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Autore: CacciatriceDiTramonti    19/04/2015    1 recensioni
Jennifer e Liam. Australiani. Migliori amici da quando sono nati, praticamente vicini di casa. Con in comune la sfrenata passione per i Coldplay e il profondo affetto incondizionato che li lega. Ma una serie di eventi metteranno alla prova il loro legame così speciale costringendoli a fare scelte non sempre facili.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jennifer Lawrence, Liam Hemsworth
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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POV Liam.
Mi giro e mi rigiro nel letto, ma niente, il sonno non vuole arrivare.
Sono rientrato da poco, è l'alba, ma non riesco a calmarmi e
rilassarmi. C'è una frase di Jennifer che continua a ronzarmi nella
testa non so perché. Mi sono stancata di essere la causa della rovina delle tue storie
d'amore, mi ha detto ieri. E lì per lì l'ho presa per una
colpevolizzazione, senza dargli troppo peso. Ma stamattina, mentre
tornavo, ripensandoci, mi sono accorto che una mezza verità in
quello che ha detto c'è. Ho sempre troncato le mie storie quando
arrivavo al momento di scegliere tra la mia ragazza e Jen, perché ho
sempre scelto lei, senza nemmeno pensarci una volta. E l'ho sempre
scelta perché una vita senza di lei non me la immagino, ed in questo
mese in cui lei mi evitava sono stato malissimo, avendo la prova
senza di lei non posso starci. E poi dall'altra parte c'è lei, che non ha mai avuto un ragazzo fisso,
perché dice di non volere una storia seria, di non volere catene. E
così ha solo rapporti occasionali, piccole avventure, per le quali
ogni santa volta mi preoccupo a morte.
All'improvviso un altro tassello si aggiunge al mio puzzle. Ci sono io, che faccio
con lei le cose che dovrebbe fare con il suo ragazzo. E lei fa con me
le cose che dovrei fare con la mia, di ragazza. C'è qualcosa di
terribilmente sbagliato nel nostro rapporto? Ci comportiamo come una
coppia, quando una coppia non siamo in realtà. Mi sto facendo
suggestionare, porca miseria. Siamo amici, siamo migliori amici,
siamo migliori amici da una vita, e così sarà, per sempre.
Eppure quel bacio sul collo..
Non me l'aveva mai dato, e io non l'avevo mai voluta una cosa simile da
lei. Eppure mi è piaciuto da morire, e mi ha portato a volerne un
altro, mi ha causato brividi ovunque, mi ha smosso le farfalle nello
stomaco. Liam, sei un uomo dannazione, non puoi confonderti per un
bacio sul collo, non hai quindici anni!
Mio Dio, mi scoppia la testa.
Ho bisogno di schiarirmi le idee, e per farlo voglio stare un po' solo
con Jennifer. Potrei andare a prenderla con la moto e portarla da
qualche parte.. tanto oggi è domenica, non lavoro e non lavora
neppure lei. La moto. Devo pulirla, è troppo che non la prendo. Ok,
ecco una scusa perfetta. Mi alzo dal letto, tanto del sonno non c'è
traccia. Mi cambio con una vecchia tuta e, facendo il più in
silenzio possibile, scendo in garage. Sotto ad un grande telo di
plastica, ecco la mia moto. Non è messa male, un po' sporca, si, ma
non molto. Perciò mi metto subito a pulirla. Dopodichè l'accendo e
do un po' di gas, controllando che sia tutto ok. Devo mettere benzina
però, altrimenti resteremo per strada.
-Liam!- mi chiama la voce di papà, alle mie spalle. Mi alzo in piedi e mi
giro, constatando che è pieno giorno.
-ciao pà! Ma che ore sono?- chiedo stiracchiandomi.
-le undici, più o meno- mi informa facendo spallucce -che fai qua?-
-oh..stavo pulendo la moto..oggi voglio andare a fare un giro- gli spiego. Papà
mi raggiunge con un paio di passi, poggiandomi la mano sulla spalla
-è tanto che non la prendi eh-
Annuisco -già..tanto-
-e dov'è che vuoi andare? Alla casa in montagna?-
Non avevo ancora pensato a dove portare Jennifer, ma la casa in montagna
mi sembra un'idea geniale, grande papà.
-si!- mento -infatti stavo per chiederti le chiavi-
Papà mi sorride, poi estrae un grande mazzo di chiavi dalla tasca della
sua felpa e libera l'anello di un mazzo più piccolo, porgendomelo.
-grazie- dico infilandomi le chiavi in tasca.
-ci porti Nikki?- mi chiede, poggiandosi al vecchio tavolo, pieno di
attrezzi. Potrei mentire, ma che senso ha mentire, se so che mio
padre non mi giudicherebbe mai?
