Per tutta la notte, a parte
quei pochi momenti in cui aveva
dormito, Andy era rimasto a fissare il cerchio.
Era stravolto. Lo stomaco era
tutto un brontolare. Gli occhi
a momenti restavano chiusi, altre volte restavano spalancati per un
tempo che
al ragazzo sembrava interminabile. Il freddo lo divorava dentro e
fuori. Stava
progressivamente perdendo sensibilità.
Dormivo di più quando
stavo in campeggio. Pensò. Avevo la
tenda e il sacco a pelo, non dormivo tanto ma di sicuro più
tempo di ora.
Cercava di pensare il meno
possibile a Natalie, ma sapendo
che l’avrebbe vista a momenti, non poteva che rimembrare, a
momenti alterni, i
momenti vissuti con lei, come del resto faceva da cinque giorni.
Cinque giorni.
Mancavano poco più
di 48 ore alla sua morte.
Aveva solo 23 anni.
Un ragazzo, alla sua
età, di solito aveva una vita davanti.
A lui erano rimasti due giorni
di vita.
I suoi genitori dovevano essere
immersi nel dolore per la
sua perdita. Andy pianse pensando a questo.
La madre, che l’aveva
sempre sostenuto nei momenti
difficili, aiutato, cresciuto. Nonostante i litigi, Andy gli aveva
sempre
voluto bene, sapendo che se lo sgridava o rimproverava era per il suo
bene.
Il padre, con cui aveva
condiviso i momenti più belli della
sua vita: le settimane in campeggio, le battute di pesca, i lavoretti
in
garage, i consigli con le donne.
E tanti, tanti altri momenti
stupendi che Andy rimpiangeva e
ricordava con piacere.
Samara lo riportò
per qualche secondo alla realtà,
ritrovandosi nel limbo bianco pochi secondi dopo.
Natalie aveva un’aria
sempre più esausta. I suoi occhi non
erano più luminosi come lo erano prima di tutta quella
storia. La situazione
che si era creata aveva messo a dura prova i suoi nervi, ed i solchi
nel viso
della giovane lo provavano.
La bambina apparve poco dopo.
- Come stai? – chiese
a Natalie.
- Ho tirato il fiato.
– rispose Natalie. – Non so quanto possa
essere al sicuro qui. - .
Natalie prese la cassetta.
- Non lo riconosco
più. – disse, riferita ad Andy.
- E quello che hai visto
è nulla. Il settimo giorno non
potrai neanche dire di avere davanti il tuo fidanzato. – fece
Samara.
Natalie fissò la
cassetta. Non riusciva ad immaginarsi in
che condizioni avrebbe trovato Andy.
- Cosa dicono di te i giornali?
– disse poi la bambina.
- Che l’ho rapito ed
ucciso. Ma non hanno uno straccio di
prove, solo la testimonianza della madre di Andy, che diceva che
avremmo passato
la serata insieme, cinque giorni fa. La polizia basa le sue indagini su
quella
dichiarazione e su alcune persone che mi avrebbero vista diretta a nord
ed avvistatami
a Bellingham, nella zona del porto. – rispose la ragazza.
Andy guardò Samara.
La bambina guardava con compassione
Natalie. Riconosceva il male che aveva fatto.
Non vuoi fare del male a
nessuno?
Però lo faccio. E mi
dispiace.
- A domani. – disse
Natalie, congedandosi.
-
Buona fortuna. – augurò la bambina.
Andy tornò nel pozzo.
Appoggiò una mano
nel muro, ma le unghie rimasero incastrate
tra i mattoni.
Nel tentativo di estrarla,
però, anche l’altra mano rimase
incastrata.
Con tutta la forza che gli era
rimasta nel suo corpo già
esausto, Andy si tirò via.