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Autore: SkyMe    19/04/2015    0 recensioni
Ero cosi' tanto vicina alla sua bocca che dio solo sa cosa gli avrei fatto. La voglia di urlare al mondo il mio male era troppa e vomitare tutte le mie emozioni su di lui non mi sembrava il caso. Decisi di stare seduta e guardalo scrivere, mentre io morivo dentro.
Quando troverò la mia cura, forse , tutto cambierà.
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti
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''La suprema felicità della vita è essere amati per quello che si è o, meglio, essere amati a dispetto di quello che si è.''



Sono passati esattamente due mesi che non vedo Ian. Di lui neanche l’ombra. Non che mi aspettassi che mi venisse a cercare come in Pretty Woman su una limousine con un fascio di rose. Ma un messaggio , almeno di congratulazioni, quello sì me lo sarei aspettato. Le mie lezioni si susseguono una dopo l’altra senza tregua, la professoressa di biologia sembra un alieno alla ricerca delle propria nave e quello di dermatologia sembra essere uscito da un film di Harry Potter. Insomma sono super ultra impegnata. Mia mamma non mi da tregua, e Marghe mi fa disperare dopo l’ennesimo periodo di pausa tra lei e Collin.
In compenso ho chiarito tutto quello che avevo da chiarire con Rob. Una sera ci siamo seduti a tavolino e abbiamo discusso tutta la notte, su noi, il suo lavoro, il mio, i bambini ed il mio studio. E siamo finiti nello stesso letto. Insomma mi sarei meravigliata se alla fine della nostra conversazione mi avesse detto “ no non posso, sei come una sorella ” sarei finita nella friendzone a vita, senza speranza, e  invece il signorino moriva dalla voglia di entrare nelle mie mutande.  Ecco quella sera mi è passato da militare fratello di marghe a trottolino amoroso dududadada in un nanosecondo. Non che mi dispiaccia la cosa, anzi, ma questo suo lato tremendamente romantico mi era sfuggito in tutti questi anni. Marghe per ovvie ragioni  ancora non lo sa.  Quest’oggi mi tocca alzarmi presto e andare dai ragazzi per accompagnarli a scuola. Avevo promesso a Phil di portarli ed  andarli a prendere per passare una giornata insieme. Loro mi fanno stare bene, iniziamo a crescere insieme. Comunichiamo come  una vera famigliola e risolviamo quanti problemi ci sono, o almeno ci proviamo. Ogni giorno che vado  li trovo sempre più cambiati e pronti per nuove sfide. Stare insieme ci fa bene. Ma Ian a quanto pare non si fa vedere da un bel po’.

-Sky perché il dottore non sta venendo più, è colpa nostra?-
-Certo che no Anika, Alcune volte gli adulti si perdono e prima di trovare la strada giusta ci vuole del tempo.-
-Ma non ha senso, perché si sarebbe perso?-
-Vedi Phil, noi adulti non sempre usiamo il cervellino. Svariate volte  ci serve una pausa per poter ricominciare e forse il dottore si sta riposando per tornare al meglio.-

Certo mentire a loro è come mentire a me stessa. Una pausa, e da chi? Mi rendo conto che il lavoro è mio, ma lui è pur sempre la persona che gestisce questo posto e sarebbe almeno professionale farsi vedere  ogni tanto.

-Oggi vi presento una persona.-
Quando vado incontro a Rob mi guardano tutti col fare sospetto.
-Ragazzi lui è Rob, il mio fidanzato.-
Ecco non che mi aspetti una reazione da stadio , ma almeno un salutino ino ino ci voleva.
-Non vi mordo eh.- disse Rob, in pieno imbarazzo.
- Io sono Tod, tu che lavoro fai?-
-Ciao Tod, io sono un militare, difendo il paese.-
-Wow amico mio sei forte- Urlò Phil.

E per tutto il viaggio, per mia fortuna e mio sollievo, parlarono solo con Rob. Mi fa piacere che condividano questa mia scelta, loro sono parte della mia vita e anche Rob lo è. Devono convivere ed io devo stare tranquilla col cervellino e studiare. A breve infatti ho la mia prima prova e voglio passarla col massimo dei voti. Lei da lassù tifa per me lo so e glielo devo. La giornata passa tranquilla. Dopo la scuola il pranzo, i compiti e un pomeriggio intero al parco con Rob. Si dedica totalmente a loro, gioca a Baseball con Phil e Tod ed io gioco con Anika nella sabbia. Ridiamo e scherziamo come se fossimo tutti realmente felici. Quando li salutiamo le loro faccine tristi mi fanno venire voglia di portarli tutti a casa e dormire insieme, ma ancora non posso e poi Rob non perderebbe un secondo di più per portarmi  a letto. Il sesso in effetti è qualcosa di eccezionale. E’ instancabile, premuroso, possente e fottutamente bello. Ma l’amaro ricordo della notte passata con Ian mi torna in mente ogni singolo secondo. Il groviglio dei nostri corpi ed il modo in cui abbiamo goduto , non eguaglia neanche da lontano ciò che ogni notte facciamo io e Rob. Dopo la prima tranche di sesso sfrenato, mi alzo per bere e controllare il telefono. Le mie guance si infiammano quando capisco  che Ian mi ha scritto una mail.
 
