò la penna e rispose.-


Lily: Ciao Victo..

Victoria: Lily io non ce la faccio più davvero, non ho più la forza..


-Lily la sentì tirare su col naso.-


Lily: Ehi, ehi.. Calma. Tranquilla. Non piangere. Ora bevi un bicchiere d'acqua, ti asciughi le lacrime e ti siedi...

Victoria: Ok, mi sono seduta

Lily: Si, brava. Ora fai un respiro profondo e raccontami cosa è successo. Io ti ascolto!

 

 

 

Ehi meraviglieeeeee <3

Scusate la lunga assenza ma finalmente e questa volta dico per davvero,

mi sono rimessa in carreggiata e pubblicherò spedita come un treno!

Ho visto che siete davvero aumentatii

Qualcuno nuovo che si fa coraggio e mi scrive cosa ne pensa della storia?!

Se volete anche in un messaggio privato. E' giusto per capire se vi piace.

Grazie a quelle persone che recensiscono praticamente sempre,

sappiate che vi porto nel mio cuore sempre!

Spero di sentirvi presto, baci Sum <3 <3 <3

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: Summer11