-vedi papà..io e Nikki..ci siamo lasciati- confesso. Papà fa un mezzo
sorriso ed annuisce, come se se lo aspettasse. 
-c'entra Jennifer, non è così?- indaga. Bingo papà. Ma l'unico cieco qua
sono io?
-già..-
-ed è lei che vuoi portare alla casa in montagna, giusto?- continua lui.
-giusto- confermo io.
Il sorriso di papà si apre, mentre lui si alza, mi da una vigorosa
pacca sulla spalla e mi lascia solo.
Verso le tre del pomeriggio parcheggio la moto sotto casa di Jen, e con i
due caschi appesi al braccio, suono il campanello. Mi apre Gary, che
mi accoglie con un sorrisone abbracciandomi. La sua attenzione viene
subito catturata dai due caschi che porto appesi al braccio.
-hai ripreso il vecchio bolide, eh?- dice. 
-già, dopo tanto- annuisco io. 
Noto subito che Cocky non è nella sua cuccia, come al solito, e sto per
chiedere di Jen, quando Karen sbuca fuori dalla sala, informandomi
che Jen è in giardino, con Cocky. Così esco in giardino e la trovo
sdraiata sull'erba, mentre fa i dispetti a Cocky, che saltella pazzo
di gioia.
-ehilà, bella addormentata!- la saluto avvicinandomi. Cocky mi corre incontro
saltandomi addosso, mentre Jen si rialza sgrullandosi via la terra
dai vestiti.
-ciao!- mi saluta avvicinandosi, notando subito i caschi appesi al mio
braccio -hai ripreso la moto!-
annuisco -si, ed ora posso portarti in un posto speciale- dico porgendole un
casco. Lei lo afferra e se lo passa da una mano all'altra.
-dove mi porteresti, scusa?- indaga.
Mi siedo sul suo dondolo e Cocky mi raggiunge subito, saltandomi in
grembo.
-per scoprirlo devi venire, e sappi che non accetto un “no”- dico
risoluto.
Jennifer scoppia a ridere divertita -in pratica sei venuto a sequestrarmi-
osserva.
Annuisco -dai, voglio stare un po' con te-
-d'accordo, vado a prepararmi- dice e mi lancia il casco, sparendo poi dentro
casa.
Jennifer ce la fa ad essere pronta in appena mezz'ora e dopo esserci messi i
caschi ed esserci issati sulla moto, partiamo. Non l'ho mai portata
in moto, in verità non ci ho mai portato nessuno sulla moto, è
sempre stata una cosa solo mia. Ma devo ammettere che avere Jennifer
abbracciata mentre guido mi piace. In verità non ho mai portato
nessuno nemmeno alla casa in montagna, e l'idea che ci sto andando
con Jennifer mi piace molto.
Ci vogliono due ore per arrivare, ma solo perché siamo in moto e posso
correre di più, perché con la macchina di ore ce ne vogliono tipo
quattro. Quando arriviamo di fronte all'enorme cancellone che chiude
il vialone che porta a casa, spengo la moto e scendo. Jennifer mi
imita togliendosi il casco e scuotendo più volte i capelli affinché
tornino normali. Il casco li schiaccia parecchio, ma insomma, chi se
ne frega. Fa molto più freddo qui, rispetto a dove viviamo noi.
-Liam. Fa freddo. Potevi dirmelo, mi vestivo più pesante- si lagna Jennifer
mentre apro il cancello.
-non preoccuparti, a casa c'è tutto- la rassicuro spostandomi per
lasciarla passare.
-a casa?- mi fa eco lei, mentre porto dentro la moto e richiudo a chiave
il cancello.
Rimonto in sella alla moto e Jennifer fa lo stesso, riallacciando le sue
braccia intorno alla mia vita. Un minuto esatto di viale e siamo
davanti alla mia casetta in montagna. Scendo dalla moto e mollo il
casco appeso al manubrio. Jennifer fa lo stesso e si guarda intorno.
-quindi??- dice con le mani sui fianchi, come spazientita.
-è casa mia, questa- le spiego -la mia casa in montagna-
-non lo sapevo che ce l'avevi!- osserva lei -non me l'hai mai detto- dice
dandomi uno schiaffo sulla spalla.
Le blocco la mano e intreccio le mie dita con le sue -vieni, devi vedere
una cosa-
Lei prova a protestare, ma io la ignoro trascinandomela dietro, fino ad
arrivare al precipizio. È una cosa fantastica, avere un precipizio
nel giardino di casa propria, soprattutto se ti regala un panorama
del genere. Infatti Jennifer smette di parlare e osserva tutto a
bocca aperta e occhi sgranati. La lascio in piedi, imbambolata,
mentre mi siedo a terra. Dopo un po' mi imita, sedendosi accanto a
me. Le passo una sigaretta, mentre accendo la mia.
