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Autore: radfrankiero    20/04/2015    3 recensioni
"Mi alzai del tutto, e spostai le tende dalla finestra.
Guardai fuori, non c’era nessuno. Alzai lo sguardo e proprio davanti a me un piccolo Frank mi salutava con la mano.
Sorrisi, presi una sedia e rimasi lì a fissarlo, anche lui fece lo stesso. Non parlammo.
Non serviva. Lo vidi da dietro il vetro fare una smorfia con la faccia.
Mi fece ridere. Così ingenuamente cominciai anch’io a fare buffe espressioni. Lo feci ridere. Ed era la cosa più bella che avessi mai visto.
Rimanemmo lì per non so quanto tempo a ridere come due stupidi e lo ringrazia mentalmente perché se non fosse stato per lui, ora ero ancora su quel letto a pensare a tutte le cose brutte che il mondo mi ha riservato.
[...]
Lui era la l’unica cosa bella della mia vita."
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Gerard Way, Mikey Way, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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t'avessi vista guardare 
la neve d'aprile, per strada
poi non t'avessi più incontrata
forse
t'avrei per sempre amata.


Quella mattina mi trovavo davanti scuola in compagnia di mio fratello ed un unico pensiero fisso: Frank.
Cosa mi stava facendo quel ragazzo..

