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Autore: Caramel Macchiato    19/04/2015    2 recensioni
La routine tranquilla e invariata di quattro coinquilini viene d'un tratto squarciata da una bambina, una vecchia asiatica che sembra dotata di poteri paranormali e la vaga e inquietante consapevolezza che la loro vita subirà una svolta drastica...
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Non scherzo quando dico che il nostro appartamento è diventato un ricovero di fortuna: sul divano è seduta un’Allegra confusa con il suo procione tra le braccia, al tavolo della cucina c’è Nathaniel con la testa tra le mani, probabilmente intento a farsi un auto terapia calmante, davanti a lui c’è Alexy, spianato sul suo libro di letteratura a singhiozzare come una principessa, Armin è accovacciato per terra contro al divano, un cuscino stretto tra le braccia, e infine il paziente più agghiacciante: Boris, l’altro coinquilino del quarto piano, perfettamente schiacciato contro l’angolo sotto la finestra-di-Castiel come un manga, con Noel accanto che cerca di consolarlo con voce pacata e qualche pacca sulle spalle piene di steroidi(probabilmente).
Vi spiego tutto questo perché sono appena rientrato dalla spesa, incrociando per strada Kentin in tenuta da jogging, con un espressione poco raccomandabile, mentre se la dava a gambe dal condominio.
Poggio i sacchi della spesa sul tavolo della cucina, attirando l’attenzione di principessa e antagonista.
- Lysandre! Sei qui per salvarmi?- Piagnucola il ragazzo in lacrime, allungando le braccia verso di me.
- Uhm, no… Ho portato solo la spesa-
Mormoro a disagio, schivando le sue braccia.
- Ma quale salvataggio! L’unico modo per farti capire qualcosa è farti un trapianto di cervello!-.
Gli abbaia contro Nathaniel, puntandogli una matita eccessivamente affilata contro.
Alexy emette un verso soffocato e si porta una mano alla fronte, evidentemente disperato e impaurito dai metodi d’insegnamento di Nathaniel.
In quel momento la bambina salta giù dal divano e mi arriva in contro a braccia aperte, con gli occhi che brillano adoranti.
- Bentornato! Cos’hai comprato?-
- La cena, e un premio se mangerai tutto bene. Cos’è successo ad Armin e a Boris?-
Rispondo distrattamente, cominciando a riempire il frigo di spesa, inducendo Allegra ad aiutarmi passandomi le cose, anche se lo faceva passandomi cibo a caso.
- Boh, sono tristi. Ad Armin non si può parlare! Gli ho chiesto di giocare con me, visto che comunque non sta facendo niente… Ma mi ha ignorata e si è seduto li-
Seguo il suo sguardo di rimprovero fino alla massa di capelli scuri che spunta dal divano, poi chiudo il frigo e decido di guadagnarmi qualche punto dal karma.
- Cos'è successo?-
Gli chiedo, accucciandomi accanto a lui contro il divano. Dalla cucina ci raggiunge un grido trionfale di Allegra, che probabilmente ha trovato il dessert.
Armin mi trafigge con i suoi occhi color ghiaccio, poi torna a stringere forte il cuscino.
- …Boris-
- Cos’ha fatto?-
Il ragazzo rabbrividisce visibilmente.
- Eravamo appena tornati dall’università e ci stavamo organizzando per la cena, quando qualcuno ha preso a scampanellare come un pazzo alla nostra porta e ad urlare di aprirci. Mi sono offerto di andare a vedere cosa succedeva e, quando ho aperto la porta, mi è capitato davanti questo… Questo coso biondo e muscoloso, che mi ha spinto da parte ed è entrato in casa sbuffando e gridandoci addosso, chiedendo perché ci avevo messo così tanto ad aprire e che non dovevo chiudere a chiave quando lui era fuori. Solo quando è arrivato in soggiorno e si è accorto di Alexy e Noel, si è rigirato verso di me, poi ancora verso di loro. Penso che solo allora si sia reso conto di aver sbagliato appartamento, ma anziché scusarsi e levare le tende, si è messo a piangere…-.
Si ferma e mi lancia uno sguardo spiritato, per poi indicare con un cenno del capo l’angolino nel quale si è rintanato il “coso biondo”.
- Dico: già è stato piuttosto traumatico il suo totale ed evidente stato di ebrezza che gli ha fatto sbagliare appartamento, ma vederlo poi scoppiare a piangere come un bambino troppo cresciuto… Non l’ho retto-
- E come siete finiti qui da noi?-
Mi arrischio a chiedere, non essendo ben sicuro di volerlo davvero sapere.
Armin scrolla le spalle.
- Beh, voi siete più adulti. E in ogni caso Alexy aveva bisogno dell’aiuto di Nath per letteratura. In effetti potevamo stare anche a casa nostra: Noel sta studiando anche psicologia…-
Lascio andare un lungo sospiro rassegnato, rendendomi subito conto che cercare di ragionare con quei tre si sarebbe rivelato inutile.