La accetta senza esitare, mettendola in bocca, così gliela accendo.
-come stai..insomma dopo Nikki?- mi chiede tirando poi una boccata.
Già, come sto? Sto bene, è questo il guaio. Sto bene, come se fosse
successo secoli fa, o come se non fosse mai successo. È normale
tutto questo?
-bene, forse è questo il problema, sto troppo bene- dico rendendomi conto
troppo tardi che l'ho detto ad alta voce.
-troppo bene? Che cavolo vuol dire troppo bene?- sbuffa Jen.
Scuoto la testa -è solo che...sembrava che non aspettassi altro che
liberarmene..per come sto bene..-
Ma forse è la tua vicinanza a farmi così bene, Jen.
Jen prova a protestare, ma io mi avvento su di lei iniziando a farle il
solletico. Lo soffre ovunque, è uno spasso vero torturarla.
Le concedo solo una tregua per spegnere e buttare la sigaretta, cosa che
faccio anche io, poi torno a farle il solletico. Ride, ride, ride a
più non posso e si dimena come un'anguilla tra l'erba, riempendosi
di terra. L'ho sempre amata questa sua caratteristica..lei, a
differenza della maggior parte delle donne, ama sporcarsi, ama la
natura. Liam, hai detto “amata”. Non l'ho detto, l'ho solo
pensato. È uguale. Oh, al diavolo.
-un..attimo..ti prego..- ansima Jennifer senza fiato. Mi fermo, non perché me
l'abbia chiesto lei, ma perché sto sopra di lei, a qualche
centimetro dal suo viso, arrossato e ridente più che mai. I capelli
biondi e lunghi sono intrecciati ai fili d'erba. I suoi occhi verdi
sono incatenati ai miei. Il suo petto si alza e si abbassa molto
velocemente per riprendere fiato. Mi fletto appena sulle braccia,
fino a far toccare le mie labbra con le sue. Oh mio Dio, sto baciando
la mia migliore amica. Sto baciando Jennifer. Dio, la sto baciando.
Mi aspetto una sberla da un momento all'altro, invece Jennifer preme
di più le sue labbra contro le mie. Oh Dio, rischio l'infarto vero.
Passo la mia lingua sulle sue labbra, aspettandomi di nuovo la
sberla, stavolta incazzata, invece Jennifer schiude le labbra,
consentendomi di approfondire il bacio. Il mio cuore inizia a
galoppare sul serio quando le nostre lingue iniziano ad assaggiarsi.
Perché baciare Jennifer è la cosa più bella del mondo? E perché
cazzo ho aspettato 25 anni di vita per provare a baciarla?
All'improvviso Jen mi allontana da se, tirandosi su a sedere. Ha uno sguardo cupo.
Ecco, perché.
-che stiamo facendo Liam..- sospira passandosi una mano tra i capelli.
-ci stavamo baciando Jen- sbuffo io.
-non è giusto- dice lei.
-non è giusto per chi, eh?- incalzo io, stupendomi incazzato. Che c'è?
C'avevo sperato? Forse. Non lo so.
-per noi Liam, siamo amici da una vita, io non voglio rovinare tutto- 
Ok, mi ero ripromesso di tenermi i miei ragionamenti di questa mattina
per me, ma ora devo esternarli, è il momento giusto, devo dire ciò
che penso, e far vedere anche a Jennifer la verità.
-posso dirti una cosa Jen?-
-solo se non devi dirmi che sono una stronza- precisa lei sorridendo
appena. Anche io le sorrido appena, poi le dico quello che realmente
penso.
-sai Jen, la verità è che io e te siamo una coppia mancata. Ci mancano i
baci e il sesso, perché per il resto ci comportiamo come se fossimo
una coppia-
-stai facendo il confronto con la gente Liam- osserva lei.
-e tu non lo fai il confronto con la gente, quando ti imbarazzi a salire
sul palco perché ti vedrebbero?- ribatto io. Jen apre la bocca per
ribattere, ma poi la richiude, limitandosi a fissarmi per un tempo
che mi pare infinito.
-Jen- dico dopo un po', rompendo il silenzio -guarda dove siamo. Siamo solo
io e te. Proviamo per una volta a lasciarci andare, a vedere cosa
potremmo essere. Tanto quello che succede qui, rimane qui-
Jen mi scruta per un altro interminabile istante.