Non credevo di essere attratto da lui. Ho sempre pensato di essere etero, ma quando stavo con lui, quando il mio sguardo incontrava il suo, beh.. era tutta un’altra storia.
“..Gee?”
“Mh?” dissi poggiando lo zaino per terra e prendendo posto sotto il nostro albero.
“Nostro” perché nessuno si avvicina a quell’albero per qualche strana ragione quindi oramai è il “Posto Way”.
“..posso parlarti?” chiese Mickey.
“Ma ovvio. Avanti cosa hai combinato? Spacci droga? Vuoi rapinare qualche banca e hai bisogno di me?..”
Ricevetti uno spintone e una faccia sconvolta da parte di Mickey.
“Ma cosa dici, io parlo seriamente..”
“Okay, spara.” dissi sbuffando in una risata.
“Allora, Gee prima di iniziare, prometti di non prendermi per il culo o scherzare altrimenti..” prese da terra dell’erba con del fango “.. te la ritrovi nei pantaloni, intesi?”
Annuii guardando la mano sporca di terra, di mio fratello e feci una faccia schifata.
“Gee, i-io credo di avere un problema..”
“Uno solo? Io pensavo molti di più..” lo interruppi con uno sbuffo.
“Stronzo non interrompermi e vaffanculo.” disse infastidito e buttandomi addosso un po’ di fango.
“Okay okay, calma tigre.” dissi scocciato.
“Allora, da quando c’è ne siamo andati da New York, io ho capito che, si insomma.. io ho.. una specie di..” non stava fermo un secondo, gesticolava con le mani e giurai di aver visto un rivolo di sudore sulla fronte.
Ma cosa cazzo..?
Mi avvicinai e gli presi le mani, costringendolo a rallentare.
“Respira Mickey, cosa v-vuoi dirmi?” chiesi cominciandomi a preoccupare.
“Gee, credo di essere gay.” disse cercando il mio sguardo
“T-tu?” chiesi spalancando gli occhi.
Era una cosa di famiglia, quindi o..?
“Non odiarmi.. ti prego Gee..” disse impaurito.
D’istinto lo abbracciai, lo strinsi forte lasciandogli un bacio sulla guancia.
“Come posso odiarti, idiota?” dissi scompigliandogli i capelli in modo affettuoso.
Lo sentii rilassarsi.
Il suono della campanella ci fece staccare da quell’abbraccio.
“Meglio?” chiesi.
“Decisamente, ti voglio bene Gee.”
“Anch’io e la prossima volta che aspetti a dirmi una cosa così, giuro che ti castro.” affermai serio.
Lo vidi deglutire e poi scoppiare in una risata.
“Dai idiota, vai è suonata io entro tra un po’..”
“Facciamo i ribelli eh Way..” dissi ammiccando.
“No, aspetto un amico.. tutto qui.” disse avvampando.
“Si certo, un amico.. aah Mickey..” sbuffai in una risata e mi incamminai verso scuola con un sorriso stampato in faccia.
Mio fratello era la persona a cui tenevo di più dopo nonna Helena.
Era la mia roccia.
Camminai nei lunghi corridoi e questa volta non ci volle molto, prima di trovare la mia classe.
Entrai e mi misi al solito posto, quello affianco a Frank.. ma non era ancora arrivato, feci una smorfia con il muso, chissà perché è sempre in ritardo..
Il prof entrò in classe e sbuffando sonoramente posò la borsa sulla cattedra.
Dopo di lui entrò in classe Frank.
Indossava una felpa nera con un teschio sopra e dei jeans blu attillati.
Rimasi a fissarlo, era così bello.. pensieri poco etero, Gerard fermati.
Lo vidi sbuffare e posare con poca delicatezza il suo zaino sul banco affianco al mio.
“Gee, puoi tenermi d’occhio lo zaino, devo andare in presidenza..”
disse.
“Uh, si certo ma perché in presidenza?” dissi corrugando le sopracciglia.
“Lo stronzo lì..” disse alzando di poco la voce in modo da essere sentito dagli altri e indicando con il pollice il prof dietro di lui “.. mi odia e mi ha incolpato di una cosa di cui io non centro nulla, ma ovviamente chi crederebbe mai ad un’insignificante essere come me, mh?” disse tutto d’un fiato.
“Io credo in te, Frankie.” non so perché lo dissi, ma ormai il danno era fatto.
Mi aspettavo un “Vai via checca del cazzo..” ma non arrivò, anzi.. vidi Frank arrossire lievemente e sorridermi.
Mi fece l’occhiolino e mi diede un bacio sulla guancia.
Ed io non riuscì a trattenermi nell’arrossire e formare una “o” con le labbra.
Erano morbide le sue labbra.
Avrei voluto che non si spostasse dalla mia guancia.
Ma in un attimo se ne andò via portandosi dietro gli occhi infuocati del prof.
Io non sentii più nulla.
Rimasi lì a toccarmi la guancia e vedere la figura di Frank sparire.
Una fottuta quattordicenne alle prese con la sua prima cotta, ecco cosa sembravo.
Ma lui era Frank Iero, dio santo.
Ovviamente non seguii la lezione, troppo perso nei miei pensieri.
Insomma, lui era etero.
Lui mi considerava un amico.
Niente di più.
E mi veniva voglia di piangere, perché lui non poteva certo innamorarsi di uno come me.
Io in confronto a lui, ero nulla.
E lui non mi avrebbe mai amato.
Meglio non farsi false speranze.. forse è meglio se io mi allontani, forse..
No, io non posso allontanarmi da Frank.
No, no, no.
Gerard basta, concentrai sulla lezione avanti.
Mi concentrai sul professore che avevo davanti, aveva un’aria così stanca.
Di chi non ama il proprio lavoro.
Di chi ha perso ogni ambizione e sogni.
Non volevo diventare come quell’uomo che avevo davanti.
“Eccomi.” una voce familiare giunse alle mie orecchie ma non guardai la persona che entrò dalla porta.
Cominciavo a sentire gli occhi pesanti.
La stanchezza si impossesso di me.
Non mi resi conto di essermi addormentato.
 