Mi alzo e mi spolvero i pantaloni neri a coste(cosa abbastanza inutile dal momento che la polvere ne è attratta).
- Alla fine avete cenato? Altrimenti puoi aiutare Allegra a mettere in forno le pizze che ho comprato, prima che si scotti le dita o si tiri lo sportello del forno in testa-.
Il ragazzo annuisce lentamente poi, con fare del tutto teatrale, si alza piano e raggiunge la bambina in cucina, che già si è infilata i guanti da cucina, che le arrivano presso ché sopra il gomito.
Lo seguo un attimo con lo sguardo, poi mi decido ad affrontare il nostro vecchio vicino.
- Ehilà Boris, è da un po’ che non ci si vedeva!-
L’omone gira piano la testa e stringe un poco gli occhi rossi e gonfi, mi mette a fuoco e mi concede un debole sorriso.
- Oh, uhm…-
- Lysandre-
- Sì, giusto, Lysandre!             Quel ragazzo tutto gentile e beneducato… Oh, questo è… Ehm… Il tuo appartamento?-
- Sì, mio e degli altri ragazzi. Ti ricordi di loro? Nathaniel, quello al tavolo, Kentin e Castiel-
Al nome di Castiel, Boris sembra riprendersi di colpo dalla sua sbornia e sbarra gli occhi azzurri, spaventato. Dal canto suo Noel, mi lancia un’occhiata speranzosa, poi gli da qualche pacca sulle spalle.
- Abbaia tanto ma non morde, quello li. Dovrebbe tornare a momenti, vero Lysandre?-
Mi lancia un occhiolino un poco esagerato, ma l’omone immancabilmente non se ne accorge.
- Già, dovrebbe finire di lavorare a momenti…-
Non finisco nemmeno di pronunciare quella che non è una bugia, che Boris è già in piedi, sfiorando con la testa il soffitto.
- Ah beh, tolgo il disturbo allora! Non vorrei che… Ehm… Si stesse troppo stretti qui dentro!-.
E senza nemmeno lasciarci il tempo di salutarlo, quello si allontana piroettando nel suo body pervinca fino alla porta e sparendo fuori da essa.
Noel tira un lungo sospiro di sollievo e mi rivolge un grande sorriso di gratitudine.
- Mi hai salvata! È da mezz’ora che continua a raccontarmi di come sua moglie lo ha lasciato e via dicendo, non ascoltando minimamente i miei consigli!-
Si tira su in piedi e si sgranchisce gambe e schiena.
- Non sei la prima con cui si sfoga. Armin mi ha detto che è entrato in casa vostra-.
- Già… Non ho mai visto qualcosa del genere! È stato alquanto… Inquietante, ecco-
Trattengo una risata, poi la invio a seguirmi in soggiorno, dove Nathaniel ed Alexy hanno sgomberato il tavolo per apparecchiarlo, mentre Armin ed Allegra si stanno destreggiando tra pizze e forno, inutile dirlo, giocando e scimmiottando come due esaltati. Parliamo sempre di pizze da mettere in forno.
  Vedo Armin incitare Allegra a cantare, mentre taglia con un coltello la plastica che contiene la pizza, e la bambina comincia a strillare una versione stonata della sigla di Doraemon, seguita subito a ruota dal ragazzo, che ci aggiunge anche qualche passo di danza improbabile e un movimento di bacino incredibilmente sicuro.
Ci sediamo a tavola e mi accorgo che Nathaniel ha, probabilmente, la mia stessa espressione rassegnata.
Quando le prime pizze vengono servite( mezze bruciacchiate), Castiel fa la sua entrata tutto trafelato.
- Non ci crederete mai! Ho visto quel cozzo disperato di Boris, fuori da casa sua, spianato per terra!-.
Io e Noel ci lanciamo un’occhiata d’intesa, poi torno a sorridere al mio amico, contrariato per non aver suscitato la reazione che desiderava.
- Ma davvero?-
- Beh, sì… Ma perché non sembrate sorpresi? Cioè, Boris! Quello che sta facendo muffa nel suo appartamento!-
- D’accordo, abbiamo capito, Castiel. Siediti a mangiare-
 
  SPIGOLO CARAM. MACCH.
Ehilà! Rieccomi qua! Paraponsiponsipà!
Perdonate il capitolo poco interessante, con poco contenuto demenziale e un po' poco dinamico. È partito tutto da un'esperienza vera, quella descritta da Armin, che mi ha lasciata davvero senza parole. Desisderavo spolverare il personaggio di Boris, altro sfortunato inquilino del quarto piano e... Insomma: ho finito per mischiare le due cose ed è venuto fuori quello che è... Prometto che il prossimo capitolo sarà molto meglio!
Adiooos
   
 
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