-d'accordo- dice alla fine.
-d'accordo?- le faccio eco io.
-d'accordo- ripete lei, sporgendosi verso di me e baciandomi. Riprendiamo così a
baciarci con più voglia di prima. Jen sa di sigarette e di buono,
profuma di terra, di erba e di mare.
La prendo in braccio e continuando a baciarla raggiungo casa e poi la
mia camera da letto.
La stendo con delicatezza sul letto mettendomi sopra di lei mentre la
bacio con sempre più foga perché i suoi baci non mi bastano più.
Jennifer mi sfila la maglietta, lasciandomi senza fiato. Percorre con le dita
le linee dei miei addominali, mentre allaccia le sue gambe intorno al
mio bacino. Quando siamo entrambi completamente nudi, noto con piacere che il mio amico
lì sotto si è risvegliato. E il fatto che questa cosa sia accaduta
con Jennifer mi darebbe parecchio da pensare, se non fosse che un
altro pensiero attraversa la mia testa come un lampo. Un pensiero
terrificante.
-Jen io..non ho i preservativi- ammetto -non pensavo a questo quando ti ho
chiesto di venire qui-
-sta davvero succedendo per caso..- osserva lei -comunque prendo la
pillola, stai tranquillo-
-sei sicura Jen? Fermami ora se non vuoi..-
Jen infila le sue mani nei miei capelli e mi tira verso di se -lasciamoci
andare Liam, l'hai detto tu, ormai ci siamo-
POV Jennifer.
Apro gli occhi e dalla finestra mi accorgo che fuori è buio. Le braccia
di Liam sono intrecciate attorno alla mia vita, e questo mi ricorda
che qualche ora fa abbiamo fatto l'amore. Non è stato un sogno,
l'abbiamo fatto sul serio. Il guaio è che è stato stupendo. Ma
tanto abbiamo deciso che quello che succedeva qui dentro, rimaneva
qui dentro no? Ha ancora l'orologio al polso destro, è l'unica cosa che non si è
tolto. Sbircio l'ora, sono le otto di sera. Sguscio via dalla sua
presa, attenta a non svegliarlo, e gli rimbocco le coperte fino al
collo. Fa un freddo cane qui. Sbircio nell'armadio e trovo una felpa,
deve essere di Liam. Me la metto. Mi arriva fino a metà coscia, e mi
scalda immediatamente. Mi infilo pure il cappuccio. Frugo nelle
tasche dei jeans di Liam e trovo le sigarette e l'accendino. Ne
prendo una, la metto in bocca e l'accendo. Poi apro il vetro e mi
affaccio dalla finestra per fumare. Finita la sigaretta sveglierò
Liam e torneremo a casa, lasciando qui tutto quello che siamo stati
in più di quello che siamo di solito.
-ehi..- la voce di Liam sulle mie orecchie e le sue braccia attorno alla mia
vita, di nuovo. Mi giro verso di lui, fino ad incontrare il suo viso, e il suo sguardo,
che mi brucia dentro.
Mi sfila la sigaretta dalla bocca, la spegne sul davanzale e la butta di
fuori. Poi mi prende il viso tra le mani, accarezzandomi.
-come stai?- mi chiede con la voce roca, ma terribilmente dolce.
-sto bene..e tu?- gli chiedo a mia volta, senza abbassare lo sguardo.
-sto benissimo- sussurra lui.
-ci conviene andare Liam, almeno riusciamo a stare a casa per le undici, 
dato che domani lavoriamo entrambi- dico. Liam annuisce.
-posso avere un ultimo bacio?- mi chiede. E poi mi bacia, senza aspettare
una mia risposta. Questo bacio però fa male, perché è quello che
mette la parola fine. Che però è necessaria, se non vogliamo
rovinare tutto quello che siamo stati fino ad ora, e continuare ad
essere amici. Molto amici. Molto più che amici.
Quando ci stacchiamo, rimaniamo così vicini che i nostri nasi ancora si
toccano.
-sei stata la mia volta più bella- sospira Liam, lasciandomi senza fiato.
-e tu sei un bugiardo- ribatto io pizzicandogli un fianco. Lui ride, ma
torna subito serio.
-davvero, dico davvero- ribadisce.
Sento il rossore invadermi le guance, ma chi se ne frega, qui siamo io e
lui, no?
-anche tu..sei stato la mia volta più bella- ammetto.
-adesso sei tu la bugiarda- mi addita lui ridendo.
-sono seria anche io- ribadisco.
Liam mi abbraccia ed io mi lascio abbracciare, sentendomi sempre
irrimediabilmente piccola e protetta tra le sue braccia forti.
  
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