P.O.V FRANK
Mi sedetti al mio posto dopo essere entrato in classe urlando un “Eccomi” e conquistandomi uno sguardo di odio puro da parte del professore. Lloyd.
Perfetto..
Sbuffai sonoramente, e mi presi la testa tra le mani.
Volevo urlare.
Urlare tutto quello che avevo dentro.
Alzai lo sguardo.
Posai i miei occhi in quelli chiusi di Gerard.
Gerard..
Oh, ma quanto è bello?
Stava dormendo, era così.. cercai di avvicinare la mia mano alla sua guancia ma fui interrotto dal suono della campanella.
Ritirai la mia mano e Gerard fece un verso infastidito
Sorrisi.
Quel ragazzo mi faceva sorridere così tante volte.
Chissà cosa stava pensando o sognando.
Chissà se c’è anche un posto per me nei tuoi pensieri, Gee.
La classe si svuotò, tutti erano usciti.
Riprovai ad avvicinare la mia mano sulla guancia di Gerard.
Era liscia.
Era così delicato.
Giurai di averlo visto fare le fusa.
“Continua, ti prego..” sussurrò sorridendo e notai le sue guancie colorarsi di rosso.
Aveva la faccia spalmata sul suo braccio e cercava un po’ di calore nel suo giubbino, lo vidi tremare così gli passai la sciarpa che tenevo al collo sul suo.
Lo vidi sorridere ancora di più.
Non smisi di accarezzargli la guancia e di perdermi ad osservare ogni tratto delicato del suo viso.
Mi feci avanti, poggiando le mie labbra sul suo naso.
E lo vidi mordersi il labbro inferiore.
Così sorrisi e poggiai le mie labbra sulla sua guancia solleticandogli il collo con il ciuffo dei capelli.
Fece una risata così adorabile..
Mi morsi il labbro inferiore.
Vidi Gerard aprire lentamente gli occhi.
E venni rapito dal colore così profondo e intenso che quegli occhi avevano.
Ci guardammo fino a che non sentii due braccia cingermi il collo e il corpo di Gerard stringersi al mio.
Potevo sentire il fiato di Gerard sul collo e il mio sorriso si allargava sempre di più.
“Grazie..” sussurrò nel mio orecchio.
“E di cosa?” chiesi lasciandogli un bacio sulla guancia.
“Non lo so..” sbuffò in una risata.
Lo allontanai e lo visi arricciare il naso infastidito.
Accarezzai le sue guancie senza smettere di guardarlo negli occhi e lui si lasciò andare poggiando le sue mani sulle mie.
Era tutto così perfetto..
Lui era perfetto.
Mi avvicinai facendo combaciare i nostri nasi..
“Dopo la scuola, ti va di venire a casa mia..” soffiai sulle sue labbra.
Lo sentii fremere.
“C-certo..” disse osservano le mie labbra.
Lasciai un bacio sul suo naso e sorrisi.
Tornai al mio posto portandomelo dietro e facendolo sedere a cavalcioni su di me.
“C-cosa fai?” disse ridendo.
“Niente, voglio averti vicino tutto qui..” dissi facendo un sorriso che lo fece avvampare.
“Sei adorabile quando arrossisci, sai?” chiesi prendendogli le mani e baciandole.
“Oh..” disse incantato dai miei gesti.
“Tra un po’ suona..”
“Già..”
“Posso darti un ultimo bacio, Gee?” dissi avvicinandomi alla sua faccia.
“S-si..”
“Dove?” chiesi ridendo.
Roteò il viso porgendomi la guancia.
La baciai a lungo, non volevo allontanarmi e neanche Gee dava segno di staccarsi.
Risi facendo fare uno schiocco sulla sua guancia.
Notai di aver lasciato un segno rosso, che toccai con le punta delle dita.
“Gee, scusa.. io non volevo..” dissi sorridendo.
“Non preoccuparti, se ne andrà..” disse alzandosi dalle mie gambe per tornare al suo posto non smettendo di sorridere.
Sarà difficile averlo per casa oggi pomeriggio.
Davvero difficile.

___
Spazio Autrice.

AGGIORNATO.
Oddio, ew non so come ma, eccomi qui.
Ringrazio le personcine che hanno recensito i precedenti capitoli, grazie grazie grazie.
Sto avendo qualche problema con la storia, se avete dei consigli su come far andare avanti la storia, ecc..
Scrivetemi plz.
Beh, alla prossima amici.
 
  
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