Da: Dottor Ian P. Ian.P@psicologydott.com  
A: Sky strcolour.Sky@gmail.com
Oggetto: Sappilo.
Mi congratulo con te. Davvero. Mi dispiace che tu abbia mie notizie solo ora , ma sono stati mesi molto impegnativi per me e per il mio lavoro. Mi piacerebbe sapere come stai ed avere tue notizie riguardo l’università. Questa sera i bambini  mi hanno raccontato di Robert. Perché ti butti in una storia che non ti appartiene? Perché credi che quest’uomo  sia necessario per farti stare bene? Io , da stupido ho permesso che tu mi sfuggissi dalle mani dopo averti avuta. Non so che pensieri tu nutra nei miei confronti, ma credimi, non sono mai stato così male come in questi due stramaledetti mesi.  Sky tu mi sei entrata in testa, e non solo con quel corpo o quelle mani. Ma con i tuoi occhi e la tua voglia di migliorare. Io dal canto mio ho sempre e dico sempre cercato di allontanarti, senza riuscirci. Ed ora a distanza di 60 giorni mi rendo conto quanto tu mi sia vitale. Quanto desideri il tuo corpo più dell’aria che respiro. Mi dispiace buttarti addosso tutto solo ora, ma non so come cazzo andare avanti. Amami Sky, ti supplico.  
Perdonami.
Ian.
 
Certo è che non solo è uno stronzo patentato, ma ha un tempismo da far schifo. Me l’ha mandata un quarto d’ora fa, cosa che indica che sia a casa. Voglio e devo vederlo. Quando metto il giubbino Rob entra in cucina.

-Dove stai andando Sky a quest’ora?-
-Torno subito, tu dormi, non mi aspettare, un’urgenza con i bambini.-

Non di certo potevo dirgli che scappavo dal coglione che m’aveva spezzato il cuore dopo una notte di libidine e baci. La strada è  libera e silenziosa ma nel mio cervello frullano tante di quelle parole che devo urlargli contro che solo Dio lo sa. Il coglione pensa che una cazzo di mail dopo due mesi di merda io torni strisciando? Gli faccio vedere io cosa significa soffrire per un calcio nelle palle, perché è proprio quello che penso di dargli. Dolore, deve provare dolore. Come quello che ha fatto provare a me.  Busso, busso nervosamente alla sua porta come se dovessi buttarla giù a suon di manate e poi lui mi apre. In preda al nervosismo lo spingo dentro e lo sbatto al muro. Il suo sguardo incredulo mi appaga del primo 10% della rabbia, il restante 90 deve ancora arrivare.

-Che cazzo credi di fare mandando una mail alle 2 di notte eh Ian?-
-Sky io non sapevo come fare per riaverti.-
-E quindi, te ne vai e scompari per due mesi e poi pensi che io ritorni ai tuoi piedi per una mail?-
-No io sono stato un codardo, un coglione che non ha saputo prendere una cazzo di decisione, ma ha scelto la strada più facile, ecco cosa sono. E tu ora sei qui ed io non penso che a quelle labbra.-

-Io… io… Ian…- Scoppio in lacrime. Piango  e mi siedo a terra accovacciata. Piango perché tutto il dolore che mi ha  provocato ha bisogno di uscire fuori e picchiarlo a sangue. Lui si siede accanto a me. Siamo due beoti, due coglioni che non sanno amarsi.Perchè è questo il problema, l’incapacità di amarsi. Il mio grillo sembra distrutto come dopo un incontro di boxe, sventola bandiera bianca e si arrende.

-Perdonami Sky. Deficenti più deficenti di me non esistono. Sono riuscito a ridurmi uno schifo pur di non voler stare bene con te. Ti chiedo scusa, e prego Dio che tu abbia la forza di perdonarmi. Amiamoci e basta. Da oggi , da stasera. Ripartiamo da noi.-

Mi abbraccia e quel profumo mi avvolge. Mi stravolge. Ho talmente tanta voglia di consolarmi con quelle labbra che sarei capace di mangiargliele. Mi siedo a cavalcioni su di lui e inizio a baciarlo. Ci amiamo, ci spogliamo dei vestiti e da noi stessi. Lasciamo che i nostri corpi si amino , si godano a vicenda. Tra gocce di sudore e urla di piacere consumiamo quella notte e quelle lenzuola. Io e Ian. Il mio corpo con il suo. Rob a casa. Ecco appunto Rob  è a casa.
 
 

  
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