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Autore: SkyMe    22/04/2015    0 recensioni
Ero cosi' tanto vicina alla sua bocca che dio solo sa cosa gli avrei fatto. La voglia di urlare al mondo il mio male era troppa e vomitare tutte le mie emozioni su di lui non mi sembrava il caso. Decisi di stare seduta e guardalo scrivere, mentre io morivo dentro.
Quando troverò la mia cura, forse , tutto cambierà.
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti
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"Sappiate dire agli altri che amare e pur sempre una bella cosa."
 



Il mattino ha l’oro in bocca. Io stamattina ho solo il sapore dei suoi baci. Mi risveglio in un alone di ricordi, circondata dalle sue braccia ferree. Cerco di fare un ripasso generale, per capire se è tutto veramente accaduto. Parto dalla  sua mail, alla mia sfuriata davanti al suo portone, per finire all’aggroviglio di lenzuola. Ci siamo amati, stanotte come non mai. Sentivo tutto di lui, la sua bocca, i suoi polmoni quando respirava, il suo cuore che batteva a mille. E mi son sentita piena, come non mai. Soddisfatta. Esausta dopo tutte le capriole fatte. Lui è davvero bravo. Cazzo se lo è. Tra i miei e i suoi orgasmi credo che staremo bene per un mesetto circa. Ha cura di ogni particolare, di ogni minimo piacere, di ascoltare i miei  sussulti ad ogni colpo di bacino. Ho goduto dopo tanto tempo, forse come non avevo mai goduto prima. Ci insegnano che fare l’amore è solo un atto fisico, che il vero amore si dimostra dai comportamenti dopo l’atto espletorio. Non è vero. Son tutte cazzate. Boiate dette per farti odiare l’amore, per farti diventare quella che non sei. Quella che poi scrive frasi umoristiche su facebook per innalzare il proprio ego del tipo “gli uomini tutti uguali e le donne tutte puttane”, poi scopa col primo miserabile, fa dei figli, e continua a scrivere frasi mentre suo figlio chatta con chissà chi e suo marito beve birra davanti ad una partita. Ecco io non mi ci vedo così, per l’amor di Dio,  una prole ,una casa ed un cane, ma a vedere la partita voglio esserci anche io e tifare peggio di lui. Ho passato nottate ad adorare anche il dolore, a convincermi che poi tutto si sarebbe sistemato. La rivincita è arrivata anche per me. Ma la strada sarà lunga, in salita e piena di ostacoli.

-Skye, figliola, non credi di correre troppo.-
-Buongiorno Vir. Dormito bene?-
-Meglio de te de sicuro. Tieni a questo appioppato dietro che nun te molla.-
-Fantastico Vir, che ne sai tu.-
-Ah la gioventù, arroganza allo stato puro.-


Rido, mentre lui dorme ancora come un ghiro. Si sarà stancato stanotte?



Rob , cazzo Rob, cazzo Rob. Vaffanculo. L’ultima persona che voglio ferire è a casa mia, nel mio letto da solo. Cazzo. Cazzo. Cazzo.
Prendo il telefono e chiamo Marghe. Lei ne verrà fuori.

-Marghe, svegliati.-
-Cazzo di ore sono?-
-Le sette, ho bisogno di te.-
-Ma io stavo dormendo, Skye.-
-Lo so, ma è questione di vita o mazzate che vuoi fa?-
-Che succede?-
-Devi andare a casa mia, ci troverai Rob, devi dirgli che ho avuto un problema e dopo gli spiegherò tutto. Ti prego. Prometto di dirti tutto, solo non ora.-
-Ti stai facendo mio fratello Skye? Hai intenzione di fargli del male?-
-Marghe, si l’abbiamo fatto, ma io ora sono con Ian. Ti spiego tutto promesso.-
-Ti prego Skye, non fargli del male.-
-Non lo farò, promesso.-


Marghe mi ha assicurato che andrà a casa mia tra poco. Io adesso lo sveglio. Magari assaporandolo un po’.

-Ehi dormiglione.-
-Skye.-
-Buongiorno a te.-


Togliamo queste lenzuola, togliamo via tutto. Il mio desiderio vuole trasformarmi in Cicciolina, ma non mi sembra proprio questo il caso.

-Ci siamo svegliati di buon umore.-
-Merito tuo, dottorino.-


E gemo ancora e ancora, sotto di lui , sopra di lui, come se tra mezzora non dovessimo andare a lavoro. A cinque minuti dalla sveglia, pare che  le mie gambe non vogliano alzarsi dal letto e camminare verso il bagno. Allungo il braccio e prendo il telefono, dopo questa ennesima sessione di sesso mattutino, la prima di una lunga serie, guardo il telefono. E leggo il messaggio di Rob.

“Ho capito Skye. Tutto. Mi dispiace che tu abbia dovuto mandare Marghe a dirmelo. Non provo rancore verso di te, siamo stati bene ed io sono stato bene. Spero ne sia valsa la pena. Però per un paio di giorno, giusto così, non mi cercare. Sai com’è, io con te volevo starci davvero.”

Ed io, io… Cazzo e che magone che ho. Mi vien quasi da piangere. Non so se lui si senta come quando Ian mi lasciò. Se è così mi merito tutte le brutte parole di questo mondo. Eppure lui è stato così calmo che quasi mi preoccupo.
Dall’altra parte della casa, giunge la sua voce, grande come sempre e carica del sesso appena fatto.

-Skye sei pronta?-
-Si amore solo un attimo.-


Lo vedo comparire nella stanza in cui mi sto cambiando , in giacca  e cravatta, con lo sguardo cupo e folgorante. Mi chiedo  cosa voglia adesso, e quali parole deve dirmi di così terribili. Sono pronta ad armarmi di spranghe.

-Come mi hai chiamato?-

Cazzo lo ha sentito. E si. Io quella parola non l’avevo mai detta. Ma forse lui mi ha ispirato. E quando identifichi una persona così, poi te lo porti avanti a  vita, cambiando così il suo nume anche sulla rubrica telefonica.

-Io… Ti ho chiamato… Amore.-

Ecco mi aspetto un ruggito di rabbia. Un “come cazzo a fai a chiamarlo amore dopo così poco tempo” un “te l’avevo detto di non innamorarti di me”, ed invece nulla. Il silenzio.

-Non ti sta bene?-

E ci pensa, e pensa. Quasi quasi lo sveglio a paccheri se non parla adesso.

-A dir la verità mi piace. Prometti di chiamarmi sempre così.-

Boom, fuochi d’artificio. Come il 4 luglio. Come capodanno. Lo dicevo io Vir che le cose belle accadono prima o poi, devi solo saper aspettare.

-Promesso.-

  
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